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Piano Concerto - Forum pianoforte

Triadi Artificiali


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mi sento di sottolineare una cosa... anni fa, su "un altro forum", ci si scannò per un argomento simile (ovvero la differenza tra accordi naturali e accordi artificiali e tutte le conseguenze di questa terminologia). Dal mio punto di vista, ci sono terminologie utili e terminologie inutili, e ci sono anche terminologie che colgono il problema e terminologie che non lo colgono. Distinguere gli accordi in naturali e artificiali, secondo me, serve a ben poco...

ho visto sul Baron online che la definizione di settime artificiali è abbastanza comprensiva, sono accordi di settima artificiali o secondari tutti gli accordi di settima non costruiti sulla dominante, ovvero quelli che non contengono la sensibile (risoluzione obbligata ascendente) e la sottodominante-settima (risoluzione obbligata discendente). Lo Zanettovich, che ho in casa, dà una definizione più particolare, dicendo che la settima di dominante è una settima "naturale" perchè contiene i suoni della sequenza degli armonici e, allo stesso modo, definisce l'accordo di nona di dominante non come un accordo con una terza in più, ma come l'accordo che aggiunge l'altro suono della serie degli armonici (salvo poi aggiustare il tiro dicendo che anche l'accordo di nona con nona minore è considerato naturale...). In questo modo, l'accordo di settima di sensibile viene fatto entrare tra le tetradi "naturali", perchè si considera come un accordo di nona privo della fondamentale (che, come si diceva di recente, è frutto della teoria funzionalistica).

Ora, se c'è un campo dove la distinzione tra accordi naturali e artificiali dovrebbe essere ampliata è proprio quello delle tetradi. Ma, come a me sembra ovvio, questa distinzione non regge e non serve a nulla. Chi se ne frega se la settima di dominante segue gli armonici e la settima minore no? Cosa mi significa, che la settima minore è contro natura e compie peccato? Che le tensioni risolutive sono più deboli? Sarebbe assurdo, un accordo di settima di dominante, PROPRIO PERCHE' SEGUE GLI ARMONICI, è più "stabile"; se fosse intonato secondo intonazione naturale, la dissonanza tra la sua fondamentale e la settima sarebbe minima e, quindi, avrebbe meno bisogno di risoluzione. Al contrario, una settima artificiale sul quarto grado, la grande settima, in virtù della tensione di sensibile, urla voglia di risoluzione davanti a dio! Quindi, a cosa mi serve sapere cos'è naturale e cos'è "artificiale"?

Se il discorso non regge sulle tetradi, immaginiamoci sulle triadi! Qual è il criterio di distinzione tra naturale e artificiale? L'unica triade che "segue" la sequenza degli armonici è la triade maggiore... da quello che ho capito, il criterio dovrebbe essere quello dei suoni estranei alla tonalità. Ora, questo è nella maggior parte dei casi un criterio "sintattico", non un criterio morfologico. Ovvero, se io prendo una triade diminuita e dico "se ha suoni estranei alla tonalità allora è una triade artificiale", in realtà non parlo dell'accordo in sè ma parlo del contesto in cui va inserito. Ed infatti, se quella triade è il secondo grado di una tonalità minore o il settimo di una maggiore, non dovrei poterla considerare una triade artificiale... stessa cosa per la triade eccedente e stessa cosa per le dominanti secondarie. A rigor di logica, l'unica triade di uso "comune" che potrebbe essere considerata artificiale in questo senso dovrebbe essere la sesta eccedente italiana, che si ritrova solo come triade sul settimo grado di una scala napoletana. E poi, tutte le polifonie triadiche "non convenzionali", tipo i cluster, gli accordi costruiti su altre scale, gli accordi a quarte e così via... ma queste, per essere precisi, non dovrebbero essere chiamate triadi.

Concludendo, se una triade è artificiale non in senso morfologico ma in senso sintattico, allora avrebbe molto più senso (secondo me) chiamarla semplicemente estranea. Triade estranea poichè formata da suoni estranei a quelli di quella tonalità. In questo modo non parleremmo solo di dominanti secondarie, ma potremmo considerare estranea anche una semplice triade maggiore di tonica posta a conclusione di un pezzo in minore :) sarebbe più utile per comprendere il sistema della tonalità o il concetto di tonicizzazione...

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