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Piano Concerto - Forum pianoforte

Beethoven "per Elisa" Problema Arpeggio In La Minore


Dave
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Salve a tutti,

Prima di tutto Complimentissimi al Sig. Paolo e Simone per tutte le video lezioni molto istruttive e per il sito Pianoconcerto!

 

Vengo al dunque, studio Pianoforte dal settembre scorso e in questi giorni ho finito lo studio del bellissimo pezzo di Beethoven "Per Elisa"

studiato tutto a memoria prima a mani separate poi unite e quindi aggiunta del pedale ... ma ho un problema nell'arpeggio dell'interludio finale

in La minore.

In pratica non riesco a velocizzarlo come si deve nonostante l'arpeggio mi riesca a velocità basse con metronomo, ... mi potete consigliare come posso

studiarlo più accuratamente?

 

Grazie e Buona giornata!

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Caro Pianoscholar,

 

Complimenti e Auguri per aver intrapreso lo studio della Musica. Il suo mondo si fonderà col tuo e tutte le volte che sarete insieme, sarete " altrove" nel meraviglioso linguaggio non verbale, passeggianto sulle nuvole.

 

Ok. Per Elisa è una tappa obbligata per ogni pianista. Anche un pezzo che viene definito facile, non è facile ...e "Per Elisa" non lo è. Innanzitutto il buon equilibrio mano destra- sinistra, la grande cantabilità dell'episodio centrale e il fraseggio!Divisione del ritmo giusta e ...atmosfera!!!

 

Per ciò che riguarda l'episodio dell'arpeggio in la minore che stai studiando, bisogna tener presente che il tempo è lo stesso!!!! E' vero...molti pianisti lo eseguono più veloce, quasi per identificare il passaggio come un "collegamento" prima della "ripresa", ma non è necessario, e forse non proprio adeguato. Si cercherà di suonarlo a tempo.

 

Se comunque vogliamo parlare di velocità, allora puoi provare a studiarlo più veloce...ma non di seguito. Come? Con una fermata breve su ogni unità di tempo,( aspettando un colpo avuoto di metronomo) in due modi diversi; è importante!!!

1) fermarsi ogni unità di tempo e ripartire ripetendo le note ( della destra e della sinistra insieme) del e dal punto di arrivo. E così via. Cercare di suonare un po' veloce all'interno delle fermate.

2) fermarsi ogni unità di tempo e ripartire andando avanti sino all'altra unità di tempo, ma senza ripetere le note del punto di arrivo, ma ripartendo DAL punto di arrivo. Cercare di suonare un po' veloce all'interno delle fermate.

Quale è il vantaggio? Si può osservare quali errori di note e di posizione compie la mano all'interno delle due fermate senza sacrificare la velocità. Farò una lezione su questo concetto. Voglio comunque qui chiarire e affermare che non sempre studiare lentamente prepara alla velocità e alla chiarezza nella velocità. Facciamo un esempio. Se camminiamo e percorriamo 20 metri i nostri piedi, le nostre ginocchia, tutto il nostro corpo compiono determinati movimenti. Se ci imponiamo di percorrere quei 20 metri correndo, naturalmente i nostri movimenti saranno, oltre che più veloci, anche diversi. Se dobbiamo correre, non possiamo sempre esercitarci e "formarci" camminando. In realtà i movimenti nella velocità, anche per la mano, per il braccio, per il polso, per l'avambraccio ecc.. sono molto più complessi, ma c'è il vantaggio che sono più piccoli e di minor durata. Un'altro mondo!

 

Quindi per ora e per l'avvenire: Preparare sì, il pezzo studiando lentamente e assimilare le note con le giuste dita....ma poi osservare la velocità...studiando con fermata.

 

Lo studio veloce con fermata non "snatura" ciò che avverrà in esecuzione bensì "seziona" la continuità della esecuzione e ci permette di osservare e correggere la complessità dei movimenti.

Inoltre, in seguito scoprirai che non è detto che la diteggiatura scelta per un brano suonandolo lentamente sia opportuna o efficace per lo stesso suonato a velocità richiesta.

 

Spero, anche se troppo sinteticamente, di esserti stato di aiuto e soprattutto di essere stato chiaro. Fammi sapere

 

Paolo

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Moltissime grazie Sig. Paolo!

 

Assolutamente tutto chiaro!

 

Solo un ultima domanda per precisazione, siccome studio molto con il metronomo impostando il tempo della battuta, come in questo caso 3/8 e la velocità ad esempio 70 bpm o meno dipende...

è necessario che gradualmente aumenti i battiti del metronomo o è indifferente?

 

Comunque mi metto subito all'opera nel studiarlo come da lei spiegato ormai il Pianoforte mi ha rubato l'anima non riesco più farne a meno! :huh:

 

Comunque mi chiamo Davide ;) ... una buona serata!

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Caro Davide,

 

..comunque, sì, il metronomo...ma in questo caso può anche non essere usato. Vorrei suggerire di usare il metronomo....ma non di abusare del metronomo. Bisogna anche imparare a farne a meno, proprio per imparare... a gestire il tempo autonomamente. A volte alcuni musicisti parlano solo in funzione di valori metronometrici.......ahi,ahi, ahi.....Imparare da subito a "gestire" il tempo!!!

 

In genere si aumenta la velocità del metronomo quando si suona di seguito...ma in questo tipo di studio non è necessario. Poi....a dire la verità alcuni di noi, tra cui io, sono contrari ad usare il sistema di aumentare "le tacche". La velocità scaturisce anche e soprattutto dalla rilassatezza, dalla sicurezza delle note e dall'economia dei movimenti.

 

Prova a rendere già il movimento veloce con rilassatezza tra un tempo e l'altro, come indicato. Quando sei sicuro di partire veloce...allora via..e qualsiasi cosa succeda devi arrivare alla successiva fermata. Poi esamina quello che è successo. Se ti sembra proprio di non controllare nulla, allora scendi un poco di velocità. Riuscirai ad eseguire, magari con imprecisioni....vedi dove, riconsidera, concentrati e ripeti. Ho suggerito ad allievi ed usato io stesso questo metodo ed ho ottenuto buoni risultati.

 

Naturalmente, dopo un quarto d'ora fai riposo. E' uno studio che, all'inizio, può molto stancare.

 

Buon lavoro

 

Paolo

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  • 1 month later...

Eh, sì Davide. Se può interessarti anche la mia umilissima esperienza... il metronomo va bene, ma non troppo... è come i dolci, troppo fa male :) !!

Comunque ti ammiro per quanto riesci (mi sembra di aver capito) a studiare con questo compagno meccanico-musicale... buon proseguimento di studi!! E, tra l'altro, complimenti, non è da tutti studiare "Per Elisa" al primo anno di pianoforte... a me sarebbe piaciuto, ma ricordo che l'insegnante che avevo allora mi disse che era un brano "non da primo anno"... bah :lol::lol::) ... e l'ultimo insegnante mi "vietò" anche (al quinto anno :) !!!!) il Chiaro di luna!!! ...che adesso studio per conto mio... Va be', buono studio, ciao!!

Francesco1797Paris

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