henry Postato Febbraio 29, 2012 Report Share Postato Febbraio 29, 2012 Ciao ho cominciato a visionare i video sul funzionamento del pianoforte e oltre farvi i complimenti vorrei chiederti se è possibile di spiegarmi che cosa intendi (video n.6) quando parli di suonare sullo scappamento o tocco perlato... intendi forse che bisogna suonare sulla prima parte del tasto e non sul fondo con sospensione del peso ottenendo un suono slegato? anzi mi permetto di darvi un idea per parlare di come trattare il tasto nei prossimi video sulla tecnica pianistica.grazie henry Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Febbraio 29, 2012 Report Share Postato Febbraio 29, 2012 Nel jeu perlè le dita cadono con il loro peso senza partecipazione dell'avambraccio. Polso sempre morbido. La caduta delle dita per gravità provoca un piccolo "schiaffetto" la tasto e il martello suona proma ancora che il tasto abbia raggiunto il fondo. Questo avviene perché il montante di scappamento riceve un colpetto e lancia il martello in alto contro la corda, senza quasi il bisogno di "scappare" completamente. Da cui anche suonare "sur l'eschappement". Suono particolare, gentile, nitido, molto adatto ad alcuni passaggi della musica di Debussy. Io lo uso nell'ultima variazione del secondo tempo dell'Appassionata. Tutto diventa uguale e leggero, ma senza perdita di nitidezza. E' un po' come parlare a distanza sottovoce e articolare molto le babbra. Ho visto in televisione su Sky, Andras Schiff suonare le suites francesi di Bach usando molto questa "modalità" tecnica. Mano molto libera. Inoltre in Bach può aiutare a diversificare le voci. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
henry Postato Marzo 1, 2012 Autore Report Share Postato Marzo 1, 2012 ok grazie per l'esauriente spiegazione quindi questo tocco si potrebbe utilizzare per lo studio di chopin n.1 op.10 o è troppo faticoso? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Marzo 1, 2012 Report Share Postato Marzo 1, 2012 Studio Op 10 n 1 ? Non direi, è tutto sul forte. Suonare sullo scappamento significa far cadere le dita con l'aiuto della gravità e nessuna partecipazione dei muscoli delle braccia. Realizzare un forte con questa tecnica non è possibile. Si usa molto spesso come ti ha ben detto Paolo in Debussy. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Marzo 1, 2012 Report Share Postato Marzo 1, 2012 Giusto, Simo'!!! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
henry Postato Marzo 2, 2012 Autore Report Share Postato Marzo 2, 2012 e quindi come faccio a fare forte?oppure come faccio ad usare i muscoli delle braccia?ad esempio io per fare forte sento che uso anche il tricipite del braccio e faccio più forza in tastiera ma non so se sono sulla strada giusta.Voi che ne pensate?ciao fabio Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Marzo 2, 2012 Report Share Postato Marzo 2, 2012 Ma certo ..il braccio e la spalla aiutano. E' impensabile usare la forza delle dita sulle decime!!! Dita ferme e rotazione aiuteranno la realizzazione. Ma non solo. Bisogna essere sulle posizioni, come già ho detto pensate non come 1245, ma come 2451. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
henry Postato Marzo 2, 2012 Autore Report Share Postato Marzo 2, 2012 ciao ma scusami se uso i muscoli del braccio per fare un suono forte come ad esempio il tricipite non mi affatico troppo?non mi stanco? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Marzo 3, 2012 Report Share Postato Marzo 3, 2012 Adesso, probabilmente stai studiando lento. Il lento deve avere più appoggi. Via, via, aumentando la velocità, troverai l'ancoraggio sugli accenti principali, che godranno di questa maggior importanza di energia. Non subito si può trovare il giusto equilibrio. Certo è che in velocità le note tra un accento e l'altro godono "di rendita" mentre sta arrivando il successivo appoggio. Bisogna saper trovare questo tranquillo scambio di energia tra note accentate e note "di passaggio", senza che queste "sfuggano " al suono. Torno sempre a dire che lo studio con fermata sugli accenti, prima ripetendo nota di arrivo e di partenza e poi senza la ripetizione della nota di partenza, è efficacissimo. Non ci dobbiamo perdonare nulla in quello che avviene tra una fermata e l'altra. Valutare la proporzione sonora, l'equilibrio, il gusto....Fatica zero e si può suonare veloce rimanendo sulla fermata quanto si vuole. Attenzione : ripartire dalla fermata quando si è pronti...mai fermarsi tra una fermata e l'altra...mai una esitazione... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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