torrese57 Posted December 18, 2014 Report Share Posted December 18, 2014 Buongiorno a tutti,vorrei chiedere al nostro M° Paolo Ferrarelli,cosa ne pensa a proposito dell'introduzione dei magneti nella azione di un pianoforte a coda della Casa Costruttrice PETROF! Grazie anticipatamente Saluti Saverio Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
pianoexpert Posted December 18, 2014 Report Share Posted December 18, 2014 Sinceramente non sono informato. Presumo siano magneti che aiutano il movimento di richiamo. Per queste innovazioni, comunque, non si possono dare giudizi se non dopo un certo numero di anni. Io credo che la meccanica del pianoforte abbia ormai raggiunto una forma definitiva che soddisfa le performances più agguerrite. Non vedo grandi elementi da migliorare se non l'attenzione alla perfetta regolazione , accordatura, e intonazione dei martelli. Personalmente, ma solo personalmente, sono molto prudente nel valutare ed accogliere congegni che allontanino di molto la natura del funzionamento della meccanica dalla attuale. Punti di vista. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
torrese57 Posted December 19, 2014 Author Report Share Posted December 19, 2014 Anch'io tuo allievo da sempre................la vedo così. Un salutone Saverio Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
francescochopin90 Posted August 12, 2020 Report Share Posted August 12, 2020 Come al solito rispondo dopo qualche anno ? Mai provato pianoforti con un sistema simile, ma credo che, almeno concettualmente, si avvicini molto alla molla di richiamo alla forcola dei cavalletti, che diminuisce il peso di abbassamento, alzando quello di risalita in sostituzione a importanti piombature: diminuiscono in questo modo le masse e l'inerzia. Può essere un bene o un male: dipende. Secondo me - e per esperienza personale - possono servire ad aiutare il movimento della leva-tasto corta, con un'inerzia e vivacità che con la sola piombatura si possono ottenere solo con una leva lunga. Ma se questa fosse già lunga, beh, penso che l'inerzia sarebbe troppo poca: un po' di inerzia, un po' di resistenza danno al pianista una sensazione di controllabilità e di sicurezza. Tale esperimento fu messo in pratica da Steinway nel momento della rimozione della molla di richiamo e incremento della piombatura: i pianisti optarono per la seconda opzione. Ovviamente parliamo di pianoforti da concerto allo stato dell'arte, dove simili ausilii sono obsoleti e artificiosi. Nella leva corta invece possono aiutare tantissimo ad eliminare il limite della poca lunghezza. Che ne pensi, Paolo? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
pianoexpert Posted August 14, 2020 Report Share Posted August 14, 2020 credo che tu abbia detto già tutto. Non sono sicuro che Steinway, in Passato , adottasse la molla di richiamo sul cavalletto. Bisogna stare un po' attenti con il concetto di inerzia rispetto alla leva. Inerzia è una cosa e "resistenza", invece, è un concetto più complesso. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
francescochopin90 Posted August 15, 2020 Report Share Posted August 15, 2020 Certo, ho messo in relazione le sensazioni, non il concetto fisico. Ritornando al famoso esempio della cinquecento e di una limousine: se dovessi spingerle a mano, avrei alquanto difficoltà se l'inerzia fosse la stessa di una macchina giocattolo (le troverei schiantate a un muro ?). Penso che al pianoforte sia più o meno la stessa cosa. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
francescochopin90 Posted October 18, 2020 Report Share Posted October 18, 2020 Qui spiega meglio di cosa si tratta. http://www.pinkhampianos.com/pinkhampianos.nsf/Pianos/CustomMadeMagneticBalancePiano Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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