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Piano Concerto - Forum pianoforte

Come si impara a suonare il jazz?


leoravera
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Una riflessione su come si impara a suonare il jazz e su come sviluppare un proprio originale linguaggio musicale.

 

http://www.leoravera.it/2014/10/09/come-si-impara-a-suonare-il-jazz/

 

Mi auguro vogliate intervenire e dirmi come la pensate, il problema è chiaro, la soluzione un po' meno...

 

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Ciao Leo, ho letto il tuo articolo, concordo ma bisognerebbe aprire maggiormente su alcuni passi.

Io ho avuto la fortuna di essere letteralmente figlio della tecnologia. Quando sono nato la tecnologia cominciava a fare i suoi passi più importanti e in un modo o nell'altro li ho vissuti tutti, partendo dai primi personal computer, per passare ai primi cellulari e vedere come il mondo informatico si sia legato sempre di più a quelle delle telecomunicazioni. 

Se ci pensiamo bene, una telefonata più che "allungare la vita", come recitava un famoso spot di una nota azienda telefonica, credo che accorci le distanze e da quando si è pensato di far viaggiare dati su un doppino telefonico la questione si è fatta sempre più colma di avvenimenti importanti. 

 

Quando mi trovo a parlare con persone di una certa età mi capita sempre di riscontrare un certo astio di questi verso la tecnologia e la cosa da una parte mi meraviglia. Resto meravigliato perché sempre più spesso mi accorgo che queste persone si ritrovano ad odiare la tecnologia senza neanche conoscerla, senza conoscere le sue potenzialità ed i benefici che se ne possono trarre da un uso costruttivo. Molto spesso non sanno neanche accendere un computer, non hanno mai navigato su internet ecc.

 

Dal mio canto, tanto per fare un parallelo, io non ho mai coltivato un campo, non saprei seminare, non saprei come fare per arare la terra e non saprei far crescere i suoi frutti. Nonostante questo però non posso dire di odiare la natura, anzi, sento di avere un forte legame con essa. In fin dei conti siamo tutti figli della natura su questo pianeta ! In ogni caso, ho la tecnologia dalla mia parte, posso aprirmi un sito che spieghi come coltivare la terra e sicuramente di fame non muoio...

 

L'importante per me è sempre dividere e riconoscere ciò che c'è di buono in una cosa da ciò che non lo è, e questa capacità deve essere sviluppata a prescindere dalla tecnologia.

Faccio un esempio: "internet ha determinato un crollo economico delle case discografiche..." La mia versione è: "la disonestà delle persone che utilizzano una nuova tecnologia per fini diversi dai quali questa è stata progettata ha determinato il crollo economico delle case discografiche". Oppure, per riportare il topic in linea con il tuo articolo: "La conseguenza di questa tecnologia è che i musicisti di oggi sono molto preparati, versatili e colti, il livello tecnico si è alzato ma originalità e creatività si sono ridotte". Mia versione: "La tecnologia ha portato l'informazione e la multimedialità a portata di tutti, molti di questi hanno preferito seguire la strada della conoscenza teorica a discapito della sperimentazione e della creatività". 

 

A proposito di creatività non so quanto poi sia vera questa frase... La creatività c'è ma è cambiato il modo di esprimersi e forse le attitudini necessarie affinché questa creatività produca i suoi frutti; forse mancano le figure più rappresentative di questa creatività perché magari richiedendo meno attitudini ha un risultato più mediocre. Io credo che oggi si produca molta più musica con i PC di quanto si facesse prima senza il loro utilizzo, pertanto questo problema di creatività non lo vedo, semmai leggo tra le righe un problema di qualità del prodotto creativo... Immaginiamo se Mozart avesse potuto disporre di un Software di notazione musicale quando avrebbe scritto, quanto tempo si sarebbe risparmiato !

Oggi quasi tutti possono permettersi di scrivere della musica, certamente non sarà la musica dei grandi compositori, ricollegandomi al discorso di prima, ma forse per questo genere di musica neanche servono tutte quelle regole dell'armonia classica. C'è chi compone utilizzando dei Loop audio, chi prende dei loops MIDI e li modifica, chi usa i sintetizzatore e si crea un proprio suono personalizzato, chi prova sequenze di accordi su una chitarra, chi scimmiotta motivi su una master keyboard collegata ad un VST. Insomma se andiamo ad analizzare oggi abbiamo molti più strumenti da utilizzare per poter essere creativi.

 

Certamente se restringiamo il campo al Jazz, probabilmente questa branca sta vivendo una fase di declino così come lo sta vivendo la musica classica. Certi contesti resteranno sempre più dedicati ad un'élite di persone, tecnologia o non... 

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Grazie Simone, il tuo intervento è molto interessante. In effetti tutto ciò che facciamo oggi passa attraverso un rapporto con la tecnologia, ma la musica sembra essere interessata molto più di altre discipline, forse è proprio quella maggiormente coinvolta, a partire dalla creazione di nuova musica, passando per ascolto, studio, conservazione.

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A parte condividere il pensiero di TheSimon, io posso dire che oggi come oggi un compositore che ignora la tecnologia, anche nella metodologia compositiva, non è un compositore veramente completo.

Non tanto perchè la tecnologia può portare o meno ad una qualità più o meno maggiore, ma perchè la composizione da sempre è stata legata alla metodologia, e nuovi metodi ci possono dare nuova musica.

 

Già banalmente scrivere passando da un pianoforte e scrivere passando da finale cambia la questione notevolmente, intanto non si è legati al proprio modo di usare la tecnica pianisitca e l'errore al pianoforte può generare situazioni interessanti nell'ambito delle 10 dita, un errore su finale può interessare anche un estensione (molto) più ampia. Non che non si debba tenere conto dell'estensione della mano, ma sicuramente se sto suonando nella sezione grave del pf, li commetterò un eventuale errore, li mi capiterà una situazione inattesa che può alimentare la creatività e diventare come un germe. Questo è solo un punto di vista, sono partito dalla situazione inattesa per esemplificare l'idea... non è che un compositore va a caso, ma chi improvvisa sa che gli imprevisti capitano e quelli bravi li fanno diventare musica.

 

A parte il gesto strumentale, comporre al computer permette di lasciar lavorare la testa è basta, che in prima battuta non deve anche porsi il problema dell'eseguibilità, che può essere gestita successivamente durante la strumentazione o l'orchestrazione.

 

Come dicevo il metodo. Pensamo un attimo alla composizione algoritmica. Solo una delle riflessioni per ampliare il campo.

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Concordo pienamente con Frank. Se vogliamo, componendo, utilizzando una tastiera collegata ad un pc in registrazione di una traccia MIDI ci si toglie anche il pensiero di dover ricordare qual'è stato quell'errore inatteso che ci ha aperto una nuova porta per altre idee.

Riguardo al cambio di metodi, forse dovremmo trarne esempio dai pionieri di questo nuovo modo di fare musica, vedi Berio, Nono, Stockhausen solo per citarne alcuni. Essi sono i precursori e i veri ricercatori di un nuovo modo di fare musica sfruttando le nuove tecnologie. Con loro nasce la musica elettronica intesa nel senso stretto del termine. La combinazione di eventi elettronici, non più acustici che convogliano in un'idea musicale. La trasformazione di ciò che è un segnale elettrico ed il suo successivo filtraggio in una rappresentazione pentagrammatica. Io credo che la tecnologia abbia veramente aperto, al contrario di ciò che si pensa, la strada a nuovi artisti e l'uso dei software moderni ha abbassato ulteriormente la soglia di utilizzo. I primi oscillatori VCO, i primi banchi di filtri VCF ed i primi amplificatori di onde VCA, erano degli strumenti che occupavano una stanza. Oggi il mondo digitale ha infinitamente ridotto le dimensioni aumentando infinitamente la potenza e la versatilità di questi oggetti. Anche il più scarso oscillatore digitale fa il suo dovere tanto bene quanto il rispettivo oscillatore elettronico. Scendere di dimensioni e di complessità comporta aumento di usabilità e versatilità di uno strumento e quindi un bacino di utenza maggiore. Non so, io la vedo esattamente al contrario di quello che hai scritto nell'ultimo punto Leo, forse perché ci sono dentro ed ho ben chiare le possibilità che questo mondo offre... Vedo persone che non conoscono le basi della teoria musicale esibirsi in locali e suonare motivi più o meno orecchiabili i quali il più delle volte piacciono. Dovrei provare ad immaginare se non avessimo avuto i computer al nostro servizio da sfruttare per la computer music... Probabilmente avremmo saturato le idee possibili per l'orchestra acustica... Ben vengano i computer se saputi usare in modo costruttivo e sapientemente !

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