enricofabio Postato Agosto 2, 2014 Report Share Postato Agosto 2, 2014 i tasti acuti, quelli senza lo smorzatore (sul mio pianoforte antico in via di restaurazione dal mi6) dopo la regolazione della meccanica appaiono a parità di distanza del martello dalla corda sempre un poco troppo facili e leggeri per il mio gusto. Possibile correggerli? in genere noto che man mano che si sale sulla tastiera i diversi blocchi (4 in tutto) si alleggeriscono gradualmente. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Fra Postato Agosto 2, 2014 Report Share Postato Agosto 2, 2014 È normale che sia più leggero verso gli acuti, magari non in senso assoluto (grammi forza) ma come sensazione, vista la minore inerzia. Comunque verifica se sul tasto ci sono dei piombini nella parte anteriore (verso il pianista intendo); se ci sono si può eventualmente togliere qualche grammo davanti per guadagnare peso sulla discesa del tasto, sempre che la troppa leggerezza non sia dovuta anche al fatto che i perni si sono col tempo allentati, soprattutto quelli della forcola del martello. A tal proposito verifica che, facendo oscillare leggermente con un dito il martello lateralmente, lo stiletto sia ben stabile e che, svitandone qualcuno, le forcole rimangano in sospensione quando tieni in mano il martello, senza cadere giù col loro peso. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Fra Postato Agosto 2, 2014 Report Share Postato Agosto 2, 2014 Ho dato per scontato che si tratti di pianoforte a coda, se invece si tratta di verticale dopo aver verificato le forcole delle noci si può eventualmente aggiungere un piombino nella parte posteriore del tasto. In questo caso contribuiscono alla resistenza totale alla discesa del tasto anche le mollette degli smorzi anche a seconda del loro punto di intervento, più o meno in ritardo, quindi è chiaro che dove mancano si può sente una leggera differenza, anche se il valore assoluto del peso di discesa è il medesimo non si riuscirà mai ad ottenere una risposta uniforme in quanto la forza peso è diversa dalla forza elastica, sul pianoforte a coda ci sono solamente pesi da tirare su, sul verticale anche delle molle da comprimere oltre all'incontrollabilità di un martello lanciato verso le corde e non accompagnato... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
enricofabio Postato Agosto 2, 2014 Autore Report Share Postato Agosto 2, 2014 è un coda, un vecchio chickering. Effettivamente un poco di gioco laterale c'è. cosa si può fare? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Fra Postato Agosto 2, 2014 Report Share Postato Agosto 2, 2014 Maggiorare i perni. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Agosto 3, 2014 Report Share Postato Agosto 3, 2014 A mio avviso, nelle tue parole, enricofabio, intravedo due aspetti del " problema"..se così lo vogliamo chiamare. Premessa: è evidente che la sensazione di maggior "rispondenza" della meccanica verso gli acuti è favorita proprio dalla minore inerzia. muovendoci verso gli acuti può diminuire un poco il peso di abbassamento dei tasti e aumenta il peso di ritorno. Non è così sui bassi, dove la meccanica segna il divario maggiore tra i due pesi. E' infatti dipeso dai martelli più grossi e più pesanti che, anche se bilanciati con maggiore piombatura ai tasti, hanno una maggiore inerzia. Quindi prima di tutto eliminare la troppa lentezza o la troppa resistenza dei perni; controllare e rendere uniforme la scorrevolezza della meccanica( controllo perni delle forcole dei martelli, delle forcole dei cavalletti, dei montanti di scappamento) Un modo pratico per non essere costretti ad usare strumenti di misura di queste resistenze è, come ho già accennato in altri post, osservare se la forcola cada sotto il peso della propria vite. La forcola deve cadere agevolmente e in modo uniforme. Se il perno è troppo lento si controlla lo sbandamento laterale dello stiletto o del cavalletto o del montante, tenendo le forcole ben ferme. Un successivo controllo, qualora tale lentezza non si manifesti può essere fatto "dondolando" ad esempio il martello, sospendendolo per la forcola con due dita. Non dovrebbe compiere più di due- due e mezzo oscillazioni. Un altro aspetto del problema, un'altra prospettiva, può essere valutato sotto il profilo della tecnica pianistica. Fermo restando che la sensazione di scorrevolezza e di efficienza sulla tastiera sia uniforme, secondo me,dal punto di vista pianistico, non bisogna alterare i pesi e le piombature, nell'intento di avere una tastiera più "pesante" dove "allenarsi" e pensare di "irrobustire le proprie dita" Nei miei video Tutorials sulla tecnica pianistica argomento questo concetto affermando che un sano sviluppo della tecnica avviene nella comprensione che le muscolature debbano essere fuori tensione e guadagnare energia dalla compartecipazione di tutto l'apparato muscolare a disposizione del pianista. Naturalmente molti passaggi difficili possono e devono essere approfonditi e lavorati,sotto il vigile controllo di un buon Maestro, tenendo sempre presente, però, che il giusto "gesto" presiede rispetto all'acquisizione della "forza muscolare", che, comunque, senza eccessive "torture" ginniche, diverrà sempre più potente e abile. Inoltre un eccessivo peso della tastiera non favorisce, anzi annulla, lo sviluppo delle sensibilità e la ricerca delle varie colorazioni timbrico-dinamiche. Ecco che è vanto delle grandi marche, come quella alla quale il tuo strumento appartiene, di arrivare ad un progetto raffinato ( proporzione lunghezza tasto, posizione cavalletto- martello, pesi della meccanica) che aspiri a ridurre il peso di abbassamento relativamente ad un buon peso di ritorno. Quindi mi permetto di sconsigliare si variare la piombatura della tastiera se non per minime correzioni dovute al montaggio di una nuova martelliera ( identica nei pesi e nelle forme a quella originaria. Nel caso sia stata rasata la martelliera, infine, i pesi di abbassamento si sarebbero un poco alterati. Ma controbilanciarli nella parte posteriore dei tasti equivarrebbe ad alterare l'inerzia e a cancellare ( a meno di una rilevazione scritta) il riferimento della piombatura originaria. Un bravo Tecnico saprà valutare tutto questo e decidere insieme a te, gli interventi necessari e più urgenti per rendere le prestazioni del tuo strumento di tua soddisfazione. Buona Musica Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
enricofabio Postato Agosto 6, 2014 Autore Report Share Postato Agosto 6, 2014 grazie Pianoexpert. Chiederei anche se è cosa anomala e sconsigliabile per avere dei bassi più leggeri o degli alti più pesati cambiare la distanza del martello dalla corda delle varie sezioni. Probabilmente sto dicendo uno sproposito ma ho provato per curiosità e la sensazione non è male. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Agosto 7, 2014 Report Share Postato Agosto 7, 2014 puoi fare molte regolazioni personalizzate, ma musicalmente e tecnicamente non è opportuno snaturare i principi e allontanarsi troppo dalla regolazione standard consigliata dalla Casa. Comunque la distanza martello corda deve di regola essere uniforme nelle sezioni. Casomai un pochino più corta negli acuti per favorire un più determinato "scatto" del montante di scappamento. ( anche un maggiore "dopo tocco"). Questo favorisce anche una maggiore cantabilità e un più facile jeu perleè Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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