DanelePiano Postato Dicembre 1, 2011 Report Share Postato Dicembre 1, 2011 Quanto è importante secondo voi fare tecnica prima di cominciale il normale studio giornaliero?? La mia insegnante mi raccomanda di non cominciare MAI a suonare direttamente senza aver fatto prima la tecnica. Di solito prima di suonare faccio in ordine : Flessioni sul tavolo Cadute Articolazioni muta e suonata 3Dita 5Dita Ottave Scala di peso Tausig 30 (esercizio sul "doppio meccanismo", doppie note a destra e a sinistra) E poi si passa allo studio sui pezzi A volte solo la tecnica si prende 30min di studio e, in certe giornate particolari, può essere insufficiente il tempo per fare il resto...così certi giorni salto tutta la tecnica e comincio direttamente dal brano....secondo voi è sbagliato? Fare la tecnica prima di studiare per quanto io ne sappia è importantissimo per impostare lo studio successivo con riposo e senza contrazioni Mi interesserebbe sapere la vosta opinione...Voi invece come impostate la vostra giornata di studio? E' assolutamente necessario fare tecnica prima di studiare? E già impostare il corpo prima di fare anche solo le flessioni? Si può saltare qualche fase di quelle che ho elencato? Grazie per l'attenzione ogni commento è gradito Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Dave Postato Dicembre 1, 2011 Report Share Postato Dicembre 1, 2011 Beh credo che lo scopo sia più che altro scaldarsi prima di inziare a suonare a freddo, per poi inziare lo studio vero e proprio della tecnica. Io all'inizio tutti i giorni studiavo un esercizio dell'Hanon per poi passare alle scale agli arpeggi e infine i brani. Ora ho cambiato metodo, un giorno studio gli studi del Duvernoy op. 276 scuola preparatoria della velocità il giorno dopo studio i 19 pezzi facili di Bach poi sempre scale e arpeggi, e infine i brani, ma ripeto credo che sia importante scaldarsi all'inizio in base a quello che si deve fare. Credo che nessun pianista al mondo appena si siede al pianoforte si può mettere a suonare la terza sonata di Beethoven No. 14 Op. 27 No. 2. Poi ci possono essere delle componenti anche fisiologiche e anatomiche che non fanno la regola, per esempio ho letto che Walter Gieseking non aveva mai studiato nessun tipo di esercizio tecnico solo ed esclusivamente le scale e gli arpeggi perchè secondo lui gli esercizi tecnici erano una perdita di tempo. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Dicembre 2, 2011 Report Share Postato Dicembre 2, 2011 La tecnica è nella Musica. Non dico che bisogna iniziare subito a suonare, quando si studia. Può essere utile scaldarsi un po'. Ma la tecnica non è là. Stanno uscendo dei video sulla tecnica pianistica dove vorrei affrontare questi discorsi. Spero che io riesca ad essere utile. La tecnica e la Musica non sono due cose distinte. Dobbiamo arrivare a possesere la "tecnica", cioè il mezzo, attraverso la conoscenza dei movimenti e delle formule che ci occorrono per risolvere questo o quel passaggio. Per questo il libro di tecnica ci è utile. Abbiamo un formulario che ci suggerisce di "risolvere" e di capire come fare le scale, gli arpeggi, le cadute, la rotazione, lo staccato....ma poi dobbiamo subito inserire il tutto nel pezzo, nel contesto musicale. Un pianista che si trova a dover suonare le scalette della sonata 545 di Mozart o le scale in do min del terzo concerto, non risolverà molto esercitandosi per due ore sulle scale in do magg e in do min. ....E' certo vero che dopo due ore i muscoli , le dita...sembrano andare da soli....ma potrebbe dipendere dall'inevitabile addestramento al quale è stato costretto il nostro corpo. Il giorno dopo potremmo essere punto e daccapo. E' invece utile capire come eseguire quelle scale che sono inserite in un contesto musicale, il loro carattere, le loro uguaglianza, la loro accentuazione, insomma tutto ciò che le rendono "Musica". Sembra un discorso difficile, ma bisogna invece abituarsi a non dover fare mezz'ora di scale o di vocalizzi prima di esibirsi. Ecco cosa vuol dire Gieseking. Certo, se ci chiedono: " ...mi fai sentire qualcosa?"- non cominceremo con una ballata di Chopin o col finale della sonata "al chiaro di luna" di Beethoven.Un piccolo pezzo, meno impegnativo ci aiuterà a "prendere contatto con la tastiera". Si vedano i programmi da concerto e scopriremo che il concertista sceglie il suo pezzo di apertura, dove si può cominciare ad ascoltare e "scaldare", si fa per dire, a prendere confidenza con uno strumento, magari solo provato mezz'ora prima. Dobbiamo ogni volta "ritrovare "il coordinamento giusto, depurato dei movimenti inutili ed eccessivi. Niente palestra o culturismo!!!!!Coordinamento e eliminazione delle tensioni. L'energia massima proviene dalla rilassatezza e dal capire come tutti i muscoli ( non solo quelli deboli delle dita) devono INTERAGIRE tra loro per ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Buono studio Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Dave Postato Dicembre 2, 2011 Report Share Postato Dicembre 2, 2011 La tecnica è nella Musica. Non dico che bisogna iniziare subito a suonare, quando si studia. Può essere utile scaldarsi un po'. Ma la tecnica non è là. Stanno uscendo dei video sulla tecnica pianistica dove vorrei affrontare questi discorsi. Spero che io riesca ad essere utile. La tecnica e la Musica non sono due cose distinte. Dobbiamo arrivare a possesere la "tecnica", cioè il mezzo, attraverso la conoscenza dei movimenti e delle formule che ci occorrono per risolvere questo o quel passaggio. Per questo il libro di tecnica ci è utile. Abbiamo un formulario che ci suggerisce di "risolvere" e di capire come fare le scale, gli arpeggi, le cadute, la rotazione, lo staccato....ma poi dobbiamo subito inserire il tutto nel pezzo, nel contesto musicale. Un pianista che si trova a dover suonare le scalette della sonata 545 di Mozart o le scale in do min del terzo concerto, non risolverà molto esercitandosi per due ore sulle scale in do magg e in do min. ....E' certo vero che dopo due ore i muscoli , le dita...sembrano andare da soli....ma potrebbe dipendere dall'inevitabile addestramento al quale è stato costretto il nostro corpo. Il giorno dopo potremmo essere punto e daccapo. E' invece utile capire come eseguire quelle scale che sono inserite in un contesto musicale, il loro carattere, le loro uguaglianza, la loro accentuazione, insomma tutto ciò che le rendono "Musica". Sembra un discorso difficile, ma bisogna invece abituarsi a non dover fare mezz'ora di scale o di vocalizzi prima di esibirsi. Ecco cosa vuol dire Gieseking. Certo, se ci chiedono: " ...mi fai sentire qualcosa?"- non cominceremo con una ballata di Chopin o col finale della sonata "al chiaro di luna" di Beethoven.Un piccolo pezzo, meno impegnativo ci aiuterà a "prendere contatto con la tastiera". Si vedano i programmi da concerto e scopriremo che il concertista sceglie il suo pezzo di apertura, dove si può cominciare ad ascoltare e "scaldare", si fa per dire, a prendere confidenza con uno strumento, magari solo provato mezz'ora prima. Dobbiamo ogni volta "ritrovare "il coordinamento giusto, depurato dei movimenti inutili ed eccessivi. Niente palestra o culturismo!!!!!Coordinamento e eliminazione delle tensioni. L'energia massima proviene dalla rilassatezza e dal capire come tutti i muscoli ( non solo quelli deboli delle dita) devono INTERAGIRE tra loro per ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Buono studio Grazie Paolo! Si in effetti è vero c'è sempre la tendenza (pure io) di separare la tecnica dalla musica quando invece sono la stessa cosa. In parole povere quello che dici potrebbe essere spiegato così se non erro: se per esempio, devo suonare uno spartito in cui la mano sinistra arpeggia con DO-SOL-DO e la destra esegue delle ottave in DO-MI-SI, ecco che io devo sapere come si eseguono gli arpeggi a 3 note con la sinistra e le ottave con la destra ma il tutto nel contesto musicale e non con un meccanismo ripetitivo come gli esercizi, cioè conosco come si esegue il movimento per eseguire la musica, non il contrario. Io ho letto anche di alcuni pianisti, non ricordo il nome mi sembra il Sandor, che secondo la sua scuola di pensiero Hanon, Pischna, Czerny, Cramer ecc... sono tutti da cestinare e che secondo lui bisogna studiare direttamente il brano dei grandi compositori come Chopin, Bach, ecc... perchè la tecnica si trova dentro queste composizioni. Che poi, credo, a volte ci facciamo impressionare dai grandi pianisti con i loro virtuosismi tecnici di scale super-veloci, arpeggi ecc... e pensiamo che per raggiungere quei livelli bisogna fare solo esercizi, quando invece credo che la tecnica inizia semplicemente con il premere un tasto con un dito, perchè ci possono essere diversi modi di premere un tasto con un dito ma qual'è quello giusto? Solo che a volte ci possono essere delle "regole obbligatorie" per eseguire un certo movimento a volta invece ognuno può seguire la propria anatomia naturale della mano, spalla, braccio ecc.... per risolvere un passaggio. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Dicembre 2, 2011 Report Share Postato Dicembre 2, 2011 Dici cose giuste. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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