RedScharlach Postato Maggio 22, 2014 Report Share Postato Maggio 22, 2014 Justė Janulytė è una compositrice trentenne nata in Lituania. Ha un legame abbastanza stretto con l'Italia perché ha studiato con Alessandro Solbiati e Luca Francesconi. Definisce la propria musica monocromatica, dove cromatismo sta per colore: i suoi brani sono costituiti da un unico grande blocco di suono che si crea dal nulla, gradualmente si ingigantisce, raggiunge verso la metà del suo percorso (o poco dopo) un grande culmine e poi, lento come era apparso, svanisce. La scrittura di massa, basata su trame molto dense di fitti movimenti, mi ricorda un po' la micropolifonia del Ligeti anni Sessanta, ma a differenza di Ligeti, dove i colori (per proseguire con la metafora) nel momento più inatteso virano verso l'acido, dove la massa all'improvviso si svuota, dove l'atmosfera può cambiare da un momento all'altro, percorsa dal dramma o dall'ironia, in Janulytė trovo delle tinte più tenui (il diatonismo contribuisce molto), quasi acquerello, delle temperature da nord Europa, e una attitudine che mi verrebbe da definire contemplativa (mi chiedo se il culmine di cui parlavo in qualche modo squarcia la contemplazione!). Questa è la presentazione di Elongation of Nights. The structure of the two-layered score of “Elongation of Nights” reminds of the elongation of night while the day is getting shorter: one layer is setting down and getting quieter which makes way for the second layer that becomes louder and pulsates with elongating sounds. Every player has its own part (21 in total) similar to the echoes of a canon, thus such a monochromatic orchestra sounds like a utopian 84 string instrument. The harmony of the piece is based entirely on fifths, derived from the natural tuning of strings. Morton Feldman would have probably called such piece as “Fifths in my Life”. http://www.janulyte.info/en/works/elongation-of-nights/ 2 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Dante Postato Maggio 23, 2014 Report Share Postato Maggio 23, 2014 Gradevole, forse anche troppo contemplativo Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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