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Piano Concerto - Forum pianoforte

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Brown1
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Ragionando sul thread del setticlavio ho preso in mano una partitura per orchestra (L'Ouverture Tragique) di Brahms, che mi piace molto.

 

Non mi sono chiare diverse cose legate alla lettura delle note:corni e trobe in re...come si leggerebbero?

 

Grazie e spero di aver imbroccato la sezione giusta.

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Corni e trombe in RE significa che sono strumenti 'tarati' un tono sopra gli strumenti in DO (come p.es. pianoforte, violini, flauti, ecc.). Ora, dovendo usare un sistema di notazione standard, uguale per ogni strumento, quando si scrivono le parti per strumenti in RE, bisogna ricordare che un DO eseguito da una tromba in RE, corrisponde ad un RE di uno strumento in DO. Poiché in orchestra gli strumenti in DO sono (solitamente) in maggioranza numerica rispetto agli strumenti in DO, considerando poi che gli strumenti traspositori non hanno sempre la stessa trasposizione, le parti di quest'ultimi si usano scrivere in relazione agli strumenti in DO. semplificando: una tromba in RE produce suoni UN TONO SOPRA rispetto agli strumenti in DO; quindi, in un brano di tonalità Do maggiore, le trombe in RE avranno le parti scritte in Sib maggiore. Per contro, strumenti traspositori

in Sib, producono suoni UN TONO SOTTO rispetti agli strumenti in Do; quindi, nel suddetto ipotetico brano in Do maggiore, le parti di un clarinetto in Sib, saranno scritte in Re maggiore.

N.B. in molte partiture (che si sottintende siano destinate allo studio e all'uso di compositori/direttori d'orchestra), per ragioni pratiche di lettura, tutte le parti sono scritte in NOTE REALI (cioè i suoni effettivamente prodotti) mentre le relative parti staccate saranno scritte in base alla trasposizione dello specifico strumento. Questo avviene abbastanza spesso ma non sempre. Quindi bisogna capire la natura della partitura osservando le armature in chiave degli strumenti traspositori: se sono uguali a quelle degli strumenti in Do, vuol dire che la partitura è scritta in NOTE REALI; diversamente, ogni sezione di strumenti traspositori avrà la sua specifica armatura (alterazioni in chiave).

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Grazie ScalaQuaranta, ma dai tuoi esempi mi è venuto un dubbio in relazione al corno in fa. Se è vero che il corno in re suona un tono sopra (per cui lo strumentista legge do e suona re), allora il corno in fa dovrebbe suoanre una quarta sopra. Io sapevo che suonava una quinta sotto...

 

... dimmelo, sto facendo casino :(

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Ciao brown, ti rispondo velocemente ma ti anticipo che in qst momento non sono sicuro al 100% ma appena avrò tempo verificherò. Ad ogni modo, se ricordo bene, il DO scritto per un corno in FA corrisponde, come SUONO REALE, al FA distante una quinta giusta discendente dal DO.

Per cui il criterio che avevi sopra descritto come si incastra? Tromba in re un tono sopra....corno in fa, una quarta sopra. No, una quinta sotto ... mmhm

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Semplicemente non si incastra. Quelle descritte sono le caratteristiche di ogni strumento traspositore considerato, probabilmente di natura costruttiva di ogni singolo strumento. Credo dipenda soprattutto dall'estensione di ogni singolo strumento e dall'intenzione di "impaginare" le rispettive parti entro il range di un rigo pentagrammato. Così, per ottenere questo, si ricorre alle chiavi del SETTICLAVIO (p.es. viola, fagotto, ecc.) e alle TRASPOSIZIONI che abbiamo visto finora.. Sono concetti da prendere così, senza chiedersi tanti "perché", a meno che tu non voglia intraprendere studi organologici specifici. Qualcun altro potrebbe completare la mia risposta con altri elementi, magari di tipo storico, acustico, ecc. Cmq credo che da un punto di vista compisitivo, i "perché" e i "percome" non abbiano ragion d'essere. Devo dire però che hai sollevato un argomento interessante perché anch'io tante volte mi sono chiesto "per quale cavolo di motivo gli strumenti musicali non sono tutti in DO?".

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Non c'è una regola matematica per determinare le trasposizioni, perché si tratta di un insieme di varie prassi che si sono stratificate nei secoli.

Consiglio spicciolo: comprarsi un manuale di orchestrazione. Almeno ti puoi togliere tutti i dubbi.

Io ho Samuel Adler, Lo studio dell'orchestrazione, ma penso che gli altri vadano bene uguale.

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  • 2 months later...

Anche se con un po' di ritardo, grazie ragazzi. In effetti come dice RedScharlach sembra impossibile trovare un criterio valido sempre ... che era quello che avevo capito in prima battuta dallo scritto di ScalaQuaranta. Praticamente ogni caso è una storia a parte.

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