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Piano Concerto - Forum pianoforte

La Grande Bellezza


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Il film è uscito, ha vinto l'Oscar e ieri sera è stato mandato in onda in chiaro e in prima serata su Canale 5.

 

Sul web si stanno sprecando le opinioni, positive e negative. A me il film è piaciuto moltissimo, e sempre moltissimo mi è piaciuta la colonna sonora, fatta totalmente di brani non originali, ovvero composizioni non esplicitamente composte per il film.

A questo link trovate la "track list" della colonna sonora 

http://www.soundsblog.it/post/255669/la-grande-bellezza-colonna-sonora-e-canzoni-del-film-vincitore-del-premio-oscar-2014

 

io vi carico i video di youtube di alcuni dei pezzi più significativi

 

"I lie" di David Lang

http://www.youtube.com/watch?v=FO8DqDWBzLI

 

"World to Come IV" di David Lang

 

"My Heart's in the Highland" di Arvo Paart

 

"The Lamb" di John Tavener

 

Terzo movimento dalla Terza Sinfonia di Henryk Gorecki

http://www.youtube.com/watch?v=cd-spvWyoVc

 

"Far l'amore" di Bob Sinclar feat. Raffaella Carrà

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Mi piacerebbe discuterne, ma purtroppo ho visto solo la seconda parte del film; in ogni caso, sono veramente avvilito dai commenti che leggo su Fb. Il film è stato visto da oltre otto milioni di persone, ma la maggioranza lo trova "senza capo né coda". Presumo penserebbero la stessa cosa guardando Fellini.

In ogni caso, per quel poco che ho visto, il livello estetico è strepitoso. 

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Io alla prima visione ho pianto un po', alla seconda ho pianto molto :-) e l'ho vissuto proprio come un film "contro" le narrazioni forti, le epiche ideologiche e artistiche. E' un tema che mi tocca profondamente, perché io non credo nell'epica, sono più un uomo da rassegnazione, da costatazione del disastro. E Sorrentino secondo me narra un disastro bellissimo, un pantano di bellezza, di godimento da cui è impossibile uscire se non vivendo momenti di emersione, di bellezza-di-un-grado-successivo, che nel caso di Jep Gambardella è il ricordo delle radici e l'inizio di un nuovo romanzo. 

Guardando il film ho pensato a uno "stacchetto" di MTV che secondo me rende molto bene l'idea di "camp": dei teschi d'oro ricoperti di cioccolato fuso :-) il camp è quella specie di corrente artistica, o ideale estetico, che porta all'estremo l'idea della bellezza senza funzione. Praticamente è un kitsch che sa di essere kitsch e marcia sul limite tra bruttissimo e bellissimo. Per farci capire, Platinette è camp. E perché si ispira a "Divine", una famosa drag queen cicciona e feticista che divenne musa ispiratrice di John Waters, il regista di "Hairspray". L'estetica "plastificata" degli anni '50, quella delle padrone di casa con i capelli cotonati, i vestiti dai colori accesi, le superfici lucide, è camp. In realtà tutte le estetiche pop sono camp, quando cercano di essere bellissime. Ecco, La grande bellezza, secondo me, adotta un'estetica camp per descrivere un mondo in cui l'arte è forzatamente superbellissimissima, così superbellissimissima da non avere senso. L'arte, le feste, i vestiti, le occasioni sociali, sono tutte estetizzate al limite. Ma questa vita che dovrebbe essere meravigliosa, in realtà è vuota di significati, e tutti cercano un po' sì e un po' no qualcosa di più. 

La cosa che secondo me ha disturbato molti, è che negli ultimi anni siamo convinti che all'eccesso si debba contrapporre la rigidità. La maggior parte dei miei amici che hanno odiato il film sente dentro di sé il fallimento dell'intellettuale di sinistra, della tipa che nel film vorrebbe essere così pura da opporre la lotta civile all'insensata bellezza. Ma il suo E' un fallimento, come è un fallimento quello del ragazzo che legge Proust e Turgenev e si suicida. E' un fallimento pure quello di Romano (Verdone) che torna a Nepi perché Roma lo ha deluso. L'unico personaggio veramente puro, che è la Santa, è ridicolo e del tutto inavvicinabile, perché la povertà si vive, non si racconta! A me è piaciuto tantissimo come personaggio e moltissimi miei amici non lo hanno neppure capito. Se avete mai visto Così è (se vi pare) di Pirandello, avete capito la Santa :-) è la verità, è il deus ex machina enigmatico finale. Che però, ripeto, è così puro da essere incomprensibile, e comunque ridicolo o, usando un termine pirandelliano, grottesco. Siamo terrorizzati dalla sua purezza.

In tutta questa bellezza impantanata, ci sono momenti di emersione. Che sono le albe e i monumenti di Roma, soprattutto, le situazioni in cui Jep piange, i ricordi dell'amore perduto. Questa è bellezza che resiste, chiusa a chiave nei palazzi delle principesse o nei nostri ricordi. O, come nel caso dei poveri Colonna di Reggio, contemporaneamente chiusa a chiave nel palazzo e nei loro ricordi. La scena della vecchietta che guarda la sua culla è tremenda... 

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I pezzi sono bellissimi, mi avevano colpito molto anche guardando il film (ma io presto sempre molta attenzione alle colonne sonore). Tra l'altro, non conoscevo David Lang. Il pezzo di Part, poi, è uno dei miei preferiti, anche per l'uso di questi timbri dell'organo.

Nel complesso, penso che l'idea di usare dei brani non originali sia stata assolutamente vincente, perché nessun compositore avrebbe potuto costruire questo contrasto di effetti (o di "affetti", per dirla all'antica).

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neanch'io conoscevo Lang, ma il pezzo in Yiddish è veramente fighissimo, molto d'impatto.

"The Lamb" di Tavener lo sto cantando col mio coro in questo periodo, lo stiamo preparando per un concorso a Londra, e mi piace molto quest'idea di coralità "inglese", che fa un passo in più di Part (o un passo in una direzione diversa) nel senso che oltre alla vocalità ferma, alle armonie pulite anche quando sono dissonanti, c'è una forma breve, semplice, classica

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Non è che potresti postare la partitura, per caso, o indicarmi un link? Sarebbe molto istruttivo, per me, guardarmela per bene.

 

P.S. Dopo aver letto il tuo lungo post qui sopra, sono dovuto andare a lavorare e sono tornato solo ora. E' tutto il giorno che mi rigiro nella mente le tante consideraizoni che hai scritto, e ancora le sto "digerendo". E' chiaro anche per questo che si tratta di un capolavoro: se ne discute e si sente (se si è un minimo intelligenti e sensibili) che non si smetterebbe mai di farlo. Ero molto prevenuto, ma è un grandissimo film e non vedo l'ora di rivedermelo per intero.

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