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Piano Concerto - Forum pianoforte

Clara Iannotta - Àphones (2011)


RedScharlach
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Oggi propongo Àphones, brano per diciassette strumenti della giovane compositrice Clara Iannotta.

 

Prima di tutto una precisazione, forse inutile forse no. Non parlo di questo brano perché è stato scritto da una compositrice: non ne faccio una questione di genere, né di quote rosa. Insomma, non lo propongo per equilibrare il fatto che finora ho proposto solo brani di maschi.

 

Con questo non voglio dire che il problema del genere non esiste: niente affatto (sto pensando in particolare alla recente polemica innescata da una uscita poco felice di Bruno Mantovani, direttore del Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi, uscita contestata duramente da Kaija Saariaho). Credo che però nel contesto della composizione il problema non debba essere affrontato in termini di quote rosa (che in altri casi possono effettivamente rivelarsi utili, se vengono intese come mezzo e non come fine), ma in termini di qualità. Come ho già scritto qualche tempo fa, la qualità della musica scritta da compositrici non ha di solito nulla da invidiare alla musica dei colleghi maschi, e anzi non di rado è pure migliore.

 

E quindi parlo di Àphones perché mi sembra un brano di grande qualità. Qualità timbrica innanzitutto. Il lavoro sul suono è minuzioso, dettagliatissimo, i particolari sono curati con una precisione davvero rara. Il brano non si esaurisce però nella ricerca, fine a sé stessa, di un materiale prezioso. La mia sensazione è di grande organicità, di grande fluidità. Il "suono prezioso" diventa un susseguirsi di eventi avvincenti, dosati con cura. Si tratta di eventi talvolta minimi (fra 00:10 e 00:15 un ribattuto, tanto semplice quanto sorprendete, cresce un poco fino a esplodere... una minuscola esplosione i cui frammenti rimbalzano qui e là), ma la loro "sottigliezza" non va a discapito dell'efficacia del brano.

 

https://soundcloud.com/claraiannotta/phones

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Prima di tutto una precisazione, forse inutile forse no. Non parlo di questo brano perché è stato scritto da una compositrice: non ne faccio una questione di genere, né di quote rosa. Insomma, non lo propongo per equilibrare il fatto che finora ho proposto solo brani di maschi.

 

Con questo non voglio dire che il problema del genere non esiste:

 

 

... io avevo proposto Francesca Verunelli :D

 

E in effetti avevo fatto le tue stesse pensate ;)

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  • 2 months later...

Il brano più recente di Clara Iannotta è A Failed Entertainment per quartetto d'archi, suonato nel novembre 2013 a Berlino dal Quatuor Diotima. La seduzione timbrica di Àphones c’è ancora tutta, anzi direi che si è quasi rafforzata, ma allo stesso tempo si è come prosciugata, diventando ancora più sottile, acuminata e precisa. Risulta sempre più chiaro che Clara Iannotta domina il tempo di questi suoni così particolari, ed è questo dominio (e non tanto l’invenzione di suoni strani, il che rischia sempre di ricadere nell’aneddotico) a renderla così interessate. Al di fuori dell’Italia, ovviamente.

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Risulta sempre più chiaro che Clara Iannotta domina il tempo di questi suoni così particolari, ed è questo dominio (e non tanto l’invenzione di suoni strani, il che rischia sempre di ricadere nell’aneddotico) a renderla così interessate. Al di fuori dell’Italia, ovviamente.

 

Non so, a questo punto sembra che all'estero abbiano proprio altre esigenze. Nonostante l'impegno, non ce l'ho proprio fatta a finire di ascoltare tutto...

 

...a questo punto o un problema io o ce l'hanno all'estero. Fortuna per Clara Iannotta che non esiste solo la sua nazione.

 

Anche se a dirla tutta l'anno scorso mi sono girato la Spagna...e mi sembra di aver ascoltato di tutto, soprattutto molta musica dal vivo (che bello!), tranne la nostra Clara.

 

Spero in una tua contestualizzazione RedScharlach...fuori dall'Italia è molto vasto...e non so se abbiamo gli stessi giri....

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Spero in una tua contestualizzazione RedScharlach...fuori dall'Italia è molto vasto...e non so se abbiamo gli stessi giri....

 

Neanch'io so se abbiamo gli stessi giri. Visto che hai parlato della Spagna ... Sei stato a Barcellona? Hai sentito il CrossingLines ensemble?

La mia osservazione a proposito di A Failed Entertainment nasce dal fatto che si tratta di una musica molto complessa e delicata a livello esecutivo: per garantirne la riuscita sono necessarie certe condizioni (disponibilità dei musicisti, prove adeguate) che in Italia sono assai rare, soprattutto se non sei un compositore già affermato (e neanche questa è una garanzia). Da questo punto di vista, gli esordienti hanno molte più possibilità in Francia, Germania, Olanda, Belgio, Svezia, Finlandia, ecc...

Una conseguenza di questa situazione è che questo genere musicale viene apprezzato di più nei paesi suddetti, dove ha più possibilità di essere ascoltato in condizioni adeguate.

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C'è sempre un etc. ... a me sembra che si tratti solo del centro europa...al di fuori dell'Italia per me può voelr dire anche Oriente o USA dove questi generei (parlo degli USA) sono praticamente relegati nei dipartimenti di composizione ... e la musica suonata è di tutt'altra natura :)

 

 

Comunque adesso ho capito cosa intendevi, opportunità del compositore e non tanto degli ascoltatori...che di riflesso però si imbattono più facilmente in esecuzioni di questo tipo...ok, capito. Grazie.

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Comunque adesso ho capito cosa intendevi, opportunità del compositore e non tanto degli ascoltatori...che di riflesso però si imbattono più facilmente in esecuzioni di questo tipo...ok, capito. Grazie.

Prego. E, per la precisione, più che di centro Europa parlerei di centro-nord,  se proprio vogliamo essere fiscali!

Comunque, a dire il vero, anche in Italia esistono istituzioni che danno spazio ai giovani interessati a questo tipo di musica. Si tratta di realtà che però non hanno vita facile (come dicevo prima, in Italia gli spazi creativi sono di solito appannaggio di personalità già affermate!). Il primo esempio che mi viene in mente è il Divertimento Ensemble di Milano, diretto da Sandro Gorli, che fa un'opera benemerita a sostegno della creazione e della diffusione di brani di giovani compositori.

Tanto per restare in topic ...

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Ho ascoltato qualche pezzo della Iannotta e non solo. Quasi ogni volta che ascolto un lavoro di questo tipo evo dire che sono stimolato a fare musica diversamente da come la faccio; però il problema, e non è cosa da poco, è organizzare in modo realmente funzionale quello che viene in mente, che può essere anche un brevissimo frammento, e chi fa musica sa che le idee vengono. Quindi per scrivere composizioni del genere, che a volte, ammetto, sembrano un pò "assurde" e forzate, come se si volesse esprimere chissà cosa e in quale modo (allontanandosi radicalmente dal concetto di musica fruibile e immediata che molti ancora, tra cui io stesso, hanno), c'è bisogno comunque di una padronanza sia della teoria che una conoscenza approfondita degli strumenti, che sappiamo vengono usati moltissimo, e soprattutto negli ultimi decenni, ai limiti della ricerca del suono, del possibile, e un pò, per me in alcuni casi, si viene a perdere la musicalità in un lavoro, ovviamente parlo da persona che percepisce certe composizioni in questo modo. Un altro problema è che spesso ci si sente dire "non ascoltare con pregiudizio, aspettandoti qualcosa", come a mettere le mani avanti: da una parte è giusto, non essendo preparati, ma è altrettanto vero che se di musica si parla (e le sfumature sono molteplici), non dovrebbe esserci bisogno di un dizionario e dell'interprete per far comprendere un qualcosa che, se rivolto ad un pubblico, qualcosa deve pur esprimere ed esercitare.

In pratica, se il linguaggio è veramente troppo complesso, il rischio è sempre quello di non arrivare a più persone possibili, e penso che anche questo sia l'intento di chi compone, altrimenti rimane una cerchia di esperti e tutto il resto è ignoranza.

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In pratica, se il linguaggio è veramente troppo complesso, il rischio è sempre quello di non arrivare a più persone possibili, e penso che anche questo sia l'intento di chi compone, altrimenti rimane una cerchia di esperti e tutto il resto è ignoranza.

Sono d'accordo, una musica rivolta ai soli addetti ai lavori è di una tristezza assoluta. D'altra parte, è chiaro che con A Failed Entertainment non riempirai mai uno stadio da 25000 spettatori. Ma nemmeno con Bach (e men che meno con Josquin) riempi uno stadio da 25000 spettatori. Baglioni ci riesce, tanto di cappello, ma questo non ci impedisce di ascoltare con piacere Bach e Josquin.

Mi dirai che è un argomento abusato, e va bene, ma ti invito a riflettere sul contesto: io sono convinto del fatto che chiunque sia interessato ad andare al cinema per vedere un film di David Lynch, oppure a visitare un museo per un'opera di Jannis Kounellis, abbia tutti gli strumenti culturali per ascoltare un brano di musica contemporanea. Ovviamente non sto parlando in termini assoluti della qualità delle diverse opere, ma della possibilità che esista un pubblico interessato a queste esperienze, e quindi un contesto in cui queste opere possono avere un senso.

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Quello che dici è vero, e l'esempio che fai, prendendo come spunto Baglioni in questo caso, è comunque emblematico; a prescindere dal personale gusto di una persona (che può ascoltare Ligeti e al tempo stesso Ligabue o altri, quindi magari di ampie vedute, ma con predilezione per specifiche musiche), rimane il fatto che chi riempie le platee nella maggior parte dei casi sono i cantanti di musica "leggera", rock e company. Senza offendere, è comunque un segno di come vanno le cose; e c'è un altro aspetto che riguarda questa "scelta": il testo, già dalle medie (forse anche prima in certi casi) i ragazzini si interessano dei testi più che della musica, lo si può accertare in ogni contesto, e forse anche per questo, se non indirizzati, perlomeno in modo tale da poter scegliere tra diverse offerte musicali, e non quelle che vengono pubblicizzate a raffica, certa musica è ancora ritenuta lontana, difficile, poco "impattosa".

Ricordo un amico che anni fa mi disse "ma la musica che senti tu non fa i botti", voleva dire che non emoziona, non ha ritmo e cose del genere; una bestemmia per me, visto che almeno per come la penso, non sa proprio cosa si perde.

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