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Piano Concerto - Forum pianoforte

Piccola Grande Discussione Sull'arrangiare.


raffaeleb
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Ciao a tutti

Finalmente ho finito di arrangiare

i 12 brani che dovremmo suonare in un pub

con la nostra band.

Appena finito di fare le prove. tutti contenti...

Eccetto uno che mi dice...

"Secondo me arrangiare i brani di monk non ha senso, Perchè in ogni caso come fai e fai non riuscirai mai ad entrare nella testa di Monk per fare gli arrangiamenti come dice lui" epoi ancora

"Questo arrangiamento non va bene perchè fa diventare questo brano con un altra luce rispetto al pensiero (Scuro) di Monk.

 

Come non dargli torto?

Allora che fare ?

Non fare arrangiamenti?

Leggere il real book così e com'è con una linea melodica?

Da premettere che tempo quando cominciai a fare questi arrangiamenti

Ho trascurato il laboratorio di Coro che ho ripreso qualche giorno fa.

 

Secondo voi è tutto tempo perso quello di arrangiare?

Perchè secondo me il tipo ha ragione in linea di principio

ma allora non si dovrebbe suonare niente perchè non si rientra nello spirito di un musicista?

Chi potrebbe al mondo riuscire a fare arrangiamenti alla monk come se fosse monk?

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Nessuno è intoccabile, neanche Bach figuriamoci Monk, per cui se uno parte da un suo brano e ci vuole far uscire fuori qualcosa di originale, ben venga. Chi si prende la briga di riarrangiare qualcosa lo fa per dare un'impronta personale, una propria rivisitazione, a meno che non si voglia fare una ricostruzione stilistica, che è più un esercizio che non una forma di espressione compiuta. E poi se è per questo, per entrare nello spirito di Monk bisognerebbe essere Monk, non solo suonare i suoi brani come stanno sul real book, e poi lo stesso discorso lo si potrebbe fare con qualunque altro jazzista importante....secondo me il jazz è per eccellenza la musica che si dovrebbe nutrire di contaminazioni, di rielaborazioni, di rivisitazioni personali, perchè Monk dovrebbe essere escluso da ciò, per una sorta di riverenza mistica..? Non esce il colore di Monk? E che fa, deve uscire il colore di raffaeleb, non quello di Monk.....e poi se tutti gli altri elementi della band sono contenti un motivo ci sarà...

Il trio di Esbjorn Svensson ha rifatto in modo molto interessante i brani di Monk, in alcuni casi si va quasi nell'acid jazz, ma con grande gusto e raffinatezza.

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Concordo con i precedenti interventi, inoltre, Jazz e non Jazz, da sempre i compositori riprendono materiale popolare o di compositori precedenti e li rivedono secondo i loro "canoni".

 

Chiaro, come si diceva, il difficile è tirare fuori qualcosa di artistico ... più che tirare fuori Monk, e penso lui sarebbe d'accordo ;)

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