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Piano Concerto - Forum pianoforte

Regolazione sulla risalita del tasto


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Salve a tutti, ho creato questa nuova discussione per avere chiarimenti in merito a delle regolazioni sulla meccanica che sono state effettuate tempo fa dal mio accordatore sul mio pianoforte a coda, uno Yamaha C3. Faccio innanzitutto una premessa chiedendo scusa per la mia grande ignoranza in merito alla meccanica del pianoforte. Ritornando all'argomento, chiesi al mio accordatore di effettuare una modifica alla meccanica che mi permettesse di suonare in modo più agevole le note ribattute, in particolare trovavo molto più impegnativo suonare l'Erlkönig sul mio pianoforte che su altri. Fece una regolazione, purtroppo non ricordo di che tipologia, ma ricordo perfettamente il risultato: i tasti risalivano più velocemente una volta premuti. Ciò non mi piacque per niente perché i tasti risultavano addirittura più pesanti ed era molto più difficile suonare i ribattuti. Pertanto, non soddisfatto del risultato, chiesi al mio accordatore di ritornare alla configurazione originaria. La mia domanda è: che tipo di regolazione era stata effettuata? e se venisse fatta una regolazione inversa (cioè facendo in modo che la risalita del tasto fosse più lenta) sarebbe più facile suonare i ribattuti? Escludo già in anticipo che si trattasse di un aumento della tensione sulla molla della leva di ripetizione, dato che era una una modifica che ha effettuato successivamente e la sensazione di risalita era diversa perché si sente un breve scatto all'insù per un breve tratto, mentre con quella precedente, il tasto risaliva interamente con più velocità. 

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Probabilmente, dico probabilmente, il tuo accordatore ha tolto piombo nella parte anteriore della tastiera ( spero che NON abbia AGGIUNTO piombo nella parte posteriore della tastiera). così il tasto risulta più pesante. Con un maggior peso di abbassamento si ottiene un maggior peso di ritorno. 

Se non ha portato via la meccanica e ha sono agito sulla regolazione, ha rinforzato inopportunamente la molla della leva di ripetizione, cercando di ottenere maggior prontezza della meccanica.

Tutti e due gli interventi non risolvono il problema!

Bisogna controllare gli attriti dei perni delle forcole del martello, del cavalletto e del montante di scappamento, perché se questi sono eccessivi, come penso, è contro il buon senso pensare di vincere questi impedimenti appesantendo la meccanica e/o caricando maggiormente le molle. non si fa altro che ottenere pessimi risultati.

Bisogna ricontrollare tutta la scorrevolezza della meccanica, così da ottenere un buon peso di abbassamento e un ottimo peso di ritorno. Solo così, unitamente ad una precisa regolazione della tastiera e di tutta la meccanica ( pre-regolazione,altezza dei martelli rispetto alle corde, scatto a 1,2,3 mm dalle corde, giusta caduta e giusta parata ai paramartelli nonché GIUSTA tensione delle molle di ripetizione -il martello deve salire deciso senza saltare) si avrà facilità nelle note ribattute e ...il Re riuscirà a cavalcare per tentare di salvare il piccolo figlio, anche se, ahimè , invano!....

P.S. I perni della meccanica devono essere sostituiti MAGGIORATI. alesando i fori guarniti in cachemire con alesatori rigorosamente dritti e controllati con il delicato misuratore di attriti ( tasteggiatore). Gli attriti delle forcole dei martelli non devono superare i4gr. quelli delle forcole dei cavalletti possono arrivare a 5; i montanti di scappamento circa 1 gr.

Buona musica

 

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23 ore fa, pianoexpert ha detto:

Probabilmente, dico probabilmente, il tuo accordatore ha tolto piombo nella parte anteriore della tastiera ( spero che NON abbia AGGIUNTO piombo nella parte posteriore della tastiera). così il tasto risulta più pesante. Con un maggior peso di abbassamento si ottiene un maggior peso di ritorno. 

Se non ha portato via la meccanica e ha sono agito sulla regolazione, ha rinforzato inopportunamente la molla della leva di ripetizione, cercando di ottenere maggior prontezza della meccanica.

Tutti e due gli interventi non risolvono il problema!

Bisogna controllare gli attriti dei perni delle forcole del martello, del cavalletto e del montante di scappamento, perché se questi sono eccessivi, come penso, è contro il buon senso pensare di vincere questi impedimenti appesantendo la meccanica e/o caricando maggiormente le molle. non si fa altro che ottenere pessimi risultati.

Bisogna ricontrollare tutta la scorrevolezza della meccanica, così da ottenere un buon peso di abbassamento e un ottimo peso di ritorno. Solo così, unitamente ad una precisa regolazione della tastiera e di tutta la meccanica ( pre-regolazione,altezza dei martelli rispetto alle corde, scatto a 1,2,3 mm dalle corde, giusta caduta e giusta parata ai paramartelli nonché GIUSTA tensione delle molle di ripetizione -il martello deve salire deciso senza saltare) si avrà facilità nelle note ribattute e ...il Re riuscirà a cavalcare per tentare di salvare il piccolo figlio, anche se, ahimè , invano!....

P.S. I perni della meccanica devono essere sostituiti MAGGIORATI. alesando i fori guarniti in cachemire con alesatori rigorosamente dritti e controllati con il delicato misuratore di attriti ( tasteggiatore). Gli attriti delle forcole dei martelli non devono superare i4gr. quelli delle forcole dei cavalletti possono arrivare a 5; i montanti di scappamento circa 1 gr.

Buona musica

 

Innanzitutto la ringrazio per la risposta e complimenti per i suoi preziosi video tutorial di cui ho già avuto il piacere di guardare su youtube. Sulla regolazione, non credo si trattasse di una aggiunta o una riduzione di piombo. Forse le regolazioni più probabili sono quella sulla molla della leva di ripetizione (anche se la "durezza" in questo caso la avverto più verso la fine della corsa del tasto) o sullo smorzatore (per fare in modo che lo stesso si alzi con leggero anticipo). In ogni caso, la prossima volta chiederò opportuni chiarimenti al mio accordatore, magari anche chiedergli una corretta messa a punto della meccanica sulla base di questi consigli.

Anche se sappiamo tutti come la storia vada a finire male per il re, voglio dare almeno un po' di gas al suo destriero ;)

Nel frattempo mi chiedevo, non è che potrebbe consigliarmi un buon manuale sull' accordatura e sulla regolazione della meccanica del pianoforte? In rete ho visto c'è pochissimo: uno di quelli che mi sembrano più validi è "pianos inside out" però è solo in inglese e costa tanto (circa € 180 su amazon), un altro forse più alla portata è "Il pianoforte da concerto Steinway & Sons. Manuale di regolazione, accordatura, intonazione e messa a punto" di Giovanni Bettin.

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Quello del mio amico Bettin è sicuramente un buon libro. Anche il Reblitz è un libro base, in inglese( ma facile) Riguardo alla messa a punto evitare qualsiasi lubrificazione che sia al di fuori della micro polvere di teflon ( no ballistol, no lubrificanti grassi e soprattutto NO borotalco, altamente igroscopico). Se gli attriti sono alti ci si accorge perché aumenta il peso di abbassamento del tasto e diminuisce quello di ritorno. La meccanica risulta dura e la discesa del tasto non uniforme ( controllare anche se c'è durezza nella salita degli smorzatoi!).Il ritorno è lento e inferiore ai valori proporzionali a quelli si discesa. Diventa difficilissimo eseguire passaggi veloci e note ribattute. Parte di questa durezza è costituita dal necessario aumento di carica delle molle di ripetizione che devono vincere gli impedimenti ( eccessivi attriti). Naturalmente, non ultimo, bisogna controllare i feltri dei talloni ( che non siano troppo solcati, con relativa "buchetta") e le guarnizioni in cachemire delle asole centrali e anteriori della tastiera, che potrebbero essere sporche e consumate così da bloccare il tasto, in modo discontinuo, durante la sua discesa. Bisogna controllare ed eventualmente sostituire i perni ovali anteriori e quelli centrali, se ossidati e/o arrugginiti....E poi....sentirai che Musica!!!! 

Fammi sapere

 

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On 9/11/2022 at 09:04, pianoexpert ha detto:

Quello del mio amico Bettin è sicuramente un buon libro. Anche il Reblitz è un libro base, in inglese( ma facile) Riguardo alla messa a punto evitare qualsiasi lubrificazione che sia al di fuori della micro polvere di teflon ( no ballistol, no lubrificanti grassi e soprattutto NO borotalco, altamente igroscopico). Se gli attriti sono alti ci si accorge perché aumenta il peso di abbassamento del tasto e diminuisce quello di ritorno. La meccanica risulta dura e la discesa del tasto non uniforme ( controllare anche se c'è durezza nella salita degli smorzatoi!).Il ritorno è lento e inferiore ai valori proporzionali a quelli si discesa. Diventa difficilissimo eseguire passaggi veloci e note ribattute. Parte di questa durezza è costituita dal necessario aumento di carica delle molle di ripetizione che devono vincere gli impedimenti ( eccessivi attriti). Naturalmente, non ultimo, bisogna controllare i feltri dei talloni ( che non siano troppo solcati, con relativa "buchetta") e le guarnizioni in cachemire delle asole centrali e anteriori della tastiera, che potrebbero essere sporche e consumate così da bloccare il tasto, in modo discontinuo, durante la sua discesa. Bisogna controllare ed eventualmente sostituire i perni ovali anteriori e quelli centrali, se ossidati e/o arrugginiti....E poi....sentirai che Musica!!!! 

Fammi sapere

 

Le farò sapere, senz'altro, farò tesoro dei suoi importanti suggerimenti.

Grazie mille, davvero gentile.

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  • 2 months later...

Buongiorno, dopo un paio di mesi ho richiamato il mio accordatore per chiarimenti e una messa a punto del pianoforte come si deve. Avevo preso un bel granchio: il problema non era affatto la molla, ma erano regolati male sia il bottone dello scappamento che la vite che regola la caduta sulla leva di ripetizione, il tutto rendeva non solo difficile la ripetizione ma faceva sentire uno scatto molto duro sotto il dito al momento della pressione del tasto. Oltre a ciò era regolata male la distanza martello-corda, in questo modo il meccanismo di scappamento si faceva sentire troppo presto. Anche gli smorzatori sono stati rivisti. L'accordatore mi ha detto che la regolazione precedente serviva per esercitarsi nello studio. Sinceramente la vedo un po' insensata questa cosa, anche perché si vede lo studio del pianoforte come ginnastica per le dita e vengono precluse tante sfumature nel tocco e nel controllo del suono, che nello studio vero e proprio sono fondamentali.

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