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...parallelismi: "elogio Degli Scrittori Che Non Scrivono Libri"


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Articolo non recente che mi è capitato fra le mani, l'ho letto sostituendo alcune parole chiavi tipo Scrittori con Compositori, Libri con Musica, Leggere con Acoltare, etc. ....

 

http://www.ilgiornal...ts=1?&LINK=MB_T

 

Elogio degli scrittori che non scrivono libri

Sono maestri nel parlare, nell'interpretare la realtà e nel leggere i testi altrui. Da Andrea Emo a Giuliano Ferrara, ecco i "figli" di Socrate

 

Per me fornisce tanti spunti di riflessione, eccone uno:

 

 

"Per ogni vero scrittore che non scrive libri ci sono cento finti scrittori che purtroppo li pubblicano."

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In musica queste figure si chiamano Musicologi ;). Fra l'altro è uscita la facoltà Composizione-Musicologia ... in "contrapposizione" alla figura del compositore-scrittore...a questo punto.

 

 

E si, compositore non basta più .. adesso bisogna specificare.

Modificato da Talentuoso
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Secondo me un compositore che non scrive non è un compositore. Intendo, non lo è dentro veramente, perchè è un esigenza e si resiste poco senza scrivere.

 

Idem penso per lo scrittore... io mi focalizzare pure sul "pulpito", se predica bene ma magari si razzola male ;)

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In musica queste figure si chiamano Musicologi ;). Fra l'altro è uscita la facoltà Composizione-Musicologia ... in "contrapposizione" alla figura del compositore-scrittore...a questo punto.

 

 

E si, compositore non basta più .. adesso bisogna specificare.

 

Capisco il punto di vista ma preferisco che un musicologo abbia competenze in ambito compositivo piuttosto che meno. Come del resto sarebbe meglio che i compositori abbiano più competenze di carattere storico/musicologico.

 

Lo dico scherzando ma mi avrebbe fatto piacere magari leggere qualche risposta da compositore a proposito di ritardi e appoggiature :)

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preferisco che un musicologo abbia competenze in ambito compositivo piuttosto che meno.

D'accordo, ma è una questione di definizioni ... ci mancherebbe che non possono fare un approfondimento teorico.

 

Come del resto sarebbe meglio che i compositori abbiano più competenze di carattere storico/musicologico.

Si, ma concorderai che le finalità sono diverse ... no?

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io piuttosto volevo chiederti a quale facoltà ti riferivi parlando di composizione-musicologia

 

Ho notato che a milano propongono un triennio con questo descrittivo.

 

Tornando al topic, posso dire che in autogrill (sono in vacanza :D ) vi leggo alcuni autori di grido dei testi proposti:

- Al Bano

- Brignano

- Etc.

 

Adesso dico, ci fosse uno scrittore di professione ;)

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  • 2 weeks later...

dal mio punto di vista, una materia nasce dalla discussione accademica che si crea attorno ad essa. Se esiste un gruppo di studiosi allora esiste una materia. La musicologia esiste da secoli, praticamente dalla prima discussione di teoria musicale mai effettuata (e quindi direi ALMENO dai poemi omerici in poi). Che poi avesse questo nome, poco importa. Parlare di musica in modo tecnico, teorico, filosofico o storico significa parlare di musicologia.

La musicologia-composizione non esiste. Esistono branche specialistiche della musicologia che si occupano di analisi musicale e storia della composizione, e che possono diventare anche moooolto specialistiche (nel senso che un analista musicale può anche basare la sua carriera accademica su un unico modello di analisi applicato ad un unico repertorio), ma che in teoria non si basano mai sul concetto di composizione che viene insegnato oggi nelle scuole, ovvero l'idea che un allievo sviluppi un proprio linguaggio compositivo apprendendo in modo sincronico le tecniche. I musicologi non sanno scrivere musica e non si pongono il problema di farlo. Poi se sei anche compositore, vabbè, passione tua. Ma un musicologo non dovrebbe dire "io questo lo avrei fatto in modo diverso", deve rapportarsi sempre in modo storico. E qui ci sta l'altra pecca di un corso come quello del conservatorio di Milano, la formazione storica. Che piaccia o no, la musicologia sta all'interno delle discipline umanistiche. E' fondamentale che un musicologo ANALISTA abbia specifiche conoscenze musicali, ma serve anche che conosca la storia della letteratura, la storia della filosofia, la storia del teatro, del cinema etc etc. Ancora di più, serve che pure i suoi docenti conoscano tutte queste cose. Ed infatti i grandi mostri sacri della musicologia mondiale sono essenzialmente storici o filosofi. I cinque corsi di storia della musica in tre anni che vedo nel piano di studi non hanno senso se non conosci la letteratura italiana...

Ma a prescindere da questo, ripeto, la materia "musicologia-composizione" non esiste. Se per disgrazia vuoi fare il musicologo, devi studiare musicologia, e se vuoi fare il compositore, devi studiare composizione.

Questo serve anche per dire che non sono contrario a prescindere all'idea che si aprano corsi di musicologia nei conservatori. Cioè, per come stanno le cose oggi nei conservatori, per me non si dovrebbe neppure insegnare storia della musica come complementare, visto che i sistemi di reclutamento sono ridicoli. Ma se un conservatorio virtuoso decidesse di scegliere buoni insegnanti, allora ben vengano anche i corsi di musicologia, fatti SENZA 36 crediti di composizione e fatti in collaborazione con gli atenei italiani per le altre materie umanistiche. Il conservatorio di Como collabora con l'università per il corso di ingegneria del suono e fa corsi specifici di storia della musica elettroacustica e altre robe così. Non hanno aperto un corso loro chiamandolo "musicista aiuto-ingegnere del suono" infarcendolo di fuffa...

Perchè poi le cose bisogna pure guardarle nello specifico. "Storia della teoria e della trattatistica" in conservatorio chi la fa?! Ci staranno 20 esperti europei di una materia del genere... se poi vogliamo fare il corso bignami, benissimo, pure io in un mese mi preparo così bene che vi faccio restare di sasso su quante ne so. Ma la conoscenza musicologica specialistica non si inventa dal nulla e i conservatori non hanno i soldi per assumere nuovi professori.

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