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Piano Concerto - Forum pianoforte

Carlos

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Tutto postato da Carlos

  1. Qualcuno riesce a spiegarmi perché questi discorsi sull'estetica, sui mezzi ascolti, etc... vengono in soccorso solo quando si parla della musica del XX secolo? Ovvero, se uno dice che non gli piace Liszt, «beh, i gusti sono gusti», ma se uno dice che non gli piace Xenakis, «eh beh, ma devi considerare l'estetica brematurata e anche il tarapia tapioco, non ti devi limitare ad un ascolto superficiale!».
  2. Interessante posizione. Che ne dici di corroborarla con qualche esempio? Mah... A parte tutto, Quinta e Sesta di Mahler nell'interpretazione di Karajan sono vette della storia dell'interpretazione. Magari faresti bene ad ascoltarle prima di dire che Karajan era «incapace di assimilarlo».
  3. Con «eccezionale» intendo sia che la frequenza del pianoforte in orchestra è da considerarsi statisticamente molto inferiore rispetto agli altri strumenti, sia che l'uso di questo strumento è, anche dove risulta integrato nella tessitura orchestrale, molto particolare. Sono certamente molti i casi che si possono ricordare, da Petrouchka alle sinfonie di Sostakovitch, dai poemi sinfonici di Respighi alla musica di Ives, ma sono comunque convinto (nonostante io venga dal pianoforte) che il pianoforte in orchestra non possa «sostituire» nessun altro strumento e che possa solo essere aggiunto ad una tavolozza già di per sé ricca. Non so se riesco a spiegarmi
  4. Forse semplicemente non era un autore per il quale si sentisse portato come per gli altri. Ha comunque registrato 4, 5, 6 e 9 e Das Lied von der Erde. D'altronde Bernstein ha eseguito e registrato solo la 9 di Bruckner, forse per lo stesso motivo (non certo per senso di inferiorità verso Karajan ).
  5. Io sono convinto che sia stata data (dai diretti interessati) una versione che individuava nella cadenza il motivo della "rottura", che è probabile affondasse le sue radici in una distanza musicale difficilmente colmabile. In quei casi, per la regola del "politically correct", non si può dire la verità e si deve trovare una giustificazione che accontenti la stampa e le domande del pubblico.
  6. Cancro, ovvero "granchio", ovvero animale che cammina... all'indietro (lo so, il granchio cammina di lato, ma... licenza poetica ); cominci a capire? Canone cancrizzante (o canone retrogrado) è quello dove la voce conseguente altro non è che la voce antecedente al contrario.
  7. Non lo sapevo nemmeno io, ho trovato questo link abbastanza chiaro, spero ti sia utile http://www.studiomusica.it/Teoria_Sincope_Controtempo_.htm
  8. Mah, credevo di aver risposto subito (tipo il 1 maggio?), ma forse c'è un altro Carlos che scrive al posto mio... Non mi interessa «trovare i difetti», ma generalmente partecipo solo a discussioni delle quali conosco bene l'argomento, quindi se qualcosa non mi convince lo dico. Tutto lì. Lo scopo? Aiutare chi ha fatto la domanda, perché a me non cambia nulla la tua risposta: so esattamente dove e cosa c'è di giusto e sbagliato, ma chi ha chiesto aiuto, probabilmente, no.
  9. Esattamente: quindi la tua risposta è una non-risposta , perché tra gli strumenti monofonici c'è da fare un bel po' di distinguo e il dubbio di chi ha formulato la domanda resta. Inoltre gli è stato chiesto quale tipo di passaggio dovesse scrivere e il trillo è solo una delle miriadi di possibilità e degli esempi che si possano fare. Tra l'altro il pianoforte è da considerarsi del tutto eccezionale come "strumento d'orchestra" e il trillo uno degli elementi meno probanti della velocità di questo strumento, che resta in ogni caso uno degli strumenti più veloci. Questo è evidente, mentre non lo è (perché non c'è) l'equivalenza pistoni = tasti del pianoforte (e tu nel tuo primo intervento hai parlato di quello), perché i pistoni non hanno il doppio scappamento, ma i tasti del pianoforte sì . E nemmeno gli strumenti a fiato che non hanno un meccanismo a pistoni, se per fare il tuo benedetto trillo devono usare due tasti, possono essere veloci come il pianoforte. Ma del trillo hai parlato tu, vorrei ricordartelo, e davvero non capiso perché...
  10. Per usare la tua espressione: «a me mi viene da domandarmi» quante delle circa 40 opere di Haendel tu conosca e quante delle opere barocche comunemente eseguite oggi hai ascoltato, per poter dire che «non esiste opera barocca più splendida e travolgente di questa». La domanda è seria, ovviamente.
  11. Sì sì, le ho viste, ma mi sembrano comunque non indicative, perché lette così vorrebbero significare che in un registro comodo e in presenza di un passaggio comodo e ben strumentato, il basso tuba è più veloce del pianoforte. E, sia tu sia io, sappiamo che non è così...
  12. Come si fa a valutare la «parità di condizioni» tra un basso tuba e un pianoforte?
  13. Nessuna, e, anche se te ne venisse qualcuna, sarebbe sbagliata Ti suggerisco allora davvero di cercare nel conservatorio della tua città (sperando ce ne sia uno) una celesta e qualcuno che ti suoni qualche solo, sennò prova a chiedere a un'orchestra che hai vicino se te ne possono mostrare una (le orchestre in genere hanno una celesta). Finché non l'avrai vista, sentita ed, eventualmente, provato a suonarla (essendo uno strumento a tastiera, tre note riuscirai comunque a farle, anche se non sei pianista), tutto quello che si può scrivere qui è abbastanza inutile... Comunque non è «necessario» usare la celesta, quindi prenditi il tuo tempo e studiala PS hai ascoltato i due link che ti ho messo? Quelli sono due esempi, molto diversi tra loro, di come si può strumentare con la celesta.
  14. L'esempio più famoso che mi viene in mente è Tchaikowski, Lo Schiaccianoci: «Danza della Fata Confetto»: dove c'è il più famoso solo per Celesta della letteratura (l'ho detta grossa? non credo... ). Detto ciò: la celesta non è propriamente uno strumento «agile», nonostante sia uno strumento a tastiera (fino a non molti anni fa suonato in orchestra dai percussionisti, però...); il passaggio veloce che si sente nel brano di Tchaikowski è un passaggio di arpeggi, ma non va trattata (la celesta) come un pianoforte, anche perché la meccanica è molto differente. Qui, in Pini di Roma di Respighi, è usata molto più come elemento di colore e devi sforzarti un po' di più di sentirla: Detto questo, è un discorso aperto, prova a dire cosa sai (se hai qualche idea), ma se non sai proprio nulla dello strumento un suggerimento sempre valido è: vallo a vedere e prova a letterci le mani su, ti si apre un mondo
  15. I know Non è merito di Pierre Va be', su questo non mi pronuncio. In ogni modo vorrei invece precisare che quando parlo di un direttore io distinguo sempre il suo modo di dirigere dai risultati che ottiene. Al giorno d'oggi è d'obbligo farlo (non era così ad esempio all'inizio del XX secolo, perché la tecnica direttoriale non era così sviluppata). E di Boulez ho detto che mi piacciono i risultati che ottiene, ma non «il suo modo di dirigere», come hai detto tu. Dal video, il suo modo di dirigere non si vede per nulla, ma si sentono i risultati che ottiene. E, ti garantisco, non li ottiene certo (solo) col suo modo di dirigere ma con un uso accuratissimo della parola durante le prove. Estenuanti.
  16. Ecco, io no, anche se mi piacciono i suoi risultati. Sarebbe interessante capire come vengano ottenuti, ma non è questa la sede giusta.
  17. Perché nelle sonate non ci sono cadenze che introducano l'ingresso dell'orchestra
  18. Le discussioni sulla musica contemporanea sono come le discussioni di politica: si finisce sempre per litigare
  19. Entro in punta di piedi in una discussione già avviata (e dalla quale mi ero volutamente autoescluso...) per dire che, nonostante io non sia granché propenso a certa musica contemporanea (e non solo per motivi estetici, ma per motivi ben più sinificativi, almeno per me), questa argomentazione di Marziano è pericolosissima, perché non tiene conto di come all'epoca di Chopin si ascoltava la musica (senza dimenticare che, ad esempio, l'ultimo movimento della Sonata in si bemolle minore venne aspramente criticato da Schumann sulla Neue Zeitschrift für Musik - «questa non è musica», scrisse) e di come invece al giorno d'oggi sia diverso il rapporto con l'arte contemporanea. é un gatto che si morde la coda, se vogliamo, e io sono convinto che buona parte della responsabilità del rifiuto verso il contemporaneo sia dovuta agli artisti contemporanei medesimi; ma dire che un'opera seria di Mozart non è facile (per noi, certo, è meno difficile di Pli selon pli di Boulez, è lapalissiano) non è una buona ragione per decidere automaticamente che Mozart ha ragione e Boulez ha torto (ho preso Boulez solo perché è già stato citato: non ce l'ho in particolare con lui ). Mozart ha senz'altro ragione (su questo non avrei dubbi); sui torti di Boulez bisogna però discutere lontano dai luoghi comuni, anche disposti a trovare delle ragioni (e parlo a me stesso per primo, sia ben inteso!).
  20. Ah, non ti pare di averlo detto? Il topic si chiama «Le terzine alla Gould». Hai scritto «Ogni tanto mi sembra che qualcuno emuli Gould» e hai messo il link della do minore di Mozart suonata da Sokolov. Vedi un po' tu...
  21. Questo, eventualmente, visto dalla parte del pubblico, non del musicista. La considerazione del musicista per come ci è arrivata dal periodo romantico riguarda il modo in cui il musicista vieniva considerato, non certo da come il musicista considerava se stesso all'interno della società. Mozart, senza dubbio, non considerava se stesso meno di quanto non facesse Beethoven o di quanto non facesse Monteverdi nonostante i tre musicisti fossero inseriti nella società loro contemporanea in modo assolutamente diverso. Quanto al quesito del topic, mi pare che il testo stesso sia un po' farraginoso e sempliciotto. Prima di tutto l'estratto che è stato citato viene dopo una parte dove si testimonia che Cambini, da 5 anni almeno, era a Parigi e la sua musica aveva un notevole successo. Il fatto che Mozart abbia attribuito a Cambini la cancellazione del suo concerto non è una «calunnia» come quelle che si insinua rivolgesse ai rivali (che invece riguardavano, pare di capire, il valore della loro musica), bensì un legittimo sospetto che Cambini stesso, per non subire il confronto col suo collega, avesse preferito farne cancellare l'esecuzione, profittando della sua fama consolidata, almeno a Parigi. Quanto poi alla rivalità con Salieri, il fatto che la pagina di wikipedia la citi come dato di fatto mi fa sospettare che il redattore di quelle note sia un po' facilone perché attorno alla rivalità Mozart-Salieri si è ricamato così tanto da farlo diventare quasi un luogo comune (grazie anche al famosissimo libro di Puskin e al film di Milos Forman), ma sembra proprio che non abbia un gran fondamento storico. Quindi direi che la discussione si basa su presupposti quantomeno dubbi...
  22. Infatti ho scritto esattamente il contrario «Meno veloci [del flauto e del clarinetto, ndr] sono l'oboe e, soprattutto [ergo: meno veloce, ndr], il fagotto».
  23. A cosa ti riferisci in particolare? Quali terzine e in che modo assomiglierebbe il modo di suonare di Sokolov a quello di Gould?
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