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Piano Concerto - Forum pianoforte

CromaDiBrera

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Tutto postato da CromaDiBrera

  1. A me il clavicembalo gusta da un pezzo!!! E non solo quello, ma anche la spinetta e il virginale. Ascolto più spesso musica per cembalo, che piano. Complimenti per aver postato non il solito augusto padre... Ci sono tanti autori per cembalo poco conosciuti perché trascurati dai pianisti (con rare ma importanti eccezioni), ma che meritano assolutamente: Couperin in primis, ma anche Philidor, Platti, Rameau... i virginalisti inglesi... Hai voglia...! La storia ha fatto del cembalo un precursore del pianoforte (quando invece, a rigor di logica, si dovrebbe parlare del clavicordo), ma veramente è uno strumento completamente diverso; tra l'altro, condivide parte della letteratura con il liuto e affini, molto più che con l'altro grande strumento a tastiera (l'organo). Non a caso, si può considerare uno strumento più radicato in area mediterranea (Francia, Spagna e Italia), che nel nord Europa.
  2. Alludevo solo al fatto che, negli ultimi vent'anni, non mi pare ci sia la stessa rapidità di evoluzione, o spinta propulsiva che dir si voglia, che il jazz ha avuto più o meno dal primo Davis fino alla metà degli anni '70; non cheoggi fosse proprio "fermo". Se scorri la discografia delle "novità" in catalogo, trovi anche molte retrospettive, mentre credo che in passato si investisse di più sulla ricerca di percorsi nuovi, anche sul fronte delle contaminazioni di genere. Tutto qui. Quanto a Frisell, intendevo dire che già nei primissimi anni '80 aveva le caratteristiche che oggi lo rendono riconoscibile. Ma tra il presente e i suoi esordi, in termini di tempo (32 anni), c'è la stessa distanza che tra Pat Metheny e Charlie Christian... Questo per restare al discorso dell'evoluzione del jazz. Nel rock, se è per questo, è ancora peggio: basti pensare che tra Little Richard e i Pink Floyd ci sono una dozzina d'anni, mentre il rock odierno è quasi quello di 20 anni fa... Non so se sono riuscito a spiegarmi.
  3. A quello che mi risulta (ma posso sbagliare), smanicamento è solo un modo prosaico di chiamare il glissando sugli strumenti ad arco e può essere indicato sia con una linea retta e la scritta gliss., sia con una serpentina (od onda che sia, come hai scritto tu). E' affine al portamento che però, di solito, si indica solo con una linea retta (si usa su strumenti come la chitarra, per es.). In Sibelius, basta selezionare la nota di partenza, o il passaggio, scorrere il menù Crea e selezionare Linea (oppure, in alternativa usare il comando rapido L): si apre una finestra divisa in due metà: linee di rigo che si applica solamente a un rigo singolo e linee di accollatura che si applica a tutte le parti. Scorri, scegli la riga e clicchi Ok. Sibelius riproduce anche tale effetto (con campioni che lo consentono) e vi sono diverse opzioni possibili (anticipato, tardivo o lineare, utilizzando il pannello Riproduzione nella finestra Proprietà).
  4. Mah... Mi sembra comodo dirlo ora, senza averci provato. Guarda che gran parte di quei demo sono realizzati con una sola microfonazione e senza manipolazioni posteriori. Se esporti e lavori in postproduzione con il campione, la tastiera non c'entra più nulla e le velocity sono 127; io ho la EW e il suono è molto più realistico quando lo lavori DOPO (ecco perché, tra l'altro, non le ho riconosciute, anche se tu presumerai diversamente). Lo scopo di queste librerie non è affatto quello di sostituire un piano reale mettendosi a suonarle con la tastiera.
  5. Credo anch'io che siano state fraintese le premesse del discorso; ho ascoltato un po' dei link postati, ma sono sempre le stesse cose, da decenni; nessuno sembra inventare qualcosa di realmente nuovo, praticamente a partire dagli anni '70. Penso che nessun musicista, oggi, sentirebbe di partecipare al fronte del cambiamento suonando come Bill Frisell... E' uno stile vecchio di 30 anni...! In ogni caso, io penso sia più interessante guardare fuori dagli Usa, dove si è da sempre più aperti alle contaminazioni tra generi e ai percorsi inediti. L'America, sul jazz, è più conservatrice (vedi la storia del Free), forse perché considera il jazz la sua musica "nazionale" e quindi ha finito con l'istituzionalizzarla e con il darle una veste anche accademica.
  6. A me ha divertito molto Un ibrido tra Rocky, sir Britten, Ringo Starr e Il Trota. http://www.youtube.com/watch?v=E5UnCsJPKHI&feature=related&fb_source=message
  7. Giusto. Cercherò di stare più attento, a prescindere dal mio interlocutore (che sarà rimasto in Mib, presumo... Magari era il nuovo Dylan...! ).
  8. Spero che, poi, vorrai farci un "corso" su come hai manipolato i suoni digitali; ci sono magagne che mi aspettavo di trovare, e invece...!
  9. Caspita, pensavo proprio che sarebbe stato più semplice... Eppure, ne ho ascoltati di piano digitali, prima di acquistare il mio...! Comunque: 1 acustico. 2 digitale 3 acust 4 digit 5 acust 6 digit 7 digit 8 digit 9 acust 10 digit
  10. Scusa, dimenticavo: Certo: nel primo caso mi riferisco al ditino che pigia il tasto, che se chiedi a un bambino "che nota è, questa?" ti risponde "è un si" e non "è un do bemolle"; nel secondo, invece, alla funzione armonica della nota, quindi alla sua scrittura corretta (che sarebbe, invece, do bemolle). E a me sembra una perla il dover spiegare la differenza.
  11. No, in effetti era una sesta maggiore; mi sono sbagliato. Succede. La mia risposta riguardava solo il fatto che una sesta non potesse essere eccedente (e diminuita), ma solo minore o maggiore, come mi sembrava avessi obiettato. Non ho nessun problema ad ammettere errori. Qui, invece, non credo di aver sbagliato: nell'indicare la nota sulla tastiera ad un ragazzo che, probabilmente, sta semplicemente armonizzando un motivo senza avere profonde cognizioni, mi è parso più intuitivo indicare il si naturale anziché il do bemolle. Nell'accordo, invece, ho creduto di sottolineare che il quinto grado diminuito fosse, come è, un si bb. Per la stessa ragione per la quale non l'ho chiamata settima di quinta specie... Ho indicato enarmonicamente il do per evidenziare che fosse una nota del V di Si bemolle; capisco che possa apparirti contraddittorio, e certamente non corretto, ma ho pensato fosse più intuitivo per il mio interlocutore. Capisco che, se ho definito il la come sibb, avrei dovuto seguire lo stesso criterio per rebb = do. Ma, se non è zuppa... Forse, parlare di 2° rivolto del VII diminuito del IV non è che sia tanto più comprensibile... No? Non sono stato così attento a "chiamare le cose nel modo giusto", perché ho ritenuto che l'autore del thread avesse un approccio "visivo" sulla tastiera (o sulla chitarra) e a livello amatoriale; c'è anche chi si accontenta di fare tre accordi per comporre una canzone, e se gli dici "VII del IV", o do bemolle anziché si, già cambia canale... Diversamente, non avrebbe avuto problemi, come ha osservato qualcuno, nel fare una cadenza plagale, penso.
  12. Scusa, vedo ora che il tuo link si riferisce ad un intero kit da 16; credevo di dover acquistare delle ram separatamente da mettere negli slot... . Insomma, dovrei studiare meglio queste cose. Di nuovo.
  13. Sì, dovrei avere 4 banchi perché nello slot memoria mi indica 4 banchi, di cui due vuoti. E invece (scusa se approfitto), fermo restando il clock, si possono tenere le due che ho ed aggungerne altre due da 4, arrivando a 12? Considerando che userei solo alcune librerie contemoraneamente, potrebbe risultarmi sufficiente... magari proverei, prima di sostituire anche le due che ho già. Grazie ancora.
  14. Mi sono studiato un po' la cosa (anche i requisiti minimi e raccomandati per le librerie) e mi rendo conto che hai ragione: così come sono, potrei riprodurre solo i 16 bit della Gold + un piano in versione "lite" e, forse, un paio di altri strumenti da altre librerie, per poi scegliere i campioni al completo solo al momento di esportarne ciascuno da Sibelius all'editor (questo è il mio "modo": uso il sequencer solo per il missaggio) ... Decisamente scomodo. Mi sto solo chiedendo, avendo per ora 4 Gb in dual core (2x2 DDR3 da 1066) e 3,06 Ghz se devo aggiungere lo stesso tipo di memoria nei due slot rimanenti o se posso anche metterne due da 4 Gb (per un totale di 12), e a 1333 anziché a 1066.
  15. Vi sono anche pianoforti progettati con il silent, dotati all'origine di questo dispositivo.
  16. 1. Digitale 2. Acustico 3. Acustico (se è digitale e ci hai messo i rumori, sei un mostro!) 4. Digitale (Steinway Quantum Leap?) 5. Digitale (Blutner Model Digital One?) 6. Acustico
  17. Innanzitutto, Simone, ti ringrazio moltissimo, perché la tua risposta è proprio quella che speravo in termini di competenza. Lo supponevo, nella mia ignoranza. La mia massima ambizione, per il momento, è quella di lavorare nella documentaristica per tv, o su cortometraggi, o per teatro (come ho già fatto). Per ora, la produzione blue ray è decisamente lontana ma, casomai io faccia fortuna, potrei sempre cambiare strumentazione e fare gli upgrade del caso... Temo sia la seconda che hai detto: i campioni sono identici, quindi sono senz'altro riconvertiti. In realtà, sto già usando il Quantum Leap Pianos che è a 24 bit: i problemi emergono solo quando uso le tre microfonazioni contemporaneamente, soprattutto in riproduzione; allora, normalmente, devo ottenere singole tracce da inviare ad un editor (per ora, uso Garageband, che pure esporta a 24 bit). Non è un problema per il piano, ma lo sarebbe certamente per le varie sezioni d'orchestra (supponendo anche che gli archi, ad esempio, avrebbero volumi maggiori di un piano; se non altro, per la varietà di articolazioni). E' così per la Symphonic Orchestra Platinum Plus; che però costa il doppio, appunto... Scusa, cos'è un 8 DDR3? Grazie, sarei anche curioso, ma ti credo sulla parola! Quindi non è vero quello che dicono alcuni, cioè che sarebbe comunque auspicabile campionare ad un numero superiore di bit, anche se poi questa dinamica viene compressa nei 16... In effetti, non mi sembrava logico. Grazie ancora Simone, mi sei stato di grande aiuto. In realtà, dovrei comprarmi un bundle della East West (7 librerie, tutte compatibili con il "mio" Sibelius), approfittando di un'offerta in corso; ma, se non avessi modo di far girare tranquillamente l'orchestra (che, con il piano, dovrebbe costituire un po' il "cuore" degli arrangiamenti che vorrei fare), sarebbe dura gestire anche le altre librerie (che penso di dover trattare ed esportare separatamente, comunque...). Con i 16 bit dovrei star tranquillo, invece.
  18. Va bene, grazie per ilungo preambolo... Poi la passione ce l'abbiamo tutti, più o meno... Aspetto senz'altro, come altri, di comprendere qualcosa di codesta "concezione Lidio/cromatica dell'organizzazione modale". Quando si comincia?
  19. Devo tornare a casa e sentirmele stanotte... Datemi tempo, per l'unedì all'alba arrivo
  20. Ma lei, Maestro, ha letto bene il post del nostro amico...? Certo, ci mancherebbe: è un do bemolle. Un grado innalzato, se non maggiore o minore, si può anche chiamare eccedente: sul Piston c'è un intero capitolo sulla modulazione con la sesta eccedente (nell'ultima edizione italiana, è il cap.27). E, nel primo movimento della sonata di Haydn Hob. XVI/37 (l'ultima, altrimenti nota come n. 52 in Mib maggiore), tra le battute 45 e 46 c'è una modulazione con la sesta eccedente. A partire dal basso, tre bemolli in chiave, tempo forte: sib/ottava/re/fa; tempo debole: lab/ottava/do/fadiesis; tempo forte della battuta successiva: Sol/ottava/sibequadro/sol. Per citare uno degli usi più semplci, anche se non tra quelli che potrà verificare nel suddetto manuale, ricco di molti altri esempi. Ma come, e che facciamo...? "quando a tordi e quando a grilli"...? Se è un accordo diminuito sul miib, a me pare che la quinta sia proprio un sibb e non un la naturale. Allora: mi corregge il "si naturale" sul mib minore... e invece, su un Mib diminuito, la quinta diventa un la naturale...?!?! Scusi, ma lei è ortodosso quanno je pare e piace, come si dice dalle mie parti...? Nel mio esempio, non siamo ancora in Sib minore; quindi, non ha ancora senso indicare un la bequadro come la sensibile della tonica dell'accordo di arrivo. Non le pare? Eppoi, scusi, ma io non userei certi toni ("faresti meglio ecc."), stimato prof. Atieri, visto che almeno due su tre delle sue reprimenda sono assolutamente opinabili; tantopiù che io posso mettere in conto di poter anche sbagliare, nell'indicare ad un principiante un si naturale anziché un do bemolle (che, poi, era giusto per intendersi un attimo sulla tastiera, che diamine... se è per questo, ho scritto si naturale, non si bequadro, il che sarebbe diverso...). Lei no.
  21. Puoi farlo anche per via modale: data l'affinità dei due toni, basta un passaggio sulla scala minore armonica dell'uno per "preparare" l'altro. Se nel mib usi il modo dorico, invece (cioè con il do al posto del si naturale, ovvero la sesta eccedente), allora è più spontaneo passare per la settima di prima specie sul V (cioè il Fa maggiore con la sua 7a minore). Per passare da Mib minore al V di Sib (Fa7), puoi provare l'accordo di diminuita sul mib (Mib/Solb/Sibb/Do).
  22. Non so se sono nello spazio giusto, ma avrei una questione di tecnica del campionamento (e del suono in genere). Mi trovo nella fortunata condizione di poter spendere qualche euro in librerie di strumenti virtuali e mi trovo di fronte a due librerie identiche in tutto, entrambe campionate con frequenza 44,1 Khz, ma una con 16 bit e l'altra con 24. io non sono un esperto, ma ho compreso da poco che, mentre la frequenza ha a che fare con la "versomiglianza" del timbro, i bit, invece, riguardano la resa in termini di dinamica. Inoltre, il cd audio esprime 44,1 Khz e 16 bit, comprimendo di fatto valori superiori, con un processo detto dithering... E qui sono certo che i più esperti avranno già capito dove voglio arrivare: una libreria costa il doppio dell'altra, sostanzialmente per questa differenza di bit (quindi di resa in dinamica, che sarebbe comunque compressa nel formato cd audio). Secondo voi, la differenza può essere tale da determinare lo scarto di prezzo, tenendo soprattutto conto del fatto che la frequenza di campionamento (i Khz) è la stessa? P.S. Tengo intenzionalmente fuori altre considerazioni, come la relativa difficoltà di manipolare, con il mio sistema (un iMac con Dual Core a 4 Gb) una libreria di suoni orchestrali con tre microfonazioni a 24 bit ciascuna... Qui pongo solo la questione della qualità audio sul supporto finale (cd audio).
  23. Detesto certe iperboli sui classici: "il più grande di tutti", "il genio assoluto"... magari ci mettiamo bel commento epico, alla the Gladiator....! Tra i classici non c'è da fare classifiche, non c'è da esprimere giudizi; bisogna solo conoscerli, ciascuno per il proprio contributo alla storia della musica, fermo restando che noi ragioniamo con i parametri della nostra epoca. Ai suoi tempi, Bach non era affatto considerato un genio (tra l'altro, questa "retorica del genio" nasce solo più in là, a metà '800...);se è per questo, Telemann era più "genio" di lui, visto che ha scritto molto di più, era considerato molto più moderno ed è stato molto più amato dai suoi contemporanei. E non credo si possa dire che noi siamo in grado di capire la musica del '600 o '700 meglio di quanto sapesse fare chi, quella musica, l'ha vissuta davvero, nel proprio presente... Penso, in sostanza, che noi sappiamo comprendere solo quello che abbiamo ereditato dai classici, ma che questo non è tutto: ci sono musiche e procedimenti dimenticati o non passati ai posteri solo per ragioni storiche, non per questioni musicali oggettive; non sta scritto da nessuna parte che la forma sonata, per esempio, sia una forma più compiuta (o "elevata") di quella che adottava Boccherini (che non usava la sonata, ma una sorta di elaborazione tematica continua): è che la storia ha preso una direzione anzichè un'altra, ad un certo punto, e quella scelta ha determinato i parametri del nostro gusto odierno. Se il Romanticismo non fosse nato in Germania... Se la rivoluzione francese non si fosse involuta nel bonapartismo... ecc., forse noi parleremmo più di Clementi e Cherubini, che di Beethoven.
  24. Anche io sono rimasto colpito: bei brani, e ben realizzati.
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