Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

CromaDiBrera

Membro
  • Posts

    558
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    27

Tutto postato da CromaDiBrera

  1. Scalaquaranta è un utente storico di questo e d'altri forum musicali e, nella mia memoria, non è mai "trasceso". Per un tono un po' sopra la sua consuetudine, si sarà sentito in dovere di chiedere scusa pubblicamente... Meglio così che il contrario, dico io, e magari fossero (anzi, fossimo con me per primo) tutti come lui!
  2. Non vedo l'ora di avere un tuo riscontro da esperto della materia organistica: proprio oggi mi sono scaricato un Antignani del '500 che è a Brescia e sono letteralmente impazzito...! Ho dimenticato di aggiungere una cosa importante: ciascun registro, loop ambientale ecc. può essere caricato indipendentemente dal resto. Ciò significa che, con un programma di notazione e un editor (io uso Garageband) si può far suonare anche un campionamento di vari Giga, che non starebbe nella versione free di Hauptwerk! E' anche per questo, che sono tanto entusiasta di aver fatto funzionare la cosa con Sibelius! Ora, per esempio, sto scaricando una "bestia" da quasi 6 Gb (un organo tedesco Furher del 1979, barocco moderno con tre manuali): ci vorranno due o tre giorni, ma... ti saprò dire! Sì, direi proprio che sono andato "in fissa", come si dice a Roma...
  3. Bisogna proprio essere stracolmi d'autostima, per dire a chi non si conosce e la pensa diversamente che dovrebbe smettere...! Sarà che io sono abituato a lasciar dire agli altri se le mie cose abbiano o meno uno spessore artistico, anziché suonarmela da solo. Quindi, temo che non smetterò affatto e che certi Savonarola visitati dal sacro fuoco dell'Arte, pronti ad irritarsi e a giudicare chiunque abbai una sensibilità diversa dalla propria, dovranno ben farsene una ragione.
  4. "Esprimere sé stessi"...? "Dire qualcosa"...? Possiamo davvero dire che un compositore esprima sé stesso attraverso la propria musica? E che la sua opera sia una chiave di lettura dell' "essenza" umana, spirituale, ecc....? Ho qualche dubbio che una personalità possa essere rappresentata dal pensiero musicale che è in grado di esprimere; in pratica, secondo me, si può tranquillamente saper scrivere una fuga bachiana ed essere dei serial killer, tanto per dire. Poi: affinché la musica "dica qualcosa", occorre che sia un "linguaggio"; cioè che sia composta di segni o suoni significanti che, giustamente combinati, esprimano un significato; proprio come l'alfabeto, i geroglifici o gli ideogrammi. Ma non mi pare che un accordo, una progressione o un determinato intervallo possano comporre e articolare significati al pari di quelli. In pratica, con la sola musica, non potrò mai esprimere alcun concetto, ma solo suggerire impressioni e interazioni emotive (del tutto variabili e soggettive) tra chi produce musica e chi la recepisce. Tutto ciò per dire che, secondo me, esprimere o comunicare contenuti e significati con la creazione artistica è solo una pia illusione; anzi: se l'arte si volgesse ad esprimere quelli, non servirebbe a nulla (basti pensare alle arti nei regimi autoritari). Invece, mi sembra affascinante che sappia materializzare quelle dimensioni dello spirito che non potrebbero essere razionalmente descritte da alcun linguaggio, ma solo percepite dai sensi sul piano puramente istintivo ed emotivo.
  5. Proprio ieri, la atea Margherita Hack diceva che "non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te" e "ama il prossimo tuo come te stesso" sono precetti umani fondamentali, tanto che non c'è bisogno di creder in alcun dio per condividerli.
  6. Eh già, ma tu composizione l'hai studiata davvero (e per completezza di formazione, come ormai sapranno tutti, a prescindere dal praticarla). Anche a me piace molto l'idea che una cosa si faccia semplicemente perché non se ne possa fare a meno. Però, a volte, si sente che la risposta non è esaustiva e che sarebbe interessante confrontarsi onestamente su cosa ci sia "dietro". Chiunque si dedichi a qualsivoglia attività, egualmente interrogato sulle motivazioni, potrebbe dirti che la svolge perché non può farne a meno; però non è proprio una risposta... Quasi tutti e quasi sempre facciamo una cosa perché, per un verso o per l'altro, non possiamo fare a meno di farla. No...? Insomma, io penso che ci sia da indagare sull'argomento, magari con l'aiuto di uno psicologo... O_o.
  7. Carlos, mi sembra che nessuno qui si chieda se sia giusto o meno fare il musicista. Ci si chiede, invece, cosa spinga una persona a "inventare" musica nuova (la propria). Secondo me, l'argomento è affascinante e non è né facile né banale discuterne: sappiamo entrambi di come alcuni si "gonfino" a dismisura al solo potersi dichiarare "compositori" (magari solo perché iscritti alla Siae), ai quali immagino sempre di rivolgere l'aneddoto dei due pappagalli cinesi (ti lascio il piacere di illustrarlo tu stesso, ché è meraviglioso...!). Dal canto mio, devo confessare di essermi lasciato andare un pochino nell'ostentare una certa "oggettività stravinskiana" nel riferire la mia esperienza e atteggiamento al riguardo, proprio perché detesto visceralmente e istintivamente chiunque riesca a dire di sé "sono un compositore", a meno ché non viva realmente di codesta professione (mestiere, missione, ecc.). In un Paese devastato dall'analfabetismo di ritorno, ove ci sono più scrittori che lettori, pure i signori compositori sono senz'altro troppi.
  8. Io ho cominciato per necessità meramente pratiche: al primo anno delle superiori avevo un complessino rock, ma non eravamo bravi a suonare le cover; quindi, cominciai a metter su dei pezzi adeguati e mirati alle risorse (limitate) di ciascuno. Questo è un vizio che mi è rimasto, perché ancora oggi non so scrivere qualcosa che si discosti dalle risorse timbriche o tecniche di cui dispongo. Per il resto, ho bisogno di essere creativo, ma potrei tranquillamente dedicarmi ad altro, anziché alla musica. Tanto è vero che, per molto tempo, ho coltivato maggiormente altre passioni di tipo artistico. Ho ripreso la musica solo per una questione di semplici coincidenze, anche logistiche, solo sette, otto anni fa.
  9. In un solo pacchetto da scaricare, ci sono due versioni trial ad uso praticamente illimitato (con un suono intermittente di disturbo) ed una versione del tutto free, ma con polifonia limitata a 256 e qualità a soli 16 bit, con un massimo di 1.5 Gb disponibili per la libreria da caricare; inoltre, è compreso un organo (quello di Saint Annes Moseley) a 48 khz. Dal sito, si possono scaricare gratuitamente anche altri organi e cembali da far girare sulla versione free, dei quali alcuni hanno varie limitazioni o restrizioni d'uso. Altri strumenti ancora possono essere disponibili (sempre gratuitamente) nei siti dei rispettivi "costruttori". Funziona così: Hauptwerk mette a disposizione una piattaforma software specifica per organi e cembali, ma non vende direttamente le librerie; le quali sono, invece, di aziende a volte anche molto piccole (c'è anche il cembalo gratuito di un costruttore amatoriale, per dire, o l'organo di una sperduta chiesa di campagna che ha aderito al progetto di campionamento sperando in donazioni per il restauro), distribuite a loro volta da aziende che si occupano solo del campionamento di questi strumenti e della loro distribuzione. Lo spirito aziendale, insomma, è decisamente diverso da quello di certi "vecchi volponi" delle librerie virtuali e ha il sapore anche della difesa o del recupero degli strumenti storici. Ovviamente, le librerie gratuite o meno costose nascono da strumenti meno complessi e pregiati, anche se sempre ben campionati, mentre si sale di prezzo per un organo importante campionato nel suo ambiente originale a 96 Khz e a 32 bit (!). Il tutto nasce per essere usato standalone, con computer, tastiere e pedaliera.
  10. Grazie dilettante, ma ho problemi a riconoscere l'estensione .ppt Se hai il link, senza che scarichi automaticamente l'allegato, vedo di cosa si tratta. Comunque ho trovato che si può fare dal menù "organ settings", ma non mi sembra semplice... Qualcuno di voi ha scaricato il programma, o comunque lo conosce? http://www.hauptwerk.com
  11. Sì, certo, credo che valga anche per Finale: semplicemente, si tratta di assegnare i canali separatamente per ciascun manuale e per la pedaliera (quest'ultima sul primo canale). A proposito dei messaggi MIDI, sto cercando di capire come cambiare i registri dell'organo mediante questi, inserendoli nella partitura allo stesso modo con cui, per fare un esempio, si cambiano le articolazioni di strumenti con keyswitch. E' senz'altro possibile, ma... non ho idea di quale sia la sintassi, o il tipo di messaggio.
  12. Un paio di anni or sono, la Hauptwerk mi aveva risposto che il proprio software non è compatibile con alcun programma di notazione, perché nasce per essere usato in tutt'altro modo; Invece, finalmente, sono riuscito a configurare Sibelius per renderlo perfettamente compatibile con questo software e con i suoi mostruosi campioni di organi e cembali (notoriamente di livello assoluto). Ora mi manca solo di capire quali messaggi MIDI possano essere usati per manovrare i registri (e qualche altra cosina), ma con un programma di editing (anche free come Audacity) questo non è un problema. Chiunque sia interessato, può scrivermi per delucidazioni, o anche per darmi una mano e scambiare info. Ciao.
  13. Ciao, Ale. Scusa ma, dal video, a me sembra proprio che Sibleius tenga gli altri righi alla madesima distanza tra loro, man mano che sposti il singolo rigo selezionato: semplicemente, mi pare aggiusti solo l'intero blocco nell'impaginazione generale, ma comunque lasciando intatta la distanza tra gli altri righi; il che è come dovrebbe essere... Ho capito male il tuo problema?
  14. Ciao, Ale. Scusa ma, dal video, a me sembra proprio che Sibleius tenga gli altri righi alla madesima distanza tra loro, man mano che sposti il singolo rigo selezionato: semplicemente, mi pare aggiusti solo l'intero blocco nell'impaginazione generale, ma comunque lasciando intatta la distanza tra gli altri righi; il che è come dovrebbe essere... Ho capito male il tuo problema?
  15. Curiosità: ha più senso supporre che le trascrizioni di Busoni non fossero molto note alla generazione di Gould o, invece, che fossero radicalmente antitetiche al suo senso estetico? Voglio dire: possiamo considerare Busoni un "romantico" di fronte a Bach e Gould, all'opposto, una specie di post-filologo?
  16. Mi sbaglierò senz'altro, Thallo; ma, che io sappia, il controtenore non canta in falsetto; ho sentito parlare, invece, di "falsettisti".
  17. Ti ringrazio, più o meno è quello che mi interessava: quindi, se ho capito bene, la regola vuole che si tenti di rendere omogeneo il suono tra i due strumenti (dal quale, evidentemente, consegue che sia auspicabile disporre di due modelli uguali). Peccato, perché mi sembrava interessante l'idea di poter sfruttare (mi riferisco alla composizione) differenze di registro...
  18. Non sono un musicologo ma, come tutti i generi pop (di cui rock fa sempre parte, anche nelle sue declinazioni più articolate), non può essere definito con soli parametri strettamente musicali, ma anche socioculturali. Voglio dire che intervengono molti elementi a determinare il contesto, che è quello che veramente conta; tanto è vero che l'aspetto timbrico, che caratterizza anche le modalità di fruizione, è ancor più rilevante di qualsiasi componente musicale riscontrabile "su carta". In pratica, se prendi ad es. un capriccio di Paganini e lo fai suonare a Van Halen, hai un pezzo rock e non più di "musica classica", anche se le note sono identiche a quelle scritte per violino dal compositore. Perciò, secondo me, si potrebbe anche dire che il rock è uno stile (perché può definirsi anche nella sola prassi esecutiva), ancor prima di un genere.
  19. Anche; caratteristiche timbriche in genere. Intendevo a prescindere da limitazioni contingenti, naturalmente.
  20. Ho una curiosità, da un po' di tempo: nelle esecuzioni per due pianoforti (nel repertorio classico), si usano di regola due strumenti quanto più simili o, invece, dalle caratteristiche timbriche diverse fra loro?
  21. Eh, grazie... Con le perifrasi, siamo buoni tutti! E, comunque, l'effetto della frase non è lo stesso: un conto è chiedere a uno se sa come ha inizio la vita; un'altro, molto più incisivo, è chiedergli se sappia come (lui) sia nato. Il secondo è senz'altro molto più "forte", cioè più diretto.
×
×
  • Crea nuovo...