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Piano Concerto - Forum pianoforte

thallo

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Tutto postato da thallo

  1. Non difendo nessuno, anzi, ma credo che decidere cosa suonare in ottica di "contemporaneità" sia sempre complesso... è un repertorio taaaanto vasto
  2. Quindi stai dando del coglione a Franceschini e Veltroni? Profondo come commento...
  3. cioè, c'è la possibilità di avere pagate le spese "culturali" per 10 mesi e vi lamentate?? Gli aumenti di stipendio sono un'altra cosa, qui si parla di formazione, formazione continua, una cosa che gli insegnanti non hanno mai avuto. E la formazione continua gratuita non esiste per nessuna categoria professionale. Il vostro mi sembra benaltrismo. Ovvero, qualsiasi cosa si faccia non è mai abbastanza.
  4. Oh, più sono semplici le domande, più è difficile rispondere... Oggi rispondo il Miserere di Allegri. Ci sono poche composizioni che mi colpiscono così. Sogno l'interpretazione perfetta, che non esiste e non ho mai trovato... ma questa non è male https://www.youtube.com/watch?v=IC9Wua_nMTs
  5. basterebbe controllare su altri siti... basterebbe scrivere "Angela Lansbury" su google per capire se è una bufala o meno...
  6. io non sono convinto che viviamo nel migliore dei mondi possibili. Penso che lamentarsi del mondo in cui viviamo non serva a molto :-) men che meno a migliorarlo, anzi! Sul fatto che la musica caduta nell'oblio sia in qualche modo "meno importante" o "meno bella" di quella che si continua a suonare, sono del tutto in disaccordo, invece. Il Viaggio a Reims di Rossini è stata rappresentata a Pesaro dopo CENTOVENTI ANNI di assenza dalle scene, ed è un capolavoro. Tutto quello che chiamiamo barocco fino a non molti anni fa era misconosciuto e disprezzato, a prescindere dalla sua bellezza e dal suo valore artistico. Quando tu, Daniele, pubblichi thread sulla musica medievale dovresti chiederti "ma perché trovare un CD in cui queste cose siano eseguite è così difficile?". Noi possediamo moltissimo repertorio antico. Ovviamente il mio "moltissimo" è relativo, ma di certo tra messe, inni, laude e altro dovremmo sentire musica liturgica medievale ogni giorno. Il suo valore artistico è INDISPUTABILE, parliamo della BASE della cultura musicale occidentale, quella per cui NESSUNO in questo forum spende una parola (tranne poche eccezioni). E stiamo qui ancora a parlare di Nona di Beethoven... E' questo che non capisco. Per me il discorso è assolutamente paragonabile a quello della Lega e dei partiti conservatori. Tutti si battono per i "valori", ma la scelta dei valori per cui battersi parla già tanto. La chiusura di un negozio di spartiti a New York non avrà nessuna ripercussione sullo stato della musica nel mondo. L'apertura di un sito come IMSLP ha avuto gigantesche ripercussioni sullo stato della musica nel mondo. Perché non ho sentito nessuno gioire? Perché siete lamentosi :-) Vi devo linkare di nuovo l'immagine di tutte le volte in cui i letterati hanno previsto la morte della musica?
  7. Josquin non aveva intuito il valore insostituibile della melodia nel concetto di musica. E infatti "Il grillo è buon cantore" è la sua composizione più eseguita. Io non ho mai conosciuto un musicista che c'avesse in repertorio tutti i mottetti di Josquin... Comunque, agli occhi di un cantante le ragioni del successo delle Folk Songs sono ovvie: sono pezzi FACILI, soprattutto se confrontati con gli altri pezzi solistici di Berio; di mezzosoprani in grado di cantarli ce ne sono MILIONI; sono arie da concerto, e la mole di soldi presente nel mondo della musica vocale è incredibilmente maggiore rispetto a quella della musica strumentale; hanno un organico piccolo, quindi metterle in cartellone costa relativamente poco, e più o meno riempiono una serata, visto che sono un ciclo, cosa rara nel repertorio contemporaneo; sono semplici da ascoltare, il che non dipende SOLO dalla melodia ma da molti altri elementi, che sono così ovvi, soprattutto per un compositore, che mi sembra inutili elencarli... No, perché la vera domanda è: qual è secondo voi la cosa più interessante dei Folk Songs di Berio? Perché se per voi sono belli perché c'è la melodia, mi stupisco che non siate andati ad ascoltare gli originali di quelle canzoni.
  8. quando la nona è stata scritta, i negozi di spartiti di musica "classica" non esistevano. Ognuno può essere affezionato ai luoghi che vuole, per quanto mi sembra strano affezionarsi a un negozio che non si è mai visto e che sta oltreoceano. Se iniziamo, però, a rendere simbolico ogni luogo, ogni avvenimento, ogni chiusura di questo e apertura di quest'altro finiamo per parlare sempre e solo delle nostre paure e mai della realtà. E' il problema della simbolizzazione. Se noi abbiamo un pensiero fisso, allora rendiamo quasi tutto simbolo di quel pensiero. E' quello che vedo in alcuni thread e commenti degli ultimi tempi sul forum. Il pensiero fisso è più o meno "la cultura in cui crediamo sta morendo", e qualsiasi avvenimento viene vissuto come un segno di questa apocalisse.
  9. l'importanza del parametro melodia in tutte le sue forme e le sue sfaccettature?! La realtà è che la domanda di MicaMahler ERA LECITA, ti ha chiesto cosa intendi per melodia e tu non lo hai detto. Hai vagamento accennato alla possibilità che fosse anche microtonale, che applicato all'opera di Berio... Quello di cui forse vorresti parlare, e non fai perché i post in questo thread sono tutto tranne che "corposi", è quello cui ha accennato RStrauss: il TEMATISMO. La MELODIA si può "postulare" in opposizione all'ARMONIA, ma parlare in modo così generico di melodia in una situazione di musica d'avanguardia significa parlare di nulla. E' di tematismo che si dovrebbe parlare, e il tematismo è un problema "caldo" nella poetica di quasi tutti i compositori del '900. Come dire, Micamahler, il "ragazzetto", e Berio sanno che la questione è complessa. Scrivere un titolo arzigogolato come "il non intuire il valore insostituibile della melodia nel concetto di musica" significa, dal mio punto di vista, solo voler fare impressione sugli altri. Non hai spiegato cosa intendi per melodia, non hai spiegato cosa intendi per valore insostituibile, non hai spiegato qual è il concetto di musica (e sfido io, la gente s'ammazza per spiegare il concetto di musica)
  10. http://www.yelp.com/search?find_desc=Sheet+Music+Store&find_loc=New+York%2C+NY da questo sito pare che ci siano ancora un bel po' di negozi di spartiti a New York. Non ho mai visto la Grande Mela, ma qualcosa mi dice che la notizia si riferisce "solo" a quel negozio lì e che quel negozio lì non è affatto l'ultimo negozio di spartiti a New York. Al massimo potrebbe essere stato l'ultimo negozio con soli spartiti di classica, e non vedo come una nona di Beethoven possa essere meno nona se nella stanza accanto c'è anche lo spartito di Cats...
  11. Ora arriva Thallo che, come gli capita spesso negli ultimi mesi, è SCONFORTATO dalla piega di alcune discussioni... Per me sono tutte variazioni sul tema della solita crociata contro la musica "contemporanea", che tanto contemporanea ormai non è. In questi giorni sto scrivendo una serie di cose su John Dowland. Non vi dico chi è, così costringerò chi non lo sa a cercare "almeno" su wikipedia. Ora, mi dite perché questo tipo di discussioni non si fanno su Dowland? Perché non aprite un bel thread con scritto "l'uso dell'armonia di Dowland è così banale che, ormai, non lo suona più nessuno in giro"?? Sulla falsariga: quanti di voi hanno ascoltato una messa di Palestrina ... in chiesa? Quanto vengono suonati e cantati gli oratori di Carissimi? E perché, nonostante le cantate di Alessandro Scarlatti siano introvabili in giro, nessuno si erge a giudice supremo mettendo in dubbio la lungimiranza del compositore?? Mi viene un po' da ridere perché poi, nello specifico, Berio è uno dei compositori più suonati e studiati al mondo. Uno che il valore della melodia lo ha sempre avuto ben chiaro in testa... come si fa a scrivere "se un musicista non sa cos'è una melodia è messo veramente male" riferendosi a uno dei compositori più colti dello scorso secolo?!?! Questo non è gusto, è IGNORANZA ammantata di PRESUNZIONE
  12. Questo potrebbe valere come esempio di chi considera la tecnica lirica come base irrinunciabile per cantare pop-rock. In questo caso, siamo su mondi diversi. La cantante di cui sopra dimostra come esista una sorta di "vocalismo" parallelo, e per vocalismo intendo un culto della voce basato su un'estetica autonoma. Lei nasalizza tantissimo, graffia, soffia, fa volatine qui e lì, e interpretando un brano che, nell'originale, era tutt'altra cosa. A titolo di cronaca, per chi non lo conoscesse, ecco il "Creep" originale... una delle cose che non mi piace del programma "The Voice" è che richiede spesso questo tipo di visione stilistica della musica. I pezzi vengono tagliati, fraintesi e resi delle pure esposizioni del talento vocale. Thom Yorke, il cantante dei Radiohead, pur avendo delle capacità vocali degnissime di nota, è tutto tranne un vocalista. Il suo canto è tutto stile, è dentro al pezzo. E' quello che, una volta si sarebbe detto, un musicista, intendendo con questo uno che conosce il suo posto all'interno di una band. Altro esempio uno dei miei pezzi preferiti dei Radiohead. Nella versione su disco è tutto costruito su effetti e loop, qui dal vivo finisce per essere un uno contro tutti, condotto con la forza del sussurro piuttosto che con quella dell'urlo.
  13. A titolo di cronaca, mi hanno fatto notare un nuovo elemento nella questione, che probabilmente è anche una delle ragioni per cui le risposte "politiche" a quella lettera sono state poche. E che conferma la mia certezza per cui la lettera aveva uno scopo preciso... il padre della bambina non è un signor nessuno. E' Emilio Cabasino, ex presidente del MIBAC, ricercatore ed esponente della cosiddetta minoranza Dem del PD. Quando a fine articolo dice che quel convegno è un autogol del PD, sta parlando del proprio partito e sta esprimendo un giudizio di corrente, della sua corrente. Sottolineando questo cerco anche di far capire come dal mio punto di vista il problema sia lo scopo della lettera e del tam-tam mediatico. Nulla di tutto ciò che è successo cambierà di una virgola i comportamenti della maggioranza degli italiani di fronte alla musica. Quella lettera non ha lo scopo di cambiare nulla, ma di attribuire a una parte politica (il PD per come è diventato con Renzi) un atteggiamento COMUNE A TUTTI. I video che vi hanno fatto venire i capelli bianchi a me hanno semplicemente chiarito che quello non era un concerto. Non ne aveva le intenzioni, non ne aveva gli elementi, non ne aveva il pubblico, non ne aveva neppure l'architettura: davanti all'orchestra c'è il "pulpito" di Renzi ed è visibile che tutti erano lì per ascoltare Renzi. Se i ragazzi non sapevano questa cosa, mi spiace ma non è colpa del PD (genericamente) è colpa, al massimo, di chi non li ha avvertiti di quello che, a me che sono adulto, sembra OVVIO. Specifiche musicologiche: siamo tutti consci del fatto che il silenzio durante un concerto è un'abitudine nata nel romanticismo con i grandi virtuosi, no? C'è qualcuno che si lamenterebbe del casino in un locale durante un concerto di una band rock? La delusione dei ragazzi è figlia di una loro aspettativa e, e qui sono d'accordo con voi, dell'assenza di figure tutelanti in quel momento. Non mi è parso di sentire nessuno gridare, richiamare all'attenzione, lamentarsi rumorosamente per sovrastare il casino. E questo mi fa pensare che gli adulti "a capo" della situazione, tipo il Direttore d'Orchestra, fossero assolutamente coscienti di come la cosa stava andando e sarebbe andata. Se poi vogliamo trasformare anche questo topic in una serie di "piove, governo ladro", fate pure...
  14. il curriculum di Eleonora Rocconi, l'unica esperta di musica greca che conosca. Insegna a Cremona... http://musicologia.unipv.it/organizzazione/personale/curricula/rocconi.html Ci sono un po' di libri e articoli citati, ma non ho studiato sui suoi testi, quindi non saprei... io ho, purtroppo, studiato gli scritti deliranti di Paolo Emilio Carapezza, che insegna un po' di tutto a Palermo
  15. Da JSTOR non si può scaricare se non si ha il profilo a pagamento, però... Quindi, la cosa migliore è trovare una biblioteca, da cui poter scaricare a piacere gli articoli di JSTOR :-) che ovviamente sono tutti in inglese... e già che ci si è, qualche bella enciclopedia musicologica (Grove su tutti) da cui fotocopiare la voce "musica greca". Il problema della trattatistica musicale antica è che è un argomento MOLTO tecnico. Per capirla ci vogliono delle edizioni critiche curate molto bene. E visto che il materiale è, comunque, molto poco, spesso non si raggiunge una visione d'assieme se non unendo varie fonti. E' un po' la ragione per cui ci sono veramente pochi esperti di musica greca antica nel mondo...
  16. e non esistono ammortizzatori sociali per i lavoratori dello spettacolo
  17. Luca, chiedi a tua moglie che probabilmente saprà. Questo si chiama sindrome di Narciso :-) una volta i bambini erano tanto presi dall'Edipo, in parole povere lo scontro generazionale. Ora, invece, sono tutti narcisisti, perché su di loro gravano le aspettative di un mondo intero, messe soprattutto dai propri genitori. Un padre che si lamenta che dei politici non ascoltano la figlia quattordicenne suonare, immagino male, il violino, è un padre che non ha chiara la realtà né del mondo politico né di quello musicale. Io a 14 anni suonavo il flauto traverso nella banda musicale del mio paese, e non suonavo male. Ma suonavo nelle processioni del santo patrono, dove NESSUNO mi ha mai degnato di ascolto. L'ho fatto per anni e davo il giusto valore alla cosa: mi serviva per migliorare. Non ho mai avuto la pretesa di fare musica, non pretendevo che quelli fossero "concerti", erano esercitazioni di gruppo, in cui mi divertivo e miglioravo la tecnica. Se fossi tornato in lacrime a casa da mio padre a lamentarmi che nessuno mi ascoltava, mio padre mi avrebbe spiegato che il mondo era così e che io ero andato a suonare lì per me, non per gli altri. Questa, a me, sembra una cosa ovvia. E conoscendo un minimo il mondo dei politici, sono certo che saranno fioccati applausi e complimenti per quel concerto. E, ancora di più, sono CERTO, STRACERTO e STRACERTISSIMO che la polemica del padre abbia l'UNICO scopo di criticare l'operato del governo. Sono CERTO, STRACERTO e STRACERTISSIMO che al padre non freghi NULLA di come sia andato il concerto della figlia. Lo ha fatto solo per criticare la nuova riforma della scuola. E infatti i due avvenimenti, la mancata attenzione al concerto e la riforma della scuola, non dovrebbero avere nessun legame tra di loro, ma ce l'hanno nella lettera del caro padre. Non potevi prendersela con la politica in genere? O con la mancanza di cultura musicale? O con la maleducazione dei singoli? O col poco rispetto che abbiamo, che ne so, dei bambini? No, dice che, se si inizia così, allora la riforma della buona scuola non andrà avanti bene... L'utilizzo della musica e della povera, lagnosa e viziata quattordicenne, che prende lezioni di violino e si aspetta l'attenzione che il pubblico non dà neppure ai professionisti, è semplicemente una strategia retorica, che vuole avere l'effetto di renderci empatici.
  18. però, ecco, armonie e modi non erano intese in modo scalare. Come non lo erano i modi gregoriani. Il fraintendimento è arrivato con le teorie rinascimentali, tipo dodecachordon di Glareano. Riassumendo, perché non sono un esperto e la questione è tecnica: in periodo arcaico, si sa che in Grecia esistevano dei "nomoi" (sing. "nomos"), che erano, probabilmente, dei "modi", ovvero una specie di insieme tra melodie-tipo, armonie-tipo. Questi "nomoi" si sono normativizzati in "harmoniai" (sing. "harmonia") che erano, originariamente, i sistemi di accordatura degli strumenti. Sono diventati, in un'ottica di sistemazione teorica di una pratica già ampiamente esistente, quell'elenco di tetracordi che poi in Europa diventeranno sinonimo di modi gregoriani. Ecco, in Grecia probabilmente avevano una natura ancora non scalare ma modale. Avevano un'ethos, delle situazioni di utilizzo, degli strumenti d'elezione, dei testi d'elezione etc... Da qui, sempre, probabilmente, in un'ottica di sistemazione teorica, si è creato quel grande sistema detto "Teleion", che elenca tutti i suoni "possibili" dando loro una vera e propria successione scalare. E' solo in questo momento che le "harmoniai" iniziano ad essere considerate delle scale che partono da note diverse del sistema teleion. Prima la loro identità era diversa, più complessa. In definitiva, il concetto di scala per come lo intendiamo noi è spesso stato inteso come sistemazione teorica di un insieme di suoni facenti parte di una modalità. Tempo fa uscì fuori una conversazione sull'accordo di sesta napoletana. Quell'accordo viene spesso definito come parte di una ipotetica "scala napoletana" di cui, a quanto mi risulta, non esiste traccia. Più probabilmente esiste solo quell'accordo, che viene fuori da un sistema modale in cui non tutti i suoni e non tutti le armonie sono espressione dei suoni di una scala. P.S. Schoenberg è esperto di musica greca quanto Razzi di letteratura italiana...
  19. dai, su, se avessi un euro per tutti i cellulari che ho sentito suonare durante miei e altrui concerti... e questo NON era un concerto, era una riunione del PD. Papà e ragazzina dovrebbero adeguarsi alla realtà ed evitare di fare proclami altisonanti
  20. E' un discorso molto complesso e probabilmente nessuno mai avrà una risposta. I problemi metodologici alla base sono così tanti che, attualmente, quasi nessuno si dedica più a questi temi, almeno non dal punto di vista "puro", filosofico. Come fa capire Micamahler, l'unico modo per avere dati è la paleologia, la paleoantropologia. Sulla storia della musica greca una cosa è ragionevolmente certa, però: il sistema musicale greco aveva un concetto di "scala" ben diverso dal nostro.
  21. Non l'ho sentita, ma in genere i problemi di intonazione dipendono ... dall'intonazione :-) se parliamo di stecche, spesso il problema viene da più parti. Ma è complesso adattare il discorso a Gianna Nannini, perché il suo stile le permette di poter fare tutto senza dover "rispondere" a questioni musicali di questo tipo. Cioè, la Nannini per essere la Nannini non deve essere intonata e non deve essere precisa. Non è quello che le fa avere successo, è più una questione di timbro e di stile. Comunque, sulla pressione e l'apertura. Ti faccio un discorso che cerca di essere poco tecnico ma più comprensibile. Io sono un cantante lirico, la "mia" pressione sulle corde, la pressione della colonna d'aria che uso io è sicuramente più forte rispetto a quella di un cantante pop. Questo porta, nell'idea comune, ad un aumento di quei vezzi vocali tipici del canto lirico tipo il vibrato, soprattutto in acuto, e mi obbliga a un "sostegno" maggiore, proprio perché gestire quella colonna di fiato è più faticoso e rischioso per l'intonazione. In sostanza, secondo il pensiero comune, cantare "forte" significa aumentare la pressione della colonna di fiato e gestire con una serie di stratagemmi, tipo il sostegno, i problemi che questa grande massa di fiato porta con sé. Questa idea non è comune alle scuole di canto. Il famoso belcanto parte da un'idea di emissione sonora opposta. Cioè, se io logicamente penso alla fonazione come la sequenza di 1) inspirazione 2) pressione del fiato 3) gestione del suono che ne viene fuori, arrivo alla tecnica tipica del cantante romantico. Ma se voglio cantare un repertorio più classico o più antico, tendenzialmente il mio pensiero è 1) pronunciare forte 2) assecondare la risalita del fiato 3) colmare il vuoto costale che ne consegue. La sequenza è ribaltata, segue di più la logica del parlato. Vive, per esempio, il fiato non come l'inizio della fonazione ma come una cosa da rifornire quando è finito. Ovviamente sto banalizzando moltissimo, ma se pensi che l'inizio della fonazione sia "in alto", sulla pronuncia, a fior di labbra, come si diceva una volta, allora anche l'intonazione non è più una questione di pressione di fiato ma di precisione. Spero di non correre troppo col ragionamento. I cantanti pop e rock che hanno una tecnica "figlia" della didattica lirica europea tendono a vivere la propria voce proprio come i cantanti d'opera. Ovvero, come un suono di base su cui si posizionano, solo dopo, le vocali e le consonanti. Questa è l'idea estetica di canto tipica dell'opera italiana, quella che come parallelo respiratorio ha la respirazione bassa, l'appoggio, il vibrato e l'idea che a note più acute corrisponda pressione di fiato maggiore. Paradossalmente, questi cantanti (quelli pop rock) finiscono per essere poco precisi sull'intonazione, e se non usano bene tutto quel panorama tecnico di cui parlavo su (vibrato e sostegno) finiscono per steccare o tirar fuori suoni goffi ed eccessivi (che ne so, tipo Anna Oxa). Vivere la fonazione al contrario, invece, alleggerendo tutto, diminuendo l'importanza che il fiato ha in questo processo, porta ad essere più precisi nell'intonazione, più sottili e fini. Spesso lo fanno le voci acute o quelle che usano molto registro di testa. Nek nelle esibizioni sanremesi è stato PRECISISSIMO sull'intonazione, nonostante il suo brano fosse molto acuto e melodicamente complesso, pieno di salti. Credo la sua tecnica sia molto più "alta", meno legata alla didattica lirica, e infatti sembra sempre che stia parlando, le parole si capiscono perfettamente, il suono a volte è aspro perché la voce è meno arrotondata.
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