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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Giusto perchè non guasta: Scrive Feldman: “Penso che ci siano tre cose che lavorano con me: le mie orecchie, la mia mente e le mie dita. Una delle ragioni per cui lavoro al pianoforte è che mi rallenta e posso sentire molto meglio l’elemento tempo, la realtà acustica. Io sono dentro la realtà acustica: per me non esiste qualcosa come realtà compositiva”. Con queste parole, Feldman si pone come l’antesignano di un modo di comporre in polemico contrasto con la grande tradizione europea.
  2. 22° Festival di Milano Musica Morton Feldman Percorsi di musica d'oggi 2013 http://www.milanomusica.org/ Milano Musica è nata per far conoscere il ricchissimo repertorio della musica del Novecento, di solito il più trascurato dalla vita musicale. Esso è al centro di una programmazione molto articolata, che non esclude i capolavori del passato, ma ... Segnalo
  3. Non lo conoscevo, grazie per la segnalazione. Dici che è il caso di investire qualche euro?
  4. @antares Ho dato un occhiata all’armonizzazione di Antares, secondo me è molto migliorabile. Premesso che il basso presenta le prime e le ultime 4 battute uguali non sarebbe male giocarci per arricchire un po’ la seconda riproposizione. Lo dico perché ho notato che ci hai provato e hai usato in chiusura il quarto minore, visto che hai usato il lab, perché non sfruttarlo nella penultima battuta come nona minore durante l’armonizzazione della dominante di do ed eliminare l’anticipazione della terza di do maggiore dell’ultima battuta (nota mi). A proposito delle anticipazioni, ho notato che hai cercato di usarle più o meno in modo efficace…io rivedrei quelle per dare al brano un po’ di sapore … e se proprio devi osare … osa Per cui c’erano punti più strategici per piazzarle. Chiaro che può capitare che muti il contesto ma se devi usarle in modo inefficace, allora meglio puntare su altri espedienti . Un'altra cosa secondo me da non sottovalutare è la relazione fra battuta 8 e battuta 16, hai trovato una soluzione più efficace e interessante a 8 rispetto alla fine. Alla tripla appoggiatura potevi “rispondere” nel finale con una quadrupla appoggiatura o comunque una serie più o meno variegata (e magari dilatata, al costo di allungare il do finale del basso di qualche valore) di appoggiature. Per cui potevi mettere una bella chiusa al secondo giro del ritornello. A battuta 10 non raddoppierei il mi nel secondo accordo, ci sono soluzioni più efficaci. Trovo che si possa lavorare su altre sfumature e su alcune concatenazioni che sono un po' deboli…in fin dei conti, stabilita la struttura armonica, si tratta solo di dosare una serie di notine giuste al punto giusto
  5. Anche se collaterali a Fabio Vacchi, trovo interessante analizzare le considerazioni spese in termini di utilizzo della voce impostata. Se io dovessi rispondere a questa domanda, direi: non mi interessa la voce impostata perchè non mi piace e in effetti non la uso nei brani che scrivo. Ma veniamo agli interventi In realtà io ne faccio una questione di gusto, nel senso che se mi piacesse non avrei remore ad impiegarla. E non ci sarebbe nulla da biasimare...per cui a nessuno, neanche a Vacchi. E' morta solo una cosa che non può più avere veramente vita. Ad un certo punto Red scrive In realtà la tradizione non è mai stato un peso e gente come Mozart ha scritto opere tipo il Jupiter perché ha avuto la possibilità anche di studiare il contrappunto bachiano, idem per Brahms con Beethoven per il sinfonismo, idem per Mahler con Brahms, etc. Il punto è che la tradizione è un punto di forza e non di debolezza, per cui in che modo un potenziale può diventare un peso? Sarebbe da "sfruttare", per cui la questione mi sembra più psicologica che meramente musicale e a questo contribuiscono tanti fattori, non di meno quelli sociologici...e legati agli ambienti che frequentiamo. Questo mi lascia relativamente perplesso Dopo aver letto mi sono chiesto parafrasando: non capisco perché continuiamo a scrivere nuovi brani se ce ne sono già altri. Riducendo il campo all'oggetto del contendere, anche la voce "non impostata" ha fatto il suo corso… in realtà anche il testo, la prosa, gli anagrammi, la parte più concreta di questo magnifico strumento...per cui se fosse così mi resterebbe solo la questione gusto... Ma allora perchè tirare in ballo altri tipi di giustificazione che sembrano voler dare una connotazione diversa alla natura del problema? Sicuramente è un limite mio, ma qual'è il problema?
  6. Mi è ricapitata in mano la partitura di questo Lied, devo tornare sui miei passi. Seppur sono molto aperto sul fronte analisi e mi ero fatto trasportare dalla possibile intuizione di AleGozzo, il brano è in Mi- e inizia sul I. La chiave di lettura sta nelle battute 14-15, prima vera cadenza forte del brano che, guarda caso, annuncia la ripresa. Fino a quel momento praticamente a livello cadenzale non è successo nulla, questo fatto è importante e sottolineato anche dal quarto alzato. Seppur esiste una certa ambiguità e sconfinamento fra le 2 tonalità (mi min. e sol mag.), dopo un’attenta analisi il brano è in mi minore .
  7. Non lo so, ma ti propongo un esperimento. Mi domando sempre se dovessi scrivere io una guida all'ascolto di un mio brano cosa ci scriverei... Prova a scrivere la tua guida all'ascolto delle Bagatelle in oggetto, tralasciando qualsiasi notizia a contorno...tanto sappiamo tutti chi è Beethoven; concentrati solo sull'opera e non dimenticarti di pensare al target più ampio possibile...magari esce fuori qualcosa di interessante e Terenzio ti chiederà i diritti
  8. Il 22 settembre 1918 nasceva a Żelazowa Wola Henryk Szeryng Henryk Szeryng,Czech Phil.,Brahms Concerto 1(1/2) Live Prague Spring
  9. Altra segnalazione, sono in Chat, ma non segnala che c'è un utente in conversazione. Ricordo bene che veniva evidenziato in rosso il numero degli utenti attivi in chat, utile se uno passava ed era interessato a sapere se c'era "movimento"... Magari è un problema solo del mio utente ...e mi sno perso un po' di chattate
  10. Il 21 settembre 1874 nasceva a Cheltenham Gustav Holst G. Holst - The planets Op. 32 - Jupiter, the Bringer of Jollity - Berliner Philharm.- Karajan (4/5)
  11. 20 settembre 1880 nasceva a Parma Ildebrando Pizzetti Ildebrando Pizzetti: Sinfonia del fuoco (1914)
  12. 19 settembre 1908 a Praga Gustav Mahler diresse la prima esecuzione della sua settima Sinfonia Mahler Symphony No 7 E minor 'Song of the night' Bernstein Wiener Philarmoniker http://www.youtube.com/watch?v=63OM9oTVgzo&feature=youtu.be
  13. Non c'è fretta...prima della pensione però
  14. Visto che l'INPS è alimentato da chi paga le tasse versando i contributi (e io sono uno di quelli), sono contento che fra le fila ci siano "dipendenti" come Terenzio Visto che non so quanti fra i più giovani potranno beneficiare di tale privilegio, ma di sicuro molti di loro stanno contribuendo.
  15. Domanda un po' piccante: parlare di musica attraverso una guida all'ascolto ...ok, ma verso quale "target" e con quali competenze musicali?
  16. Non ho capito a quale problema editoriale tu ti riferisca, ho in mano una G.Henle Verlag dove in grande figura Klavierstück e in piccolo Für Elise...perfettamente in linea con le aspettative che però disattenderebbero le premesse del topic. Preciso, niente di male a farsi delle domande Per me però eventualmente ci sarebbe da chiedersi come mai nel caso dell'opera 33, 119 e 126 si parla di Bagatelles (vedi Shott/Universal Edition) e in Für Elise invece Klavierstück
  17. Frank

    Jazzisti "insoliti"

    Horowitz and Tatum – when jazz met classical http://www.classicalmusicblogspot.com/horowitz-and-tatum-when-jazz-met-classical/
  18. Questo spunto di Daniele merita un topic Posso raccontare una mia esperienza, quando ero piccino e non c’era ancora internet e dipendevo dalle labbra del mio maestro di pianoforte, non sapevo dell’esistenza di questa opera. Beethoven mi prendeva molto e quando andavo in Ricordi (o alle messaggerie musicali, che una volta si occupavano in modo più strutturato di musica classica) approfittavo per spiare le partiture dai vari "cassettini" (chi c'è sato sa). Ad un certo punto mi imbattei nella partitura dell’opera in oggetto e menzionata da Daniele… ..dopo aver scorso diverse pagine decisi che doveva essere mia, comprata partitura e preso CD…con l’impegno “solenne” che prima o poi le avrei studiate. “Bei tempi”, adesso vai su youtube e in 3’ puoi farti una discreta idea d’ascolto. Scherzi a parte, visto che ho notato che se (Daniele) molto carico sulla questione, perché non ci racconti il tuo punto di vista?
  19. A proposito di strategia compositiva, questa Sinfonia è una “Final-Symphonie”: i primi 3 tempi si si inverano nel Finale, “allegro con spirito”, e da esso acquistano senso compiuto come in una carrellata retrospettiva. Non che ci sia la minima analogia di richiami tematici, anzi, si direbbe piuttosto che il Finale sciolga la reticenza accumulata nei primi tre tempi. Sicuramente assieme a quella in sol minore (k 183) è da conoscere e analizzare approfonditamente ...intendo fra quelle della prima vetta del sinfonismo mozartiano (1773-4)
  20. Per la parte di analisi della sinfonia n. 29 kv 201 (secondo movimento andante) proseguire qui : http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/2730-analsi-mozart-sinfonia-n-29-kv-201-secondo-movimento-andante/
  21. Il 18 settembre 1587 nasceva a Firenze Francesca Caccini Francesca Caccini: Lasciatemi Qui Solo
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