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Piano Concerto - Forum pianoforte

GILDA

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Tutto postato da GILDA

  1. O mamma mia.....eccezionale!!! Quanto è carino!.....
  2. .......sei l'unico che si è ricordato!!!!.....
  3. Per gli amanti del violino e per chi lo sta studiando....un link interessante http://www.academia.edu/1251898/Tartini_-_Regole_per_arrivare_a_saper_ben_suonar_il_Violino
  4. Per ricordare Ginette Neveu......questa eccezionale violinista francese, morta prematuramente nel 1949 all'età di 30 anni in un incidente aereo. Bambina prodigio, vinse all'età di 16 anni il concorso Wieniawski a Varsavia battendo il grande David Oistrakh che arrivò secondo. Violinista particolare ed eccezionale , definita dai critici dell'epoca "unica" donna violinista dal suono potente e passionalità maschile. La sua strepitosa carriera fu purtroppo stroncata presto con la sua morte . http://www.youtube.com/watch?v=YO_STEhcgow
  5. Sono d'accordo con Thallo.....che ha anche azzeccato in pieno l'articolo che ho letto: era infatti di Isotta. Ripeto che non sono esperta di questa disciplina però ho avuto la fortuna di ascoltare una vecchia registrazione del 1972 al Metropolitan di New York , e ,(guarda caso ) con Pavarotti in " La fille du regiment (Donizetti).....allucinante...a me è sembrato un mostro di bravura,da far accapponare la pelle. Quei 9 do presi con tutta naturalezza, con una limpidezza e una grazia assoluti...ma a parte gli acuti ecc...la sua voce, il suo timbro.....è difficile trovarne e chissà quanto dovremo attendere per veder nascere astri di questo calibro. Comunque mi stupisce che si possano dire cattiverie quando sono in netto contrasto con l'opinione di quasi tutti, portando come scusa il fatto che sminuisse l'arte andando per stadi di qua e di là. Ho la sensazione che è la solita invidia verso i grandi....purtroppo ....e come sempre ci scontriamo lì. Non penso che Pavarotti abbia tolto nulla alla musica, anzi ha dato tanto. Un'altra registrazione che ho avuto la grazia di ascoltare è la Messa da Requiem di Verdi insieme anche a Renata Scotto , diretti dal nostro caro Maestro Abbado: anche li un portento. Come può Isotta dire che era aritmico ( non aveva senso del ritmo...cosi dice lui ), in una Messa da Requiem come quella di Verdi è impossibile eseguirla non avendo senso del ritmo. Le sue entrate ( anche improvvise ) erano perfette, cos'ì come le pause. I dialoghi erano chiari e perfetti sia nel fraseggio e nel rispetto della musica.....E leggeva chiaramente lo spartito , girando le pagine al momento giusto e cioè insieme a tutti gli altri e quindi non può essere stato un analfabeta musicale. Per me sono queste critiche cattive che tolgono molto all'arte non dando il giusto merito ad un grande artista come Pavarotti...io ho avuto solo la sfortuna di non averlo potuto ascoltare dal vivo
  6. L'altro giorno ho letto un'articolo scritto da un critico musicale italiano che ammazzava duramente Luciano Pavarotti. Ha detto un sacco di cose brutte su di lui: che era aritmico, analfabeta musicale e che avrebbe fatto perdere la pazienza a moltissimi direttori d'orchestra e che anzi, qualcuno di questi, si sarebbe pure rifiutato di dirigerlo...Ci sono rimasta così male! ....Capisco che potesse rimanere antipatico a qualcuno ma addirittura trattarlo in quella maniera ce ne corre....quel tizio sa forse cosa vuol dire essere aritmici? E' praticamente impossibile fare musica ed essere aritmici....Io non canto e non sono una esperta di questa disciplina però mi sembrava così bella la sua voce e lo reputo un grandissimo tenore....il suo timbro per me era così bello , chiaro e pulito come quello della Callas , e mi sembrava che cantasse come Beniamino Gigli....e che forse si rifacesse a lui .Come mai queste dure critiche? E anche vero che i più grandi artisti sono sempre stati soggetti a aspri giudizi: Verdi non fu bocciato forse al conservatorio? Ho letto che pure Mozart in un esame di composizione gli misero un 6, la musica di Chopin da alcuni fu considerata " non musica ".....Liszt fu respinto al Conservatorio da Cherubini....e chi più ne ha più ne metta! E' invidia? ....perché in Italia non riusciamo ad accettare e valorizzare ciò che abbiamo di più prezioso? Se Pavarotti fosse stato Tedesco o Americano forse ......
  7. Ciao Pasquale, si , è un vero peccato lasciare andare in malora l'organo della Pieve. Andrea inizialmente voleva restaurarlo per fare dei concerti in Chiesa ma poi con il progetto di riaprire la stagione lirico sinfonica del teatro Giotto a Borgo San Lorenzo ( un vero gioiellino )....è saltato tutto . Peccato che questi organi vengano lasciati andare in malora. Il 2 gennaio prossimo forse faremo la replica della Traviata di Verdi al Teatro Giotto. Se ti va puoi venire a sentirci....Sono d'accordo con te sul fatto che una persona deve sentirsi libera di poter scherzare anche sulle diversità. Sia per quanto riguarda il nord , il centro e il Sud senza per questo creare dei tabù. Gli scherzi sono scherzi e tali debbono rimanere senza andare a cercare intenzioni che non esistono se non nei complessi di qualcuno
  8. Bellissima testimonianza...grazie .
  9. GILDA

    Chopin era Gay?

    Io purtroppo la puntata di Bollani non l'ho vista. Mi dispiace che lui dia per certo l'omosessualità di Chopin quando la maggioranza delle biografie ne parlano con dubbi ....anzi, i critici , studiando a fondo le lettere un pò strane di Chopin l'hanno esclusa del tutto dal momento che ci sono relazioni confermate con donne. ...Per amore del vero non dovrebbe dire certe cose. Dovremmo sempre rimanere distaccati e dare delle informazioni in base ai documenti certi in nostro possesso. Sono daccordo che alla fine si sciupa tutta la bellezza della musica di Chopin , parlando di lui solo in questo modo trascurando invece di parlare del suo lavoro sublime. Non mi riferisco a voi ragazzi.... ma alla tv.
  10. GILDA

    Chopin era Gay?

    ......Le notizie che abbiamo sugli amori di Chopin sono limitate, le notizie sui suoi comportamenti sessuali quasi nulle. Ci fu chi immaginò ch'egli arrivasse vergine all'appuntamento con la navigatissima George Sand, ci fu chi parlò di omosessualità, per lo meno per il periodo adolescenziale, inconscia o repressa. Certe espressioni nelle lettere a Tytus Woychiechowski come: " -Se permetti ti bacio sulla bocca " , "- Dammi la bocca ", " -Non ti piace farti baciare . Oggi permettimelo " e simili, fecero sobbalzare più di un commentatore. Bernard Gavoty, da giornalista esperto che conosce i media di oggi, discusse l'argomento con apparente distacco, intitolando " Ambiguità" il paragrafo che dedicò ai turbamenti adolescenziali di Chopin. " Quali conclusioni trarre? Che la sessualità di Chopin fosse fragile?" diceva a metà della sua tirata. E alla fine : " Se Bialoblocki fosse stato più prestante, se Tytus lo fosse stato un poco meno, se uno dei due avesse risposto alle effusioni letterarie di Chopin, forse questi avrebbe pencolato dalla parte dei maschi ". Non pencolò, pensava Gavoty. Che suggellò però il paragrafo con un impagabile commento. " Tuttavia , se Nicholas Chopin avesse controllato la corrispondenza del figlio, probabilmente gli avrebbe consigliato di cambiare il tono nei rapporti epistolari con i compagni di classe ". La lettera a Tytus a proposito della governante di Sanniki , ci dice che, nel diciottenne Chopin c'era un tocco, più che di fragilità sessuale, di sana goliardia tedesca. E senza avanzare nuove e magari inattese supposizioni pensiamo di poter affermare che non ci sono nella sua iniziazione sessuale più misteri di quanti non ce ne siano nella sua nascita. Tutt'al più, anche qui, qualche modesto indovinello. Non ci sono cose da far trasecolare ( in questo sono tutti d'accordo ) del suo amore per Konstancja Gladkowska, soprano.....( tratto dal libro " Fryderyk Chopin: ritratto d'autore" di Piero Rattalino )
  11. GILDA

    Chopin era Gay?

    .........Per tale rispetto il ricordo di Chopin rimarrà doppiamente caro agli amici e agli artisti che egli ha incontrato sul suo cammino, come a quegli ignoti amici che i canti del poeta gli conquistano; come agli artisti che, succedendogli, si studieranno di essere degni di lui! In nessuna delle sue numerose pieghe, l'indole di Chopin ha mai celato un solo moto, un solo impulso che non fosse dettato dal più delicato sentimento d'onore e dal più nobile accordo degli affetti. E, tuttavia, mai natura fu più atta a farsi perdonare delle bizzarrie, delle singolarità incongruenti, dei difetti scusabili, ma insopportabili. La sua immaginazione era ardente, i suoi sentimenti andavano fino alla violenza ( il suo organismo fisico era debole e malaticcio ! ). Chi può sondare le sofferenze provenienti da questo contrasto? Dovettero essere intense, ma egli non ne diede mai lo spettacolo! Custodì religiosamente il proprio segreto, sottrasse le proprie sofferenze a tutti gli sguardi, sotto l'impenetrabile serenità di una fiera rassegnazione. La delicatezza della sua costituzione e del suo cuore gli imponevano il martirio femmineo delle torture inconfessate , e diedero così al suo destino alcuni lineamenti dei destini femminei. Escluso per la sua salute dall'arena affannata delle attività solite, senza simpatia per quel ronzio inutile ove alcune api si uniscono a tanti fuchi, prodigando la sovrabbondanza delle loro forze, egli si creò un alveolo appartato dalle vie troppo battute e troppo frequentate. Né avventure, né complicazioni, né episodi hanno avuto importanza, nella sua vita, che egli ha semplificata, sebbene essa fosse in condizioni che sembravano rendere quel risultato poco agevole da ottenere. I suoi sentimenti e le sue impressioni ne formarono le vicende, più notevoli e più importanti per lui dei mutamenti e degli eventi esteriori. Le lezioni che diede senza tregua, con regolarità e assiduità, furono come il suo compito, domestico e quotidiano, adempiuto con coscienza e soddisfazione. Egli effuse il suo cuore nelle proprie composizioni come altri lo effondono nella preghiera, riversandovi tutte quelle espansioni represse, quelle tristezze inespresse, quei rimpianti indicibili che le anime pie riversano nei loro colloqui con Dio. Egli diceva nelle sue opere ciò che quelle anime non dicono che in ginocchio: quei misteri di passione e di dolore che è stato dato all'uomo capire senza parole, perché non gli è stato dato esprimerli in parole......(...)...L'insieme della sua persona era armonioso, non sembrava domandare alcun commento. Il suo sguardo azzurro era più spirituale che sognante; il suo sorriso dolce e fine non diventava amaro. La delicatezza e la trasparenza del suo incarnato seducevano l'occhio, i suoi capelli biondi erano serici, il suo naso aquilino espressivamente accentuato, la sua statura non molto alta, le sue membra fragili. I suoi gesti erano aggraziati e multipli; il timbro della sua voce un poco smorzato, spesso soffocato. I suoi atteggiamenti avevano una tale nobiltà, e i suoi modi una tale impronta di aristocraticità che involontariamente lo si trattava come un principe. Tutto il suo aspetto faceva pensare a quello dei convolvoli, ondulanti sovra steli di incredibile finezza i loro calici divinamente colorati, ma di un tessuto così vaporoso che il minimo contatto li lacera. ....(...)....Di solito era gaio; il suo spirito caustico snidava rapidamente il ridicolo molto al di là delle superfici ove colpisce tutti gli sguardi. Egli sfoggiava nella mimica un brio faceto, a lungo inesausto. Si divertiva spesso a riprodurre, in improvvisazioni comiche, le formule musicali e i tic particolari di alcuni virtuosi; a rifare i loro gesti e i loro movimenti; a contraffare il loro viso, con un talento che commentava in un minuto tutta la loro personalità....(....) ...L'eleganza materiale era altrettanto naturale per Chopin quanto quella dello spirito. Essa si tradiva tanto negli oggetti che gli appartenevano quanto nei suoi modi aristocratici. Egli aveva la civetteria degli appartamenti; amando molto i fiori adornava sempre con essi le sue dimore. Senza avvicinarsi alla splendida opulenza con cui a quel tempo alcune delle celebrità di Parigi decoravano le loro case, egli conservava su questo punto come sul capitolo delle eleganze in fatto di bastoni, di spille, di bottoni, di gioielli, allora in gran voga, la linea istintiva del comme il faut, fra il troppo e il troppo poco. ...Siccome non confondeva il suo tempo, il suo pensiero, i suoi modi di procedere con quelli di nessuno, la compagnia delle donne spesso gli si confaceva di più, in quanto lo obbligava a meno rapporti successivi. Avendo sempre conservato una squisita purezza interiore, che le tempeste della vita hanno un poco turbato, mai insozzato, perché non scossero mai in lui la propensione al bene, l'inclinazione per l'onestà, il rispetto della virtù, la fede nella santità, Chopin non perdette mai quella ingenuità giovanile che permette di trovarsi a proprio agio in una cerchia di persone di cui la virtù, l'onestà, la rispettabilità, formano le principali caratteristiche e la maggiore attrattiva. Egli amava le conversazioni senza peso delle persone che apprezzava; si compiaceva dei piaceri fanciulleschi dei giovani. Passava volentieri intere serate a giocare a mosca cieca con delle fanciulle, a raccontar loro storielle divertenti o lepide, a farle ridere di quelle risate folli della gioventù che fanno ancor più piacere a udirsi del canto della capinera. Tutto questo insieme faceva si che Chopin- così intimamente legato con alcune personalità più salienti del movimento artistico e letterario di allora che le loro esistenze sembravano formarne una sola- rimanesse pur tuttavia uno straniero in mezzo a loro. La sua individualità non si fuse con nessun'altra. Nessuno dei parigini era in grado di capire quell'unione, compiutasi nelle più alte regioni dell'essere, fra le aspirazioni del genio e la purezza dei desideri. Ancor meno si poteva sentire il fascino di quella nobiltà intima, di quella eleganza innata, di quella castità virile, tanto più saporosa in quanto era più inconsapevole dei suoi disdegni per il comune mortale materialista, mentre tutti credevano che l'immaginazione non potesse essere fusa nelle forme di un capolavoro se non era scaldata al calore bianco negli alti forni di una sensualità acre e piena di scorie infami!....(.....)....Dolce ,sensibile ,squisito in ogni cosa, egli aveva a quindici anni tutte le grazie dell'adolescenza congiunte con la gravità dell'età matura. Rimase delicato di corpo come di spirito. Ma quella assenza di sviluppo muscolare gli valse a conservare una bellezza, una fisionomia eccezionale che non aveva, per così dire, né età né sesso. Non era l'aria virile e ardita di un discendente di quella stirpe di antichi magnati, i quali non sapevano che bere, andare a caccia e guerreggiare; non era neppure la soavità effeminata di un cherubino color di rosa. Era qualcosa come quelle creature ideali che la poesia del Medio Evo faceva servire da ornamento dei templi cristiani. Un angelo bello nel volto, come una donna alta e triste, puro e snello di forme come un giovane iddio dell'Olimpo, e, per coronare l'insieme, un'espressione a un tempo tenera e severa, casta e appassionata. Era questo il fondo del suo essere. Nulla era più puro e più esaltato a un tempo dei suoi pensieri, nulla era più tenace, più esclusivo e più minuziosamente devoto dei suoi affetti....Ma quell'essere non comprendeva se non ciò che era identico a lui....il resto non esisteva per lui che come una specie di sogno penoso, che egli tentava di sottrarsi vivendo in mezzo alla gente. Sempre perduto nelle sue fantasticherie, la realtà gli spiaceva....( ....) ..Esteriormente era così affettuoso, in virtù della sua buona educazione e della sua grazia naturale, che aveva il dono di piacere anche a quelli che non lo conoscevano. Il suo volto incantevole predisponeva in suo favore; la debolezza della sua costituzione lo rendeva interessante agli occhi delle donne; la cultura abbondante e facile del suo spirito, l'originalità dolce e lusingatrice della sua conversazione gli cattivavano l'attenzione degli uomini istruiti. Quanto a quelli di una tempra meno fine, essi amavano la sua squisita cortesia e vi erano tanto più sensibili che non concepivano, nella loro franca bonarietà, come ciò fosse l'esercizio di un dovere e come la simpatia non vi entrasse per nulla....(...)...Tutte le forme della benevolenza prendevano in lui una grazia inusitata, e quando egli esprimeva la sua gratitudine, lo faceva con una commozione profonda che ripagava a usura l'amicizia.......( da : " La vita di Chopin" di F.Liszt )
  12. GILDA

    Chopin era Gay?

    Quello che ho scritto , non è mia opinione . E' quello che ho letto attraverso gli scritti lasciati da chi ha studiato la vita di Chopin. Tutte queste considerazioni sulle sciocchezze o non sciocchezze scritte da Thallo devono riferirsi a ciò che hanno lasciato scritto gli studiosi a riguardo. Io non mi permetto di criticarli. Il fatto che anche Bollani abbia fatto riferimento a questa cosa è soltanto perché qualcuno ne ha parlato prima di lui. Studiando la vita di qualsiasi personaggio è ovvio che ne venga delineata la personalità e ne vengano tracciati i lineamenti. Non sono assolutamente d'accordo con Thallo quando dice che la prosa che uso sulla vita di Chopin è da romanzo d'appendice....Parlando sotto questi termini tu pensi di criticare un mio pensiero mentre invece fai soltanto delle critiche a degli studiosi della materia . Beh! Ti rispondo ...leggi la vita di Chopin scritta da F.Liszt. ...quale frase riserverai a lui allora? Io invece penso che ci sono persone che hanno conosciuto Chopin e che per fortuna ci hanno lasciato scritto molto su di lui e che grazie a questi scritti abbiamo delle traccie su tutto ciò che riguarda il suo lavoro ma anche la sua personalità. Liszt, addirittura si è permesso proprio di delinearne il carattere interiore, la sensibilità, la malinconia....Adesso chiudo l'argomento dicendo che io mi sono letta almeno una decina di biografie a riguardo e moltissimi documenti ...per il resto continua a credere quello che vuoi.
  13. GILDA

    Chopin era Gay?

    Ciao Rotore, nei libri sulla vita di Chopin non è che si soffermino sulla presunta omosessualità. Assolutamnete no. Viene semmai descritta la vita di questo compositore, la sua musica e tutto ciò che ha fatto di sublime per la musica. Alcuni non ne parlano neanche. Leggendo però parecchie biografie è emerso qualcuno al quale fosse venuto questo dubbio...Ripeto...dubbio non significa niente, anzi, come ho spiegato io prima nel mio intervento, spesso è soltanto soffermarsi a un giudizio superficiale senza andare a fondo sulla personalità dell'artista. Ci sono motissime bigrafie. Quella di Liszt ( a mio avviso la più descrittiva e completa , ma è un amia opinione ), quella di Rattalino, del Bellotti, le lettere, le moltissime lettere , sia di Chopin che degli amici, familiari ecc. Anche altri libri ...ce ne sono a bizzeffe....Non ho fatto altro che riportare quello che ho appreso attraverso queste letture. Comunque ripeto che gli storici che hanno studiato in maniera più profonda la vita Chopin ma anche la vita stessa di lui hanno escluso il dubbio dell'omosessualità...insomma ! A Chopin piacevano semmai le donne.!
  14. GILDA

    Chopin era Gay?

    Le mie affermazioni non sono assolutamente prive di fondamento come Thallo sostiene. Oltre tutto come faccia a dirlo dal momento che ammette di non conoscere bene la vita di Chopin..... Ho letto molto a riguardo e posso affermare che c'è davvero chi ha avuto questo dubbio e i motivi sono proprio quelli che ho elencato. E' stato comunque interpretato molto male il mio intervento o non è stato compreso. Il fatto che alcuni abbiano avuto questi dubbi a motivo di George Sand o per la musica scritta da questo compositore non vuol dire che Chopin fosse poco virile e mancasse di mascolinità.Significa soltanto che alcuni hanno avuto questi dubbi. Oltre a questo mi sembra che abbia scritto che ad escludere l'omosessualità di Chopin sono proprio le relazioni avute con tre donne. Dico anche a Thallo che queste sono tutte documentate storicamente, basta leggere.Mi sono riferita soltanto alla storia e a ciò che ho letto. Secondo me prima di dare certi giudizi bisognerebbe documentarsi. Su George Sand, non mi pronuncio , non era nell'argomento.
  15. Ciao Pasquale....carina e divertente la vicenda. Vedo che sei di Prato....siamo vicini di casa allora...Ho capito che dirigi un coro. Anch'io canto nella corale di S.Cecilia di Borgo San Lorenzo diretta da Andrea .La conosci?
  16. GILDA

    Chopin era Gay?

    ......ed era anche molto simpatico, teatrale....Quando voleva faceva morir dal ridere con le sue imitazioni.
  17. GILDA

    Chopin era Gay?

    Ciao Chopin. In effetti c'è qualcuno che ha questo dubbio...Non solo Bollani pensa questo. I motivi risalgono principalmente a una lettera che Chopin scrisse al suo carissimo amico Titus in cui si parla di un bacio ...La lettera presa da sola effettivamente può essere ambigua, ma se invece leggiamo tutte le lettere di Chopin capiremmo che Chopin era così con tutti. Spesso scriveva : " ti prego ....continua ad amarmi.." oppure " ...ti amo." ....ma questo comportamento lo aveva con tutti...non solo lo scriveva all'amico del cuore ma anche ai suoi familiari...Altro motivo che ha fatto pensare all' omosessualità è stato il rapporto amoroso avuto con George Sand. Scrittrice dell'epoca, la quale scriveva firmandosi con un nome maschile, abituata a vestirsi da uomo....Questo comportamento però non era per rinnegare la sua natura femminile ma bensì per poter lavorare ( in quanto all'epoca le donne scrittrici non venivano prese in considerazione ) . Altro motivo ancora la dolcezza, sensibilità , fragilità caratteriale di Chopin, molto vicina alla sensibilità femminile , anche per questo il suo pubblico più fedele era ricchissimo di donne che comprendevano e amavano in modo particolare la sua musica....Tutti questi dati possono portare a conclusioni affrettate, nonostante non ci siano prove che dimostrino l'omosessualità, anzi semmai ce ne sono altre che la escludono del tutto . Forse alcuni lo credono anche perché ( specialmente uomini ) sono abituati ad avere un'immagine dell'uomo forte, virile e non accettano che possano coesistere nella mascolinità la dolcezza e la sensibilità. Chopin era passionale, romantico, dolce, sensibile...e come tutte le persone ipersensibili incline alla tristezza e malinconia . Quella sua sensibilità però era a sua volta la sua fonte di ricchezza, che gli permetteva di vedere ciò che altri non vedono e di sentire ciò che altri non sentono e di mettere in musica "di più" della musica stessa.....rimaneva incantato per ore ad ammirare la natura, i fiori ( che amava tantissimo ) ......tutto ciò un uomo rude non lo può comprendere....Un'artista però si, lo può capire questo. Chopin era principalmente un genio-artista e quindi difficilissimo comprendere la sua anima....tormentata e sensibilissima . Quello invece che dimostra che Chopin non fosse Gay è il fatto che si fosse innamorato di tre donne. La prima è Konstancja Gladkowska, un sua compagna di conservatorio, una soprano che Chopin aveva accompagnato al pianoforte alcune volte. Per lei Chopin perse la testa e divenne il modello di donna da lui sempre desiderato ( così scrisse di lei...). Non si dichiarò mai... ma questo sentimento lo tormentò diversi anni, anche per diverso tempo dopo la sua partenza da Varsavia per Vienna. Un' episodio buffo , raccontato da lui stesso al suo amico Titus ,fa capire meglio che tipo fosse Chopin. Una domenica in Chiesa lui si accorse che c'era Konstancja. Improvvisamente lei lo guardò e lui ne rimase così confuso e scombussolato che dovette uscire di corsa dalla Chiesa perché si sentiva venire meno. Nell'uscire perse l'equilibrio e andò a scontrarsi con il medico di paese, il quale vedendolo paonazzo in volto, preoccupato gli chiese se si fosse sentito male. Lui vergognandosi molto raccontò una scusa dicendo che gli era attraversato un cane tra le gambe e che lo aveva fatto cadere....sostò 15 minuti fuori di Chiesa per poi rientrare e far finta di niente...Quando partì da Varsavia , non si sa come, riuscì ad avere un nastro dei capelli di lei...che portò con se come le cose più sante e la notte prima di coricarsi lo prendeva per pensare a lei lontana ( ignara di tutto...). Quando la sorella lo avvertì che lei si era sposata, lui le rispose che questo non gli impediva di continuare ad amarla in maniera platonica....La seconda fu Maria Wodzinska, una sua connazionale incontrata nel suo viaggio all'estero con la quale cominciò una seria relazione , con lo scopo di sposarsi.. purtroppo la relazione fu interrotta dal padre di lei che si oppose alle nozze...non si conoscono ancora motivi certi ....Anche per questa delusione soffrì molto e nel pacco di lettere di lei ci scrisse sopra " mia rovina".....La terza ed ultima, lo sappiamo tutti fu George Sand, della quale ne era profondamente innamorato. Anche dopo la morte di Chopin nella tasca della sua giacca ritrovarono una ciocca dei capelli di lei, che lui teneva gelosamente in ricordo. Spero di averti fatto piacere nel raccontarti un po' di cosette su Chopin.... del resto tutte queste cose non fanno altro che confermare il perché della sua musica così bella....
  18. che belle le parole di Liszt.....grazie.
  19. Lettera di F.Chopin al suo professore Jòsef Elsner Parigi 14 Dicembre 1831 Egregio signor Elsner, la sua lettera è stata per me una riprova dell'interesse paterno e dei voti sinceri che Lei ha voluto riservare al più affezionato dei suoi allievi. Nell'anno 1830, benché mi fossi reso conto di quanto ancora mi mancasse e quanto cammino dovessi ancora percorrere, se mi fossi lasciato tentare a correggere uno qualsiasi dei modelli che Lei mi aveva dato, osavo tattavia pensare : mi avvicinerò un poco a lui e se non un Lokietek, un qualche Laskonogi ( opere di Elsner ) mi uscirà dal cervello. Ma oggi, avendo del tutto perduto questa speranza sono costretto a pensare di aprirmi una strada nel mondo come pianista, rimandando a più tardi le più alte prospettive artistiche che lei giustamente mi presenta nella Sua lettera. Per essere un grande compositore occorre un'enorme esperienza che, come Lei mi ha insegnato, non si acquista solo ascoltando le opere altrui, ma più ancora le proprie. Alcuni giovani dotati, allievi del Conservatorio di Parigi, attendono con le braccia incrociate che vengano eseguite loro opere, sinfonie, cantate, che soltanto Cherubini e Lessueur hanno visto sulla carta. ( E non parlo dei piccoli teatri ai quali pure è difficile accedere, e anche quando si arriva, come Tomasz a Leopoldstadt, non si ottiene alcun riconoscimento artistico malgrado il talento ). Mayerbeer, positivamente conosciuto da dieci anni come compositore di opere, ha dovuto lavorare tre anni, pagare e stare a Parigi, prima di arrivare ( nel momento in cui la gente si stava stufando di Auber ), a rappresentare Roberto il Diavolo ,opera che attualmente fa furore. Secondo me, per introdursi nel mondo musicale, felice colui che può essere insieme compositore e interprete. Già in Germania qua e là mi conoscono come pianista; alcune gazzette musicali hanno menzionato i miei concerti, esprimendo la speranza di vedermi presto occupare un posto tra i primi virtuosi del mio strumento ( il che significa: disce, puer, faciam te gran signore ). Oggi mi si presenta un'occasione unica per mantenere una promessa innata: perchè non dovrei afferrarla? In Germania non ho trovato nessuno che potesse insegnarmi qualcosa sul pianoforte, perchè sebbene più d'uno sentisse che mi mancava qualcosa, tuttavia non sapeva dirmi cosa. Io del resto non ho una trave nell'occhio che m'impedisca di vedere più in alto. Tre anni sono molti! Persino troppi, come ha riconosciuto lo stesso Kalkbrenner studiandomi meglio ( Kalkbrenner aveva proposto a Chopin di diventare suo allievo per tre anni per migliorare il modo di suonare di Chopin ), cosa che dovrebbe provarLe che un virtuoso, che merita veramente la sua fama, non conosce invidia...Tuttavia avrei accettato questi tre anni di lavoro, se in questo modo avessi potuto fare un gran passo verso quello che è il mio intento, Ho dei propositi ben fermi, non sarò mai una copia di Kalkbrenner: non sarà capace di cancellare il mio desiderio e intendimento, forse troppo ardito, ma nobile : crearmi un mondo nuovo ; e se lavorerò sarà perchè voglio stare più solido sulle mie gambe. E' stato più facile a Ries, già noto come pianista, raccogliere lauri a Berlino e a Francoforte per la sua Fidanzata , e per molto tempo Spohr è stato conosciuto come violinista prima di scrivere Jessonda, Faust, ecc. Spero che Lei non mi negherà la sua benedizione sapendo a quali principi mi ispiro e quali sono i miei progetti. Sicuramente i miei genitori Le diranno che il mio concerto è stato spostato al giorno 25. I preparativi mi danno una grande pena e se non fosse per Paer, Kalkbrenner e soprattutto Norblin ( che La saluta cortesemente ), non potrei darlo in così breve tempo ( qui a Parigi pensano che due mesi sia poco ). Baillot, molto gentile e gradevole, suonerà un Quintetto di Beethoven , e Kalkbrenner in Duo con me e l'accompagnamento di quattro pianoforti. Reicha lo conosco solo di vista; Lei sa quanto mi interessasse; ma conosco alcuni suoi allievi che mi hanno dato un'altra impressione di lui. Non gli piace la musica: non va nemmeno ai concerti del Conservatorio; non vuole discutere di musica con nessuno; durante le lezioni guarda solo l'orologio , ecc.; lo stesso Cherubini parla soltanto del colera e della rivoluzione. Questi signori sono pupe disseccate, delle quali si può avere rispetto e le cui opere possono servire come materia di insegnamento. In quanto a Fétis, che conosco e dal quale effettivamente si possono sapere molte cose, ora abita fuori città, e viene a Parigi solo per dare lezioni, altrimenti da molto tempo sarebbe a Santa Pelagia per i debiti che ha e che sono superiori alle entrate della " Revue Musicale ". Infatti a Parigi si è arrestati per debiti a domicile ; per cui egli non vive al proprio domicile in Parigi, ma sta fuori città, dove la legge non può raggiungerlo per un certo tempo. E' incredibile quanta gente qui si interessi ai vari generi di musica. Ci sono tre orchestre : quella dell'Accademia, quella dell'Opera italiana e quella del Fédeau sono prefette; Rossini amministra la sua Opéra che è la meglio strutturata d'Europa. Lablache, Rubini, Pasta ( che ora è partita ), Malibran, Devrient-Schroder, Santini, ecc, incantano tre volte alla settimana l'alta società. Nourrit, Levasseur, Dérivis, M.me Cinti-Damoreau, M.lle Dorus fanno brillare la grande Opéra. Cholet, M.lle Casimir, Prevost sono l'attrazione dell'Opéra Comique; in breve, solo qui ci si può rendere conto di cosa sia il canto. Oggi indubbiamente non la Pasta, ma la Malibran ( Garcia )è la prima cantante d'Europa. Una meraviglia! Walenty Radziwill va in estasi per lei e più di una volta pensiamo a come anche Lei l'ammirerebbe! Lessuerur La ringrazia molto per il ricordo ed a ogni visita mi chiede: " Et que fait notre Monsieur Elsenere (sic), racontez moi des ses nouvelles " , e subito parla del suo Requiem , che Lei gli ha mandato. Noi tutti qui La amiamo e ammiriamo, a incominciare da me per finire con il suo figlioccio Antoni Orlowski, il quale, a quanto pare, non potrà ancora far rappresentare la sua operetta perchè il sujet non è dei migliori, e inoltre il teatro è chiuso fino all'anno nuovo. Il re non sparge soldi, tra gli artisti in genere è tempo di magra, solo gli inglesi pagano. Continuerei a scrivere fino a domani; ma sono già stato abbastanza noioso. Accetti, la prego, l'assicurazione della mia gratitudine e della mia stima, resto fino alla morte l'affezionato allievo F.F Chopin Bacio la mano alla signora e alla signorina Elsner e faccio i migliori auguri per l'Anno Nuovo.
  20. Dall'album-Diario di Chopin Vienna 1 Maggio 1831 Oggi era bello il Prater-...c'era tanta gente di cui nulla m'importava. Ho ammirato il verde, un sentore di primavera; questa innocenza della natura mi ricordava i sentimenti della mia infanzia. Pareva addensarsi una tempesta, sono rientrato a casa. La tempesta non c'è stata, ma la tristezza mi ha preso, perché? Neppure la musica oggi mi consola. E' gia notte tarda, e non ho voglia di dormire; non so cosa mi manca, e ho gia più di vent'anni.
  21. Ciao..a me per uno Schimmel verticale del 1989 mi hanno chiesto € 2.500,00..e mi hanno detto che gli Shimmel di prima erano fatti meglio di quelli di adesso perché parti del pianoforte li fanno in Cina. Non so se è vero questa cosa.... L'unica cosa è provarlo e magari recarsi con un tecnico di fiducia a visionarlo.
  22. Ciao...queste cose che tu dici le diceva anche Chopin. Anche lui nel periodo che ha vissuto si è dovuto scontrare con questa concezione di vedere l'arte. Anche lui non sopportava quel pianismo freddo , fatto di tecnica esasperante e che a suo avviso serviva solo a esibire la bravura del pianista a scapito della bellezza della musica e del motivo che spinge a fare musica e cioè l' arte....fatta più di senso e di contenuti che di note , note e note, le quali devono servire per esprimere. Diceva che alla fine, dopo aver studiato una infinità di note , note per fare arte rimaneva solo la semplicità ma per fare questo bisognava studiare molto anzi immensamente.
  23. Ciao Stradivari.....sono sempre io....ho scoperto su quale violino suona....prova un po' a indovinare? Il violino che usa è un bellissimo Stradivari del 1715 detto " Marsick ".
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