Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

lozappatore123

Membro
  • Posts

    19
  • Joined

  • Last visited

Tutto postato da lozappatore123

  1. bella e delicata. unica osservazione dal minuto 147 io aumenterei piu di volume per avere piu volume alla fine e suonerei con piu' rabbia e meno rubati finali, e li' raggiunta la tensione massima farei il primo accordo arpeggiato ad un volume piu' basso (specie la prima e ultima nota). Ue prendili come detti da uno zappatore ne'!
  2. da giugno ho iniziato pianoforte classico e ci dedico mediamente 2 ore al giorno ma suono le tastiere da quando ne avevo 14 (ora ne ho 38). Questo e' il pezzo che ho preparato piu' velocemente, lo ho iniziato venerdi' scorso ma sabato e domenica lo avro' suonato almeno 16 ore, si ma c'e' da dire che lo avro ascoltato interpretato da gould (nella versione anni 80) almeno 1000 e passa volte. Da quello che ho sentito di tuo puoi farlo benissimo anche tu e' allo stesso livello della invenzione 4 a parte il primo arpeggio dove si incrociano le mani @pianoexpert grazia per l'incitamento a continuare a studiare, la velocita' e' un pelo inferiore a come vorrei suonarla ma dovendo fare i conti con i due arpeggi che non mi escono ancora sicuri sono stato indietro per sicurezza. Ah dimenticavo, vorrei anch'io arrivare a padroneggiare il pollice sopra ma se lo faccio in bach perdo i riferimenti sulla tastiera ed e' come saltare nel vuoto. Speriamo di riuscirci col tempo. AH 2 ora i mordenti li faccio ruotando il polso cosi' riesco a far suonare la prima nota piu; bassa di volume e l'effetto e' migliore rispetto ad articolare e basta.
  3. anche io l ho studiato almeno due mesi fa. Partiamo dai trilli. Li suono male ma stanno migliorando, visto che sono fissato ora con Bach gli dedico sempre molto tempo a perfezionarli facendo cosi: quando mi stanco di suonare un pezzo/esercizio mi fumo una sigaretta e inizio a trillare appena sento il braccio rigido, mi fermo e riprendo a trillare ruotando il polso e tenendo le dita quasi rigide e dopo che il braccio si e' sciolto riprendo a trillare articolando le dita. A me serve molto fare e rifare le prime due righe della partita n1 trillando col 2323 avevo problemi a fare sentire il 4. Dimenticavo trillo di preferenza col 23 sia destra che sinistra quindi nell invenzione 4 *trillo della sinistra* arrivo col 3 sul MI e parto a trillare aspettando un ottavo. per arrivare col 3 inizio la scala di preparazione col 3 sul LA e passaggio del pollice sul DO cioe DO 1 RE 4. Un cosiglio da collega in erba: le batture dalla 39 alla 43 per me sono state difficili e quindi quando riprendeva il tema era una liberazione mentale, credo che sia lo stesso per te e quindi quando riparte il tema tendiamo a suonarlo piu' veloce. Dobbiamo correggere questo baco mentale. Ps i miei trillatori preferiti sono gould che da un senso di tensione variando volume e cadenza e perahia piu' aristocratico e leggero e omogeneo. Quando mi esercito trillando provo a farlo alternando questi due modi di intendere il trillo in bach. PS 2 Grandissima chicca di pianoexpert per trillare col 53 nel videotutorial 5 PS 3 se ti metti a esercitarti a trillare fallo dedica qualche trillo anche mettendo un tasto nero, l'esecuzione e diversa e quindi sempre utile. PS 4 i trilli su ottava puntata vanno suonati 323232 e non 3232
  4. lozappatore123

    Le Goldy

    ieri ho iniziato a studiare la prima variazione, e' la mia preferita. Esalta! per sbaglio ho ascoltato questo http://www.youtube.com/watch?v=je8brwUWOew&feature=related e devo ammettere che rendono piu del piano purtroppo...era meglio non ascoltarlo
  5. Vorrei aggiungere che il jazzista non e' che suona a caso, i fraseggi che fa se li e' studiati e li combina tra loro al momento di suonare "improvvisando". Cioe' si e' fatto anche lui un repertorio memorizzandolo come i pianisti classici. Dove sta la differenza? Premettendo che da adesso parlero' di un livello medio per entrambi i pianisti, il pianista classico ha difficolta' a improvvisare componendo parti di quello che ha studiato perche' lo ha studiato come se fosse un blocco unico. Quanti di noi classici sanno a memoria un intero brano eppure se ci chiedono di partire da una determinata battuta non ci riusciamo? Il jazzista ha invece un repertorio piu' frammentato. Altra differenza, il jazzista e' piu' abituato a beccare le tonalita' il classico molto meno.
  6. http://www.youtube.com/watch?v=onAxgMIhoV8&feature=related ascolta dal minuto 5.09 cervelloticamente sale sempre di tonalita' all'inifinito e invece no
  7. Grazie Thesimon, corretto il sol diesis col fa diesis. E sapevo che c'era qualcosa che non suonava quando rimarcavo le ultime note e non ho mai pensato di riguardare lo spartito...quanta strada che c'e' ancora da fare! PS da un tuo post ho iniziato a studiare il primo del cramer, dopo una settimana gia vedo dei risultati anche se sono arrivato solo alla prima pagina. Come nel sollevamento pesi vige la regola del cambiare per scioccare. Adoro i transfer tra settori! Il guaio dei pezzi facili di Chopin e' che anche un musicante come me si sente un pianista. Per fortuna esistono i FA# !!!
  8. in un arpeggio, ruotando polso e avambraccio e/o abbassando la spalla nei punti che vuoi accentare come si puo' facilmente capire, coinvolgendo dita polso avambraccio tricipite spalla busto, oltre ad un effetto di combinazione di velocita' ( la velocita del dito che colpisce il tasto e' la somma delle velocita' delle singole parti del braccio) vi e' anche un effetto di aumento delle masse in movimento. Per capirci hai aumentato sia V(tot) che M(tot) quindi la energia cinetica trasferita al tasto che trascurando pochissime cose verra' trasformata in energia sonora
  9. solo due cose influiscono sul volume: velocita' e massa. Immagina una campana, e una pallina da ping pong. Lanciala a 300 km/h contro la campana ed essa emettera' un flebile suono. Ora prendi una palla da bowling e lanciala a 30km/h ed otterrai un suono molto ma molto piu' forte. morale della favola: suonando solo articolando le dita implica poca massa coinvolta' quindi per avere volumi alti devi colpire il tasto a forte velocita' quindi hai due strategie: o partendo da vicino al tasto applichi piu' forza oppure alzi molto il dito dal tasto e imprimendo meno forza al dito (al dito non al tasto) gli fai percorrere piu' strada prima di colpire il tasto. morale 2: aggiungi piu massa al dito coinvolgendo polso braccio spalla etc etc
  10. http://www.strumentimusicali.net/product_info.php/products_id/11707/fatar-studiologic-numa-black-matt-usb-88-tasti-pesati.html
  11. lasciando stare la mediocre esecuzione... http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/521-chopin-op-64-n-2/ e' vintage D e mi sembra molto ma molto verosimile specie abbondando di riverbero
  12. Grazie pianoexpert, tieni presente che leggo con estrema attenzione e interesse ogni tua parola. Non mi interessa se sei un ottimo pianista/insegnante, non e' questo il punto, e' che trasmetti un enorme passione e amore verso il pianoforte, ed e' contagiosa e stimolante.
  13. se hai il 4 e 5 dito che non sono potenti non vai da nessuna parte, la rotazione il polso e tutto il resto sono dei booster. Non mi sembra che due anni prediligendo la tecnica del polso fermo siano tanti. Culturismo.... per correre sotto i 10 secondi devi essere bello grosso fides e molto coordinato ovvio Per gli autodidatti vecchi come me la primissima cosa da imparare per non farsi venire tendiniti e' non continuare ad esercitare pressioni esagerate sul tasto una volta che il suono sia stato emesso e fermarsi se si sente che l'avambraccio fa male. E questo portera' a maggiore rilassatezza. Dopo due anni appena si perfezioneranno le tecniche di peso sembrera di galleggiare. Suvvia stiamo parlando di due anni esercitandosi si e no 3 volte alla settimana per una oretta al giorno non credo che questo sovralleni nessuno. Il mio caso e raro ripeto ho avuto da piccolo basi pianistiche e suonando sempre ho maggiore dimestichezza col mio corpo e quindi quando eseguo un brano so dove ci sono le mancanze. Un autodidatta non credo abbia questa sensibilita' e quindi e' piu redditivo utilizzare esercizi standard. Questione Maestri... ovvio che averne uno bravo che ti segue rende superfluo tutti questi discorsi. La realta' e' che ti chiedono 35 euro all'ora se ti va bene. E molte persone come me non si possono permettere questo lusso. Quindi ci si arrangia carpendo ogni informazione dai forum. Queste persone sono la maggioranza di chi segue questo forum credo. E queste persone se fanno questa diteggiatura veloce 4-5-4-3-2-1 di seguito per 4 volte nell 80 dei casi dalla 3 volta il secondo 4 suonera' molto ma molto di meno. rotazioni polso peso etc etc ok ma dopo un minimo e ripeto minimo di potenziamento delle dita
  14. ciao thesimon, lozappatore e' riferito al mio modo di suonare! giustissimo il riferimento alla anatomia di ognuno. Nel mio caso il difetto genetico e' avere i medi larghi e quindi quando devo incastrare il medio tra due neri molto in alto devo metterlo un po obliquo e andare di peso. Il mio pensiero era rivolto a quelli che come me iniziano a studiare dopo i 30 anni. E credo che alla nostra eta le dita siano meno scioglibili rispetto ai giovanissimi e per questo che reputo essenziale dedicarsi all'articolazione con polso immobile per i primi due anni. Ovvio che in parallello su puo' acquisire anche la tecnica del peso ma ponendo sempre come primissimo obiettivo il rafforzamento delle dita. Saluti e in attesa della lezione numero 4 anticipatamente vi ringrazio
  15. Premetto due cose: sopratutto i miei complimenti a tutto lo staff ed in particolare a te per i tuoi video interessanti e accessibili a tutti e in secondo istanza conosco le due scuole di pensiero ( dita vs peso) e sono molto ma molto piu' orientato verso la seconda. La mia opinione si discosta dalla tua essenzialmente sulla parte iniziale mentre concorda sul risultato finale, suonare rilassati sfruttando ogni "artificio", peso inter-intra-dipendenza, anticipare il pensiero, suonare direttamente le corde etc etc solo cosi' si riesce, almeno in potenza, a cantare. La mia esperienza e' rara, come gia detto continuo a suonare musica moderna e liscio fisarmonica (quindi suono solo con la destra) da almeno ventanni. La sinistra oltre che bassi in ottava per seguire gli accordi non ha mai fatto altro mentre la destra si e' inbastardita in questi anni visto che piu' vai veloce piu' sei bravo e non importa se su 100 note ne pezzi 30 per non parlare del non-fraseggio... Da luglio oltre che suonare bach due ore al giorno ascolto moltissimo i professionisti del pianoforte confrontando le loro interpretazioni. Niente hanon, scale o arpeggi. Solo le invenzioni. E studiandole fin da subito a memoria visto che se parto studiandole leggendole non riesco piu' in seguito a visualizzarmi lo spartito mentre NON le suono. Ovviamente a mani separate finche' la velocita' e scioltezza siano di poco superiori alla velocita' finale. Appena noto che un passaggio non viene, ciclo e ciclo e poi ciclo. Niente variazioni di ritmo e su questo concordo con thesimon. Unendo le mani non ho bisogno di guardare la destra. La destra e' inbastardita ma ha raggiunto la piena coscenza dei tasti. E una sensazione difficile da spiegare ma in pratica anche dopo un salto va alla nota giusta senza guardare e soprattutto ha una presa sicura su ogni tasto. Il lavoro che sto facendo sulla destra e' paragonabile ad insegnare la danza classica ad uno che sa ballare bene hiphop. Sgrezzare. E questo avviene su due livelli: fisico e sopratutto mentale(e qui l'aiuto dell'ascolto dei grandi) Sfrutto anche chan quando dice che una mano puo insegnare all'altra per imitazione. Una volta che la sinistra ha raggiunto il giusto grado di coscenza della tastiera unisco. E riparto a studiare a memoria a mani unite dividendo e unendo i vari blocchi di codice. Quando mi sento sicuro limo il fraseggio esagerando. Alla fine di tutta sta pappardella mi registro. E questa prima registrazione serve solo a "gasarmi"e togliermi l'ansia da prestazione. Ora mi posso divertire a cantare il pezzo e non pensare alle dita, le note, etc etc sono rilassato e mentalmente tutto il mio corpo deve fare in modo che quello che canto si materializzi istantaneamente sullo strumento.
  16. e' da luglio che ho ri-iniziato a studiare pianoforte classico dopo almeno ventanni di strimpellatore di musica moderna (liscio, pianobar etc etc) e volevo fare un piccolo appunto alle lezioni di tecnica. E' vero che il tasto ha poca massa e il braccio in senso lato deve interagire con le dita pero', non vorrei che si fuorviassero gli autodidatti: le dita di un pianista medio devono essere di gran lunga piu' forti(spero si capisca il senso di forte in questo contesto) della persona media. In sintesti, a mio modesto parere, l'autodidatta che non abbia superato i 2 anni di pianoforte deve e sottolineo deve praticare costantemente esercizi mirati alla forza e indipendenza delle dita tenendo il polso piu' immobile possibile. Per esercizio intendo qualsiasi combinazione di note che non risulti fluido e sicuro nell'esecuzione. Non e' necessario studiarsi tutti gli esercizi dell hanon. Nella invenzione n 8 ho scoperto che il pollice sinistro e' debole e mi sono messo a fare e rifare quei passaggi discendenti tutte le volte che iniziavo una sessione di studio, non vengono ancora bene ma la coscenza del problema e l'esercizio meccanico stanno dando risultati. Il colore verra' studiato dopo che la base di "sole dita" sia consistente. Questo forum e' seguito per la maggiorparte da autodidatti e credo che sia utile tenerlo presente PS nella lezione n 4 vorrei vedere soprattutto i movimenti da NON fare Grazie
×
×
  • Crea nuovo...