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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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  1. si può sostituire il feltro. Usa feltro con tramatura centrale incollato solo agli estremi, magari tirandolo un po' per farlo aderire meglio
  2. se hai acquistato il pianoforte due giorni fa, devi chiamare il tecnico del negozio e presentare il problema. Sono comunque problemi che vanno ascoltati allo strumento. Prova a mandarmi altro file solo audio
  3. nessuno!!!!! Sono necessari alesatori dritti. Questo è uno dei lavori più' difficili. L'attrito deve essere 3 -4 grammi . nessuna oscillazione. I perni devono essere maggiorati minimo di 25 cent. di millimetro
  4. Ti sconsiglio di sostituire da solo la martelliera. Potresti annullare certi riferimenti che devono essere conservati e poi il lavoro è di alta competenza. Non basta incollare. ci sono molte lavorazioni che richiedono attrezzi e macchine particolari. Competenze particolari, anche nel bilanciare la tastiera. Le martelliere variano in compressione, peso, forma ecc. Bisogna scegliere i martelli più adatti al tuo pianoforte
  5. Quello del mio amico Bettin è sicuramente un buon libro. Anche il Reblitz è un libro base, in inglese( ma facile) Riguardo alla messa a punto evitare qualsiasi lubrificazione che sia al di fuori della micro polvere di teflon ( no ballistol, no lubrificanti grassi e soprattutto NO borotalco, altamente igroscopico). Se gli attriti sono alti ci si accorge perché aumenta il peso di abbassamento del tasto e diminuisce quello di ritorno. La meccanica risulta dura e la discesa del tasto non uniforme ( controllare anche se c'è durezza nella salita degli smorzatoi!).Il ritorno è lento e inferiore ai valori proporzionali a quelli si discesa. Diventa difficilissimo eseguire passaggi veloci e note ribattute. Parte di questa durezza è costituita dal necessario aumento di carica delle molle di ripetizione che devono vincere gli impedimenti ( eccessivi attriti). Naturalmente, non ultimo, bisogna controllare i feltri dei talloni ( che non siano troppo solcati, con relativa "buchetta") e le guarnizioni in cachemire delle asole centrali e anteriori della tastiera, che potrebbero essere sporche e consumate così da bloccare il tasto, in modo discontinuo, durante la sua discesa. Bisogna controllare ed eventualmente sostituire i perni ovali anteriori e quelli centrali, se ossidati e/o arrugginiti....E poi....sentirai che Musica!!!! Fammi sapere
  6. per maggiori chiarimenti, guarda i miei video tutorial
  7. Probabilmente, dico probabilmente, il tuo accordatore ha tolto piombo nella parte anteriore della tastiera ( spero che NON abbia AGGIUNTO piombo nella parte posteriore della tastiera). così il tasto risulta più pesante. Con un maggior peso di abbassamento si ottiene un maggior peso di ritorno. Se non ha portato via la meccanica e ha sono agito sulla regolazione, ha rinforzato inopportunamente la molla della leva di ripetizione, cercando di ottenere maggior prontezza della meccanica. Tutti e due gli interventi non risolvono il problema! Bisogna controllare gli attriti dei perni delle forcole del martello, del cavalletto e del montante di scappamento, perché se questi sono eccessivi, come penso, è contro il buon senso pensare di vincere questi impedimenti appesantendo la meccanica e/o caricando maggiormente le molle. non si fa altro che ottenere pessimi risultati. Bisogna ricontrollare tutta la scorrevolezza della meccanica, così da ottenere un buon peso di abbassamento e un ottimo peso di ritorno. Solo così, unitamente ad una precisa regolazione della tastiera e di tutta la meccanica ( pre-regolazione,altezza dei martelli rispetto alle corde, scatto a 1,2,3 mm dalle corde, giusta caduta e giusta parata ai paramartelli nonché GIUSTA tensione delle molle di ripetizione -il martello deve salire deciso senza saltare) si avrà facilità nelle note ribattute e ...il Re riuscirà a cavalcare per tentare di salvare il piccolo figlio, anche se, ahimè , invano!.... P.S. I perni della meccanica devono essere sostituiti MAGGIORATI. alesando i fori guarniti in cachemire con alesatori rigorosamente dritti e controllati con il delicato misuratore di attriti ( tasteggiatore). Gli attriti delle forcole dei martelli non devono superare i4gr. quelli delle forcole dei cavalletti possono arrivare a 5; i montanti di scappamento circa 1 gr. Buona musica
  8. Certo; Francesco ...però...attenzione. Se è ben grafitata e lucidata la superficie della leva di ripetizione, evitare di grafitare i rullini. In seguito, se facessero rumore o troppa resistenza possono essere leggermente strofinati con una bacchetta di grafite. Non usare grafite liquida direttamente sulla pelle dei rullini. Al massimo, come consigliava il grande accordatore Daniel Magne, da nuovi, si può' passare leggermente, nel senso della pelle un po' di carta smeriglio grana 1000 o 1200...ma molto leggermente. Ho visto addirittura bagnare i rullini e passare la grafite sulla pelle umida. Non sono d'accordo. Se i rullini dovessero esistere grafitati, sarebbero già montati dalle Cose con uno strato di grafite. Il leggero attrito volvente della pelle contro la leva di ripetizione grafitata ha una ragione di essere. Tutti gli attriti ( cadenti volventi ecc.) tra le parti devono esistere, anche se in giusta misura. E' l'eccesso degli stessi che compromette l'ottimale funzionamento della meccanica in termini di prontezza.
  9. Caro RenziD, Denis, Quasi sicuramente la durezza del pedale di risonanza, nel tuo caso ( e anche nel mio...che no ho mai tempo di dedicarmici!!!!) dipende da tutto il meccanismo che ha qualche impedimento. Comincia ad esaminare barra alza-smorzatoi, una volta tolta la meccanica. Lubrifica CON SPRY SECCO AL TEFLON e solo con questo l'asse attorno al quale la barra gira e alza tutti gli smorzatoi. Poi vai sotto e vedrai che tra la "lira" e il tavolaccio c'è un meccanismo a leva che trasmette la pressione del tuo piede. C'è una molla e un perno che attraversa due blocchetti di legno. Assicurati che il perno sia dritto e che scorra senza impedimenti. A volte i trasportatori non hanno cura e, dando un colpo alla leva in legno, storcono l'asse. Ciò può provocare impedimento e durezza che senti sul piede. Controlla tutto e lubrifica al TEFLON. Se ancora persiste la durezza, smonta la lira e apri il meccanismo dei pedali...se questi, liberi dal meccanismo, ti sembrano duri. Lubrifica. Se la durezza ancora persiste potrebbe dipendere dai perni delle forcole del meccanismo degli smorzatoi. Magari smonta l'ultimo degli acuti e verifica se non ci sia impedimento( eccesso di attrito) sul meccanismo. Tieni presente che un pezzo (forcola dove si mette la vite) deve cadere dolcemente sotto il peso della propria vite. In questo caso devono essere sostituiti i perni della meccanica degli smorzatoi, lavoro abbastanza tecnico ( bisogna sapere come sostituire i perni, come alesare i fori, avere una adeguata attrezzatura, come estrattore e taglierina speciale, e saper rimontare a perfezione tutti gli smorzatoi, senza avere code di suono). Buon lavoro
  10. Se riguardano le guarnizioni delle mortase, ti rispondo che bisogna avere dei CAULS graduati ed individuare lo spessore del cachemire. Tutto dipende dallo spessore dei perni della tastiera ( che, tra l'altro, non devono essere minimamente ossidati e/o arrugginiti). Non è un intervento facile. bisogna osservare alcune accortezze, altrimenti la tastiera potrebbe non scorrere o i tasti avere troppo gioco. Anche il metodo di incollaggio e il tipo di colla influiscono notevolmente sul successo della scorrevolezza. La scorrevolezza delle guarnizioni è importantissima perché l'improvviso blocco del tasto, specialmente nelle sollecitazioni laterali ( cioè quelle che il pianista realizza non spingendo il tasto perfettamente in verticale) possono compromettere notevolmente la fluidità e la continuità (uniformità)del tocco. Suggerire la procedura non è cosa facile a distanza perché numerose variabile intervengono nella scelta dello spessore del cachemire e dei CAULS. Esistono inoltre cauls di legno, di plastica e di ottone. Su questi ultimi si può applicare calore cosìcché da ottenere delle pareti delle mortase perfettamente parallele ed avere lo stesso MINIMO gioco ( quasi zero) sia a riposo del tasto che in massimo abbassamento. Ricordo che questo Forum non si vuole sostituire ad un fai da te bensì far capire ai pianisti da cosa dipende la loro insoddisfazione riguardo il mal funzionamento dello strumento. Un bravo tecnico potrà intervenire ed ottenere, spero, un buon risultato.
  11. Placido buonasera. scrivi di nuovo gli ultimi due messaggi che risultano a me illeggibili. Grazie
  12. mi dispiace, non sono perfettamente aggiornato sull'argomento. Spero che qualcuno, a conoscenza delle attuali disposizioni, ti possa rispondere
  13. No . vanno accordate all'unisono. Tuttavia nei coda di grande qualità, si lascia leggermente fluttuante la corda di sinistra nella zona medio-acuta per favorire il cantabile, ma ciò deve essere eseguito con maestria. Inoltre c'è da osservare che specie negli acuti è fondamentale la posizione del punto di battuta dei martelli, che può modificare la buona qualità del suono.
  14. non è questa la giusta sezione per postare questa domanda. Comunque si possono provare a battere per dargli la giusta inclinazione originaria( mi sembra strano si siano spostati...)( La cosa andrebbe vista da un tecnico)Tuttavia se non danno problemi di scorrimento dei tasti è meglio non intervenire. L'importante ce siano sempre in sede lungo la guarnizione che li ospita nello scorrimento.
  15. pianoexpert

    Ciao

    Benvenuto tra noi!
  16. Alcuni pianoforti orientali costano poco perché sono materiali assemblati provenienti da mercati paralleli. Certo 1700 € sono pochi per credere ad un minimo di affidabilità. Lo spazio è identico per un pianoforte alto cm 105 che per uno alto cm 135( per il verticale) ed è identico di larghezza tastiera ( 150cm circa) sia per un verticale che per un quarto di coda che per un gran coda Altra soluzione è prenderlo a noleggio in un serio negozio e vedere se la bambina continua a studiare. Allora si può successivamente prendere in considerazione l'acquisto o dello stesso o di altro strumento. Se non dovesse continuare, si può restituire pagando il trasporto ( o forse il trasporto A/R è già pagato nell'anticipo iniziale) Altra soluzione per non spendere molto è acquistare un buon digitale, che può rimanere in casa anche quando venga acquistato in futuro un acustico. Certo è che con la cifra stanziata per ora non si riesce ad accedere a strumenti di buona qualità. Altra possibilità presente e/o futura è quella di prendere in considerazione un buon usato da negozio o addirittura da privato, su consiglio di colui che diventerà il tecnico - accordatore di fiducia. Buono studio
  17. E' tutto da vedere...anzi da sentire. Prima di tutto va esaminata la martelliera originale e poi si decide. Con l'intonazione si può arrivare fino ad un certo punto, ma mai "snaturare" il suono voluto dalla Casa per quel modello, con quei martelli. Intendevo dire che se si arriva decidere di cambiare una martelliera perché, ad esempio, in quel piccolo spazio, il volume del suono è particolarmente forte, eclatante( ma anche per altre svariate ragioni), si può scegliere una martelliera meno "potente, non impregnata e preparata con una particolare intonazione, pur lasciando intatta e conservata, montata sui suoi stiletti, l'originale
  18. L'ultima volta che sono andato alla Musikmesse di Francoforte ho provato degli ibridi veramente buoni, ma circa la gestione sono un po' scettico. Tutto sta a vedere se dove stai tu, puoi fare affidamento su di un Tecnico veramente competente opportuno....o forse su te stesso ....imparare ad aprire lo strumento ed intervenire nel tempo. Tutto ciò che è simile all'acustico( rullini, feltri perni...)è sostituibile, ma sull'ibrido.... è più difficile. Si pensi ad un perno che sta in una guarnizione di cachemire che a sua volta sta in un foro di un elemento in carbonio. Alesare e sostituire non è facile e molto spesso, come nelle forcole in plastica, la guarnizione fuoriesce durante l'alesaggio. Quindi tutto da vedere. Forse potresti diventare tu uno dei rari tecnici in Francia che sanno mettere mano sugli ibridi. Riguardo all'affidabilità nel tempo, direi che sono troppo giovani per poter valutare. Poi c'è da dire che ci stiamo abituando sempre di più ad un suono "confezionato" che non ci fa vivere, se non attraverso la simulazione, e non in modo naturale, l'energia che parte dalle nostre dita e arriva alle corde. L'acustico ha anche il pregio di poter modificare molto facilmente le regolazioni e le intonazioni. Anche l'accordatura è "confezionata". Insomma, tutti abbiamo un digitale, per la comodità di studio, ma poi dobbiamo forse cercare il suono su di uno strumento acustico. Questo penso
  19. Premesso che i miei video non hanno la pretesa di trasformare pianisti in tecnici, devono servire a capire che cosa avviene e casomai affidarsi ad un tecnico che si è capaci di valutare se veramente competente. Quindi, almeno all'inizio, niente improvvisazioni o "fai da te". I pochi centimetri in più o in meno non compromettono la resa del pianoforte in uno spazio piccolo. Casomai si interviene sulla intonazione dei martelli o viene montata una martelliera non impregnata. Specie se si acquista un pianoforte usato e datato, quasi sempre è necessario sostituire la martelliera( comunque, anche se non molto segnata, indurita nel tempo). In quel caso si conserva la vecchia (importantissimo!!!!!) e si monta una martelliera adeguata al modesto spazio di ascolto. La restituzione della martelliera non fa perdere al pianoforte la sua "identità"! Inoltre viene conservata la possibilità di avere due martelliere opzionali ad es una Yamaha originale( anche se usurata) e una Abel o una Renner montata nuovamente e adatta come misura e foratura a quel modello di strumento. Valutare quindi, nell'acquisto dell'usato il margine economico per poter intervenire e sostituire ed es. una martelliera. Allora avremo un pianoforte messo a puntino proprio come lo desideriamo, pur non perdendo l'identità originale. Naturalmente per il verticale, un modello alto è da preferire, perché meno disarmonico e più performante. Per l'efficienza del funzionamento della meccanica( cosa importantissima) è tutto da controllare. Dove ti trovi?
  20. Ho esaminato questo pianoforte e devo dire che è uno strumento molto interessante e in buono stato. Essendo uno strumento datato, naturalmente, va rimesso in piena efficienza con lavori , alcuni dei quali, però, sono opzionali. La struttura è integra e la cordiera è in buono stato. Anche la tavola di risonanza è in buono stato. E' un pianoforte che , se adeguatamente seguìto e "rivisto", può soddisfare anche un pianista esigente.
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