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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. come si fa a stimare un pianoforte dalle fotografie????? Sembra bello e il Bosendorfer è un ottimo strumento. Non si può dire altro. Due pianoforti a parità di matricola possono avere valori diversi a seconda dello stato di conservazione e di efficienza
  2. Non conosco questa marca. Bisogna fare attenzione a come è stato "toccato". Il prezzo mi sembra troppo basso. "limare" qualcosina...bisogna vedere. A volte viene rasata la martelliera .....bisogna vedere lo stato delle corde e se tiene bene l'accordatura....la tavola che non abbia spaccature...ecc .Guarda il mio video tutorial sull'acquisto di un pianoforte usato!
  3. No. Cosi' si viene a spostare a sinistra, anche minimamente, tutti gli smorzatoi. Bisogna verificare prima altre cosucce. Prima di tutto controllare il pedale di risonanza che non sia troppo avanzato( deve avere un poco di gioco a vuoto). Poi controllare la partenza dei singoli smorzatoi e caso mai arretrare minimamente i cucchiaini ( naturalmente rimettere le viti di fermo della meccanica.) Poi ricontrollare.
  4. Quello che dice Gia è giusto. il problema va ricercato prima sui bassi. Si provi a stoppare con una mano o con dei feltri alcune zone dei bassi fino ad individuare gli smirzatoi non perfettamente allineati. poi si proceda verso i medi. Gli smorzatoi a cuneo come pure quelle dei contrabassi possono entrare in risonanza anche se non toccano perfettamente.
  5. Cerca i miei post sullo studio veloce con fermata. Ne riassumo il concetto. Accelerare poco a poco il tempo metronometrico equivale a modificare continuamente i micro movimenti che portano dal lento alla velocità (completamente diversi!!). Studiare invece con una certa velocità ,con fermata ogni unità di tempo ( nel tua caso ogni metà battuta) equivale ad osservare già i micromovimenti giusti in esecuzione senza pretendere la continuità subito e senza alterare il ritmo e il senso musicale del pezzo. In questo caso suonare due terzine complete sino alla nota inizio della terza che costituirà la fermata da dove ripartire per le seconde due e così via. Partire da un accento per arrivare all'altro senza assolutamente fermarsi! solo in seguito, dopo una frase, valutare gli errori, correggerli e ricominciare imponendosi di arrivare "puliti" da un accento all'altro. Le note di fermata e di ripartenza non devono essere molto marcate. Sorvegliare il sincronismo della destra con la sinistra! Sorvegliare il "fuori tensione" degli apparati muscolari con concentrazione. fare pause ogni 15 minuti di concentrato studio. Se la lettura del pezzo è stata assimilata bene, con questo metodo si porterà facilmente a velocità il pezzo in pochi giorni. Buono studio
  6. Credo sia difficile recuperarlo. Inoltre mi sembra che non sia neanche a corde incrociate. Qualsiasi spesa di restauro non si rasforma in valore aggiunto per lo strumento. Sconsiglio, mi dispiace.
  7. Buongiorno. Ho inviato un messaggio privato.
  8. Cercare di evitare pianoforti cosiddetti "rigenerati" o "ricondizionati" . Termini altisonanti che non corrispondono a significativi risultati...anzi.Spesso vengono "imbellettati", rasate le martelliere ecc.. in modo di apparire belli all'occhio del cliente, ma in realtà hanno lavorato molto e per es. la rasatura della martelliera, che non fa vedere più i solchi lasciati dalle corde sui martelli, abbrevia la vita del buon suono e altera la geometria della meccanica! Meglio se non è stato toccato! Il mio tutorial non parla di costo- noleggio, ma anche se questo viene formulato prima della decisione....è compreso nel prezzo preteso dal venditore. Consiglio di acquistare un pianoforte nuovo o seminuovo, dove si possa constatare, anche attraverso la leggera usura, il vero uso che ne è stato fatto. Che sia U3 o altro, l'importante è che sia di una certa altezza ( 125- 130cm)
  9. Io mi dirigerei su di uno Yamaha magari di buona misura( alto), U3. E' un pianoforte che va bene e, anche se deve essere rivisto, regolato, accordato ecc. può essere un buono strumento di anche di buona commerciabilità! Il noleggio con riscatto può essere una piccola trappola per vendere comunque il pianoforte al prezzo che il venditore vuole. Conviene acquistarlo magari prevedendo una rateizzazione con autofinanziamento personale. Le rate riscattate, quasi sempre, sono comprese in un prezzo complessivo più alto. Guarda il mio tutorial sull'acquisto di un pianoforte usato. Spero tu abbia a fianco anche un tecnico personale di "fiducia" che può aiutare a valutare e soprattutto a seguire lo strumento nella sua efficienza nel tempo ( e anche l'efficienza attuale dello strumento da acquistare ) . Grazie per i complimenti che giro al resto dello Staff e all'Amministratore e amico Simone Renzi
  10. Bravo! Bellissima la toccata!!! Tutto giusto, tocco giusto, fraseggio giusto, pedale giusto!!!! Complimenti!!!!
  11. Se ci sono viti sotto le catene, sotto la tavola,provare a stringerle. Può darsi che il problema scompaia. Altra cosa: individuare che il pianoforte poggi senza dislivelli sulle tre gambe. Altrimenti provare a compensare. Può darsi che il problema scompaia. Il difficile è individuare dove esattamente si trova il problema, il punto preciso. Inoltre, nel tempo, dopo anni e anni, la tavola subisce un leggero schiacciamento diminuendo il contrasto del carico ( anche per questo, nel lungo periodo andrebbe diminuita la carica della tavola!) e il problema potrebbe aumentare.
  12. Potrebbe essere uno scollamento minimo e invisibile del ponticello e/o di una catena ( le catene sono rinforzi a striscia trasversali in legno che si vedono sotto al tavola armonica di risonanza). Provare a premere anche da sotto sulla catena corrispondente al punto dove si era esercitata, da sopra, la pressione. E verificare se il rumore scompare. Se così, conviene sostituire lo strumento. IPOTESI: Le vibrazioni vanno e vengono, quindi, a seconda della variazione di umidità e temperatura ( proprio perché il distaccamento potrebbe essere minimo, micro e naturalmente invisibile ed irrilevabile. Come ripeto sto comunque formulando ipotesi.
  13. E' difficile valutare a distanza. Le cause possono essere diverse. Prima di tutto il suono, per quanto si possa sentire da un MP3, mi sembra buono. Può essere un problema di intonazione dei martelli può essere un problema di risuonatori . si può ovviare mettendo dei piccoli cavalierini di feltro nella parte della corda che deve risuonare. Puo' essere , cosa improbabile su nuovo strumento, rumore della tavola e/o di ncollaggio dei ponticelli( bisogna provare a premere il ponticello in posizione delle corde interessate e ascoltare se scompare) Non ultimo, si può essere mosso il punto ottimale di battuta. Yamaha ha martelli impregnati e quindi sviluppa, specie sul forte, una progressività timbrica che è tipica dei martelli impregnati: Il suono è progettato per essere ascoltato in sala. Tuttavia, secondo una sapiente intonazione, si può rendere il suono un po' più morbido, senza però sacrificare la timbrica generale voluta dalla Casa.
  14. Assolutamente caso non disperato! Innanzi tutto benvenuta. Credo che si debba iniziare di nuovo senza pretendere di superare difficoltà attraverso "esercitazioni tecniche". Secondo me dovresti riprendere i vecchi studi, i pezzi studiati e leggerli di nuovo con una certa lentezza e soprattutto con grande rilassatezza, anche se il suono non sarà troppo "pronunciato". La mano ritroverà la sua naturale postura senza essere costretta ad esercizi muscolari eccessivi. Credo che si debba cercare la compartecipazione di tutti muscoli , non solo quelli delle dita, ma senza forzare , senza irrigidimenti. Una buona concentrazione, su un brano appunto facile e conosciuto grazie allo studio del passato, aiuterà a conservare questo "punto di ripartenza".
  15. Mi dispiace molto per l'accaduto. Mi sento di aver contribuito anche io ad aver originato il dissenso . Del resto, se vengo interpellato, ho il dovere di dire la mia. In questo forum non vorremmo mai esprimere giudizi, ma quando le cose sono molto evidenti io, personalmente, mi sento di dare la mia opinione sincera. Il pianoforte è uno strumento complesso e non facile. Non facile da suonare e non facile da mettere a punto. Lo scopo di questo forum e di questo sito è anche quello, tra i tanti scopi, di far acquisire consapevolezza ai pianisti di questa complessità e della necessità del buon funzionamento a favore di una buona performance. Mi dispiace quando questa attenzione non viene applicata o addirittura viene negata la indispensabilità del buon funzionamento, soprattutto dai rivenditori e dai tecnici. Per fortuna non è sempre così. Ci sono molti tecnici bravi e rivenditori attenti, che possono continuare a portare in alto l'importanza del nostro strumento nel mondo della Musica. La messa a punto (regolazione, accordatura, intonazione, livellamenti ecc.) sono alla base di una buona crescita artistica e tecnico- musicale. Anche nel tempo questa attenzione e cura vanno applicate al pianoforte. Quello che Lei racconta mi rattrista, ma la buona Musica che "fiorirà" dallo strumento Vi farà presto dimenticare l'episodio Buona Musica
  16. Bene. Spero sia stata eseguita anche la regolazione generale della meccanica ( controllo altezza tasti neri, controllo affondo di ciascun bianco e nero, regolazione piloti a contatto con il tallone dei cavalletti, distanza martello-corda, punto di scappamento dei martelli, parata dei martelli, regolazione alzata degli smorzatoi, regolazione pedali) che si può alterare dopo un nuovo livellamento generale dell'altezza della tastiera. Buona Musica
  17. Benvenuto tra noi e ....nella Musica
  18. La parte superiore della meccanica che poggia su due supporti e in alto è fermata da manopole filettate o da fermi di legno.
  19. Caro essemme, se per ogni corda rotta dovessimo smontare il pianoforte.....apriti cielo! Basta togliere il castelletto della meccanica. Come vedrai puoi facilmente arrivare, passando dietro alla tastiera , alla parte bassa dove vedi il ponticello e, oltre, dove vedi il pin intorno al quale passa la corda o si aggancia ( se le corde hanno singoli occhielli). Non so se il tuo piano ha le corde a occhiello singolo o non. Avrai l'accortezza di mettere una pinzetta dove appunto gira la corda per poter lavorare tranquillamente in alto. Leva la parte rotta sulle caviglie interessate e svitale di circa tre giri. Avvolgi prima quella di sinistra e poi anche quella di destra. Taglia la corda tre dita circa sopra la caviglia. Naturalmente devi preventivamente misurare con un calibro la corda rotta per scegliere il diametro adatto. Se ti trovi in difficoltà chiama un tecnico. Poi l'assestamento della corda e le successive accordature puoi farle tu. P.S. Se si tratta di una rivestita in rame, devi per forza farla rifare in laboratorio secondo le esatte misure ( diametro totale, diametro dell'acciaio, lunghezza del rivestimento in rame, distanza tra occhiello e punta del ponticello.) Fammi sapere
  20. Bhe il manico allungabile lascia una scelta a chi accorda di rendere la chiave più o meno sensibile al movimento della caviglia. C'è chi preferisce beccuccio corto e chiave corta...chi il contrario. Un po' dipende anche dalla durezza delle caviglie. Inoltre i beccucci hanno un numero di grandezza del foro a stella e vanno usati a seconda del numero di caviglia che viene trovata sullo strumento. L'importante che venga usato sempre un beccuccio a stella e mai quadrato, per non rovinare le caviglie e per avere la giusta presa.
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