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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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  1. Fabio, Leggo quello che ci dici. E' un peccato che tu non fossi presente. Comunque è difficile, così, stabilire la causa. Probabilmente all'icrocio delle corde il ferro di uno smorzatoio tocca una corda. Non mi viene in mente altro. Potrebbe essere lo smorzatoio che non di discosta troppo dalla corda. Insomma.....Forse sentendo la registrazione....... Ma adesso lo senti ancora? O il problema è risolto. Seconda domanda: il tecnico ha riferito da che cosa dipendesse quella vibrazione? A presto Paolo
  2. Ancora è molto dubbia la causa della morte di Mozart. Perché questo? Si deve sapere che a quel tempo molti venivano seppelliti in fossa comune e quella fu la fine del corpo del Grande. Nel tempo, quindi, non si è potuto accertare la causa della morte. Sembra che da una "cartella clinica" trovata da una studiosa del problema ( documento che però risale a qualche tempo prima della morte) sia stata presente una infezione intestinale. Tutto poco attendibile. Anche per la sordità di Beethoven fu fatta la stessa diagnosi. A quel tempo la diagnosi era molto approssimativa. Gli interventi e le cure molto blande. Si pensi all'assenza della penicillina. Quindi si moriva per una semplice infezione, che quasi sempre veniva diagnosticata. Quando il medico non sapeva cosa fare, proponeva un "salasso". Intorno alla morte di Mozart si costruì, secondo molti, una leggenda. L'invidia di Salieri, Maestro di tutti i Grandi, era vera, anche se sono convinto che il Maestro aveva una grande ammirazione e stupore per il genio di Mozart. Questo è ben rappresentato nel Film, che ti invito ad acquistare nella sua versione integrale. L'attore che ha vinto l'Oscar e che interpreta Salieri se lo è, secondo me, meritato. La dettatura del Requiem sul letto di morte potrebbe essere anche una favola. Ma uan cosa è certa: questo piccolo uomo ha voltato pagina nella storia della Musica. Perché? I suoi temi, i suoi sviluppi, il suo fraseggio, i suoi personaggi e persino le trame operistiche scelte sono ardite! Era di un temperamento ribelle e ironico. Si pensi al coraggio di musicare Le nozza di Figaro, commedia di Baumarchais, messa ll'indice, per la ribellione di un servo verso il Padrone( La famosa romanza " Se vuoi ballare signor Contino il chitarrino ti suonerò.."..naturalmente sul groppone!!!) Ti invito a leggere le lettere...ti divertirai. Quando noi strumentisti suoniamo la sua musica dobbiamo pensare ai suoi personaggi. Tutto nella musica di Mozart è vivo e l'aria che si respira è profumata. Un pianista ha detto una frase che mi è rimasta impressa: "..Quando suono Mozart, sento un pizzicorino sotto le dita...." E' un autore tutt'altro che "delicato". Non si deve pensare di suonare la sua musica delicatamente. Ed è anche espressivo!! Aveva ( dalle lettere) molto interesse per l'espressione. Chiamvaa Clementi "un cialtrone" che faceva "scena" con le sue doppie terze e seste, ma che secondo lui suonava senza "sentimento". Basta ascoltare la fantasia un do minore o gli ultimi rondò per pianoforte opp. la progressione del secondo tempo del concerto per clarinetto, per pensare all'annuncio dell'espressione del romanticismo. Insomma" amare Mozar"t. Buon ascolto e buono studio A presto Paolo
  3. Carissimi, Vi segnalo un mio concerto pianistico a 4 mani con la pianista Marina Salvatori. Il concerto è gratuito con parcheggio gratuito. Comprende musiche di Mozart ( sonata in do maggiore) Schubert ( fantasia in fa minore), danza macabra di Saint Saens e l'altrettanto famosa Espagna di Chabrier. Auditorio del CASC - Banca d'Italia- di Via del Mandrione 190 - Roma - ore 16,30. Non occorre prenotazione, ma i posti sono solo 100. Vi aspetto Saluti Paolo
  4. Caro Fabio, attendiamo tua risposta. Assicurati che possa arrivare alla vera causa. E' comunque inopportuno cercare di coprire il difetto ...magari ammorbidendo il martello per rendere il suono più soft....a meno che non dipenda proprio dal martello non ben intonato. Allora bisogna intonarlo. Saluti Paolo
  5. Se il piano è nuovo ed è stato in negozio per molto tempo, deve essere accordato a lungo. Controllare che il la sia a 440. In genere si accorda "forte", si tabilizza "fortissimo" e si ascolta "piano". Nel Tutorial che riguarda l'accordatura si spiega come provare le terze FA-LA, LA Do diesis, Do Diesis-FA; FA -LA. Le parti estreme se suonate contemporaneamente devono risultare accordate. Riguardo l'intonazione, devi sentire tu se giudichi aspro il timbro generale o discontunuo il timbro tra nota e nota opp. solo il qualche regione della tastiera. Ogni accordatore esperto esegue una piccola intonazione e non modifica il timbro generale dello strumento, timbro per il quale il proprietario lo ha scelto tra altri. Uno sguardo anche alla regolazione non farebbe male e anche alla regolazione dei pedali. Spero di essere stato esauriente. Buona Musica Paolo
  6. ...."Tu, quante ore al giorno fai di tecnica?...." Molto spesso sento questa domanda e non riesco a capirla. Sembrerebbe che eseguire tutto il libro di Hanon una volta al giorno assicuri una buona tecnica pianistica. Non capisco. In un libro ho letto una volta:" Gli insegnanti si dividono in due categorie: quelli che fanno usare Hanon e quelli che lo proibiscono" ...Capisco sempre di meno. Non riesco a capire se bisogna possedere tecnica per poi "Fare" ...o se la tecnica...è saper fare.......Se il possedere "la tecnica" ci fa trovare i significati musicali che altrimenti non troveremmo o se i significati musicali ci possono suggerire le soluzioni tecniche..... Non riesco a capire se la tecnica sia nella Musica o se sia una semplice abilità. Non riesco a capire se le soluzioni tecniche siano anche quelle musicali o se le soluzioni musicali siano anche quelle tecniche... Beh...basta con i giochi di parole. Io ha ovviamente ben precise convinzioni e vorrei confrontarle con voi prima di iniziare a parlare di Tecnica pianistica su di una nuova seri di Video Tutorials. Allora, coraggio...raccontatemi le vostre esperienze e i vostri punti di vista. Saluti Paolo
  7. Voglio rendere omaggio qui, in apertura di questa sezione, alle "protagoniste" dell'armonia........Quali? Ma naturalmente le QUINTE E LE OTTAVE!!!!!!! Quanto ci hanno perseguitato negli scritti di Armonia!!!!Scappavano fuori all'improvviso, nascondendosi nelle parti interne!!!!!Accidenti. Eppure.......Puccini usa le quinte, mi sembra per creare l'effetto del freddo...e poi...il meraviglioso finale di Boheme!!!!! Tutti gli strumenti suonano le stesse note all'unisono e in ottava!!!!!!!! Mai Puccini avrebbe potuto pensare finale più straziante dopo la morte di Mimì!!!!!! Ma allora? Il mio Maestro di Armonia, allievo del grande Sergiu Celibidache mi raccontava che, ormai giunto al settimo anno di Composizione, nel presentare un elaborato vide il Maestro, a lui accanto, segnargli in rosso delle ottave e delle quinte che lui volutamente aveva inserito in un passaggio della composizione. L'allievo, in silenzio, fece un gesto di disapprovazione col capo come per dire...."va bene, lo so che è un errore, ma è voluto...siamo al settimo anno di Composizione....". Celebidache si accorse di ciò con la coda dell'occhio e sorridendo senza alzare lo sguardo disse: " Le segno queste quinte e queste ottave non perchè siano un errore.......ma perchè lì........non stanno bene". Onore ad un Principe del gusto musicale!!. Il mio Maestro divenne un grande direttore e portò sempre nel cuore queste parole. Ora sono io a custodirle e a regalarvele. Saluti a tutti Paolo
  8. Inutile e banale ribadire che una buona diteggiatura è importante per il risultato dell'esecuzione. Ne parleremo approfonditamente nei Turorials dedicati alla tecnica pianistica. Secondo voi la giusta diteggiatura è sempre quella più comoda? Secondo voi la giusta diteggiatura è quella che "ci viene da usare naturalmente"? Secondo voi la giusta diteggiatura fa i conti con l'accentuazione del brano? Secondo voi è opportuno dividere alcuni difficili o scomodi passaggi tra mano destra e mano sinistra? Secondo voi è sempre giusto impegnare le dita più forti, risparmiando le deboli? Secondo voi è opportuno e quando cambiare diteggiatura ad un brano già assimilato? Insomma....abbiamo un bel po' da discutere, per ora...non credete? Saluti a tutti Paolo
  9. Non ho mai visto tale congegno. Comunque ne ho sentito parlare. Direi che tutte queste cose, come la molla di richiamo alla forcola che qualche Casa mette nei cavalletti coda, serve ad "alleggerire il movimento". Sicuramente Petrof non rischia un fallimento. Il Petrof è un gran pianoforte. Ricordo quando studiavo al Conservatorio di Pesaro. L'allora Direttore Marcello Abbado, fratello di Claudio, aveva nel suo studio un grancoda Petrof. Ebbi l'onore di provarlo. A quel tempo ero lì per sostenere l'esame di 5° anno e su quel pianoforte provai le sonate di Cimarosa che avevo comprato in un momento di passeggiata. Fu un pomeriggio bellissimo. Il maestro non era in sede ed ebbi il permesso di studiare sul suo pianoforte!!!! Magnifico. Ho posseduto un verticale Petrof e anche una Coda. Bellissimi. Dopo il mio concerto del 7 maggio a Roma , che mi sta occupando molto, mi informerò e vedrò di provare tale meccanica. Saluti Paolo
  10. Un pianoforte verticale SAMICK è stato acquistato da una persona l'anno passato al prezzo del nuovo di € 2.600,00. Questa persona vive tutto l'anno all'estero e torna solo nei mesi caldi. Il pianoforte ha suonato veramente per un mese e da un principiante quale è la proprietaria. Ora si trova nella necessità di cedere la casa che viene ad abitare per pochi mesi all'anno.Vende il pianoforte al prezzo straordinario di € 1.700,00 Il piano è perfetto ed è bianco laccato lucido con panchetta bianca. Può essere visto su appuntamento. Chiamare il 3393395980, solo se veramente intenzionati. Sarete accompagnati da PIANOEXPERT
  11. "...Meglio un tristo inquilino, che un sonator di piano o di violino". Questo mi disse una mia anziana vicina di casa, quando mi incontrò in ascensore. In quel tempo stavo per diplomarmi in pianoforte e studiavo un bel po'. Indubbiamente un pianista dovrebbe vivere in campagna, ma nessuno più impedirci di suonare, magari nelle ore lontane da quelle del riposo e magari non per molte ore di seguito. Ma allora? come farò a studiare nove ore al giorno? Sviatoslav Richter in un documentario girato su di lui negli ultimi anni di vita risponde alla domanda: "E' vero che Lei studiava 10 ore al giorno?" Risposta: "Niet", No! !io ho studiato sempre non più di tre ore!!!!" - E come studiava un pezzo? - "Niente.......imparavo una pagina e poi passavo alla successiva".....Meditate, gente....meditate. Saluti da Pianoexpert P.S. Tutto ciò può aprire una discussione sulla tecnica pianistica....che ne dite? ( Ma ovviamente nell'apposita sezione. )
  12. Caro Saverio, E' difficile argomentare indicazioni per valutare se un pianoforte sia adeguato o non. Innanzi tutto dobbiamo vedere se ci soddisfa e se si instaura un"Amore a prima vista". Se ciò accade, lo strumento avrà sicuramente dei "punti" o almeno incontra le nostre aspettative. Poi deve subentrare il tecnico e sciogliere certe riserve che rendono lo strumento pienamente praticabile. Forse, se usato, avrà bisogno di un piccolo rertauro, o forse no, m l'importante è che non vi siano alcune "vetustà" che impedisco o non rendano conveniente la rimessa in efficienza dello strumento. A presto Paolo P.S. Diffidare dei pianoforti "imbellettati". A volte, ma per fortuna non sempre, lo strumento si presenta "in abito da sera" e ci affascina....magari non regge l'accordatura!!!!! P.P.S. Comunque, elemento da valutare visivamente: che non vi siano spaccature della tavola, che le corde non siano troppo arruginite, che le stesse siano incrociate, che i martelli(importantissimo) non siano stati mal rasati ( vedere subito gli acuti se sono stai, haimé, rasati in forma arrotondata!) . Che non si presentino parti in legno deformate. Che il telaio in ghisa sia sano. Che il somiere( dove sono avvitate le caviglie) non presenti spaccature
  13. Ciao Daniele, Eccomi a risponderti. Mi scuso per il ritardo. La risposta che ti ha anticipato Simone è eccellente. Vorrei aggiungere alcune precisazioni. Innanzi tutto dovresti avere degli speciali pesetti che si usano all'uopo. Il pesetto viene posto sul ciglio anteriore del tasto. Bisogna tenere sollevata la meccanica degli smorzatoi che non devono essere "conteggiati" nella misura. Il tasto deve abbassarsi lentamente FINO AL PUNTO DI SCAPPAMENTO. Le differenze tra il verticale e il coda sono numerose. Uscirà un video tutorial sull'argomento. Il coda è da preferire dal punto di vista meccanico. La sua "ripetizione" è più facile e più rapida (ammesso che sia stato ben regolato). Sulla qualità complessiva ho qualche osservazione. Sai, a volte preferiamo bere un ottimo spumante al posto di un cattivo champagne e questo claza bene con la differenza tra la qualità dei due strumenti. Alcune piccole code hanno una resa sonora pessima. Alcuni verticali di grande marca suonano da "Paradiso". Bisogna fare anche i conti con la "commercialità" e con....il portafoglio!!!!! Insomma quello che fa la qualità complessiva di un pianoforte è: la raffinatezza del progetto ( cordiera, tavola armonica, posizione del capotasto, posizione dei ponticelli e loro rispettiva qualità di materiali), la misura( Il più alto o il più lungo avranno maggiori prestazioni) Qualità della martelliera e della meccanica di trasmissione tutta. Nella raffinatezza del progetto, come indicato da Simone e come già detto nei miei video, ha molta importanza la proporzione tra peso di abbassamento e peso di ritorno. Buona musica. Paolo
  14. Pensavo di aver già risposto, comunque, ripeto la risposta. L'Innovazione di Kaway consiste nell'introduzione di parti in plastica e in carbonio ( cavalletto). Io sono particolarmente diffidente sull'affidabilità di tali materiali. Il legno assorbe e cede umidità e il panno di cachemire che accoglie il perno di centro si "sposa" benissimo con il legno. Tutti e tre gli elementi convivono benissimo. Il carbonio e la plastica affidano la responsabilità di questi cedimenti e assorbimenti esclusivamente al panno, cosa molto gravosa per il perno. Spesso, anche su pianoforti di recente costruzione si trovano forcole bloccate e bisogna rialesare i fori, maggiorando, ovviamente i perni!!!!Anche la maggior leggerezza del pezzo in carbonio è una "favola". Bisogna sempre e comunque fare i conti con l'inerzia di progetto!!!! Buona musica. Paolo
  15. Caro Saverio, questa volta mi cogli impreparato. Cerca di specificarmi qualcosa in più. Grazie
  16. pianoexpert

    Restauro?!?

    Caro Marco, mi scuso per aver tardato la mia risposta. Lo Yamaha C5 è un eccellente pianoforte. Averlo fatto suonare molto va bene . Sono sicuro che ti abbia dato grandi soddisfazioni. Il suono aspro dipende sicuramente da una cattiva intonazione, ma se la martelliera è molto usurata,forse deve essere cambiata opp., se ancora c'è molto feltro, e/o non è stato già fatto, può essere rasata e reintonata. Bisogna vedere inoltre in che condizioni sono i rullini degli stiletti e i feltri della tastiera...insomma un check- up è necessario. Se non sei molto lontano da Roma possiamo vederlo gratuitamente e parlare insieme di quali interventi siano necessari. Escluderei la sostituzione della meccanica!!!!! Quasi mai si fa questo. Al limite vengono sostituiti i martelli completi di stiletti, sia perché si ha il vantaggoio di avere rullini e perni di centro nuovi, ma anche perché rimane al proprietario la martelliera originaria montata. Insomma bisogna vedere quello che è veramente necessario. Se vuoi puoi chiamarmi al 3393395980 o al 328 6144516. A presto Paolo
  17. Grazie sempre dei complimenti. Parleremo più avanti della regolazione del verticale. Ciò non è stato trascurato nei video o negli articoli, ma si è ritenuto che fosse fondamentale e più urgente parlare del coda.Alla prossima. Saluti Paolo
  18. Caro Thesimon, Grazie per illustrarci nei tuoi Tutorials concetti abbastanza difficili con un linguaggio semplice ed essenziale. Quando si riesce a "semplificare" concetti scientifici e non solo, che sono molto complessi, c'è dietro una grande ed approfondita preparazione. Complimenti..e aspettiamo altre lezioni. Mi ha colpito la definizione di rumore, perché mi ha riportato indietro nel tempo quando frequentavo i corsi di Musicologia presso l'Università di Macerata. Quel giorno il Prof. Francesco Moiso, docente di estetica Generale e Musicale raccontò un simpatico aneddoto. Tra le tante definizioni di rumore : "tutto ciò che disturba il nostro ascolto". Bene, il Prof. ricordava di aver assistito da giovane ad una lezione in cui si proponeva l'ascolto di un'Opera di Cage, intitolata "rumori della 5a strada". Si può ben immaginare il contenuto "contemporaneo" della composizione che comprendeva motori, voci, clacson ecc... L'aula dove si svolgeva la lezione era di fronte ad una casa dove quattro valenti musicisti stavano provando un quartetto di Mozart. La musica entrava inevitabilmente nell'aula della lezione e il Docente fu costretto, in quella calda giornata d'Estate, a chiudere le finestre. In quel momento il quartetto di Mozart disturbava l'ascolto....perbacco!!!!Il quartetto di Mozart era diventato un "rumore"......Ahhh, questi filosofi!!!!!! Complimenti ancora Paolo
  19. per Saverio, Mi trovo d'accordo con i simpatici consigli di Simone. Prima di tutto la coscienza. Se ho studiato bene devo essere tranquillo. Inoltre cercherò di fare appello alla mia preparazione musicale e tecnica.....attenzione ...musicale e tecnica....non tecnica e musicale. Bisogna crescere senza mai dimenticare che stiamo facendo musica. La musica e la comprensione di essa ci suggerisce tutto. Concetto molto ampio. Cercherò di svilupparlo in altre sedi. Comunque dobbiamo metterci dalla parte di chi ha qualche cosa da dire anche su un piccolo studio di 5° anno( Naturalmente senza inutili personalismi). Individuare ciò che la musica ci suggerisce: Il giusto ritmo, l'importanza del fraseggio, quando evidenziare le voci della destra e della sinistra, i respiri e le pause...insomma, con l'aiuto dell'Insegnante, osservare e chiedersi perche l'Autore avrebbe scritto così e non in un altro modo. Gli accenti, non solo quelli della "divisione", ci suggeriscono la "scorrevolezza" del discorso musicale e imparare a "cantare" una lunga frase deve essere uno dei nostri difficili e principali obiettivi. Non voglio dire con questo che si debba trascurare la preparazione tecnica. Ma attenzione che la tecnica non sia "sterile addestramento"!!!! Ho sentito a volte insegnanti dire: "insegno tecnica e non musica" . Assurdo. Solo un buon musicista più trovare soluzioni tecniche. Insegnare ed imparare da subito a collegare le soluzioni tecniche a quelle musicali e mai aspettare di dominare un passaggio per poi suonarlo musicalmente. Insomma argomento molto vasto Suggerirei al figlio di Saverio di andare all'esame con la gioia nel cuore, quella che ci premia e ci fa sentire fortunati nel poter possedere questo grande linguaggio "universale e non verbale" che illumina la vita degli uomini Moltissimi auguri e incoraggiamenti. In bocca al Lupo. Paolo
  20. Sono anche io d'accordo con Simone e mi associo a bocciare la vergognosa limitazione, anzi chiusura, ai privatisti. Inoltre aggiungo che molti insegnanti bravissimi esistono e non sono "di Conservatorio". Questo è un modo per limitare la Voce della Cultura e della Musica e "donare"per sempre ai "padroni del Vapore" lo "scettro" di insegnanti Doc. Non bisogna scoraggiarsi. Il"pezzo di carta" non serve a nulla. Anche io, pur avendo ricevuto preziosi insegnamenti, sono stato, al mio tempo, un privatista e no ho fatte le "spese". Ricordo però anche grandi Direttori come Marcello Abbado, che mi assegnarono anche qualche 10 a dispetto di qualche "interno". Grandi riconoscimenti non a me ma ai miei insegnanti, ultimi veri eredi di grandi Scuole pianistiche ( Zecchi, Bajardi, Casella ecc..) Quindi non scoraggiamoci e seguitiamo a praticare la nostra musica con serenità, anche se qualcuno pensa che i pianisti di serie A possano essere solo coloro che entrano nella "porta" del Conservatorio. Buona Musica a tutti Paolo
  21. Rispondo a Saverio circa gli scricchiolìi del pedale. Bisogna aprire il pannello in basso, sotto la tastiera e percorrere "la via" della leva del pedale. Iniziare dal basso in corrispondenza proprio del pedale. C'è una vita di regolazione. poi parte un'asta di legno tenuta da una molla ad "U". La leva orizzontale fa contatto con una verticale che trasmette il movimento in alto. Quindi aprire anche il pannello superiore e guardare a sinistra. Finalmente l'asta, quasi sempre di sezione rotonda, alza la meccanica degli smorzatoi, ma passa dentro un foro di guida( che potrebbe essere non feltrato). Tutti questi punti andrebbero ispezionati e lubrificati con spry SECCO al teflon, che si può acquistare in un ferramenta ben fornito. Non usare lubrificanti grassi!!!! Se il rumore non sparisce, allora dipende proprio dall'asta di metallo orizzontale che alza, sul retro della meccanica, tutti gli smorzatoi. E' poco probabile, ma se così fosse il TEFLON può essere spruzato tranquillamente togliendo la meccanica e arrivando sul retro dove i feltrini delle astine degli smorzatoi vengono a contatto con la stessa. Non bisogna assolutamente smontare nulla. Può essere però difficile rimettere la meccanica a posto. Attenzione agli smorzatoi delle corde vicino all'incrocio delle stesse. Attenzione a non danneggiarli, rimontando!!! Altra difficoltà potrebbe essere quella di reinserire il perno dell'ultima asta verticale nel foro di quella di metallo orizzontale, una volta rimontata la meccanica. Naturalmente se tutto ciò appare complicato è meglio attendere un tecnico che, in occasione di una accordatura, può facilmete e, spero, gratuitamente, intervenire....ma controllare che non usi lubrificanti grassi. E' ottima anche grafite in polvere ( bianca o nera) e in spray. Buona fortuna e grazie per l'attenzione ai miei Tutorial. Paolo
  22. Caro Fabio, Simone ti ha dato già buonissime risposte e noi ci siamo sentiti via Mail. Per tutti i lettori, voglio precisare che qualsiasi rumore o "zirlo" potrebbe essere provocato da un contatto leggero di una parte meccanica ( ad esempio di un ferro dello smorzatoio)vicino alla corda, o far parte del suono della corda stessa...o anche da mancanza di intonazione del martello. Insomma bisogna esaminare da vicino. Teniamo tutti presente che le variazioni di temperatura e umidità possono provocare "temporaneamente" " rumoretti" che improvvisamente potrebbero "apparire" e " scomparire". Altre cause più gravi ossono dipendere dalla tavola armonica e dal ponticello...ma non è davvero il caso di un piano nuovo!!! Attendo notizie. Saluti e Buona Musica Paolo
  23. Allora: Dobbiamo tener presente che sia l'eccessiva umidità relativa che la secchezza sono nemiche di uno strumento musicale. Nel caso del pianoforte dobbiamo accettare una temperatura di 16- 22 gradi centigradi con una umidità relativa 30 -50%. Al di sopra di questi valori di umidità, alcune parti della meccanica potrebbero "imprigrirsi" A CAUSA DEL RIGONFIAMENTO e del restringimanto dei fori dei perni di centro e a causa dell'assorbimento di altre guarnizioni, per esempio di quelle della tastiera, con conseguente mal scorrevolezza della stessa. Anche i martelli potrebbero cambiare suono. A volte si riesce a restituire il suono originario passando uno speciale ferro caldo sugli stessi. La troppa umidità prolungata nel tempo potrebbe provocare rigonfiamenti della tavola armonica. Al contrario la troppa secchezza potrebbe provocare fenditure alla tavola e il ritiro dei fori dei perni di centro. Potrebbero comparire piccoli rumori e" zirli" o adirittura, col tempo accadere che qualche parte sia soggetta a scollamento. In tutti e due i casi, nal tenuta dell'accordatura. Insomma tutte e due le condizioni sono da evitare. Un buon apparecchio può aiutare, ma importante è sorvegliare lo strumento e favorire la circolazione d'aria. Un buon igrometro, dal costo esiguo è un buon apparecchio per cominciare a valutare! Buona Musica. Paolo
  24. Grazie anche a Stefanus. Preciso anche a lui che sarò più specifico e approfondito quando si presenteranno questioni e casi pratici. A presto e grazie ancora. Paolo P.S. Naturalmente usciranno altri Tutorials
  25. Di ritorno da Francoforte, ringrazio Saverio per i complimenti. I miei video sono solo una simpatica chiacchierata su alcuni argomenti che possiamo sviluppare con più approfondimenti. Grazie e a presto. Paolo
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