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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. Non avevo mai sentito queste registrazioni. Complimenti..a 16 anni suonare così!!!! Il mio giudizio e i miei complimenti vanno al di là dell'amicizia che ci lega!!! Bravo......Chissà come la suonerai quella difficile ballata al diploma!!!!! Sarà un voto alto!!!!! Affronterai certamente alcuni passaggi con maggiore maturità e controllo. Due sere fa Baremboin era in televisione su Rai 3 da Fazio e tra le tante cose grandi che ha detto, una frase vorrei sottolineare: " Non si può suonare senza passione e senza controllo. La passione deve essere sempre sotto controllo e tutto ciò che cade sotto le regole non può esistere senza passione". La formazione di un musicista deve tener presente questi due elementi e il grande Direttore -Pianista lo ha voluto sottolineare. Bisogna essere sempre "nella musica" " con il cervello, con il cuore e con le dita (W.A. Mozart)" e tu lo hai dimostrato sin dalla tenera età! Bene. Ti costringeremo, dopo il diploma ad offrirci un concerto. ......Gli amici di www.pianoconcerto.it sono già tutti invitati!!!!! Un saluto affettuoso Paolo
  2. quello di fulcro è tondo e quello anteriore è ovale. Devono essere perpendicolari al telaio. Comunque si regolano allineando la tastiera. La regolazione e i loro giochi sono cose molto delicate. La sostituzione del Cachemire è cosa da esperti e richiede esperienza e giuste attrezzature. La procedura migliore è a caldo, ma bisogna essere in possesso di CAULS di metallo, perfettamente calibrati. Ci sono molte misure e molti spessori di panno. E' difficile spiegare a voce l'intervento di sostituzione e allineamento. Comunque il gioco deve essere minimo. Con l'usura delle mortase anteriori si possono girare un poco i perni ovali, ma si abbrevia la vita delle guarnizioni, perché il panno scorre su una superficie tangente minore. Una tastiera scorrevole dipende dalla riuscita di questa regolazione e sulla giusta scelta del panno e della sua profondità e parallelismo nelle mortase.
  3. E' la stessa marca, ma ha fatto alcuni modelli chiamati R2 8 cioè ripetizione). Non so se siano ancora in giro!
  4. Ma certo. Krauss ha inventato una piccola leva di ripetizione su alcuni suoi verticali. Non so se ancora vengono prodotti. Ricordo di averne provato uno, ma non mi sembra ci sia moltissima differenza. E' importante anche sul verticale la giusta regolazione. Non è detto che sul coda i trilli vengano meglio. Direi che un trillo ben concepito e un po' studiato ( nel senso di capire bene quante note ci debbano essere in rapporto alla velocità e come deve iniziare e finire) possa avere successo su ambedue gli strumento Ciao Paolo
  5. Benvenuto, Maurizio, spero che sarai assiduo frequentatore del nostro sito e del nostro Forum!!!! Saluti Paolo
  6. Caro Michele, i tuoi tanti interessi significano ricchezza!!!!! Anche io amo la pittura, ho fatto molto Teatro, e amo la letteratura. Credo che la cultura complessiva conti molto per chi cerca di esprimersi artisticamente. Un saluto Paolo
  7. Tieni presente che l'asprezza del suono dipende dall'intonazione, che si può modificare. Cerca di farti sballare l'Essex e provalo a lungo. Fammi sapere.
  8. Film stupendo. l'ho visto 10.000 volte!!!!!!!! Non posso avere commenti migliori di quelli del mio amico SImone, sensibile e intelligente musicista. Ciao Paolo
  9. Caro Gennarino, Grazie per questa interpretazione, che, come sai, trovo fantastica Ciao Paolo
  10. Farlo presente al Museo, credo sia,per ora, un po' pretenzioso. Bisogna vedere bene se la scritta corrisponde al modello che è stato sempre là. Quasta è la mia opinione. Tutti possono sbagliare. Farò un articolo ( peraltro già pronto)sull'evoluzione del martello e della meccanica. Indubbiamente mi sembra un po' strano quello che vedo. Riguardo ai rumori del quotidiano hai ragione. La responsabilità è di quei due "ossicini" nel nostro orecchio che si "adducono" e ci proteggono dai forti rumori di picco!!!!Altrimenti il nostro timpano ne risentirebbe!!!!! Il fatto è che l'orecchio tende a proteggersi sempre di più......giustamente. Partecipai circa 15 anni fa a Parigi ad una mostra che parlava proprio del future dell'audizione, naturalmente come atteggiamento di ascolto. Molto interessante. Dovrei anche avere ancora una pubblicazione. Chissà che non riesca a trattare qualche argomento!!!!! Ciao Paolo P.S. Ho 61 anni, ma dammi del tu...non me li sento!!!!!
  11. Benvenuto! Che bello sentire parlare i giovani così! Complimenti, tu vali come DUE pianisti e sono sicuro che raggiungerai grandi mete. Lo spirito è più forte di qualsiasi competenza e ci fa calare perfettamente e grandiosamente nella Musica. Il tuo Spirito è più forte del nostro e anche la tua "energia pianistica" e noi siamo felicissimi, onorati che persone come te facciano parte della grande famiglia di www.pianoconcerto.it. Ad Majora Un abbraccio Paolo
  12. serve ad anticipare o ritardare la fase di scappamento del martello più o meno vicino alla corda.
  13. Ricordo di averne provato uno che non mi fece buona impressione. Comunque, direi che sul verticale, il Principe rimane Schimmel, a parte il prezzo. Anche Ibach!!!! Apparentemente tutti i pianoforti nuovi suonano bene. Bisogna sapere che meccanica montano, tenere conto di una buona misura ( altezza o lunghezza) . Un modello più alto o più lungo è da preferire. Sicuramente uno Yamaha verticale, magari un buon 131 è commerciale e può anche essere ben rivenduto per un "passo avanti" Ho visto che qualcuno ha messo in vendita una mezzacoda Rosenbach ad un prezzo strepitoso. Io gli darei un'occhiata. Bisognerebbe vedere sull'usato qualcosa con una buona meccanica (RENNER), Magari anche se c'è da fare un piccolo restauro!!! Tutto dipende anche dalla spesa stanziata. Forse qualcosa di più di 5000..... Se nuovo: Testare la durata del suono Testare il funzionamento della meccanica Aprire il piano e assicurarsi che la martelliera non sia molto segnata (piano usato!!!!) Provare il piano accordato, regolato e intonato Se usato:(inoltre) Controllare corde ( no ruggine o opacità) Controllare usura martelli Controllare l'efficenza della meccanica (indurimenti, sensazione di poca prontezza!) Assicurarsi della capacità del piano di reggere l'accordatura Controllare col diapason che il piano sia a livello 440 Hz Controllare la tavola armonica ( spaccature)
  14. Dubito che la meccanica della foto risalga al 1750. E' già un "doppio scappamento". In quell'epoca non era ancora comparsa la leva di ripetizione. Le meccaniche erano chiamate a "spillo", cioè simili alla semplicità del verticale, per capirci, con una leva di scappamento che spingeva direttamente il martello in alto. Le evoluzioni nel tempo sono state tantissime. Il pianoforte vanta centinaia di brevetti (Patenti) e modifiche della meccanica di trasmisione. Inoltre i martelli sono cresciuti di massa e di peso. Le tavole armoniche, nel tempo, più "caricate" ( maggior angolo di spinta delle corde sul ponticello), corde di maggior calibro e non di ferro, ma di acciaio armonico.....insomma tutto verso un grande ed eclatante attacco, per favorire una chiarezza e un miglior ascolto nelle grandi sale. Non dimentichiamo, inoltre che il nostro orecchio, dal '700 ad oggi ha subito un notevole calo audiometrico. Si pensi che il clavicordo si poteva facilmente e dolcemente ascoltare in una saletta di modeste dimensioni. Oggi è poco udibile in una piccola stanza!!!!! Il nosro orecchio si difende. Si provi ad andare in discoteca ed ascoltare subito dopo a casa il suono del nostro strumento.....ne scopriremo delle belle.I rumori quotidiani mettono in difesa il nostro sistema uditivo e abbiamo bisogno sempre di maggiori stimoli. Negli ultimi anni, le Case costruttrici hanno tenuto conto di questo e hanno creto, ad esempio, martelli sempre più impregnati e compressi a caldo ecc....Bei tempi, quando l'uomo sentiva crescere l'erba!!!!!!
  15. I pesetti sono presenti solo sulla meccanica degli smorzatoi del coda. Servono a far scendere nel giusto modo gli smorzatoi, specialmente nei bassi e nei medi. Quando muoviamo il pedale di destra, un'asta, che non è su questi modelli, alza tutti gli smorzatoi simultaneamente e mette le corde in risonanza. L'asta si poggia in basso sul feltro bianco che riceve anche il cucchiaino. Il capotasto è il punto dove la corda determina la sua lunghezza. Infatti la lunghezza della corda va dal ponticello, da un lato, al capotasto, dall'altro. Saluti e Grazie dei complimenti Paolo
  16. grazie di comprendermi tra i yuoi amici

  17. grazie di avermi aggiunto tra i tuoi amici

    Paolo

  18. Ma certo, caro Gennarino! La sincope è sempre presente in tutta la Musica con diverse connotazioni emozionali. Descrivono anche attesa, passione, tenerezza....ecc... E' uno Spostamento e/o rafforzamento che mette "sale" alla musica e ci conduce "in alto". Giustissimo e interessante l'esempio pucciniano. Specialmente negli accompagnamenti dell'aria, che ho suonato molte volte, la sincope è usata per "raccontare" e appoggiare la "lineare melodia" di Mimì. Lei è semplice e pura, come la melodia che canta. La ricchezza delle armonie di accompagnamento trovano nelle sincopi una ulteriore preziosità. Grazie per averla suggerita. La musica di Jobim si "basa" sulla sincope. Diviene protagonista, un modo di scrivere e di riconoscere la Saudade tipica di quella musica. L'anticipazione diviene consuetudine di scrittura e quasi non ci accorgiamo più di questo spostamento, dopo pochi minuti di ascolto. Ma questo provoca in noi un "secondo motore" che fa scorrere in modo particolare e sapiente la grande "Musica". Paolo
  19. Carissimi, Mi ricordate quando nella mia infanzia ( a soli 5 anni) misi per la prima volta le mani sul pianoforte. Mio padre, appassionato di Musica e soprattutto di Cinema, mi aveva portato a vedere un film sulla vita di Strauss figlio. Arrivai a casa, aprii il vecchio Feurich di famiglia e suonai a orecchio quel valzer che mi era piaciuto tanto. Alla fine voltai il mio sguardo e vidi i visi sgomenti dei miei genitori e dei miei nonni. Gli occhi erano spalancati di stupore, ma per me era normale. Non avevo fatto altro che ripetere quello che avevo sentito. In seguito mi mettevo al pianoforte per giocare. Componevo, inventavo e ricordavo quello che facevo. Le mie composizioni erano motivi d'amore, anche se non sapevo ancora cosa fosse. Chi veniva a casa era costretto da mia nonna ad ascoltare quello che avevo inventato e io mi esibivo annunciando i titoli che avevo dato alle mie composizioni. Ora che è passato molto tempo non sono più "compositore", suono soltanto, il mio diploma è solo pianistico e in concerto suono composizioni dei classici. E' rimasto in me quel dolce ricordo di quando inventavo e la sensazione creativa che provavo. Al di là della "scienza compositiva" tutti possiamo creare e sperimentare. Le regole dell'Armonia, esistono, sì, ma, anche ad alto livello, sono governate dal buon gusto. Quindi coraggio, giovani compositori....chissà che non nascano altri "piccoli Mozart"!!!!! Ad Majora Paolo P.S. Scusate questi miei teneri ricordi del passato
  20. pianoexpert

    Presentazione

    Benvenuto a Gennaro!!! Complimenti per la tua dedizione allo strumento e per l'interesse alla ricerca "musicologica" sulla letteratura pianistica. Ti conosco di persona e ammiro la tua passione per lo strumento anche da noi amato. Parleremo, spero, insieme di molte cose. Saluti Paolo
  21. Caro Francesco, Benvenuto. Prossimamente usciranno altri video sulla nomenclatura e sulla regolazione del verticale e del coda. Spero ti possano essere utili. Poi faremo alcuni video anche sulla correlazione tra la tecnica pianistica e il funzionamento dello strumento. A presto Paolo
  22. A prescindere che c'è differenza tra verticale e coda.....diciamo che sulla coda le tre corde possono non trovarsi sullo stesso"Piano" e non essere colpite simultaneamente dalla superfice del martello. Ne consegue un suono certo povero e in alcuni acuti anche qualche "suono sporco". Non succede quasi mai sui medi. Non mi sembra molto praticabile il racconto delle corde nuove "avvolte".....C'è da dire che dopo un po' che il martello si segna anche una corda non a livello delle altre viene colpita simultaneamente e i difetti scompaiono. Non mi sembra però il problema di Fabio. Il Bechstein è un ottimo pianoforte, anche se quelli datati hanno una timbrica particolare.Forse farò un video sulle diverse "filosofie di costruzione" delle varie Case nel passato e nel presente. Certo rispetto ad un verticale è il paradiso. Ok, saluti a tutti e due e....buona Musica Paolo
  23. C'ha avuto 'na sincope!!!!!Perchè si dice popolarmente così ?....Er poveretto è ricoverato il Cardiologia...oppure ....... Viviamo nel ritmo, siamo in un corpo "ritmico", ci muoviamo e viviamo grazie ai nostri ritmi........ La "sincope" è qualcosa proprio "contro natura"!!!!! Il nostro cuore ha un accento forte e uno debole. Il nostro respiro ha una aspirazione forte ed un'espirazione debole. I nostri muscoli si contraggono per poi rilasciarsi. Quando mastichiamo regolarmente provochiamo contrazioni forti e rilasci deboli. quando camminiamo e/o corriamo lo facciamo secondo un"ordine del movimento", attribuendo all'arto destro o sinistro un accento forte seguito da uno debole. Addirittura godiamo di "ritmi circadiani", cioè quelli che ci scandiscono la fame e la sazietà, il sonno e la veglia, gli orari dei bisogni fisiologici. Tutto avviene secondo regolare alternanza di un forte e un debole..........o la massimo di un forte e due deboli... Sentire due forti che si succedono ci provoca una destabilizzazione. Anche il cuore, può avere una doppia contrazione "di sincope", che può provocare grave danno. Insomma la "sincope" o lo "Spostamento" di accento ci sconvolge . La "sincope" è sì un valore di durata maggiore contenuto tra due di minor valore, ma dobbiamo anche intenderla come un rafforzamento di accento...proprio perché quell'accento che Simone segna con una V si "sposta" sul debole, anticipandosi. La trasgrassione di questa "regolarità" è stata valorizzata dal Jazz!!!!!!! Tutto il Jazz o quasi si basa sul ritmo anticipato o sincopato.....e tutto diviene strani,sì, ma interessante e meraviglioso... Gli Accenti e la musica. La musica e gli accenti. Quanti,quali...........Un discorso enorme, bellissimo, ....un mondo , quello delle accentuazioni, che ci aiuta a "governare" la Musica. Ne parleremo ancora.....forse in un video Saluti ritmici a tutti Paolo
  24. Benvenuta Kitty, L'offerta mi sembra sensazionale! Il Rosenbach è un pianoforte con "le carte in regola". Buona martelliera, che si lascia "intonare" con molto margine di scelta. La meccanica sia delle code che dei verticali funzionano bene. La sonorità complessiva è ben equilibrata tra bassi e acuti. Bellissimo il registro medio. Buono il peso e la risposta della tastiera, ovviamente previa buona regolazione di tutta la meccanica. Saluti Paolo
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