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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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  1. A vederlo, mi pare in buono stato. Non posso dire altro. Tu sicuramente hai saputo valutarne le prestazioni sonore e di funzionamento.
  2. Grazie dei complimenti. Vi prego di avere pazienza sui primi video che devono, secondo me, trattare argomenti propedeutici e di carattere generale. Nel secondo mi sono occupato del nostro apparato muscolare con l'aiuto della preziosa amica e studiosa di anatomia Giulia Greco, che ringraziamo.
  3. Dei testi ne parleremo. Uscirà a breve il n. 2. Grazie per i complimenti. Comunque, senza Simone, questo non sarebbe possibile.
  4. In origine erano di avario ed ebano. Poi, giustamente, in onore al "grande animale", principe della savana, l'avorio è stato vietato e sostituito dalla resina . L'ebano ancora si usa nelle grandi marche. Volevo cogliere solo l'unione del bianco e del nero, come contro ogni forma di razzismo e Amore per tutte le Etnie. Mi riferivo anche al profondo significa della famosa canzone di Paul. Mc Cartney " Ebony and Ivory"Forse il tuo prezioso Bechstein, se ha qualche anno, ha ancora quei materiali.... Auguri
  5. Molto simpatico, Felicia. Grazie
  6. Il suono sembra ben prolungato, ma tu sai che bisognerebbe valutare tante altre cose.
  7. Mi associo a Simone. Non a caso l''Avorio e L'ebano "rappresentano" il nostro meraviglioso strumento. Si "sposano" in modo perfetto!
  8. Grazie dei complimenti. Il tuo nickname chopiniano ti porterà fortuna e ti abbrevierà i tempi di studio. Cercheremo anche di ottimizzarteli noi, se riusciremo a fare dei buoni video sulla tecnica pianistica ( uno, premessa, è già uscito..presto ne usciranno altri). Benvenuto tra noi
  9. bevenuta Felicia. Hai un pianoforte Principe e saremo lieti di dialogare con te .....e col tuo strumento!!! Buono studio
  10. Quando si studia Armonia, anche in sede Complementare, i possono seguire diverse strade. La scuola napoletana è andata avanti molto col sistema della "scala armonizzata". Cioè su ogni grado della scala si costruisce un accordo e così via. Sistema molto limitato. La scuola Romana e in particolare quella di De Ninno, Ravinale, ecc... si basa sulla classificazione degli accordi, specie quelli di settima. Classificazione che dipende dalla loro struttura. Es. 7A di prima specie (chiamata anche settima di dominante) 3aM-5G-7m e così via fino alla 5A specie. La 1A specie si forma sul V grado, la seconda sul secondo ecc. Esiste un meraviglioso trattato di De Ninno in due grossi volumi. Le regole del movimento delle parti sono quelle enunciate da Simone, ma la cosa più curiosa è notare la "gerarchia degli accordi. Nell'armonia tonale è curioso e interessante cogliere la "gerarchia" dei gradi della scala, della tonalità. La tonica e gli accordi su di essa dà un senso di riposo perché è il punto di arrivo "sovrano" di tutte le cadenze definitive. Il suo primo Ministro (la dominante) è sempre al suo fianco, che annuncia l'arrivo del Re in persona! Il secondo e quarto grado, ben vestiti, sono consiglieri preziosi. Tutti possono pronunciarsi, ma rispettando la gerarchia; avvertiamo delle cadenze giuste e logiche che conducono prima o poi al Sovrano. Dobbiamo pensare che con l'inizio del novecento e precisamente con quel famoso accordo dell'inizio del Tristano di Wagner tutto si relativizza, si frantuma. Tutto evita la banale risoluzione e, nella storia, cadono le Monarchie, come pure cadono le leggi di Newton. SI apre un periodo contemporaneo, dove sembrano non valere più i "giusti" rapporti logici. Oggi, anche nel jazz, nella musica leggera, nella musica contemporanea, c'è un vago ritorno nostalgico all'armonia, vestito di retro' o di Vintage, come si usa dire. Le diverse aree delle quali si parla, riguardano queste "gerarchie" che "scopriamo" perché le sentiamo dentro di noi e perché si àncorano al "bello" della musica e alla logica consequenziale. Ascoltate Puccini.Studiare Puccini ci insegna come, pur rimanendo nell'Armonia tonale, il Maestro ha trovato nuove soluzioni e nuovi sapori che mai prima erano stati proposti. Ardito e discusso, Puccini entra nel Novecento in punta di piedi con ricche armonie e cattura il gusto "stanco" di ovvie soluzioni. Insomma....questa volta ho parlato veramente troppo..vale la pena ascoltare di più!!!!!
  11. La tecnica è nella Musica. Non dico che bisogna iniziare subito a suonare, quando si studia. Può essere utile scaldarsi un po'. Ma la tecnica non è là. Stanno uscendo dei video sulla tecnica pianistica dove vorrei affrontare questi discorsi. Spero che io riesca ad essere utile. La tecnica e la Musica non sono due cose distinte. Dobbiamo arrivare a possesere la "tecnica", cioè il mezzo, attraverso la conoscenza dei movimenti e delle formule che ci occorrono per risolvere questo o quel passaggio. Per questo il libro di tecnica ci è utile. Abbiamo un formulario che ci suggerisce di "risolvere" e di capire come fare le scale, gli arpeggi, le cadute, la rotazione, lo staccato....ma poi dobbiamo subito inserire il tutto nel pezzo, nel contesto musicale. Un pianista che si trova a dover suonare le scalette della sonata 545 di Mozart o le scale in do min del terzo concerto, non risolverà molto esercitandosi per due ore sulle scale in do magg e in do min. ....E' certo vero che dopo due ore i muscoli , le dita...sembrano andare da soli....ma potrebbe dipendere dall'inevitabile addestramento al quale è stato costretto il nostro corpo. Il giorno dopo potremmo essere punto e daccapo. E' invece utile capire come eseguire quelle scale che sono inserite in un contesto musicale, il loro carattere, le loro uguaglianza, la loro accentuazione, insomma tutto ciò che le rendono "Musica". Sembra un discorso difficile, ma bisogna invece abituarsi a non dover fare mezz'ora di scale o di vocalizzi prima di esibirsi. Ecco cosa vuol dire Gieseking. Certo, se ci chiedono: " ...mi fai sentire qualcosa?"- non cominceremo con una ballata di Chopin o col finale della sonata "al chiaro di luna" di Beethoven.Un piccolo pezzo, meno impegnativo ci aiuterà a "prendere contatto con la tastiera". Si vedano i programmi da concerto e scopriremo che il concertista sceglie il suo pezzo di apertura, dove si può cominciare ad ascoltare e "scaldare", si fa per dire, a prendere confidenza con uno strumento, magari solo provato mezz'ora prima. Dobbiamo ogni volta "ritrovare "il coordinamento giusto, depurato dei movimenti inutili ed eccessivi. Niente palestra o culturismo!!!!!Coordinamento e eliminazione delle tensioni. L'energia massima proviene dalla rilassatezza e dal capire come tutti i muscoli ( non solo quelli deboli delle dita) devono INTERAGIRE tra loro per ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Buono studio
  12. Bhe, si poteva proprio fare di meglio. A parte le scordature, ma si sente che code e martelli, nella loro vetustà, compromettono il suono. Inoltre, almeno avrei tentato di battele un po' le caviglie e farlo tenere meglio. Poi avrei fatto una intonazione, che pur sui vecchi martelli, non più elastici, avrebbe fatto recuperare un po' di energia alla martelliera. Comunque è un importante strumento storico. Bisogna essere attenti, nel caso di sostituzione dei martelli che siano identici nella forma e nel peso. Come pure i rullini e le astine. Buon godimento!!!! Ciao
  13. Grazie, Vale, di averci fatto diventare Dottori!!!!!! Grazie della tua tempestiva informativa. Affettuosi saluti Paolo
  14. Mi sembra molto bello. Mi sembra anche ben restaurato. Forse non sono state cambiate le corde? Quelle dei bassi sicuramente no. Comunque è uno strumento al quale ci si affeziona!!! E io so che lo senti quasi tuo. Suonalo anche per me Un salutone Paolo
  15. Lo strumento deve vibrare!!!!!!La brillantezza dell'accordatura deve venir fuori dal complessivo suono dello strumento. Poco male se qualche piccola cosa "balla". Una corda o due possono muoversi, ma l'insieme dell'accordatura deve rendere lo strumento "grandioso". Questo fa i conti con la disarmonicità, che differisce da strumento a strumento e nell'ambito di ciascuno strumento da zona a zona della tastiera. C'è qualcosa che ci mette in comunicazione con il pianoforte e/o con qualsiasi altro strumento musicale, qualcosa che non saprei davvero spiegare. Non si tratta di professionalità o di professionismo; si tratta di "comunicazione". Una comunicazione che bisogna cercare sempre attraverso le vibrazioni delle cose nel Mondo che ci circonda. C'è un momento in cui, quella nota, quel passaggio, quella frase musicale, quell'accordatura sono giusti. Non c'è scienza o apparecchio che possa convalidare il risultato. Esso si confronta con "L'Umano" e con la nostra esigente sensibilità. Traguardi sofferti e cercati attraverso il tempo, le cadute, gli errori, i tentativi, a ridosso, naturalmente, di uno spesso tessuto di conoscenze di base.
  16. Ma infatti sono stato il primo ad alogiare l'idea. Volevo però far passare il messaggio che l'artificio non sostituisce la competenza. E' vero che qualche Tecnico fa finta di caricare le molle o fa finta di accordare, ma i ciarlatani esistono in tutte le categorie. Per fortuna esistono anche gli esperti. Bisogna avere fiducia. E' vero anche che chi decide di comprare uno strumento da 2000 euro può non essere competente.....ma non sono certo le monetine a salvarlo. Tu già parli con competenza e hai escogitato una simpatica invenzione. Ma dietro al simpatico uso delle monetine stai enunciando dei principi, delle conoscenze sul peso di abbassamento e di ritorno, sugli attriti ecc...Un pianoforte che costa 2000 euro può essere fallato in altri parti e aver subito dei danni che sono irreversibili. Varrebbe la pena spendere anche un piccolo onorario per il Tecnico, ( possiamo permetterci 100 euro in più, per non buttarne 2000!!!)che sa valutare se vale la pena acquistare uno strumento di così basso prezzo, magari proposto senza chiarezza di vendita. Il nostro tentativo è quello di divulgare e mettere in guardia i pianisti e non solo sulle cose che tu hai già scoperto, ma senza sminuire la competenza del Tecnico, quello vero, quello competente, che, con qualche conoscenza in più, si può individuare e scegliere più oculatamente. Quindi ben vengano le monetine o qualsiasi altra invenzione strumentale che può surrogare la raffinata attrezzatura, ma attenzione ad avere la convinzione di potersi sostituire a chi ha la competenza acquisita con la conoscenza e con l'esperienza consolidate nel tempo. P.S. E' ovvio che la compressione dei feltri può, a breve, falzare le regolazioni, ma bisogna tener conto anche di questo. Quando si regola una meccanica, bisogna tener conto di quali "cuscinetti" o feltri o pelli abbiamo sostituito. A volte si ripete la regolazione a distanza di tempo, come avviene in fabbrica. Poi, c'è un momento in cui tutto si assesta. P.P.S. Vorrei poi dire una cosa che mi morde la lingua: Non bisogna comprendere chi pensa di risparmiare e volere, furbescamente o presuntuosamente, al tempo stesso un buon risultato, o un buon prodotto. Si può aiutare o difendere, con delicatezza e tatto, colui che vuole per forza acquistare questo o quello strumento, convincendosi che per lui va bene. Si deve dire la propria opinione, se siamo chiamati a pronunciarci. Non si può invece far credere che usando qualche piccolo trucco si possa avere in tasca la magia ....per non prendere fregature. Ricordo un amico che viaggiava con la bussola in tasca, perché stava scegliendo una casa e dopo il colloquio con l'agente immobiliare o col proprietario venditore, la tirava fuori, cercando il nord con grande competenza. Tra i sorrisi dei presenti, individuava certamente l'esatto orientamento....ma magari, in quella villa, si era già infiltrata l'acqua due o tre volte, in occasione di abbondanti piogge. Non me ne volere con amicizia Paolo
  17. Martelli e cavalletti te li posso procurare...ma fare i tasti è difficile ed è difficile costruire un tale modello di almeno sei tasti. Puoi sentire la casa Renner, ma credo sia molto costoso. Tieni presente che il modello usato per i corsi costa notevolmente, anche se le singole parti non costano molto. Non riesco ad aprire la foto. Mandamene un'altra.
  18. Bhe! Il telaio si vede se è sano. Ispezionalo e controllalo in ogni sua parte. Assicurati che tenga l'accordatura ( naturalmente è a corde incrociate,no?). Controlla con un diapason quanto è sotto rispettoa 440 e se ci sono grandi "cadute" di accordatura in alcune zone della tastiera. Poi la prova del suono. Un accordo forte e ascolta quanto dura. Se l'attacco è buono(compatibilmente allo stato sei martelli) e il suono non decade subito, se ha un buon e sonoro prolungamento, allora lo prenderei in considerazione. mandami delle foto e anche un MP3, se vuoi. Foto con dettagli dei martelli e della meccanica. Guarda il sotto dei tasti, credo busognerà fare le guarnizioni in Kasimir. Si potrebbe prendere in considerazione di rifare proprio una meccanica nuova...bisogna vedere le misure. Gli smorzatoi? Come stanno? Foto. Tienimi informato Ciao giovane pianista
  19. Attenzione. D'accordo sulle monetine, ...ma le monetine hanno un bordo e non le trovo pratiche per un allineamento. Bisogna, comunque avere dei pesi calibrati. Anche delle dime per l'affondo. Il pianista sente anche due decimi di differenza . Alcuni anche un decimo. Più che di pesi bisogna subito parlare di inerzia, di dinamica. Lo so che lo hai detto, ma bisogna sempre ribadire che la proporzione tra peso abbassamento e peso ritorno non basta. Il peso di ABBASSAMENTO DEVE ESSERE PORTATO AL MINIMO, CONSERVANDO UN PESO DI RITORNO AL DI SOPRA DI 20 GR. Non credi? Steinway riesce a stare sui 47 gr. con un ritorno dai 20- 27. Eccezionale. Nel Grancoda però parte da 52 nei bassi fino a 47 nei superacuti. Questa è una pesatura più facile, da concerto.
  20. Si, ma assemblare è difficile e i tasti sono fatti interamente per tutta la tastiera. Non ci sono ricambi per 6 tasti e sei martelli. Quindi conviene cercare nella rottamazione.
  21. Qualcuno che non sa che farsene, magari un piano a corde dritte o tale da non mettere in piedi un restauro!!!!! Istituti, persone molto anziane, pianoforti di famiglia dimenticati, pianoforti fortemente danneggiati (telaio spaccato, allagato ecc...) Buona caccia
  22. forse converrebbe prendere una sezione di meccanica di un pianoforte in demolizione.
  23. Benvenuto Claudio, spero ti troverai bene tra noi.
  24. Auguri a Gennarino, amico e collaboratore, grande appassionato della Musica e non solo, scenziato, pensatore, studioso di tutte le curiosità e "giovane" pianista. Musicologo e ricercatore delle musiche più vicine e lontane, apprezzatore delle cose belle della vita. Un amico che vale una Miniera!!!!!!
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