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Piano Concerto - Forum pianoforte

danielescarpetti

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Tutto postato da danielescarpetti

  1. Che dire Frank che non si sia già detto e ripetuto? Io non so se è vero o se è una bufala e dando per certo che sia vero, penso che dobbiamo rassegnarci al fatto che una "minoranza" del genere umano è mentalmente deviata, cattiva, schifosa...! Hai altri aggettivi che ritieni più idonei? Si dice che la Storia è - o dovrebbe essere - maestra di vita e che da essa dovremmo imparare per non ricommettere errori e bestialità del passato. Purtroppo non è sempre così. Speriamo che queste frange impazzite, questi fanatici della morte e della nefandezza, rimangano sempre tali ma, penso, che sia anche compito nostro far sì che ciò avvenga. Voglio dire: la cattiveria più ottusa e becera prospera in un mondo pieno d'ingiustizia e finché non sapremo dare risposte a tutta questa ingiustizia, il pericolo del MALE ASSOLUTO sarà sempre sulla nostra testa a guisa di spada di Damocle.
  2. La risposta, penso, puoi trovarla qui!
  3. Concerto a Torino per 25/o Muro Berlino Al Regio Sollima e i 100cellos per ricordare il 9 novembre 1989 Scusami di nuovo, ma , il concerto è per ricordare l'evento storico della caduta del muro di Berlino non per ricordare Rostropovich che, comunque sia, credimi bene, se potesse sapere che per festeggiare l'evento viene ricordato anche lui - visto che lì c'era e che patì assai per colpa di quel clima politico pre-caduta muro - sarebbe felicissimo! e dunque,Tiger, hai ragione, non avevo compreso il tuo intervento, scusami.
  4. ...e questo è già un errore! "Torino ricorderà il 25/o anniversario della caduta del Muro di Berlino"- così è scritto no?- . vuol dire ricordare un evento positivo. Un momento di liberazione! Non è una commemorazione di un qualcosa che non c'è più!.
  5. Ho alcune incisioni con Anita Cerquetti , e tutte in dischi di vinile! E' un altro grande pezzo dell'interpretazione lirica che se ne va...!
  6. Sapete, io sono limitato e, questo è indubbio ma proprio faccio una fatica terribile a comprendere il pensiero di molti di voi. Cosa c'è di così nefasto in questo modo di ricordare il grande violoncellista? Fatemi capire, ve ne prego!
  7. Cosa vuol dire che i politicanti non si mettano d'intralcio? A parte che non so chi siano i politicanti, forse volevi dire i politici? Luigi Berlinguer, il ministro Giannini e tutto quello che sta loro dietro e davanti sono i politici o, ancor meglio la classe politica. Quella classe che chi vota - ma anche chi non vota - tiene su! Smettiamola di fare del qualunquismo di bassa lega e di pensare che ci sono loro e... noi! Siamo tutti corresponsabili di quello che accade! Questi politici stanno facendo alcune cose diverse dal passato. Possiamo dargli credito o meno, ma lo stanno facendo o cercando di fare! F
  8. Sì, Simone. In effetti quello che rende particolarmente speciale e interessante il tutto è proprio questo: Il poter comprendere bene attraverso un grafico le varie fasi delle varie composizioni. E, fra l'altro non c'è solo Beethoven!
  9. https://www.youtube.com/channel/UCgitmVNwUMwpzw1dizf-1-w
  10. Sì, l'hai chiarito direi e io, quando scrivi così, sono d'accordo con te. Mi piace questo tuo spirito combattivo e mi piace anche il tuo carattere sanguigno. Importante è che tu sappia sempre indirizzare il tutto verso il bersaglio giusto. E, molte volte, credimi, non è così facile!
  11. Esatto, ora è chiaro il tuo punto di vista. Il punto non è essere stanchi o meno di questi interventi, il punto è inquadrare bene chi li fa ed una volta inquadratili, si può decidere se fare una grossa risata, o prenderli sul serio. Voglio dire Paolo Isotta e i l suo amico Feltri - che fra l'altro si danno dei geni a vicenda: buon per loro, peché se no chi glielo darebbe? - fanno parte di quella categoria per cui i soli "comunisti" buoni sono quelli morti: facendo finta per altro di non ricordare quante gliene hanno dette da vivi. Ma non solo! Chi non la pensa come loro è un comunista! Benissimo! e ho già detto tutto mi pare no? Quanto al contenuto dei loro interventi in fatto di musica...vabbé, lascciamo perdere!
  12. Direi di sì senza ombra di dubbio! Il problema, in realtà, come sempre accade nelle nostre vite umane, veniva dall'infanzia: il padre di Brahms sposò una donna molto più anziana di lui e anche Johannes si innamorò di Clara che era molto più anziana di lui. Ci sono tante lettere fra Johannes e Clara piene di ardore e di slanci appassionati. Ma Brahms fu sempre timidissimo e pudicamente trattenuto verso di lei. e la loro intima vicenda rimane avvolta in un geloso segreto che, anche per questo, la rende ancora più affascinante.
  13. Simone, mi riferisco alla prima parte del tuo discorso ovviamente: quello che tu scrivi porta ad una deresponsabilizzazione delle masse e ad una responsabilità unica di chi ci governa, chi ha governato e, probabilmente, di chi ci governerà. Ed io su questo proprio non sono d'accordo. E' troppo comodo pensare che tutta la colpa sia la loro. Viviamo, con tutti i limiti se vuoi, in una democrazia da ormai 59 anni. Non siamo più degli analfabeti come eravamo nel dopoguerra. Non saremo un popolo particolarmente acculturato ma non siamo neanche una massa di beoti. Quello che ci è accaduto, quello che ci accade e ci accadrà è anche nostra responsabilità - o merito per chi lo considera tale - e nessuno - e dico nessuno - può chiamarsi fuori.
  14. Il primo compositore che piegò i testi a fini filosofici fu, ovviamente, Beethoven. Questo avvenne non solo omettendo delle parti di testo – lo stesso Inno alla gioia di Schiller è accorciato nella Nona di Beethoven – ma anche proponendo ad un testo sacro, musica ed espressioni che avevano un fine filosofico ben preciso: questo accadde già con il Cristo nel Monte degli ulivi Opus 85 e, ancor più in maniera dirompente nella Missa Solemnis Opus 123. Si può dire che dopo la Missa Solemnis, la musica sacra uscì definitivamente dalla sua gabbia di celebrazione religiosa per ergersi a meditazione su Dio, sulla vita e sulla morte. Brahms fu in questo un protagonista importantissimo e imprescindibile. La sua Ave Maria Opus 12 del 1858, non fu che il primo tassello di un percorso di meditazione sul tema della morte e della resurrezione che passò poi attraverso alcuni suoi Mottetti, il Requiem Tedesco Opus 45, il Canto del destino Opus 54 e, infine, i Quattro canti seri Opus 121.
  15. Simone, premesso che potrei essere d'accordo con te su tutto - e dico tutto - però, lasciamelo dire, stai scoprendo l'acqua calda. Cosa voglio dire? Che il mercato domini su tutti noi con tutte le sue ingiustizie è sempre stato così, siamo o non siamo una società capitalistica? L'unico tentativo della storia che è stato fatto per superare il capitalismo è tristemente e meritatamente tramontato. e ..dunque? Perché ora stupirsi se il mercato e il capitalismo - con tutti gli annessi e connessi e sconnessi - domina. Perché meravigliarsi? Io sono d'accordo con te Simone ma so ornai bene, che a questo sistema oggi non c'è alternativa. Questo è se ci par! e anche se non ci par Mio figlio ha 11 anni, va a scuola di clarinetto e, di pianoforte e impara a suonare la tromba da solo e suona in banda. Vuole fare il liceo musicale e il conservatorio. Ieri sera mi ha chiesto quanto potrà guadagnare a fare il musicista e il compositore, in particolare. Che avrei dovuto rispondergli secondo te o secondo voi? Che farà la fame e che è meglio che si tolga dalla testa tutte queste idee balzane? Questo da buon padre preoccupato per il suo futuro. No, io gli ho risposto che a fare musica ricchi non si diventa di certo, ma è...la strada giusta se è questo che desidera!
  16. Ci si domanda, a proposito di questa Ave Maria, come mai Brahms non abbia musicato l'ultima parte della preghiera, là dove dice "peccatoribus, nun et in hora mortis nostrae" e non si sa dare una risposta. . Eppure, direi, la risposta sta nella filosofia del Requiem Tedesco: Brahms, nei suoi testi musicati, trascende sempre ogni minaccia di pena eterna.
  17. ...e in effetti questo fu lo spirito dello stile galante: la semplificazione della musica. L'eliminazione del contrappunto. Quando si dice che già vivente Johann Sebastian, la sua musica era considerata "vecchia e superata" dai compositori dell'epoca, si intende questo. E i suo figli furono fra i maggior fautori di questa "nuova musica" e della messa in ombra del padre.
  18. Che dire? Bravo Claudio! Simone, il problema che tu enunci è giustissimo - come ha già detto Claudio - ma è un altro problema. Ovvero è il problema dei problemi. Il problema che riguarda tutto il sistema musicale-teatrale, italiano - ma non solo italiano - in particolare. E' pur vero che il ragionamento che tu fai lo facevo anch'io la bellezza di trent'anni fa - o giù di lì - quando giovane - fra i pochi - frequentavo teatri ghermiti da sessant/ottantenni e mi dicevo: fra vent'anni questi teatri saranno vuoti. Ora, non è andata così esattamente, forse sono un po' più vuoti rispetto ad allora ma ... non così vuoti, come si poteva immaginare allora E' una parziale consolazione se vuoi, però fa sperare che non tutto è perduto. Fermo restando che l'arte rimane e rimarrà una nicchia almeno per i prossimi cent'anni si può e si deve cercare di invertire il trend che porta ad assotigliare gli ascoltatori di musica d'arte. Il come farlo è tutto da decidere e da inventare. Per ora mi limito a dire che sicuramente due cose devono accadere: la musica d'arte non può pensare di sopravvivere contando unicamente nella disponibilità dello stato - o chi per lui - e chi decide - per passione, soprattutto per quella - di vivere facendo musica, deve essere consapevole di svolgere ... una missione.
  19. A niente, in realtà Simone. Erano problemi - ma l'ho capito solo dopo - legati al mio traduttore che mi faceva leggere il messaggio in maniera completamente distorta.
  20. Ecco, sì mi sembra un'ottima soluzione, a Merlo e a chi la pensa come lui, ridiamogli i Soviet....Ma solo a loro per favore!
  21. Come comprendo lo stato d'animo di Chrum. Sicuramente per me sarebbe impossibile fare il moderatore, sarei troppo emotivamente coinvolto e assolutamente parziale.
  22. Faloppa è una forma dialettale, che vuol dire cosa di poca o di nulla consistenza. Io lascio ad ognuno le sue opinioni - ancora una volta ci mancherebbe - ma penso sia un dato di fatto: a parte tre - non due - figli di Bach, gli altri Bach non meritano nemmeno di essere ricordati. Quanto ai tre Bach figli - mi riferisco a Carl Philip Emanuel, Johann Christian e Wilhelm Friedemann - furono tipici rappresentanti dello stile galante e, dal mio punto di vista, avrei già detto tutto: stiamo parlando di uno dei periodi musicali più scadenti della storia della musica.
  23. Sì. è vero un teatro vive grazie a coloro che praticano arte ma, di conseguenza, muore perché chi fa - o più esattamente dovrebbe far arte - in questo caso, si dimentica di quello che è il suo dovere assolutamente primario. Un dovere verso chi ama e vuole usufruire di quell'arte e solo lo può fare affidandosi a professionisti seri e motivati e non dei "suonatori" che per ogni loro capriccio mettono in discussione la possibilità di poter usufruire di quello spettacolo, già per altro, regolarmente pagato dagli ascoltatori. La vera vergogna nazionale è constatare che la possibilità di ascoltare la musica è affidata a questa gente. Questo è l'unico punto su cui sono d'accordo con te e che però mi pare in netta contraddizione con quanto tu prima affermi. Il sindacato - da cui io provengo - ha delle responsabilità gravissime su come è la situazione della musica in Italia. E... non solo la musica!
  24. Antares puoi dilettarti come ritieni meglio - ci mancherebbe - ma la realtà è che a parte un paio di figli dellunico ed esclusivo grande Bach... tutto il resto è faloppa.
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