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Piano Concerto - Forum pianoforte

Pierpier

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Tutto postato da Pierpier

  1. Grazie Simon bello spunto cercavo proprio qualcosa del genere, mi metto sulle sue tracce...!! :-)
  2. Grazie Simon molto interessante! io sono stato formato alla tecnica diciamo "napoletana".. ho cominciato ad avere barlumi di altri approcci leggendo e mettendo in pratica molte cose che dice Sandor nel suo libro, la tecnica russa mi piacerebbe molto poterla conoscere e approfondire cosa però non facile dalle nostre parti..
  3. Prova a suonare il brano facendo delle fermate, ad es. alla fine di una frase o di un periodo e durante la fermata senza modificare in nulla l'assetto e la posizione con cui sei arrivato ascolta se ci sono delle tensioni da qualche parte comprese spalle, schiena alta, oltre che braccia e mani, se ci sono scioglile e poi prosegui ripetendo di nuovo l'operazione un pò oltre nel brano..
  4. Maquiè secondo me i revisori delle Henle hanno le mani.... geneticamente modificate!!! ghghghh fermiamoli! ?
  5. La migliore edizione per la diteggiatura? quella che non la riporta affatto!! aahhh che aria.. che libertà... finalmente la mano che può trovare "la sua" senza intromissioni, senza fuorvianti suggerimenti... poi il testo cosi sgombro ne guadagna in leggibilità, si meglio percepiscono le linee del discorso musicale.. Tra le peggiori ed. per le diteggiature (e non solo in Bach) trovo le ed Henle (ma che mani c' hanno quei revisori?? ? ) peccato perchè per altri aspetti sono buone edizioni
  6. Tanto per riprendere il discorso, questo grande successo che hanno avuto gli yamaha non l' ho mai capito.. trova che abbiano una gamma timbrica e dinamica molto scarsa, bassi un poco insignificanti, stupidini.. mi verrebbe da dire, meglio la regione medio-alta con quella chiarezza che gli è caratteristica ma comunque alla lunga monotona quasi fino al fastidio (a me stancano già dopo 20 minuti...); al contrario la loro risposta meccanica non mi dispiace, agile e leggera, soprattutto se paragonata ai loro diretti antagonisti i kawai.. In generale, scusate la stroncatura, ma li trovo un pò dei Toy-Piano... ottimi invero per il blues, per Venditti e .... forse per il Jazz, ma per suonarci non so Schubert, Brahms? Vero è che Richter negli ultimi anni se ne girava il mondo col suo yamaha e solo quello voleva.. non so quale fosse.. ma immagino però super artigianale, pezzo unico e costossissimo... Degli Essex, Boston non so niente.. ce ne parli un pò?
  7. Recentemente mi è capitato di esercitarmi per un certo periodo su un piano antico, un Pleyel verticale di fine ottocento restaurato nei primi anni 2000, a dispetto di una serie di "limiti" piuttosto evidenti dello strumento, primo fra tutti la scarsa tenuta dell' accordatura, la gamma dinamica limitata, uno timbro simile a un forte-piano, bassi deboli, difficoltà a suonare dentro i tasti per una loro dimensionatura leggermente (ma percettibilmente) inferiore rispetto all' attuale, ecc.. devo dire che è stata un' esperienza interessante e a tratti sorprendente.. ho avuto spesso la sensazione di suonare su uno strumento straordinariamente "vivo", reattivo, umano.. come se gli accenti, i respiri, le intenzioni, il proprio pensiero musicale si materializzassero con facilità e fluidità. Al paragone i moderni pianoforti, nonostante la loro più avanzata tecnologia, mi appaiono, alle volte, più anonimi, più freddi, meno "umani"... Che ne pensate?
  8. Pierpier

    Piano antico

    Grazie, mi fa piacere che condividi questa constatazione.. del resto qualcosa di molto simile l' ho provato anche suonando su una spinetta.. forse devo dedicarmi agli strumenti antichi...!!! :-))) ps. cmq mi sa che ho sbagliato "location" per il post, lo rigiro in "strumenti a tastiera"
  9. Pierpier

    Piano antico

    Recentemente mi è capitato di esercitarmi per un certo periodo su un piano verticale antico, un Pleyel verticale di fine ottocento restaurato nei primi anni 2000, a dispetto di una serie di "limiti" piuttosto evidenti dello strumento, primo fra tutti la scarsa tenuta dell' accordatura, la gamma dinamica limitata, uno timbro simile a un forte-piano, bassi deboli, difficoltà a suonare dentro i tasti per una loro dimensionatura leggermente (ma percettibilmente) inferiore rispetto all' attuale, ecc.. devo dire che è stata un' esperienza interessante e a tratti sorprendente.. ho avuto spesso la sensazione di suonare su uno strumento straordinariamente "vivo", reattivo, umano.. come se gli accenti, i respiri, le intenzioni, il proprio pensiero musicale si materializzassero con facilità e fluidità. Al paragone i moderni pianoforti, nonostante la loro più avanzata tecnologia, mi appaiono, alle volte, più anonimi, più freddi, meno "umani"... Che ne pensate?
  10. Chopin le rarissime diteggiature originali dei compositori sulle henle sono riportate in corsivo tutte le altre ditegg. (la stragrande maggioranza..) che si trovano su queste edizioni sono di qualche revisore...
  11. Pierpier

    Trilli

    Si queste cose le conoscevo, intendevo dire cosa fate proprio all' atto pratico per migliorare la propria personale tecnica del trillo, sia in senso astratto (esercizi, studi), sia per ottimizzare l'esecuzione di un trillo all' interno di un brano ( una volta che si sia deciso come realizzarlo ) (personalmente mi trovo molto bene, benchè non sempre applicabile, anche con 3-5 ma cmq è un altro discorso..)
  12. Pierpier

    Trilli

    Salve a tutti avete consigli sullo studio dei trilli sia in senso diciamo "astratto" sia applicato ai brani in cui si trovano, trovo gli stessi tra gli elementi tecnici più ostici...
  13. nelle ed. Schirmer (rev. kirkpatrik credo) ci sono validissime indicazioni per la risoluzione abbellimenti e incroci vari mi sembra un' ottima ed.
  14. Oddio le diteggiature delle ed. Henle le trovo devastanti... peccato perchè il testo è molto buono sia come ed. critica sia come aspetto grafico... spesso mi trovo a doverle cancellare e modificare quasi integralmente... uno strazio!
  15. siii!! il rossomandi è interessantissimo!! piuttosto geniale..
  16. La ripetizione diceva sempre Neuhaus è la madre dell' apprendimento, abbiamo bisogno di ripetere per imparare un brano, per perfezionarlo e non da ultimo, per portarlo in velocità.. La ripetizione, almeno per quanto mi riguarda è anche la madre dello stress... se ripeto troppo un brano, un passaggio che sto studiando, arriva un punto che per quanto bello o interessante possa essere, non lo sopporto più, e mi genera un certo fastidio continuare a farlo.. E' una questione per me capitale su cui mi sono interrogato moltissimo: come gestire questo delicatissimo equilibrio?
  17. Il presto del suddetto preludioè tostissimo.. anche perchè presenta alcune posizioni piuttosto scomode.. devi lavorare bene con le fermate come dice Paolo avendo cura di fare attenzione a "riposare" e a mollare la tensione del polso ( come tutte le tensioni inutili) ad ognuna di esse.. poi eventualm dopo essersi fermati ogni quartina ci si ferma ogni due (sempre facendo attenzione a "riportare a condizione", poi ogni quattro (inizio battuta) e via andare.. Per quanto riguarda l' aumento della velocità io per molto tempo (suggerito dai miei insegnanti) ho usato il metronomo ma sinceramente non mi sono mai trovato bene con questo procedimento.. è vero che ad un certo punto si arriva a dei "muri" come dice Chang, poi l'esecuzione mi sembra troppo "meccanica" e lo trovo insostenibile... attualmente preferisco rilassare bene dopo ogni ripetizione di ciclo, abbandonarsi, respirare, ascoltare "la condizione" della mano e lasciare che essa "dia" la velocità che può dare in quel momento (sempre stimolandola ad un punto di arrivo ideale) , mi sembra un sistema più "naturale".. ( alle volte ci si accorge che cosi facendo per un pò di ripetizioni si ferma ad una certa velocità.. poi senza forzare arriva uno sblocco
  18. Grazie Paolo, la martelliera non era stata mai rasata, lo ha fatto molto leggermente questa volta dopo l' intonazione solo su i bassi e con una carta molto fine (credo 600) per cercare di ritirare fuori un pò il suono dopo la mia osservazione che si fosse troppo ovattato (e cmq non ha praticamente sortito effetto...); il tecnico ha osservato che i martelli sono molto legnosi e poco elastici, forse impregnati eccessivamente dalla casa... ad ogni modo il piano prima dell' intervento di punzonatura aveva moltissimo suono con bassi potenti e profondi come ho trovato raramente su altri pianoforti anche di valore superiore, solo eccessivamente metallici apparivano i suoni nella regione medio-alta.. 1) in un precedente intervento ho letto che si può provare a ricompattare un pò i martelli con una bacchetta di legno, ti volevo chiedere è un intervento fattibile da soli? eventualm. potresti dare qualche indicazione sull' esecuzione? 2) riguardo, invece, la sostituz. dei martelli, in genere dopo l'intervento come risulta il suono, la gamma timbrica e dinamica dello strumento? (mi sembra un pò un salto nell' imprevedibile..) molte grazie, Pier
  19. Salve, da molti anni non facevo "intonare" il mio piano, un mezza coda kawai, diverse note specie nel ragistro medio alto, "sparavano" molto con timbro fortemente metallico, mi sono deciso a chiamare un tecnico.. il fatto è che, adesso, sono fortemente insoddisfatto dell' esito: il piano ha perso tantissimo suono è come se lo si suonasse con il cofano chiuso, una coperta sopra, la sordina (qualora fosse possibile in un coda), il pedale del piano inserito e non so cos' altro...!!! tutto ovattato, persa la gamma dinamica suoni solo da un mp e un mf al massimo, niente f o ff manco se ti spacchi una mano... :-); azzerata pure la gamma timbrica... sono piuttosto disperato!! che fare?
  20. Pierpier

    Saluti

    Salve a tutti, suono il piano da molti anni, sono interessato a conoscere anche gli aspetti tecnico-meccanici dello strumento essendo, spesso, per i pianisti dei tabù.. laddove invece sono spesso causa di insoddisfazione e di problemi nella pratica musicale
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