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Piano Concerto - Forum pianoforte

Varel

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  1. Questo è vero, in fin dei conti gli auricolari son nati per tutt'altro.
  2. Certamente, non metto in dubbio una virgola del tuo discorso con il quale concordo in pieno, avendone appurato di persona la veridicità in più di un'occasione. In particolare mi riferisco al discorso dell'eq flat e sull'ultima parte del discorso. Tuttavia il buon Gianmarco non ha menzionato la necessità di altissima qualità, né tantomeno il bisogno di registrare in studio ad alti livelli. Qualora si volesse una produzione eccellente è chiaro che anche i mezzi devono essere eccellenti. O meglio, perfettamente efficienti. Tuttavia se non si vuole spendere molto e non si hanno grandi esigenze ho trovato che i Philips testé citati si comportano piuttosto bene, chiaramente solo se paragonati a ciò che il mercato offre allo stesso prezzo. Poi ci sono auricolari e auricolari. Già con degli AKG Q350 siamo su un altro pianeta, ma parliamo sempre di uso casalingo senza troppe pretese. Non che sia un male, avere cuffie ottime quando il resto dell'impianto arranca, può essere solo dannoso a mio avviso, esattamente come usare delle cuffie che costano più del piano stesso. Sfido però a trovare lacune nella resa sonora di un paio di Sony mdr7550 o i mdr-ex800st, sempre della sony, a mio avviso sorprendenti per bilanciamento. Probabilmente non ho mai messo le mani su nulla di meglio, parlando di cuffie. Però anche il prezzo schizza in alto
  3. Grazie mille dell'ennesimo utilissimo consiglio, penso che farò proprio così. In fin dei conti, non ho una pistola alla tempia, al contrario ho tutto il tempo del mondo!
  4. Anche se l'ultimo messaggio è di un po' di tempo fa, io posto lo stesso, visto che non si sa mai qualcuno legga. Io ascolto molta musica al pc e ci compongo anche, quindi tecnicamente dovrebbero servirmi delle cuffie di fascia alta e molto molto limpide, neutre e naturali. Per un po' ho usato delle AKG K630, ma erano di mio fratello e quindi le ho dovute lasciare, anche se le trovavo splendide. Poi ho preso delle Samson RH300, ma le trovo decenti e nulla più. Ora uso, su consiglio di un conosciente, degli auricolari Philips SHE, che a mio avviso sono la soluzione ideale se non si vuole spendere molto. In particolare uso i 9500, che hanno dei bassi sorprendenti per quel prezzo. Non molto presenti a dire il vero, ma sicuramente ben bilanciati e "veloci", se mi passate il termine. Insomma, non riempiono l'aere rimbombando ovunque (cosa che in molti cercano, ho notato, come se dei bassi grossi e impastati fossero sinonimo di buona qualità, mah...), ma sono molto rotondi e definiti, il che è sicuramente un bene per chi compone e suona in cuffia. Non necessariamente per chi ascolta e vuole dei bassi molto presenti, ma lì dipende dai gusti e da cosa si ascolta in particolare. Ovviamente non parliamo di chissà cosa, siamo sui 20 euro, o giù di lì. Non vorrei che qualcuno leggendo questo messaggio scambi i SHE per auricolari miracolosi. Ma se si vuole spendere poco vanno benone. Purtroppo però la produzione è un po' altalenante, quindi può capitare il paio che suona benissimo e quello che suona un po' meno bene. Anche le Samson comunque non sono certo il diavolo in persona, e a volte le uso volentieri. Anche le RH300 infatti non sono piene di basse, ma le hanno piuttosto definite, anche se non chissà quanto. Però magari sono più comode per via del cavo lunghissimo e dell'adattatore.
  5. Dunque, prima di tutto scusate per l'assenza. Non vorrei aver dato l'impressione di esser venuto a chiedere consigli per poi sparire nel nulla. Semplicemente ho un gran daffare nel trovare casa per l'università e con lo studio, oltre che per la moltitudine di faccende da sbrigare che ne derivano... In verità però non vedo davvero l'ora di mettermi a studiare e contribuire regolarmente alla community Nel frattempo sono riuscito a procurarmi un macbook pro 15", quindi il grosso della spesa è fatta. Ora tocca al piano, e mi chiedevo se potessi raggiungere lo stesso risultato con un Casio CDP100. Oggi li ho provati entrambi. Sonoramente non mi è piaciuto per niente, proprio zero. Però non mi dispiaceva la sensazione che davano i tasti sotto le dita, rispetto al p95 che mi è stato così gentilmente consigliato. Preferire senz'altro quest'ultimo, ma di questi tempi 200 euro non sono noccioline, purtroppo. Il mio unico dubbio è che il suono del casio non abbia abbastanza variazioni in rapporto al tocco, non so se mi spiego. Anzi, mi è sembrato che rispondesse solo come se davvero si picchiasse sulla tastiera, con un esageratissimo rumore di fondo. Ma non ho ancora capito bene come funziona il midi, quindi la domanda grossa, cui spero di ricevere risposta visto che ne dipenderà l'acquisto, è la seguente: collegando il casio al pc tramite midi e usando un software dal mac riuscirei ad ottenere, non solo nel suono in sé ma anche e soprattutto nelle sfumature ottenibili, lo stesso risultato del p95? Grazie mille e a presto!
  6. Varel

    Mi Presento

    Benvenuto tra noi!
  7. Grazie infinite! Per il momento mi guardo tutti i tutorial del mondo, e poi felicità
  8. Sì, infatti sto adocchiando proprio il pro con lo schermo da 15. Sto dando un'occhiata alle specifiche tecniche e ho paura!
  9. Giusto, ma allora è l'ideale! Grazie mille del preziosissimo aiuto
  10. Grazie mille, vediamo se ho capito bene. Collegando la p95 al macbook tramite cavo midi potrei suonare la tastiera usando una libreria presente sul mac anziché i suoni della tastiera, giusto? Questo significa che è possibile fare lo stesso con programmi tipo Ableton usando la libreria del programma e usare la p95 come un vero e proprio controller midi? Se così fosse sarebbe la soluzione ideale per me, molto meglio dei vari rd700 e fp7. Oltretutto risolverei anche il problema del computer per l'università, visto che ne sono deplorevolmente sprovvisto.
  11. Qui mi sorge una domanda ridicolissima e da autentico novellino che volevo fare da tempo. Ho cercato un po' di info online ma non ci ho capito granché, quindi lo chiedo qui e mi tolgo il pensiero. Esattamente l'ingresso e l'uscita midi cosa consentono di fare? Non ci ho mai capito un accidente
  12. Che dire? Ho provato lo Yamaha P95 in questi giorni di assenza e l'ho trovato, nella meccanica, perfetto per le mie esigenze. Purtroppo in negozio ho potuto fare una prova poco approfondita, per cui mi resta da informarmi bene su ciò che mi consentirebbe di fare, visto che mi è parso molto indirizzato verso un mero studio pianistico e nient'altro. Grazie mille a tutti per i preziosissimi consigli
  13. Grazie mille. Tra i due ora come ora sarei più orientato sull'RD, ma dovrei provare l'FP7 e altra roba per avere un'idea più completa. Grazie di nuovo
  14. Che discussione interessante! Però prima di intraprendere qualsiasi discussione sulla musica leggera sarebbe bene capire come definirla. Sembra una sciocchezza, ma non è per nulla una cosa scontata, esattamente come non è scontata la definizione di "musica classica" (e non vi dico le oscenità che ho dovuto sentire a riguardo). Wikipedia ci dice che la musica leggera altro non è che musica pop mainstream & co. Mah, questo vuol dire che tutto il pop non mainstream non è musica leggera? Cos'è dunque? E il folk poi cos'è? E l'idm? E l'industrial? Mi è venuta su una bella confusione. Una cosa più o meno certa è che spesso si parla di musica leggera in contrapposizione alla famigerata "classica". Quindi viene da dire che si chiama leggera tutta quella musica non definibile come colta. Non che definire "musica colta" sia più facile, ma poi facciamo notte. Diamo per buona l'usuale suddivisione in periodi. A questo punto ci rimane la musica contemporanea, e vai a capire anche qui di cosa si tratta davvero. Il problema grosso è che si sente parlare solo di musica contemporanea e leggera oggi come oggi, mentre la classica è d'un'altra epoca. Eppure oggi c'è tantissima musica di una profondità, di una difficoltà di ascolto e di una riflessività tali che mi riesce del tutto impossibile chiamarla "leggera". E neanche la si può dire contemporanea, visto che spesso non ha nulla a che vedere con la musica colta. E non capita di rado che una musica usi solo parte delle strutture tipiche della musica leggera, ma ponendosi a un livello indicibilmente più elevato. Numerosissimi esempi li troviamo nell'elettronica, nell'industrial, in certo punk, nel black metal, nell'ambient e derivati, nel drone. Mi riesce difficile chiamare leggera e mainstream una musica che è l'esatto opposto del mainstream e che spesso risulta ben più difficile da ascoltare/recepire/capire di molta classica. Che confusione eh? Io ho buttato lì il mio dubbio, voi che ne pensate?
  15. Dunque, prima di tutto grazie dell'interessamento Per quanto riguarda il mio livello (e dunque quanto vale la pena spendere) è una questione un po' buffa: non frequento il conservatorio e non l'ho mai frequentato (anche se mi sarebbe piaciuto molto), ma sono sempre andato a lezioni private. In effetti credo di avere delle basi piuttosto solide, soprattutto per quanto riguarda la teoria (rafforzata anche dallo studio di altri strumenti), e anche se ho qualche anno di vuoto alle spalle, conto di recuperare piuttosto in fretta. Il punto è che non studio e non suono per raggiungere risultati accademici o perché conto di farne la mia professione, bensì per semplice diletto personale, che difficilmente si spingerà oltre la soglia di casa mia. E anche la musica che scrivo è fatta per piacere e la condivido gratuitamente. Per questi motivi non so quanto effettivamente abbia senso ragionare per livello. Anche se ovviamente cerco sempre di migliorarmi e fermo restando che non ho idea di quanto io sia attualmente capace. Sicuramente in ogni caso non sono ancora a un livello da quinto anno. Però mi sto ingarbugliando in ragionamenti contorti e forse inconcludenti, torno al punto della questione: in questi anni di strumenti in casa mia ne sono entrati e usciti parecchi, perché facendomi prendere dalla fretta andavo a comprare roba di basso prezzo, salvo poi restarne insoddisfatto e rivendere tutto a prezzi più bassi per puntare più in alto. Ecco, non vorrei che mi capitasse lo stesso con il piano, anche perché un piano almeno decente, per quanto digitale, costa decisamente più di una chitarra elettrica o di un basso. In effetti mi è del tutto impossibile ragionare in termini di "per adesso prendo questo, più avanti magari ne prendo un altro", quello che prendo ora dovrà bastarmi almeno per altri 6-7 anni, al termine dei quali però (una volta sistemato) vorrei puntare direttamente a un pianoforte acustico come si deve. Ma mi sono nuovamente ingarbugliato, anche se spero il nocciolo del discorso si sia capito. Nel frattempo è saltato fuori un possibile "aiutino economico" da parte dei miei genitori, in caso si vedano dei risultati soddisfacenti nei miei studi di fisica, quindi potrei avere un budget decente al termine della prima sessione di esami dell'anno venturo. Tornando ai modelli, prima di tutto proverò quanto prima la Yamaha P95 che hai gentilmente menzionato, e lo stesso farò con il Roland FP7: è mia politica (dettata da poco felici esperienze) provare per bene lo strumento prima di comprarlo. Una cosa che chiunque dovrebbe dare per scontata, ma che con l'avvento degli acquisti online si è persa in favore del famigerato "acquisto a scatola chiusa". Non solo per una questione di "controllo qualità", ma soprattutto perché, essendo io alla fine dei conti un principiante, la domanda che dovrei pormi non è tanto "è eccellente?" quanto "mi soddisfa pienamente?". Altrimenti potrei ben finire a spendere un sacco di soldi per qualcosa che potevo avere benissimo spendendone molti meno. Il che mi riporta all'RD700GX che ho menzionato prima: è l'unico che abbia avuto occasione di provare davvero a fondo e mi è piaciuto molto sia nella meccanica che nel suono, e in particolare nelle possibilità che offre rispetto a modelli magari meno costosi, ma più semplici e con meno gingilli mirabolanti. A questo proposito, sono andato a spulciare un po' il sito italiano della Roland, non trovandovi l'RD700GX, bensì l'RD700NX. Nel frattempo scopro un quasi omonimo Signor SX e la mia confusione sale. Ho dato anche un'occhiata alla scheda tecnica dell'FP7 e, premesso che non lo conosco di persona, posso chiedere perché sarebbe preferibile (ponendo parità di prezzo) a un RD700GX? La questione dell'imac è altresì spinosa, visto che potrei aver bisogno di un portatile nuovo per usare certi cattivissimi programmi di calcolo (e per diminuire la latenza di Ableton), ma siccome non ho certezze in merito, non ho davvero modo di fare programmi. Grazie mille di nuovo
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