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Piano Concerto - Forum pianoforte

nancy

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Tutto postato da nancy

  1. Bello! Molto fruibile e chiaro. Secondo me ti sei presentato con eleganza senza eccessi. La grafica è moderna e accattivante...anche se toglierei la neve ( gusto personale) che trovo un tantino banale rispetto alla professionalità di tutto il sito. Dividere per sezioni mi sembra che rallenti il passaggio di informazioni. Secondo me perderebbe fruibilità e immediatezza.
  2. No per carità! Avevo letto giusto...4000, ma poi mi é rimasto uno 0 ( e non solo . Volevo dire "competenza necessaria") nella tastiera
  3. considerando la lavorata che c'è stata e soprattutto tutta la competenza che necessaria 400 euro non sono tanti.... . COMPLIMENTI davvero!!
  4. in effetti i miei primi ascolti furono una raccolta di dischi con composizioni varie anche molto impegnative, di varie epoche e stili pure orchestrali...consumai il disco dedicato al pianoforte con pezzi di chopin, mozart...niente di descrittivo. Avevo 5 o 6 anni...erano in casa e diventarono miei gelosamente custoditi...
  5. Ohi....invecchi anche tu? Augurissimi anche se in ritardo!
  6. mi sarebbe piaciuto molto esserci anche io, ma mi pare impossibile riuscire ad organizzarmi....ultimamente non riesco a fare nulla causa doppi turni sul lavoro per carenza di personale....
  7. ma guarda il discorso economico lascia il tempo che trova nel senso che ormai i verticali (anche in ottimo stato, buoni e pronti all'uso) vengono letteralmente svenduti. per cui se non hai problemi per il disturbo ai vicinianche io ti consiglierei senza ombra di dubbio un acustico. a maggior ragione se facendo lezione usa un acustico...
  8. ...in ritardo ma mi associo. AUGURISSIMI
  9. .....le tue parole descrivono a meraviglia due concetti fondamentali. Imparare a lasciarsi andare accettando i rischi e la fallibilità del grande gesto pianistico. A volte si ascoltano troppi cd e pochi concerti. Spesso si è marchiati a vita da insegnamenti castranti....ecc. ed inoltre spesso si rimane invischiati nei propri limiti, senza avere il coraggio di lanciarsi e volare liberi. Mi stampo le tue parole e le tengo care come uno dei migliori insegnamenti ricevuti. Grazie.
  10. ....no Paolo, non sei stato assolutamente banale! Io mi sono stranita perché la tecnica che tu descrivi benissimo l'ho acquisita e reggo bene tutto il pezzo sentendolo mio e non più tanto difficile. Probabilmente è un problema più psicologico. Cercando di capire cosa succede ho l'impressione che il problema sia una sorta di irrigidimento iniziale. Un atteggiamento mentale sbagliato..su cui sto lavorando.. Le cose che suggerisci per lo studio sono molto utili in più ho lavorato anche sulla scioltezza del movimento nel cambio 5-1..e sono soddisfatta del risultato. Peccato non poterlo suonare di getto...
  11. Sono ancora al mare e quindi non posso registrare... anche io mi concentro sugli accenti estremi e prima di iniziare cerco di focalizzare il tempo d'attacco, la posizione delle mani del primo arpeggio e la sensazione fisica legata all'esecuzione. Ma anche se sta migliorando come problema, resta il fatto che se lo affronto a freddo sono rigida, lenta e sporco parecchio....dopo che ci sto sopra almeno dieci, quindici minuti viene giusto...veloce, scorrevole e pulito. Non me la sentirei mai di eseguirlo pubblicamente...non oso immaginare cosa ne verrebbe fuori
  12. ....a me incuriosiscono molto...
  13. Ok...appena rientro in città registro. Grazie...
  14. ...problema di studio...che in questi giorni mi sta facendo impazzire.. lo studio in se è pronto (migliorabile ma sufficientemente pronto). ma l'attacco è una pena. Sporco lento e rigido...in testa ho chiare posizioni e sensazioni di come va suonato ma riesco a suonarlo bene solo dopo che ci sto almeno un quarto d'ora di nervosi tentativi di attacco....una volta "riscaldato" con questo sistema terribile va benissimo...e lo suono bene dall'inizio alla fine... avete consigli?....o meglio una bacchetta magica da prestarmi...!!!!
  15. Poi secondo me la capacità di eseguire pubblicamente un repertorio a freddo cioè senza riscaldarsi ed essere subito lucidi e precisi è un obiettivo relativo alla maturità artistica...e alla conoscenza dei pezzi. Quando il pezzo è pronto non ha bisogno di essere scaldato....giusto?
  16. sicuramente non è un discorso termico.... secondo me è un bisogno percettivo e di concentrazione...ma gli stessi obiettivi di precisione, pulizia e fluidità li puoi raggiungere iniziando direttamente sul repertorio senza il bisogno di tecnicizzare la prima fase di studio...IHMO!!!
  17. ,,,mi hai fatto ricordare una cosa....quando ero al V° anno suonavo spesso sui gran coda (un bellissimo bosendorfer) dell'auditorium in conservatorio ed essendo moooolto pesante come tastiera mi ero fatta la falsa concezione che appunto servisse molta forza da ottenere con un riscaldamento massiccio e mi apprestavo a suonare come se dovessi fare una qualche prova di culturismo per le dita....giù di scale e hanon per almeno un'ora.... ma non penso sia la concezione di Simone....credo abbia superato da una vita queste false concezioni e anzi forse non le ha mai avute....
  18. ? veramente?...parli proprio da un punto di vista muscolare? io inizio direttamente a studiare. certo dopo qualche minuto c'è maggiore fluidità e tutto il resto e le mani sembrano fare esattamente quello che voglio (come dici tu) però non sento l'esigenza di "scaldare" la mano. piuttosto a freddo certe volte ( per certi pezzi) trovo difficile l'attacco del pezzo ma è una difficoltà di testa non muscolare....quando il pezzo non è ancora maturo l'attacco giusto può essere difficile per il tocco o per la limpidezza dei passaggi iniziali. ma ripeto questa è un'altra difficoltà. sono ancora molto "scolastica".....
  19. dove? mi piacerebbe moltissimo una realtà come questa finlandese, ma spesso noto con dispiacere che i musicisti stessi fanno gli snob e alimentano una "cultura" elitaria e poco sana basata sul giudizio del tecnicismo più o meno virtuosistico come se l'interprete dovesse essere più un fenomeno....(da baraccone?) e non semplicemente il tramite per un bene immenso quale è la musica. mi è capitato spesso di invitare a concerti locali (di musicisti locali) altri musicisti i quali mi hanno risposto che non ne valeva la pena andarci non trattandosi di pianisti notevoli.....
  20. ...guarda, iniziare da adulti ha i suoi pro e contro. Certamente hai una maturità emotiva e una consapevolezza di obiettivi maggiore rispetto ad un bambino..non è tutto più faticoso.ma giustamente come ben diceva Paolo si cerca di strutturare e razionalizzare troppo anche cose che devono essere più sensoriali. Molti gesti pianistici vanno insegnati di presenza per evitare che frasi come "braccio morto" che è usuale nel gergo pianistico resti nebulosa. se non la si sperimenta guidati dalla presenza fisica di un insegnante (che sulla base del feedback dell'allievo lo guida), non si riesce a trasformare questo concetto in una sensazione empirica tua. Comunque... Fai una prova.....mettiti in piedi e fletti completamente il busto in avanti lasciando penzolare le braccia...controlla il penzolamento dalle spalle lasciando invece tutto l'arto completamente rilassato a penzoloni...sempre mantenendo questa sensazione di rilassamento gestisci il dondolio variandone la velocità e la direzione. Noterai che anche il braccio partecipa non è completamente "un peso morto", ma è comunque rilassato ed é sospeso principalmente dalla spalla. In questa posizione ti è di grosso aiuto la gravità ma grossomodo sulla tastiera hai una partecipazione simile della spalla, braccio, e avambraccio. Le dita che "arpionano" non spingono esercitando forza...ma semplicemente contrastano la caduta per gravità del braccio rilassato. Nel pezzo che stai facendo il braccio sinistro descrive (dal basso all'accordo) degli archi in cui è sostenuto prevalentemente dalla spalla e il braccio "dondola" completamente rilassato...."morto" significa che non spinge. Il polso si flette morbidamente tirandosi dietro il peso della mano. .....
  21. ....bellissime considerazioni che riassumono in effetti ciò che, secondo me, bisognerebbe essere capaci di fare. suonare liberi dallo spartito è estremamente gratificante (si suona a cuore aperto) e si possono raggiungere livelli interpretativi notevoli, ma essere comunque capaci di dare altrettanto con lo spartito potrebbe essere altrettanto grandioso sia in termini di risorse mentali che emotive...ed effettivamente "salva" da parecchie libertà che inevitabilmente ci si prende proprio quando si è convinti che la memoria sia solida e affidabile.
  22. ....concentrati sulla sensazione di rilassatezza...non soffermarti troppo a pensare..."il polso deve essere a 40° il braccio a 30°" (tanto per dire)....e la sensazione che devi cercare..
  23. Io aggiungerei una cosa a ciò che è stato detto... Come suona la stanza? Quello che noi percepiamo è anche dato da tutta l'acustica della stanza e a me più volte è capitato di sentire come "strambo" un pf in una stanza e poi sentirlo decente in un altro ambiente. L'ambiente influisce sulla timbrica come anche sulle altre caratteristiche del suono per cui potrebbe incidere facendolo percepire anche disarmonico. ...o sbaglio? Ma il piano è nuovo o usato? E che pf è?
  24. Io invece funzionò al contrario....se tengo lo spartito non mi concentro mai del tutto per cui tendo a leggere e memorizzare subito. Il danno è ovviamente, maggiore lentezza di studio e quindi riduzione del repertorio...un rischio è anche quello di leggere lo spartito troppo poco e memorizzare male i dettagli.
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