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Piano Concerto - Forum pianoforte

francescochopin90

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Tutto postato da francescochopin90

  1. Vi mando un audio registrato leggermente più distante, ma sempre relativamente vicino al pianoforte; lo scherzo di Chopin era giusto letto 2015-11-23 prova.mp3
  2. No, ha detto di aver accordato crescente per questioni di disarmonicità. Per quanto riguarda i martelletti, siamo tutti d'accordo che hanno perso di elasticità e devo pensare a una sostituzione. Abel o Yamaha?
  3. Il sustain c'è ma non si avverte nella registrazione perché il tablet esegue delle compressioni digitali e dei tagli su certe frequente, in particolare quelle acute. Ammetto che forse il suono non è dei migliori, ma per adesso non mi posso addossare il costo di un cambio di martelliera. Di solito quel senso di "gommosità" lo sento scomparire dopo una settimana dall'intonazione: un tecnico mi ha spiegato che il pianoforte va intonato sempre un po' più chiuso rispetto al risultato voluto. In effetti mi ritrovo: i primi giorni si avverte sempre un "effetto sordina". Non so se è normale e rigiro a voi il quesito. Comunque non mi ha toccato gli apici.
  4. Vi aggiorno sullo strumento. Ho posizionato le bass trip e due giorni fa è venuto il tecnico accordatore. Lo strumento è stato accordato male le altre volte; questa volta ha accordato per terze verificando le ottave e le decime nei vari registri. Ha voluto farmi un'accordatura crescente sugli acuti e un po' calante nei gravi e, già con la sola accordatura, lo strumento è diventato più "acuto" e canterino. Ha eliminato lo zirlo passando una specie di giravite sotto le corde, vicino le caviglie. Ha trovato alcuni problemini, "fesserie" secondo lui: gli smorzatori non si alzavano insieme con il pedale, per cui me li ha dovuti regolare. Nel regolare la smorziera ha trovato un'imperfezione nella regolazione che mi portava ad avvertire un eccessivo gioco sul fondo del tasto: ora effetivamente non si sente anche se non l'ho mai notato sinceramente e poi non ho capito il legame fra smorzi e aftertouch (se di questo si tratta). Ha trovato la tastiera eccessivamente "pronta" e ha regolato le molle di ripetizione e ha lubrificato le molle dei pedali. Per il resto tutto ok! Poi ha intonato alcuni martelli, sagomandone alcuni. Ha detto che effettivamente sono stati, secondo lui, volutamente arrotondati per addolcire il suono anche se ha affermato che non è proprio corretto. Comunque secondo lui la martelliera è pienamente funzionante e ne prevede la sostituzione con una originale Yamaha fra un paio d'anni. Su quest'ultimo punto non sono pienamente d'accordo: adoro il suono "europeo" delle Abel; per esempio del mio pianoforte mi piace il fatto che si senta la percussione, cosa che normalmente avverto in modo più tenue negli Yamaha. Alla fine ha silenziato un altro po' di scala duplex. Allego un file, considerando il limite di una registrazione fatta con un tablet.mozart.mp3
  5. E il suono non dovrebbe impoverirsi? Sembra più sonoro invece.
  6. Rispetto alla situazione precedente, ossia senza silenziare quei 3 risuonatori
  7. E invece per quale principio fisico il suono diventa più canterino, netto e meno rimbombante? Non parlo solo di un fastidio eliminato ma di un vero cambiamento di timbro generale. Ricordo che non ho silenziato tutta la scala duplex, ma la porzione corrispondente al sol#3 (che, pizzicata con il plettro, produce un la).
  8. Lo zirlo non riesco a capire da cosa dipendi. Però ho trovato la causa di molti armonici strani: la sezione della scala duplex di una tripletta, che suona proprio il la. Silenziando solo tale tripletta avviene già un miracolo: il suono diventa più nitido,cristallino e, strano ma è così, non eccessivamente rimbombante. Si tratta di una tripletta molto vicina all'incrocio delle corde. Per quanto riguarda il la più acuto, più che di zirlo, si tratta di una vibrazione dell'intero strumento; pensandoci, la faceva anche con il pianoforte verticale e l'ho risolta solo quando ho portato lo strumento in camera mia. Praticamente arrivo a quella nota e sento 《zzzz》. Invece sono meravigliato di come possa cambiare totalmente il timbro dello strumento silenziando una sola tripletta di risuonatore: più netto, più canterino, bassi non caotici, sono sbalordito!!! Vi aggiorno quando lo strumento verrà accordato. Però sarebbe bello avere delle spiegazioni, anche per gli altri forumisti, di questi fenomeno.
  9. Credo di aver individuato il problema: ho silenziato con un panno la scala duplex! Si sono eliminati tutti gli armonici strani e i bassi sono meno prevalenti. Il pianoforte rimbomba di meno. Lo zirlo rimame, sto impazzendo. Sono in attesa del tecnico per un'accordatura decente. Credo che mi farò mettere una sordina sulla scala duplex e intonare un po' meglio la martelliera che mi sembra troppo rotondeggiante in punta. Per quanto riguarda gli sbalzi idrotermici, sono utili quelle bustine che stabilizzano l'umidità? Non voglio spendere una barca di soldi per far installare il sitema con igrometro.
  10. Grazie e gentilissimo!!! Allego una foto per consigli di natura tecnica ed estetica, spessore e lunghezza. Considerare anche la presenza del balcone alle spalle (il sole non arriva mai).
  11. Sì secondo me è stato accordato male. Assestamento nel senso che il pianoforte è da poco in casa e mi è stato detto che inizialmente ne soffrirà un po'.
  12. No, sono solcati pochissimo! Però è evidente che sia scordato. Purtroppo il pianoforte non è in una posizione ottimale trovandosi in una sala soggetta a cambi di temperatura e umidità. In effetti, pensandoci, appena accordato era tutto molto più "pulito". E credo anche che lo strumento si stia ancora assestando perché, per esempio, la prima accordatura ha tenuto pochissimi giorni, la seconda (fatta in modo "veloce", durante una regolazione della meccanica che avevo richiesto, solo sulle note che si erano scordate) ha retto molto di più. Ora attendo la terza accordatura, questa volta a distanza di qualche mese.
  13. Sì, ho fatto caso che dipende molto da umidità e temperatura. Ho anche programmato un'accordatura per dicembre poiché sento dei battimenti. Per quanto riguarda l'acustica, a me interessa una condizione ideale per me, per studiare e sentire tutto. Sono una persona molto scrupolosa e basta pochissimo per avvertire disagio: essere sommerso dai bassi e sentire sordi gli acuti non è proprio una situazione tranquilla per me. Ripeto: nella sala gli acuti emergono in tutto il loro splendore. Avevo provato a fare delle registrazioni con il tablet sia da vicino che da lontano; purtroppo non vanno bene per due motivi: da lontano non registra bene e il software applica una compressione digitale che "sopprime" gli acuti.
  14. Logicamente la soluzione "gettare i bicchieri dal balcone" è da escludersi ahahah
  15. Salve. Ho notato sul mio pianoforte Yamaha C3 dei rumori metallici quando suono i la del cantabili; inoltre su alcune note, pochissime, del registro grave sento chiaramente in sottofondo un la acuto. Considerare che il pianoforte si trova in un salotto dove sono presenti bicchieri di cristallo. Altra domanda è legata all'acustica. Siccome l'ambiente è grande, solo e soltanto dalla posizione della panca (quindi del pianista), si sentono molto grossi i bassi (da sentire addirittura tremare il pavimento) e abbastanza inconsistenti e distanti gli acuti. Non credo sia una questione di intonazione perché ho provato a far suonare una fcavia. Mi sono messo prima in ginocchio davanti al pianoforte e sentivo la stessa cosa; abbassando il leggio iniziavano ad emergere gli acuti; cambiando completamente posizione il suono cambiava radicalmente avvertendo un perfetto equilibrio fra gravi e acuti: gravi potenti e acuti molto canterini (la cosa bella è avvertire una leggera fase di decay subito dopo la percussione per poi risentire il suono rinforzarsi di nuovo, avvertendo la bellezza dell'onda calante). Tutte queste prove sono state effettuate col coperchio aperto. Stavo pensando di girare il pianoforte con la curva rivolte non verso la sala, ma verso il muro. Cosa ne pensate?
  16. Allora quello che manca è il pensare alle frasi lunghe e creare all'interno di esse alternare fasi di tensione e fasi di distensione. Avevi iniziato con la giusta distensione, quel po' di esitazione iniziale necessaria e mi sono detto sbalordito; poi però è diventato tutto un po' statico. Si sente, nel primo tempo, che ricercavi un suono, però lo facevi suonando sulle uova! Però è da apprezzare davvero tanto lo sforzo!! Complimenti. Però ora per andare avanti devi far "respirare" la musica e il respiro si realizza con il pedale di risonanza: se respiro è superficiale, lo sarà anche l'affondo del pedale; al contrario affondare molto, realizzando il "tremolo di pedale" e impastando le armonie. Il terzo tempo è tutto troppo attivo: la chiave di volta è il pollice della mano destra. Vedrai che riuscirai ad estrarre degli arpeggi suonando solo con il pollice (le altre note devono essere attive ma presenti, raccolte nel gesto della mano) e all'interno di queste alternare le tensioni e le distensioni, sempre con l'ausilio del pedale. Ricordati che per rendere "fisiologica" un'esecuzione, devi giocarti bene le energie. Se hai della Nutella e la metti tutta su un punto, avrai bisogno del tempo per prenderne altra dal barattolo; se la salmi, il gioco è diverso. Cosa voglio dire? Si tratta sempre di dare la giusta tensione e distensione. Se parti con poca distensione, fisiologicamente non puoi arrivare a grandi tensioni; se parti molto disteso, puoi creare tensioni inimmaginabili senza nemmeno renderne conto! Vale anche il contrario. Ricordati: dopo una grande tensione, segue una grande distensione, dopo un enorme accento, segue un pianissimo, anche se non è segnato, ma è fisiologico. Guarda in questa prospettiva soprattutto il terzo tempo. Ma anche al primo tempo: penso alla melodia con il mignolo, dopo un accento iniziale, le altre note sono passive e, eresia, la nota più debole è quella del battere. Sì, perché il battere non è un punto di tensione, ma di distensione, di caduta, di passività; raccogliamo le energie nel levare. Poi dipende da caso a caso, ovvio!
  17. Ti mando la prima paginetta suonata da me. È suonata male, giusto letta; bisognerebbe affinare tante cose. Però si capisce la mia linea di pensiero. Scusami il reverbero. consoliszt.mp3
  18. Molto bella! Complimenti! Io la eseguo esattamente a questa velocità, ma mi piace avere più movimento alla sinistra, sia sulla dinamica che sulla agogica. In alcuni punti mi piace non far coincidere le due mani. Però si tratta di un mio modo di suonare Rinnovo i complimenti! Ad maiora.
  19. Ricordati che ogni pianoforte è unico al mondo, a prescindere dal modello. Però posso esprimermi basandomi sugli strumenti che mi è capitato di suonare o ascoltare. Meccanicamente preferisco i Kawai, specie quelli che montano la Millennium III in fibra di carbonio. Per quanto riguarda il suono preferisco gli Yamaha: cantano di più ed è tutto più "scoperto", cristallino. Però ti dico che io possiedo uno Yamaha C3 a cui sono state fatte delle modifiche da parte un bravissimo tecnico (ti basti sapere che era al servizio di Benedetti Michelangeli) e possiede una meccanica completamente diversa da altri esemplari dello stesso modello (assomiglia più a un Kawai che a uno Yamaha) e il timbro dello Stainway, con dei bassi che ti fanno tremare il pavimento sotto i piedi e acuti che escono senza difficoltà, dolci e allo stesso tempo percussivi. Questo per farti capire che comunque ogni strumento è unico e irripetibile.
  20. Sai, io ho maturato una cosa: esiste una sola velocità in musica e corrisponde al nostro respiro! Che eresia: Un conto è la croma di un largo, un conto la croma di uno scherzo di Chopin. È vero!!! Ma allora cosa cambia? Cambia la quantità di note all'interno di uno stesso respiro. Ma il respiro è il nostro e nessuno c'è lo può imporre, nemmeno quando un compositore del calibro di Beethoven c'è lo impone, probabilmente per darci un'idea. Quando scrivo qualcosa non riesco mai a esprimere esattamente al 100% il concetto che ho in testa; figuriamoci quando si compone un brano musicale!!!
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