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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

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Tutto postato da thesimon

  1. Mi sembra dunque di arguire che siamo sulla stessa linea di pensiero...
  2. Ma hai fatto il test ? Quante ne hai indovinate ? Non so se vi ricordate che diversi utenti dissero che riconoscere un MP3 da un Wave era un gioco da ragazzi, venivano qui a fare i fighi. Il fatto che su un test dove vi fanno ascoltare la stessa versione in tre tipi di file diversi (dove quindi potete fare dei confronti per tutte le volte che volete) produca comunque degli errori è l'indicatore che gli mp3 a partire da bitrate di 192kBit sono isolatamente già praticamente irriconoscibili dai formati non compressi. Per isolatamente intendo che se vi faccio ascoltare una canzone senza che ci siano altre versioni per poter fare dei paragoni, nessuno sarebbe in grado di riconoscere Mp3 ad almeno 192kBit o Wave a meno di non beccarlo per c@@o ! L'algoritmo MP3 me lo sono studiato in MatLab ed è una cosa pazzesca ragazzi... Ho un testo che spiega l'algoritmo e lo implementa in MatLab; 129 pagine di testo complessissimo. Altissima matematica, informatica, fisica, acustica e psicoacustica fuse insieme per determinare un sistema di compressione senza rivali, ai limiti dell'impossibile e le dimensioni after-compression ne giustificano la complessità. Vi ricordo che un file mp3 può mantenere una buona qualità con una dimensione finale 10 volte inferiore a quella del file originale. Non ci sono altri algoritmi di compressione che garantiscono prestazioni come quelle dell'MP3.
  3. Ma come fai a circoscrivere una cosa personale in senso assoluto? Vogliamo metterla sui numeri? Per me suonare in un intervallo di tempo stabilito, ad esempio 5 secondi, 150 note saltando a destra e sinistra sulla tastiera del pianoforte senza steccare mi sembra assai più difficile di doverne suonare 20 su un violoncello intonandole, come mi sembra più difficile dover coordinare movimenti di 10 dita invece di 4, e non volendo ci ho messo in mezzo anche la letteratura visto che i dati reali rispecchiano nei casi più impegnativi di ciascuno dei due strumenti queste cifre. Qui poi stiamo parlando di difficoltà che presenta lo strumento dovendolo suonare, non strimpellare. Se parliamo di un bambino che deve suonare la sua prima nota sul violoncello e sul pianoforte mi sembra ovvio che sia più difficile sul violoncello ma non capisco quale dovrebbe essere la valenza di questo esperimento. Una persona che vuole iniziare a suonare uno strumento e mi chiede quale sia il più difficile lo deve fare con la consapevolezza della letteratura che dovrà affrontare per quello strumento. Non si può circoscrivere in senso assoluto anche perché in questa riga hai postulato una cosa che non è affatto oggettiva. Qui praticamente stai dicendo che il lavoro di intonare le note è più difficile del lavoro di suonare di più e contemporaneamente... Come fai a dirlo ? Magari per te, ma non puoi dire che questo sia vero in senso oggettivo. Torno comunque a dire che il "dipende" in questo specifico contesto non è un Jolly, è la mia risposta alla domanda... Non vedo come si possano dare risposte oggettive con quello che stiamo analizzando. Voglio dire qui non si sta discutendo se sia più difficile farla tutta dentro o fare la copia 1:1 del David dove la risposta, a meno che il soggetto non sia affetto da displasia peniena, è oggettivamente: "è più difficile fare il David". Qui si sta parlando delle difficoltà di suonare due strumenti molto diversi tra loro e per me la domanda non dovrebbe esistere perché in senso assoluto non esiste una risposta. L'unica che reputo accettabile è il "dipende", "dipende dalle doti naturali di chi si appresta a studiare quello specifico strumento", e dovendo usare ciò che tu chiami Jolly come unica risposta plausibile, mi viene da dire che dobbiamo risalire al passo precedente, ovvero alla domanda di partenza che non ha senso, e che torno a dire essere sciocca. In ogni caso ho riscontrato che spesso, (non è il tuo caso né il mio a quanto pare), ognuno tira l'acqua al suo mulino quando si discute di queste cose. Motivo in più per non parlarne.
  4. Io con ascolti da 2000 euro e un convertitore da 1600 euro sono riuscito a indovinarne 4/6... Vediamo se è così facile beccare lo wave non compresso invece dell'MP3. PS. Il test si può fare solo una volta e comunque non avrebbe senso tornare indietro e rifarlo da capo. I furbetti non ci piacciono http://www.npr.org/sections/therecord/2015/06/02/411473508/how-well-can-you-hear-audio-quality
  5. Molto bene così posso dire la mia. Innanzitutto la domanda mi sembra stupida, senza offesa per chi l'ha posta. Mi sembra stupida perché le difficoltà non possono essere intese in senso assoluto. Ognuno è naturalmente più portato per qualcosa quindi ciò che per me può essere ai limiti dell'impossibile per qualcun altro potrebbe essere una passeggiata di salute. Un esempio che mi viene lampante è quando all'università il primo scoglio era l'esame di analisi. Per alcuni era come bere un bicchiere d'acqua, mentre per altri non c'era verso di fargliela entrare in mente. Questo concetto si applica a qualsiasi cosa ovviamente quindi suonare il pianoforte o la tromba o il violino dipende solamente dall'inclinazione di una persona e tutto per lui diventa più facile. Riguardo il fatto che per un violoncellista intonare una nota sia un lavoro in più, forse è vero quando si trova agli inizi, con la pratica la cosa dovrebbe diventare automatica così come per un pianista è automatico beccare le note quando effettua un arpeggio, perché se dopo anni che suona quello strumento intonare una nota deve ancora essere considerato come un lavoro impegnativo al punto da far classificare il suo strumento come il più difficile in assoluto solo perché va intonato, allora forse dovrebbe tornare sui suoi passi e cambiare strumento. Direi piuttosto che gli strumenti ad arco hanno una variabile in più, ossia il diverso tipo di inviluppo del suono. Un arco può accrescere l'intensità sonora ed essere più espressivo di una chitarra o del pianoforte. Certamente comprendo anche il discorso di Stefano. Nel pianoforte la lettura, ma chiamiamola la quantità di eventi che il pianista deve processare contemporaneamente è molto ma molto più complessa di quella degli altri strumenti e questo lo rende molto difficile, a prescindere dal fatto che non si debba intonare... NB. Ho detto molto difficile, non il più difficile. Se analizziamo il discorso difficoltà del singolo lavoro vs. difficoltà di processare contemporaneamente diversi lavori, allora torniamo al discorso principale. Dipende dalle inclinazione della persona. C'è chi può trovare più difficile svolgere un solo lavoro più impegnativo che svolgere più lavori più semplici insieme ma potrebbe essere vero anche il contrario. Personalmente se oggi dovessi dire qual'è lo strumento più difficile da suonare non direi gli archi ma la batteria. Ho provato a suonarla qualche volta (mio padre è un batterista) e sembravo un cerebroleso che non riesce a coordinare i movimenti. Certamente non è il mio strumento ed ecco perché a me risulta così difficile, perfino più difficile del pianoforte o degli archi.
  6. Cari amici, volevo rendervi partecipi dell'apertura di un nuovo portale web: Audiogeeks. Il portale, diviso in: piattaforma web, sezione articoli, sezione prodotti e forum, è già attivo. La tematica del sito è incentrata sulle tecnologie nel campo della musica e dunque si discosta (volutamente) da quelle del nostro forum di pianoconcerto che è invece pensato per discutere un lato più artistico della musica e che si addentra in un livello più tecnologico solo per quanto riguarda il pianoforte. Diciamo che audiogeeks è il luogo ideale dove leggere un articolo che ci aiuti a capire come scegliere una cuffia capace di soddisfare le nostre esigenze, un posto dove leggere qualche recensione di synth e moog che abbiamo adocchiato, chiedere consiglio su un microfono da studio e discutere del setup per uno studio di registrazione o per eventi live. Al momento è ancora abbastanza vuoto essendo stato messo online da appena due giorni ma contiamo di crescere abbastanza rapidamente quando cominceremo a pubblicizzarlo sui vari canali. Colgo, con quest'ultimo pensiero, l'occasione per ricordarvi che stiamo cercando articolisti, pertanto chiunque padroneggiasse un argomento sulla tecnologia applicata alla musica e volesse accrescere la propria immagine tramite un portale che diventerà da qui a breve termine un punto di riferimento italiano sull'ingegneria del suono, potrà contattarmi... Ogni aiuto è ben accetto viste le dimensioni del progetto che verrà ampliato con sempre nuove idee, sezioni e progetti. Parte dei lavori che verranno pubblicati saranno anche concessione del dipartimento di Ingegneria Elettronica dell'università di Tor Vergata (RM), che ha acconsentito affinché pubblicassimo tesine e ricerche degli ingegneri del suono (sempre previo loro autorizzazione scritta). Per i nuovi iscritti abbiamo previsto una piccola sorpresa... I nuovi utenti potranno scaricare gratuitamente la libreria "Classical Piano", mio lavoro di Tesi che ha visto la partecipazione del M° Paolo Ferrarelli, il quale ha concesso l'uso del suo pianoforte curandone la preparazione per le operazioni di campionamento. Non mi resta che darvi il link al portale: www.audiogeeks.it Sperando di farvi cosa gradita vi auguro di frequentare parallelamente e con lo stesso interesse entrambi i progetti in cui attualmente mi trovo coinvolto. Grazie a tutti per l'attenzione, a presto. Simone Renzi
  7. Pensa che lo stavo sentendo stamattina in macchina. Secondo me è geniale...
  8. Mmmmm su cubase non posso esserti molto d'aiuto...
  9. È una vita che non vedevo il Batch. Mi sto emozionando. Mi divertivo a scriverci dei virus da bambino. Quanti bei ricordi...
  10. Se un pianoforte è stato sempre trattato come si deve non vedo perché non optare per un pianoforte usato. Il pianoforte così come la macchina richiede delle cure... Controlli periodici, accordatura, intonazione, sostituzione di parti difettose o che possono rovinarsi nel tempo. Se un pianoforte ha avuto un buon proprietario le sue condizioni saranno impeccabili. Come accorgersene ? Chiaramente comprare un pianoforte non è come entrare dentro un bar e prendere un pacchetto di caramelle. Sono parecchi soldi quindi è sempre il caso di spendere un centinaio di euro da dare ad un bravo tecnico e farsi assistere. Controllare la meccanica, la tavola armonica, lo stato delle corde e dei martelli ed infine quando avrà passato tutti i controlli sarà possibile comprare lo strumento in tranquillità.
  11. @principale8 hai fatto la perfetta analisi della realtà dei fatti. Elogio per te !
  12. Non è che io abbia abbandonato il progetto, il problema è che allo stato attuale sto lavorando a tanti progetti parallelamente al mio lavoro inclusa l'apertura di un altro portale unicamente dedicato al mondo dell'audio professionale e sto mettendo sotto anche un po' di repertorio concertistico nei ritagli di tempo notturni. Capisci bene che sviluppare un accordatore è una cosa che richiede parecchio tempo che al momento non so dove prendere. Vedremo in futuro... Grazie comunque per la fiducia.
  13. In tutta onestà mi sembrano molto più affidabili Veritune e Tunelab, almeno stando ai dati tecnici forniti dalla casa questi modelli TLA non hanno neanche il calcolo della disarmonicità.
  14. PS. Ti ho cancellato il post che avevi scritto nell'altra sezione per contenuto duplicato. In futuro ricordati di non incollare gli stessi post in diverse discussioni.
  15. Ciao Pamela, purtroppo non credo che la cosa sia riconosciuta dai conservatori perché i programmi mi sembrano un tantino poveri e settorializzati rispetto ai classici applicati dal conservatorio, men che meno che si diventi maestri. In ogni caso attendiamo l'opinione autorevole dei maestri di conservatorio che qui non mancano per sentire il loro parere sicuramente più ufficiale del mio.
  16. Credo di aver capito io cosa voglia dire Armony. Praticamente sta chiedendo se frequentando il corso di composizione si studia mettendo mano sul pianoforte, oppure se gli insegnamenti sono unicamente teorici. Mio punto di vista: come ti hanno già detto Gerardo e Frank. Lo studio del pianoforte nel corso di diploma (oggi laurea) in Composizione è appartenente a quella che viene chiamata materia complementare, così come lo studio dell'armonia è complementare nel corso di diploma (oggi laurea) in Pianoforte. Pertanto nel corso di pianoforte vengono date delle basi di armonia che servono al pianista per fare l'analisi armonica dei brani che dovrà interpretare ma che non lo mettono assolutamente nelle condizioni di comporre secondo le regole della composizione proprio perché non essendo questo l'obiettivo del corso di studi, non si svolgono tutti quegli studi sugli strumenti, sulle forme e sulla composizione nei vari generi musicali e per i vari organici. È vero anche il discorso contrario, ovvero nel corso di Composizione si forniscono delle basi sullo studio del pianoforte, con dei brani abbastanza semplici tecnicamente che ti mettono in condizione di "testare" quello che scrivi ma che non ti permettono di certo di eseguire l'integrale degli studi di Chopin. Ecco come stanno più o meno le cose.
  17. Parlo un po' a partito preso perché non so se Paolo sia disposto ma Nola non mi sembra così lontana. Se riesci a mettertici d'accordo, magari con una piccola donazione a titolo di rimborso spese di viaggio, forse potrebbe venire direttamente lui a farti da consulente. Prova a chiederglielo, tentar non nuoce. Il fatto della Garanzia 5 anni è una cosa che danno quasi tutti, ma vedi su un pianoforte ci sono componenti che possono essere usurati ma comunque in grado di lavorare ancora per qualche anno. Se i martelli sono squadrati sono da cambiare ma questo non toglie che il pianoforte funzioni bene per un orecchio neofita. Stessa cosa per gli attriti della meccanica, se non conosci quali dovrebbero essere i pesi dei tasti, il pianoforte funziona, però magari non funziona come dovrebbe funzionare. È come se tu non avessi mai provato una macchina, trovi un'occasione la vai a provare e la macchina è apparentemente in buono stato, cammina e frena correttamente, l'impianto elettrico va bene però per un problema agli iniettori che tu non conoscevi e che non sei in grado di diagnosticare, invece di fare 0 - 100 in 10 secondi li tocca in 20 secondi. Non avendo termini di paragone per te va bene così ma se provassi la stessa macchina perfettamente funzionante ti accorgeresti che probabilmente le cose non stanno proprio così come aveva detto il rivenditore. Negli strumenti come il pianoforte, specie se si compra da privati, molti non sanno neanche di cosa si parla e quindi dicono che tutto funziona perfettamente per il solo motivo che "il motore si accende" e proprio perché ignoranti della materia, lo dicono in buona fede... Un tecnico competente può approfondire la questione e valutare attentamente le problematiche nascoste dello strumento che stai comprando e magari salvarti da un errato acquisto che ti farebbe buttare un sacco di soldi. Immagina se comprassi un pianoforte con la tavola armonica crepata ! Sarebbero dolori. Magari un bravo tecnico potrebbe individuare e consigliarti un altro strumento salvando anche i tuoi soldi. Io la prenderei in considerazione questa idea se stessi al tuo posto, in fondo qui non parliamo di un investimento di 500€ che se prendi la fregatura ti batti finché puoi e poi amen, qui parliamo di diverse migliaia di euro e mi sembra il caso di andarci con i piedi di piombo e valutare bene gli strumenti sui quali riponiamo i nostri risparmi.
  18. No, tranquilla Nancy, sono loro che negli ultimi tempi sono andati avanti a passi spediti e, a momenti è difficile starci dietro anche per quelli del mestiere. Ogni giorno escono 2 o 3 cose nuove sul mercato in campo audio. Non gli si sta dietro !
  19. L'intonazione viene fatta su un modello fisico. Al tatto non cambia nulla. Cambia il suono che puoi "aggiustare" tramite il software della tastiera. In sostanza è quel software che ti simula il feltro del martello più morbido o più rigido.
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