Discussione vasta come l'Africa!!!! Forse è meglio trattare l'argomento....a puntate !!!
Allora .io vorrei cominciare riflettendo sul fatto che gli strumenti moderni non sono affatto uguali a quelli d'Epoca. Scarlatti suonava sul gravicembalo e oggi noi ci troviamo ad eseguire le sue sonate ( ammesso di non scegliere uno strumento simile a quello d'Epoca, per esempio un semplice clavicembalo) su di uno Steinway, magari grancoda. Che fare? Dobbiamo fare una scelta interpretativa. Alcuni pianisti inorridiscono nel sentire le sonate di scarlatti eseguite con il pedale di risonanza. Escono dalla sala e hanno a disposizione tutte le facili "cattiverie" per poter criticare una esecuzione magari interessante. Si lasciano ascoltare , pronunciando a voce alta la frase: "...e poi tutto quel pedale..." Il pianista protagonista del concerto potrebbe rispondere: "...Secondo me, suonando su di un moderno strumento non si deve rinunciare e/o sacrificare il suo suono e la mia interpretazione diviene attuale, destinata ad un ascolto e ad una estetica interpretativa contemporanea"....Mah....
Altri insegnano o insistono che converrebbe suonare i classici e, figuriamoci, i clavicembalisti senza pedale. Suono asciutto e tecnica quasi poco legata, imitando il suono dell'Epoca. Lascio a voi l'ardua sentenza. Dico solo che troppo spesso si demonizza il pedale di risonanza e piuttosto, come ha sostenuto Marcy63 bisognerebbe insegnare ad usarlo meglio, magari anche quello in battere, molto poco usato, e sentire bene il cambio di armonia. Fine della prima puntata...già troppe cose
P.S. Proprio Mozart usando i primi Stein con pedale a ginocchio implementò la sua "espressione". Che dire del mondo in la minore, eseguito con generoso pedale ?( ascoltare Serkin nella raccolta Philips dei concerti per pianoforte e orchestra, probabilmente un bis dal vivo)