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Piano Concerto - Forum pianoforte

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  1. Ciao mi chiamo Mimmo e sono il papa' di una bambina, di quasi 10 anni, che si appresta ad iniziare il terzo anno di pianoforte. Fino ad ora si è esercitata su di un piano digitale (Casio CDP 200R), ma ora, visti i progressi è necessario passare ad un piano acustico verticale. Non posso permettermi di acquistarne uno nuovo e, purtroppo, più acquisisco informazioni e più la scelta si fa complicata.
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  2. Salve a tutti, ho sempre suonato svariati strumenti in vita mia, sempre o quasi sempre però a vista/orecchio/imitazione, cosa che mi riesce abbastanza bene. A 34 anni suonati ho deciso di apprendere come si deve la "teoria musicale" e ho trovato i vostri video didattici su youtube molto interessanti. grazie a tutti in anticipo.
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  3. Eccomi qui, pronto ad affrontare forse l’ultima avventura della mia vita. ho superato i sessant’anni e la musica mi ha accompagnato già da prima che venissi alla luce. Dopo un inizio sulle ginocchia di mamma al pianoforte mi sono appassionato alla chitarra classica e ho portato avanti gli studi con grande piacere e anche con qualche buon risultato. Ma la musica non è stato il mio mestiere. Adesso sono in pensione con qualche acciacco ma con un immutato amore per la musica e la pratica strumentale. E così mi avventuro ad imparare a suonare il pianoforte. Vedremo.
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  4. CriytalPiano, temo che la domanda iniziale: "Come prepararsi a suonare con la giusta umidificazione dei polpastrelli ?" abbia un po' depistato; alludi alla "preparazione", per cui nessuno si è orientato alla "novità scientifica". La questione posta in questi termini richiede sicuramente una specializzazione medica in quanto la richiesta sembra più orientarsi alla risoluzione di una patologia che a qualcosa di superabile in altro modo. Premesso che non sono un medico, sicuramente ci sono rimedi della nonna per mano fredda. La mano tremante potrebbe essere legata alla sfera emotiva...che può anche portare ad eccessiva sudorazione. Sulla mano troppa asciutta, la classica crema idratante (usata costantemente) può aiutare...non prima di suonare, altrimenti senti le dita impastate.
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  5. Vi posto questo link di Wikipedia... http://it.wikipedia.org/wiki/Quoziente_d%27intelligenza#Ereditariet.C3.A0 Resta comunque da certificare che il talento sia correlato all'intelligenza. Certamente un grande musicista avrà sviluppato un'intelligenza particolarmente evoluta in quell'ambito dell'esperienza umana pertanto sotto questo punto di vista sembra che il quoziente intellettivo ed il talento possano essere in qualche modo correlati. Il quoziente d'intelligenza non deve essere scambiato per una misura sull'intelligenza totale di un'individuo in quanto questa dipende da diversi fattori. Il quoziente d'intelligenza da comunque alcune indicazioni sulla capacità di un'individuo di risolvere dei problemi, specialmente logici, che sollecitano l'uso della corteccia Prefrontale del nostro cervello. Chi ha un alto quoziente intellettivo sarebbe pertanto una persona che meglio degli altri riesce a risolvere problemi ed in modo più veloce rispetto alla norma. Si è anche dimostrato che la musica ed in particolare saper suonare uno strumento incrementa il QI. Di enorme importanza sono i fattori ambientali. Nel link viene trattato anche l'argomento dell'ereditarietà. Per ulteriori informazioni potete far riferimento al link del Mensa Italia in cui vengono trattati alcuni temi riguardanti l'intelligenza e la sua misurazione. http://www.mensa.it/cos-e-il-mensa
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  6. Sono certo che ci siano, io avevo letto qualcosa sui legami tra "talento musicale" (che comunque è un concetto che non mi sento di definire...) e tratti sessuali (definiti in modo molto preciso e scientifico, quindi con valutazioni di tipo ormonale e genetico). Le persone con tratti androgini, ovvero con rilevabili caratteristiche del sesso opposto al proprio (ma non si parla di omosessualità o intersessualità, si parla di caratteristiche anche meno rilevanti, tipo la struttura fisica, i tratti somatici etc), avevano intrapreso più spesso e con più successo studi e carriere musicali. Magari a prima vista questa non sembrerebbe una ricerca sull'ereditarietà e sulla genetica, ma il problema principale di ricerche simili è distinguere caratteristiche squisitamente genetiche da elementi "esterni". Non ha senso fare una ricerca sulla figlia di Muti, perchè non riuscirei a capire se i risultati sono legati a fattori genetici-fisiologici o al semplice fatto che è stata allevata in un contesto favorevole al talento musicale. E poi entra in gioco quel tabù che eviterei di superare fino in fondo, ovvero la definizione di talento musicale. Jovanotti probabilmente sarebbe stato cacciato da qualsiasi scuola di canto esistente sul globo terracqueo, ma attualmente ha più successo di me e di voi messi insieme. Come valuto il "talento" mio e di Jovanotti? Chi fa musica "brutta", o comunque non opere d'arte della madonna, ma la fa bene (Allevi, per esempio, o un qualsivoglia neo-melodico napoletano), ha talento o no? Il problema di queste ricerche è che spesso sono direzionate a scoprire caratteristiche di cui non conosciamo niente. Ahimè gli studi genetici non hanno senso se non c'è una base psicologica, analitica. Prima psicanalizzi mezzo mondo per capire COSA E' il talento musicale, e poi cerchi di trovare degli ipotetici "correlati genetici" o comunque fisiologici. E poi ti scervelli per trovare una metodologia di studio che ti permette di distinguere cos'è genetica da cos'è istruzione, società etc. Ci sono molti studi sull'orecchio assoluto, per esempio, e molti sono stati fatti su bambini in fase pre-linguistica, quindi anche con meno di un anno. Ecco, pare che un numero spropositato di bambini abbia dato prova di avere l'orecchio assoluto... ma visto che l'orecchio assoluto è raro per tutti le altre età, allora probabilmente l'evoluzione di questa caratteristica (e probabilmente di altri "talenti") segue criteri che ancora non conosciamo. Se domani scopro che tutti abbiamo l'orecchio assoluto appena nati ma che, non so, lo sviluppo del linguaggio interferisce e solo pochi riescono a mantenere l'orecchio assoluto, allora ho elementi maggiori per indirizzare la mia ricerca, anche genetica. E una delle ragioni per cui queste ricerche vengono affrontate con successo negli USA e non in Italia, è che lì si possono permettere di fare un gruppo di ricerca formato non solo da genetisti ma anche da musicologi, pediatri, psicologi, pedagogisti etc etc Perchè qui il problema non è scoprire qualcosa, ma intuire cosa c'è da scoprire. Non so se mi sono spiegato...
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