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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Devi scorrere tutto il PDF, c'è testo ma anche notazione quadrata. ... non è che ti aspettavi il graduale triplex, eh?!
  2. Ricordo l'eistenza dell'Early music, se n'era fatto cenno in questo topic http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/3892-la-solita-questione-filologia-o-no/
  3. Morto Keith Emerson, è suicidio. Fondò gli "Emerson, Lake & Palmer" http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2016/03/11/e-morto-keith-emerson-fondo-gli-emerson-lake-palmer_df742b98-eaef-4726-8334-7f52e6276496.html
  4. Sono incappato in questa pagina WEB Beethoven al pianoforte: le note di troppo della tradizione e perchè non devi suonarle http://beethovenautentico.com/beethoven-al-pianoforte-le-note-di-troppo-della-tradizione-e-perche-non-devi-suonarle/ Come vi ponete sulla questione?
  5. Può essere interessante esplorare anche Grammar of conducting di Max Rudolf, uno dei capisaldi della direzione d'orchestra che riprende la teoria di Quantz
  6. Geniali interpretazioni e riscoperte.
  7. http://www.corriere.it/spettacoli/16_marzo_01/morricone-premiate-mie-fatiche-ma-non-lavorero-piu-la-rai-8876271c-df1a-11e5-8660-2dd950039afc.shtml Alessandra, Andrea. E ripercorre al telefono la storia d’amore che ha emozionato l’Italia: quella con la moglie Maria, cui ha dedicato l’Oscar. «Ci siamo conosciuti a Roma nell’Anno Santo: il 1950. Lei è nata in Sicilia ma è venuta nella capitale a tre anni. Era amica di mia sorella Adriana. A me piacque subito moltissimo. Poi Maria ebbe un incidente, con la macchina di suo papà. Un attimo di distrazione, e andò a sbattere. La ingessarono dal collo alla vita, come si faceva allora. Soffriva moltissimo. Io le sono rimasto vicino. E così, giorno per giorno, goccia dopo goccia, l’ho fatta innamorare. Etc. etc.
  8. Sai cosa c'è di "interessante" di quel periodo? Direttamente chi "governava" era in grado di eseguire censure, per cui era gente molto preparata che arrivava addirittura a fare le pulci su alcuni intervalli che si potevano o meno utilizzare in musica (sto cercando di evitare di pensare ai nostri "rappresentanti")
  9. Ti riferisci al cronista della “Gazzetta Musicale di Lipsia” o a quello della "Wiener Zeitschrift für Kunst, Litteratur, Theater und Mode"? Anche Beethoven, come ricorda qualcuno: I suoi parametri sono ovviamente implicati nell'estetica. Non siamo nell'ambito della ricostruzione stilistica o dei primi esercizi di composizione; la conoscenza della grammatica della musica si da per assodata.
  10. In effetti io non ho espresso ancora nessun giudizio sulla musica di nessuno, ho solo riportato i contenuti di documenti storici invitando allo studio in quanto è difficile capire la genialità. Persino l'amico Schumann scrivera: "Forse solo il genio puo' comprendere interamente un altro genio." A me viene solo da dire: figuriamoci gli altri. Per cui la mia soluzione è essere umili ma soprattutto rispettare quello che dovrebbe essere il "paninaro alla tastiera" (Fedele? Billone?Del Tredici? Palumbo? Morricone paninaro? Campogrande paninaro? Bollani paninaro?). Ma esistono ancora i paninari? Il "bar" da dove partì tutto si Ma visto che si parla fra le righe di anni '80 (Berio paninaro? Morricone paninaro? Bettinelli paninaro? Donatoni paninaro?) Mi ripeterò ma io trovo un solo suggerimento utile: ascoltare e studiare. So che non suggerisco cose comode.
  11. Violenza? Risentimenti aristico-musicali? Scusa, ma hai mai ascoltato un mio brano di musica? Per cui non hai neanche idea di quale sia la mia estetica. Per cui di cosa dovrei risentirmi? Diciamo che forse non ricordi ma mi hai chiesto: >... Dipende da cosa si intende per "anche di loro si diceva la stessa cosa..." Io ti ho mostrato cosa dicevano e in effetti hai fatto delle affermazioni che non io, ma la cronaca del tempo smentisce. Potresti ad esempio magari provare a riportare qualche testimonianza contraria per mostrare come tutti abbiamo capito al volo la genialità di Beethoven nella Grande Fuga, che è solo un esempio - come dicevo - di quelli che potrei portare in discussione Per me per trovare qualcosa a favore bisognerà aspettare quel periodo fra 1890 e 1910.
  12. In effetti è un commento style anni '80...sono passati quasi 50 anni ma i commenti di certa gente sono sempre gli stessi; peccato che la musica sia tutta diversa oggi. Ma del resto, se uno si chiude nella propria lobby...siamo a posto. Il pregiudizio è una della maggiori cause di morte
  13. Guarda, questo mostra che proprio che stiamo trattando un argomento troppo complesso. La grande fuga non palesa immediatamente un bel niente ad un ascoltatore coevo di Beethoven, tant'è che ti riporto un po' di testimonianze in modo tale che ti siano da stimolo per studiare un po'. La prima esecuzione integrale del Quartetto in si bemolle maggiore ebbe luogo a Vienna il 21 marzo 1826. Il 10 maggio la “Gazzetta Musicale di Lipsia” scrisse quanto segue: Il primo, terzo e quinto movimento sono severi, cupi, mistici e perfino, a tratti, rebarbativi e capricciosi; il secondo e il quarto sono pieni di malizia e di allegria sbarazzina. Là, per una volta, Beethoven si mostra breve e sobrio, proprio lui che spesso, nelle composizioni più recenti, non ha temuto di oltrepassare i limiti urtando il senso delle proporzioni. Questi due movimenti furono salutati da una tempesta di applausi, e furono replicati. In compenso, il senso del Finale fugato è completamente sfuggito al cronista: era del cinese, incomprensibile. Quando gli strumentisti devono dimenarsi da un estremo all’altro (come per passare dal Polo Sud al Polo Nord) in mezzo ad incredibili difficoltà, quando ognuno fa sentire una parte diversa da quella dei suoi colleghi, e le voci s’incrociano di conseguenza per transitum irregularem, in una serie di dissonanze, infine quando il musicista perde ogni fiducia in se stesso, non essendo nemmeno più sicuro di suonare giusto, allora tutto ciò diventa un disordine babelico. In breve, un concerto destinato tutt’al più a fare la gioia dei Marocchini che abbiamo ascoltato a Vienna per l’opera italiana: per loro il più bel momento era stato quello che precedeva lo spettacolo, quando una parte degli orchestrali fa suonare delle quinte vuote per accordare gli strumenti, mentre gli altri preludiano simultaneamente in tutti i toni. Tutto ciò non sarebbe forse nemmeno formulato, se il Maestro potesse sentire quello che compone. Ma noi non vogliamo trarre conclusioni premature: chissà, forse verrà un tempo in cui tutto ciò ci sembra, a prima vista, confuso e imbrogliato, sembrerà chiaro e piacevolmente costruito. Profetica prudenza del “cronista” della “Gazzetta Musicale di Lipsia”! Abbastanza diplomatico e riservato anche quello della “Wiener Zeitschrift für Kunst, Litteratur, Theater und Mode”, nel numero 41 del 1826: Non si saprebbe dire quale abbia la meglio fra tutti i movimenti di questo Quartetto per la genialità di concezione, originalità di sviluppi, freschezza ingenua o maliziosa dello spirito. Il folto pubblico ha decretato un grande successo ai cinque primi tempi. Invece l’ “Allegro fugato” ha lasciato molto perplessi, facendo quasi svanire nel nulla gli eterei sogni suscitati dai movimenti precedenti. Rileggiamo: Dalle opere dei grandi compositori emerge immediatamente, anzi, si palesa implacabilmente anche al più impreparato inclita (o forse a lui ancora di più) la loro insondabile profondità umana, interiore, emotiva e intellettuale, che rimane tutt'ora senza eguali nella storia umana. Ma per favore, altro che genio! Hanno preso a pedate nel culo Beethoven. Siate un po' più umili e se proprio non ne capite di musica...non siete costretti a rilasciare interviste.
  14. Il discorso è molto lungo ma in fin dei conti la musica ricercata - banalizzando e semplificando - può essere anche un hobby per compositori ricchi. Citi Boccadoro, ma il 99% della sua musica è eseguita una sola volta e casualmente dalla sua orchestra (e lui comunque scrive bene ma deve avere un'orchestra per sentirsi eseguiti i brani); quanlcuno saprà che Mendelssohn ricevette in dono ad un suo compleanno - su sua specifica richiesta - un'orchestra. Sempre strabanalizzando: "ci piace vincere facile"; per cui qualsiasi compositore ricco sentirebbe eseguiti i suoi brani (belli, brutti, validi o meno validi) Diciamo che rispetto al passato sicuramente oggi mancano i mecenati (giusto per spolverare un termine arcaico) ma che in realtà ci sono ma non richiedono musica ricercata o meglio, soprattutto musica per immagini o arrangiamenti (Jazz o pop che siano). Nonostante la mia voluta banalizzazione, ci sono compositori che emergono e ci campano di musica...per cui è inutile lagnarsi; il mondo dell'arte è sempre stato spietato e c'è sempre quello più bravo e fortunato di noi. Ma questo vale in tutti i settori.
  15. Io leggo troppe generalizzazioni in questo topic; ad esempio non mi ci ritrovo per niente in questa definizione di quello che dovrebbe essere il mio lavoro: "cacofonie ad alto contenuto intellettuale, magari scritte dalla mano (anzi, scusate, dalla tastiera del PC) di un giovane compositore con barbetta e bomber da paninaro?" (adesso che ci penso bene lo "dicevano" pure a Beethoven e Stravinsky...ma non solo) Per cui, forse conviene prima andare a teatro a sentire la musica ... e poi valutare. E se proprio ascoltando la Grande Fuga di Beethoven ci viene da dire che il Maestro ormai è sordo e non sa più cosa fa...non sarà un problema di Beethoven. Ma ci sono svariati esempi che potrei mettere sul tavolo. Detto questo riflettevo su un altro "dettaglio", è la musica o il linguaggio ad essere storicizzati. Di sicuro il linguaggio, ma vedo che tutti avete usato o apprezzato interventi dove si parla di musica storicizzata, cosa intendete con esattezza? Anche esempi, grazie.
  16. Benvenuto Pterodattilo
  17. Esperienza che può essere interessante per chi vuole sentire le proprie colonne sonore eseguite da un'orchestra http://www.filmmusicworkshop.com/#!home/etgsf
  18. Quando dicevo "Questo si può leggere in tanti modi. Idee? (Conseguenze?)", pensavo anche a questo.
  19. Mi piace > L'educazione alla musica - come a tutta la cultura del resto - dipende invece innanzi tutto, > da chi governa e da chi ricopre ruoli di acculturamento generale in una società. Certo, però... Io capisco di più chi ha iniziato a fumare negli anni '50 rispetto ad uno che inizia oggi. Capisci che non regge la scusa "non lo sapevo", etc. Per me per la cultura è lo stesso, mediamente una persona normale di OGGI è laureta (nessuno più si ferma alla terza elementare); se uno non capisce che l'autonomia (in tutti i campi) si acquisce conoscendo, comprendi che non può essere un problema di chi cerca di essere meno ignorante possibile? Diciamo che > Se ci aspettiamo che venga dal basso Oggi come oggi, tanto meno "Se ci aspettiamo che venga dal governo". Troppo comodo aspettare sempre gli altri...sei laureato ("tu maiestatis")? E non hai ancora capito che serve "CONOSCERE"?
  20. A mio avviso questo dipende relativamente dal compositore.
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