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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Premesso che non sono uno Chef ma amo cucinare e, solitamente, con grande soddisfazione dei miei commensali … la cosa che mi ha fatto sempre specie guardando di tanto in tanto alcuni spezzoni dove Borghese cucina è che nessuna delle proposte, a livello di ingredienti/procedimento/presentazione mi ispira particolarmente. Cioè, non mi viene mai da dire: “provo quel piatto”. Sicuramente è una questione di gusto e non tanto della sua metodologia, avrà i suoi riscontri. Mi sembra uno che gli piace mettersi in gioco, una volta ho visto una puntata dove sfidava gente comune sottoponendosi ad una giuria popolare; in quella che vidi io perse pure…secondo me sono cose che lo rendono più avvicinabile e quindi più alla portata. Come ha detto Cromatismo, secondo me bisognerebbe vederlo all’opera in un ristorante di altro livello…probabilmente soccomberebbe, ma con i condizionali non si fanno discorsi “seri”…spesso in TV ho l’impressione che sei li per essere quello che ti chiedono di essere e non quello che sei…ergo, per me non valutabile in un ambito di eccellenza…. …come sempre mi sbaglierò.
  2. Infatti Foster all'inizio pensavo avessi escluso muscoli tipo Tricipite e Avambracci proprio per evitare la sensazione di affaticamento ai muscoli più piccoli e più sollecitati durante lo studio al pianoforte. Il bicipite è relativamente usato ...per questo pensavo allenassi solo quello nel braccio (chiaro, prima delle tue precise spiegazioni). Personalmente trovo opportuno che anche i deltoidi e il trapezio siano già recuperati prima di suonare...non guasta invece un certo rilassamento da allenamento dei muscoli più grandi della schiena, tipo i dorsali...in modo che diventino (sempre secondo me, eh) meno invadenti proprio quando si richia di abusarne Il problema è poi non diventare dipendenti da una certa condizione fisica, nel senso che non è che poi prima di un concerto puoi metterti a fare il vogatore; questo infatti è un altro warning, meglio suonare durante lo studio nelle stesse condizioni della futura performance ... per evitare sorprese spiacevoli
  3. Ringrazio tutti per l'attenzione e i commenti. @Oracolo/AleGozzo/Talentuoso Il brano è costruito secondo una struttura palindromica e che si basa sull’elaborazione di un totale cromatico difettivo secondo criteri matematici (con diverse affinità al numero 7) e sfruttando alcuni principi di specchiabilità del materiale. Il titolo non ha una vera traduzione letterale ma può avere tante valenze... Si basa su un mio sistema di scale...come diceva Oracolo, poco centra la Dodecafonia @Marcello/Piccinesco Per quanto riguarda le difficoltà d'ascolto della parte centrale, trovo interessante il fatto che la stessa subentra (secondo me) quando la modalità di elaborazione si sposta dalla speculazione alla deformazione. A tal proposito chiedo A Piccinesco, che è stato molto preciso a tal proposito, di provare ad ascoltare allo stesso link il “Canovaccio incompiuto 360” con particolare attenzione intorno all’ottavo minuto. Comunque in primavera posterò la versione eseguita da strumenti reali, di sicuro quella parte dovrebbe risultare più nitida…
  4. http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/1927-teoria-e-pratica-con-maxmsp/ Per il testo Musica Elettronica e Sound Design II Cipriani Alessandro - Giri Maurizio Teoria e Pratica con Max/MSP - Volume II versione italiana
  5. Segnalo questa interessante iniziativa, molti conosceranno il testo Musica Elettronica e Sound Design II Cipriani Alessandro - Giri Maurizio Teoria e Pratica con Max/MSP - Volume II versione italiana http://www.contempostore.com/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl_2&product_id=126&category_id=1&option=com_virtuemart&Itemid=82&lang=it Cari tutti, Sul lato destro, nella sezione PER LE SCUOLE sono stati attivati sconti per i docenti e per gli studenti dei conservatori e delle università, licei musicali etc. per il libro "Musica Elettronica e Sound Design" sia per il primo che per il secondo volume, appena uscito.
  6. A memoria effettivamente si trattava solo di link a pagine Facebook; nel caso specifico sarebbe come prendersela con chi discute su una notizia falsa data da un giornalista ... al posto che con il giornalista stesso. Ok che la tecnologia avvicina tutti e riduce il mondo in uno schermo...però se deve essere un problema, cassiamo pure questo topic
  7. C'è da dire che bisogna tenere conto anche di quando è stato scritto il libro, chiaramente chi è cresciuto con il Piston sa che V IV6 è considerabile una cadenza d'inganno, come del resto ad esempio Piston ha "esportato" il concetto di tonicizzazione. All'epoca probabilmente aveva ragione, forse oggi questo manuale (ottimo fra l'altro) inizia avere i suoi annetti ed alcune cose sono entrate di più nel "gergo" anche per la nostra patria ... e grazie anche a lui
  8. Un paio di paginette di Schoenberg non guastano mai
  9. Vedo che hai le idee molto chiare, del resto il mio era un post generale. Avevo già apprezzato il fatto che il tuo allenamento stava in un oretta (per il discorso sovrallenamento), chiaramente se hai avuto problemi fisici, una certa fisionomia/predisposizione muscolare o comunque degli obiettivi, il programma non può che essere personalizzato. E’ così deve essere per tutti. Ti sarai accorto che nel mio post non ho scritto nulla di specifico se non citare delle possibili metodologie…da adattare appunto ai propri scopi senza dimenticarsi di eventuali problemi/fisicità. Anche per la storia dei manubri, io ho solo detto che non “capisco“ l’esclusività degli stessi e non ho assolutamente contrapposto il bilanciere o detto che sono inuitli, anzi…per raggiungere una buona varietà di esercizi a volte bisogna ricorrere anche ad esercizi a corpo libero o solo con ausili tipo spalliera, etc. Il tutto per rispondere anche a TheSimon Non c’è una risposta universale, al massimo delle linee guida, delle “strategie” da mettere in campo, ma che vanno plasmate sul singolo. … forse mi sono però perso il link da tutto ciò verso il pianismo, cosa dell’attività sportiva (Foster o altri interessati) ti ha dato quella marcia in più (o in meno) nel suonare lo strumento?
  10. Ho letto le informazioni relative al tuo allenamento, sarebbe utile sapere a cosa vorresti finalizzare tutto il lavoro (massa, definizione, mantenimento, etc.). Un’altra cosa che non ho percepito è come i contenuti delle 2 schede/sedute sono gestite nel caso di 3 allenamenti o di sedute “brevi”. Mi sembra che manchino esercizi dedicati a gruppi muscolari importanti, quali i tricipiti, il romboide…è anche vero che indirettamente lavorano in alcuni degli esercizi che fai però (e questo è il punto) mi sembra che segui una metodologia forse un po’ “statica”. Cosa intendo… Se il lavoro fosse constante (intendo 2/3 (meglio) sedute a settimana complete), dividerei l’anno in periodo da 6 settimane, nelle quali alternerei schede Full Body e schede specifiche per gruppi muscolari. Nelle schede specifiche meglio abbinare muscoli piccoli a muscoli grandi per sfruttare le risposte ormonali e l’apporto nutrizionale che porta il sangue perché evidentemente un muscolo grande ha esigenze diverse da un muscolo piccolo. Ad esempio, fai Squat e poi bicipiti, etc. In generale sarebbe carino arrivare ad avere 6 schede da variare almeno 2 volte l’anno in modo da sottoporre la muscolatura a stimoli sempre nuovi, a volte specifici a volte “generali”. Per cui dovresti mescolare combinazioni di esercizi per ogni specifico gruppo muscolare (in portafoglio dovresti averne almeno dai 3 ai 6) in modo da combinarli nelle 6 v/12 schede l’anno. Ovviamente per avere questa varietà, i manubri sono insufficienti…non so il perché di questa scelta esclusiva. Non so se sono riuscito a passarti qualche spunto… --------------------- Premesso questo, qual'è il nesso che tu ci vedi con il mondo del pianismo?
  11. Contiene anche un capitolo molto utile così intitolato: Type of Texture, Analysis & Problems, penso sia sufficientemente auto-descrittivo
  12. Tutti i compositori rispettabili si sono sempre espressi mostrando di conoscere quello che li ha preceduti, oggi Messiaen è un compositore da studiare, uno dei recentissimi, uno che ha cambiato il punto di vista sulla musica, come si fa a ignorarlo? Io dico solo che dovrebbe essere uno dei punti di partenza e non un “ostacolo” da schivare
  13. Da leggere attentamente Foster...pazienta un po'
  14. Vista l'estrema libertà del laboratorio, direi di postare qui i link ai brani che metteremo nella sezione: "Questo l'ho scritto io" http://www.pianoconc...lho-scritto-io/ Il mio brano è questo, si intitola Mirror Seven http://www.pianoconc...2-mirror-seven/
  15. A proposito di questo laboratorio: http://www.pianoconc...da-camera-2012/ Ho scritto il brano intitolato "Mirror Seven", verrà eseguito in primavera...nel frattempo, in attesa del file audio, un tristissimo play-back. http://www.mychance....da.php?un=Frank Buon ascolto
  16. Ma fa parte di quella famiglia di opere che volevi trasformare in midi file?
  17. DrJellyfish penso sia ben fornito, mi ricordo che mi passo diversi brani in passato e che aveva messo a disposizione, però non ho più il link ma diversi file e informazioni. @JamSession Va bene partire dalle origini ...però c'è roba del '700
  18. ...non è che mi tiri i remi in barca proprio adesso Foster?
  19. Quanto quest’opera sia stata amata da musicisti e musicologi è raccontato da Enzo Rostagno nella sua prefazione a uno dei pochi libri esistenti in italiano su Messiaen, un testo da conoscere assolutamente: HILL, P. (2008a) (a cura di) Olivier Messiaen. Dai Canyon alle stelle, Trad. di F. Cilluffo e D. Torelli, Milano, Il Saggiatore Venendo a Gerardo e Ray1, sentite le parole di Messiaen a proposito del serialismo e riportate da Rostagno: «Sono stato molto contrariato dall’importanza smisurata che è stata attribuita a un piccolo lavoro di sole tre pagine che s’intitola Mode de valeur et d’intensité, partendo dal pretesto che questo componimento sarebbe stato all’origine dell’aplicazione del principio seriale nell’ambito degli attacchi, delle durate, delle intensità e dei timbri, in breve di tutti i parametri musicali. Può darsi che questa musica sia stata profetica, magari anche storicamente importante, ma musicalmente è tre volte niente» Messiaen respingeva sostanzialmente il concetto di autoreferenzialità formalistica della musica. Sapete cosa vuol dire questo per il mondo accademico? Ergo, nessuna scuola che lo abbia preso come punto di partenza ... sta ai singoli attrezzarsi una volta passato il morbillo post strutturalista.
  20. ... o cavolo, pensavo tu già ne scrivessi Chiaro, in base alle esigenze del tuo orecchio si...ma altri? Secondo me si loopperà all'infinito sulla domanda iniziale. C'è qualcuno che può stabilire a priori che un brano è noioso? E in base a quali griglie di valutazione?
  21. Come spiegavo nel topic linkato da Destroyed, dal mio punto di vista, un manuale da valore aggiunto se da un punto di vista aggiuntivo sul piano della didattica. Premesso che per conoscere bene gli strumenti nessun libro può sostituire il rapporto diretto con gli strumentisti, mezzo grazie al quale in pochi minuti si possono sostituire pagine e pagine di libri…è sempre bene confrontare più testi per conoscere al meglio, almeno sulla carta, le diverse possibilità offerte dagli strumenti. Io trovo l’Adler più complesso che carente; per la conoscenza degli strumenti secondo me è molto utile Piston: Orchestration…ma è insufficiente. Si possono fare approfondimenti diretti su famiglie di strumenti o strumenti singoli, vedi Facchin per le percussioni (disponibili anteprime su google books) o libri tipo “Extended Techniques for the horn” per il corno, etc. Però al compositore serve capire come gestire queste potenzialità ed un ottimo testo è il Kent Wheeler Kennan, che è improntato proprio a far sviluppare questa capacità. Da praticamente per scontato che tu gli strumenti li conosca e si concentra sugli impasti Una cosa che viene sempre trascurata, parte da esempi e ti propone le possibili orchestrazioni, tutte equilibrate e che funzionano nel pp e nel ff Per arricchire il discorso, avrai apprezzato il Leibowitz, che inviai a suo tempo in PDF a Gozzo. E’ pratico e molto interessante per via dei commenti e la prova del 9 con i brani d'autore (fra l'altro frammenti significativi… dove l'orchestrazione del Frank di turno sarà di sicuro diversa da quella del Genio di turno). Ma non perchè esista solo una versione possibile e non ci si è arrivati, ma perchè fra le diverse possibilità che ti possono venire in mente (anche le più originali) poi scopri che hai da imparare "più di" qualcosa. Interessante è capire cosa a spinto ad Es. Beethoven a usare la soluzione x piuttosto che la y, etc. Veniamo alla domanda del topic, ovvero manuali in italiano. Io cercherei un testo in alternativa a questi solo se mi dovessero dare punti di vista diversi sulla questione, meglio sostituire il Mortari con Piston, Leibowitz è già in italiano, Kent Wheeler Kennan non penso sia mai stato tradotto. Adesso non conosco il Cusatelli, chiedo ad AleGozzo di postare almeno l’indice … da questo si capiscono tante cose… Se fosse un duplicato degli altri 3 per approccio didattico, perché dovrei comprarlo? L’unica risposta che mi viene in mente è per uno stretto problema linguistico, di traduzione … altrimenti … ? … Se fosse un approfondimento in chiave storica, magari si avrebbero altri esempi, per cui potrebbe valerne la pena...Ale...? Chiaramente ho i PDF dei 3 manuali che ho citato, per cui : Orchestration di Piston Kent Wheeler Kennan Leibowitz Se ti servisse qualcosa, mp con indirizzo mail
  22. Penso che alla fine il topic vada a parare, anche se sotto un punto di vista diverso, in direzione di quello aperto da Carlos qualche tempo fa http://www.pianoconc...ica/#entry14263 Il succo è che, senza un contesto di riferimento, di valore riconosciuto (Poi da chi? Dal mondo accademico?) ... è difficilissimo stabilire cosa ha o meno i requisiti per passare dallo stato di esperimento allo stato musica di interesse. Diciamo che se si rientra in un ambito codificato è semplicissimo, al di fuori di questo diventa più difficile ma sopratutto il tutto si complica a fronte della presenza della concettualità (in musica) ... perchè il peso della bilancia per decenni si è allontanato sempre più dalle orecchie. Sono ragionevolmente certo che, a parte nicchie, chi si esprime oggi non può non più tenerne conto ed anche musicisti di grande spessore tipo Pärt se ne sono accorti e, dopo periodi di estremismi, il suo stile è virato verso "altre" frontiere ... che sempre più spesso ritengo saranno abbracciate dai compositori. Del resto ci sono state "anomalie" nel '900...emarginati e distinti: vedi ad esempio Britten e Messiaen Tornando al topic, se si mette di mezzo l'orecchio ... come sarebbe la storia? Sto esperimento in base a cosa si "valuterebbe" e si eleverebbe a musica?
  23. Suscitare noia non sono sicuro sia la stessa cosa che scrivere un brano noioso, tu (RedScharlach) sapresti come fare? Quali sono gli "involontariamente noiosi"? Di la verità! Cosa stavi pensando?
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