Zaccaria Postato Maggio 1, 2012 Report Share Postato Maggio 1, 2012 Non soo un esperto di lirica e mentre ascoltavo per la prima volta (e per intero) "Madama Butterfly" ho notato con sorpresa che sia l'ouverture, che alla ripresa del secondo Atto, Puccini utilizza la fuga (ma con grande effetto drammatico secondo me). Mi chiedevo se fosse una particolarità di quest'opera oppure Puccini ha usato questa tecnica compositiva altre volte nelle sue opere? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Dino Postato Maggio 1, 2012 Report Share Postato Maggio 1, 2012 ... magari fosse stata una fuga. E' l'unico operista italiano di quel periodo aveva una tecnica e un senso del teatro musicale che lo avvicina molto alla tradizione Tedesca ... che gradisco molto. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Marebu Postato Maggio 1, 2012 Report Share Postato Maggio 1, 2012 Una manciata di battute in stile fugato non sono una fuga. Quando ho ascoltato per la prima volta l'ouverture un'emozione infinita si era impadronita di me; ho pensato "ecco, guarda cosa sa fare e che tesori mostrerà per il resto dell'opera"... ma è durata pochi secondi e ho dovuto riconoscere che esiste un solo Meistersinger... appunto, Wagner Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Maggio 1, 2012 Report Share Postato Maggio 1, 2012 Non soo un esperto di lirica e mentre ascoltavo per la prima volta (e per intero) "Madama Butterfly" ho notato con sorpresa che sia l'ouverture, che alla ripresa del secondo Atto, Puccini utilizza la fuga (ma con grande effetto drammatico secondo me). Mi chiedevo se fosse una particolarità di quest'opera oppure Puccini ha usato questa tecnica compositiva altre volte nelle sue opere? È un «fugato» in realtà, non una vera e propria fuga. Ciò non toglie nulla all'effetto drammatico del momento e non sminuisce di una virgola il genio di Puccini, ultimo grande operista italiano (e forse non solo italiano, perché dopo Puccini l'opera È tramontata). Non ricordo così a memoria che ci siano fughe o fugati in altre sue opere, ma l'uso non È comunque infrequente in altre opere italiane (o di compositori italiani) ad esempio c'È una fuga della Fille du régiment di Donizetti (nel momento in cui Marie viene portata via al reggimento), c'È una fuga nell'ultimo atto del Macbeth di Verdi, in corrispondenza della battaglia durante la quale Macbeth resterà ucciso, c'È una fuga nel Falstaff («Tutto nel mondo È burla»). 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
stradivari Postato Maggio 1, 2012 Report Share Postato Maggio 1, 2012 Una manciata di battute in stile fugato non sono una fuga. Quando ho ascoltato per la prima volta l'ouverture un'emozione infinita si era impadronita di me; ho pensato "ecco, guarda cosa sa fare e che tesori mostrerà per il resto dell'opera"... ma è durata pochi secondi e ho dovuto riconoscere che esiste un solo Meistersinger... appunto, Wagner Non sono d'accordo in quanto se c'è una opera essenziale nel suo sviluppo - quella essenzialità che a Wagner manca - è proprio la Butterfly. L'unica opera che Puccini stesso non si stancasse mai di ascoltare. Si tratta di una cosa completamente diversa dai Meistersinger ma di non inferiore dignità artistica. Basta non dimenticarsi che si tratta di un lavoro di teatro, fatto per essere visto in teatro, che parla con il linguaggio del teatro. A Puccini di essere sinfonico non interessa; anche il fugato iniziale serve solo per introdurre lo spettatore in medias res, non per far vedere quant'è bravo Puccini. Quello che interessa veramente a Puccini, per esempio, è di far *sentire* Butterfly prima di farla "vedere"....su questi dettagli Puccini e i librettisti studiavano mesi interi. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Marebu Postato Maggio 1, 2012 Report Share Postato Maggio 1, 2012 Quello che non capisco è se il suo evitare il contrappunto (anche se nella tessitura polifonica delle sue partiture c'è) è stata una scelta totalmente sua o è un compromesso con lo spirito italico del bel canto ... che proprio non digerisco. ... che in sintesi è quello che ha scritto Carlos ma non tratta le motivazioni. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
stradivari Postato Maggio 2, 2012 Report Share Postato Maggio 2, 2012 Io penso che lui legasse il contrappunto alla musica sacra e comunque in qualche modo tradizionale e anche nella Messa di Gloria... di contrappunto c'è il minimo indispensabile. ... già ce lo vedo a lezione da Ponchielli, ogni settimana gli riportava la stessa fuga Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ettore Postato Maggio 2, 2012 Report Share Postato Maggio 2, 2012 Non sono d'accordo in quanto se c'è una opera essenziale nel suo sviluppo - quella essenzialità che a Wagner manca - è proprio la Butterfly. Il primo atto della Bohéme dura 42 minuti ed al termine i protagonisti escono mano nella mano. Nel pur bellissimo Tristan und Isolde, dopo 42 minuti dall'inizio del primo atto i protagonisti non si sono ancora incontrati Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Carlos Postato Maggio 2, 2012 Report Share Postato Maggio 2, 2012 Quello che non capisco è se il suo evitare il contrappunto (anche se nella tessitura polifonica delle sue partiture c'è) è stata una scelta totalmente sua o è un compromesso con lo spirito italico del bel canto ... che proprio non digerisco. ... che in sintesi è quello che ha scritto Carlos ma non tratta le motivazioni. Motivazioni di cosa? Io ho risposto a una domanda diversa... e non ho capito la tua. Confrontare Puccini con Wagner sulla base dell'uso del contrappunto è tanto pertinente come confrontare un triangolo e un violino sulla base del timbro... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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