henry Postato Febbraio 18, 2012 Report Share Postato Febbraio 18, 2012 Ciao sono henry intanto complimenti per il sito che è davvero grandioso...volevo fare una domanda che mi ha sempre attanagliato riguardo la tecnica pianistica.Nel video tutorial che parla dei gesti pianistici c'è un passaggio dove dice che il peso va sorretto nell'articolazione ...ma cosa intendi?non bisogna sempre suonare con il peso del braccio?quindi rilassamento ? anzi potresti fare un video che parla di come sfruttare il peso del braccio?ciao grazie henry Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Febbraio 18, 2012 Report Share Postato Febbraio 18, 2012 Ma certo, ne parleremo più volte. Mi dai l'occasione per citare che all'inizio del novecnto il libro di Breithaupt dava grande importanza al peso. Questo voltò pagina nella tecnica pianistica. Ma non si deve suonare tutto di peso. Mi spiego. All'inizio il pianista deve imparare a camminare. Immaginiamo se da ragazzini qualcuno ci avesse tenuto sempre sospesi sotto le ascelle. Non avremmo mai capito come il nostro corpo potesse poggiare a terra. Il fondo del tasto deve essere conosciuto( tanto inutile fuggire, si perde solo tempo) con la rilassatezza del braccio e la gravitazione dello stesso sulle falangi delle dita. All'inizio è una tragedia. Non è un fatto di "robustezza", ma un fatto di percezione della muscolatura. Essere rilassati, braccio e polso con dita ferme che sopportano il peso. Esercizio che ci fa capire: proporre ad un amico di aprire, tirando, le nostre dita messe " a conchiglia". Tendere il braccio, morbidamente, polso morbidissimo, spalla morbidissima. Lui non deve, tirando con tutta la forza, riuscire ad aprire le dita, ma noi, ben agganciati, conserveremo la fermezza assoluta solo sulle ultime falangi. Provare. Questa è la cartina di tornasole che sappiamo ben separare le tensioni. Noi impareremo così a sostenere il peso braccio- avambraccio sulla punta delle dita e le dita che suonano si passeranno questo peso da una all'altra. però non è sempre così. Non così con tutto il peso. Altrimenti non potremmo che suonare forte e lentamente. La spalla avrà quindi il compito di sospendere più o meno gradualmente questo peso per suonare mf mp p pp e le dita e tutto l'apparato muscolare decideranno, nella velocità, dove marcare e scaricare sugli accenti che faranno da ancoraggi.( collegare questo concetto allo studio veloce con fermata sull'unità di tempo) Spero di aver dato una visione di anticipo sul tema. Spero di arrivare presto a trattare questo argomento insieme alla "teoria degli accenti" Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
diapasuono Postato Febbraio 18, 2012 Report Share Postato Febbraio 18, 2012 Grazie Paolo. Ottima anticipazione, Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
henry Postato Febbraio 19, 2012 Autore Report Share Postato Febbraio 19, 2012 ok grazie di avermi risposto...se ho ben capito la variazione di peso,assieme alla variazione di velocità ci danno la possibilità di suonare agilmente e con espressività facendo i piani e i forti...facile a dirsi ma molto difficile a farsi.Esempio come si fa a fare lo studio di chopin n.1 op 10?braccio sospeso con movimento di dita impercettibile e appoggio del peso per variare la dinamica..quel tanto che basta per non inciampare.Sbaglio o no?ciao henry Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Febbraio 19, 2012 Report Share Postato Febbraio 19, 2012 Peso e velocità non vanno insieme. Il forte si ottiene con la velocità dell'impatto del martello sulla corda. Il peso ci serve come base. Ci serve per ancorarci dove è necessario. Riguardo allo studio n. 1 op. 10, parliamo di uno dei pezzi più difficili dei 24 studi.La mano grande è avvantaggiata, ma anche la piccola può suonare questo studio fatto di distanze prevalentemente di decime.La funzione del braccio e dell'avambraccio sono fondamentali. Lo spostamento sui giusti tasti deve intendersi 2 4 5 1 e non 1 2 5 4. Tutto sembrerà più facile. E' comunque opportuno stabilire gli accenti in sede di studio e in sede di esecuzione. Bisogna impostare lo studio pensando ad un crescendo ogni volta che si va verso gli acuti. Tutto sarà più scintillante. Il peso può aiutare in questa differenza di colore, ma il braccio deve essere pronto agli spostamenti. Comunque "Auguri"!!!! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
henry Postato Febbraio 20, 2012 Autore Report Share Postato Febbraio 20, 2012 ciao scusami ma quando dici che peso e velocità non vanno insieme intendi dire appunto quello che dico io? e cioè per suonare in velocità di tempo bisogna togliere il peso?ciao henry Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Febbraio 20, 2012 Report Share Postato Febbraio 20, 2012 Intendevo dire in rapporto all'energia. Il Forte viene prodotto non dal peso del dito ma dalla velocità con la qualde il dito "lancia" il martello contro la corda. Comunque, in generale, mentre si esegue, ci deve essere naturalmente una proporzione tra peso e velocità. Conta molto anche la capacità di equilibrio e la precisione degli spostamenti della mano e del braccio. E' come camminare "un passo dopo l'altro" o "volare" appoggiandoci ogni tanto. Prendi le metafore per quello che sono, anche se sono criticabili didatticamente. Prova ...anche a "volare".... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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