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Piano Concerto - Forum pianoforte

Tasti poco sensibili


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Ciao a tutti!

Vorrei chiedervi un aiuto per quanto riguarda la manutenzione/calibrazione di un pianoforte a muro. Quando premo i tasti infatti mi accorgo di doverli premere molto forte per produrre le note, specialmente quelle più gravi, inoltre i tasti tornano alla posizione iniziale molto lentamente.

Qualcuno mi disse che il pianoforte in questione ha un sistema di martelletti particolare, perciò vorrei essere sicuro di seguire le indicazioni adatte; sapreste indicarmi la procedura per sistemare questi problemi? Con un po' di attenzione lo posso fare personalmente, anche se non me ne intendo?

In allegato ho messo qualche foto dei martelletti e del piano (che ha sopra il nome Herard Paris), se ne servono altre le metto!

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Purtroppo non puoi intervenire personalmente. Credo che, data l'età dello strumento, ebbe essere verificata da un Tecnico l'efficienza della meccanica. Bisogna vedere a che spesa puoi andare incontro e se vale la pena intraprendere un restauro. La durezza dei tasti può, in particolare, dipendere dai perni della meccanica che si sono fatti "pigri" a causa dell'età e/o dell'umidità assorbita dalle guarnizioni dei fori. Però vanno fatte molte verifiche che riguardano l'accordatura e la scorrevolezza della tastiera, le condizioni della tavola di risonanza e la mobilità delle caviglie alle quali sono avvolte le corde. Anche il feltro dei martelli si è, col tempo, indurito e così pure molte altre guarnizioni in feltro o pelle della meccanica.

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A questo punto valuto effettivamente se farlo restaurare per renderlo utilizzabile; mi chiedo solo: sarebbe possibile sostituire con parti nuove il sistema di martelli con relativi agganci, perni e quant'altro? sono parti che si trovano in commercio? E le corde potrebbero in qualche caso necessitare di una sostituzione o basterebbe accordarle?

Sinceramente mi piace il fai da te, come mi piace riparare oggetti, e se fosse un lavoro puramente meccanico penso di essere in grado di sostituire la meccanica (magari trovando le parti a buon prezzo), e poi affiderei ad un esperto il compito di calibrare la meccanica a livello sonoro e prestazionale.

E' un compito totalmente infattibile?

Curiosità: ha qualcosa di particolare la meccanica di questo pianoforte, o è semplicemente datata? 

Grazie!

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Aggiorno la situazione: ho visionato ulteriormente la meccanica e ho visto che i martelli rispondono prontamente alla pressione dei tasti; tuttavia, nella fase di "rientro" il movimento è troppo lento.

Ho visto che quando i tasti vengono premuti, i bracci vengono correttamente spinti contro le molle, che si comprimono e vanno a spingere i martelli. Successivamente, lasciato il tasto, la molla si dilata e fa tornare il braccio (e il tasto) in posizione originale.

Ad una prima occhiata non sono riuscito a trovare attriti di nessun tipo, infatti i martelli sono ben distanziati e i bracci rispondono prontamente all'estensione delle molle.

Quello che penso è quindi che siano le molle ad essere poco reattive, estendendosi in modo "non esplosivo", e non spingendo abbastanza velocemente i bracci nella fase di rientro.

Se fosse questo il caso, e le molle fossero usurate, come si può procedere per renderle più reattive? si possono manipolare o vanno sostituite?

In allegato ho messo un paio di foto

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È tutto da vedere.

Cari amici( questa mia considerazione vale per molti che scrivono su questo Forum) ,

Intervenire su di un pianoforte è cosa da esperti. Tanto più se è datato. Questo sito e questo forum nascono per far meglio capire e saper analizzare i problemi del nostro strumento, per poi affidarsi nelle mani del tecnico esperto e non solo...convincente. Altra cosa è acquisire la profonda competenza che evita errori irreversibili o cattivi risultati con conseguente spreco di denaro. Questo lavoro è uno dei meno adatti per cimentarsi ne "fai da te" .....anche se le forniture, con cataloghi bellissimi e colorati, sembrano mostrare molte cose " pronte e facili". I miei video Tutorials sono utili ma tutt'altro che esaurienti per poter iniziare ad intervenire da soli. Dietro ogni considerazione di intervento esistono numerose ragioni che potrebbero scoraggiare chiunque ad improvvisarsi. Il pianoforte e il successo della sua" preparazione" godono di innumerevoli piccoli interventi interdipendenti tra loro cosicché una leggerezza o un errore in uno di questi crea un ostacolo peraltro"nascosto" che compromette tutto il resto del lavoro. In poche parole bisogna essere attentissimi a tutta la dinamica della meccanica e riuscire a determinare la priorità di tali interventi. Anche materiali apparentemente identici potrebbero non risultare adatti e compromettere il risultato finale.che dire poi degli attriti, delle misurazioni, delle regolazioni, delle specifiche della Casa costruttici ecc...insomma possibilmente scegliere un esperto.... È questo si può imparare a farlo proprio conoscendo di più la natura e le ragioni degli interventi necessari al proprio strumento. Se si arriva ben preparati, si può più facilmente seguire il percorso suggerito dal Tecnico ed..... Eventualmente saper creare un contraddittorio. È tuttavia cosa buona pretendere di circostanziare tutti gli interventi e addirittura a rilasciare una relazione con documentazione fotografica. Infatti molti di essi non si possono verificare a strumento montato. La specifica dei materiali e delle colle usate nonché la riconsegna delle parti sostituite, tendono a conservare l'identità dello strumento, creando un valore aggiunto

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Comprendo che i tuoi consigli siano dettati dall'esperienza e dal buonsenso, e certamente non li ignoro.

Tuttavia, la mia stessa esperienza mi ha insegnato a non compiere azioni alle quali non potrei porre rimedio e ad essere cauto, perciò raramente mi muovo senza aver prima osservato e aver capito cosa sto facendo.

Questo è il motivo per cui non ho svolto un lavoro approfondito, ma mi sono limitato a svitare un paio di viti, senza scomodare meccanismi per me troppo complessi.

Aggiungo che, se non mi fossi avvicinato alla soluzione (o almeno così credo che sia) dopo questo poco lavoro, avrei chiamato un tecnico.

 

Tornando al problema, penso che la causa sia principalmente la poca mobilità delle giunture in fondo ai bracci.

Ho fatto un breve video che mostra il problema, scusate se è in orizzontale e se ho dato alle cose dei nomi di fantasia:

 

Il problema è ora rendere fluida la giuntura in fondo al braccio, in quanto si muove con difficoltà, probabilmente a causa della polvere accumulata.

Ho provato a rimuovere il perno (non è una vite) per poter pulire l'interno, applicando una leggera forza con un ago, ma non si è sfilato.

Penso che le alternative siano cercare di rimuovere il perno o lubrificare la giuntura (ma ho visto che sconsigli di usare il lubrificante).

Cosa ne pensi (o pensate, se qualcuno si vuole aggiungere)?

 

 

 

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Correggo: come è già stato detto è effettivamente un problema di umidità/muffa (e non polvere), che ha rallentato lo scorrimento; negli ultimi fotogrammi del video tra l'altro si intravede il colore verde in prossimità del perno.

Cosa si può fare? esiste qualche prodotto apposito o è necessario smontare le giunture?

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Infatti hai determinato la causa del problema: gli eccessivi attriti dei perni delle forcole. Ora bisogna sostituirli e ciò , se non sei molto pratico, ti sconsiglio di farlo. Inoltre ci vuole un estrattore apposito e un alesatore apposito e un bel po' di esperienza. Comunque sei stato molto acuto nell'arrivare alla soluzione. Lubrificanti NULLA. Il panno che ospita il perno peggiorerebbe le cose. Non c'è altro che sostituire i perni.

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Capisco. A questo punto devo sperare che non vadano sostituite altre parti, dato che la muffa è cresciuta anche altrove, come nelle giunture dove si incastrano i tasti.

Non mi avventurerò in un'operazione così delicata e affiderò il compito ad un professionista; mi chiedo solo: potrebbero esserci problemi a trovare i pezzi di ricambio o di solito sono pezzi "standard" (o se non proprio standard, almeno reperibili) anche per i pianoforti vecchi?

grazie!

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Prima di pensare a sostituzioni, se deve tentare di ripristinare l'efficienza delle forcole. Verificare le guarnizioni in cachemire e dei fori. Poi si deve procedere alla sostituzione dei perni lavorando con alesatori dritti calibrati e cercando di capire bene come il nuovo perno dev essere ricevuto dalle guarnizioni( magari anche un po' indurite). Vanno fatte molte valutazioni complessive e interdipendenti

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  • 1 month later...

Sono personalmente contrario al Protek. Il problema non si risolve e potrebbe peggiorare. Anche scaldare i perni...sono contrario. Il calore non fa altro che dilatare momentaneamente il perno che a sua volta allarga il foro nel legno. Proprio quello che non deve accadere. Ricordiamo che il perno deve avere la giusta scorrevolezza nei fori guarniti in cachemire e massima fissità nel legno!!!! I nuovi perni devono essere maggiorati almeno di una misura, avendo quindi cura si alesare leggermente e non troppo le guarnizioni. L'alesatura è giusta quando si riesce ad infilare il perno nella forcola a mano libera, anche se con leggera difficoltà.

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