pianoexpert Posted October 28, 2014 Report Share Posted October 28, 2014 Complimenti per il voto e per la tua dedizione. Non sono intervenuto sino ad ora, ma ho letto con attenzione. Per Ceci:Anche per me la 330 è stata una sonata di studio giovanile. Francescochopin90: mi fa piacere che tu faccia certe osservazioni e puntualizzazioni sul pedale. Che non si suoni solo con le dita è evidente e se sei a queste considerazioni, vuol dire che il tuo livello di tecnica e di ricerca tecnica sono "avanti". Complimenti ancora Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Bill Posted January 22 Report Share Posted January 22 On 17/10/2014 at 20:57, francescochopin90 dice: Io credo che se la diteggiatura è coerente col gesto, vale sia in lentezza che in velocità. Se invece in velocità si necessità di una nuova diteggiatura, allora era incoerente col gesto. Tra l'altro ho un'idea tutta mia della velocità. Non esiste "un tempo" specifico per ogni brano, ma esiste "il tempo" coincidente con il nostro respiro. Un largo prevede meno note ad ogni respiro, un presto tante note all'interno dello stesso respiro. Ma il tempo è sempre lo stesso! Il tempo della nostra anima! Il tempo del nostro respiro! Ed è ciclico all'interno del brano. Tanti me ne diranno di quanto ho affermato, ma la penso così e suono così. Sono d'accordo con il metodo Hanon purchè si faccia musica. Ripeto: col pianoforte si può fare SOLO musica! Prendiamo l'esercizio numero 1. Il respiro pianistico è questo: si parte con la calma, si arriva alla tensione del levare e si torna alla calma del battere successivo. Questo dev'essere reso col suono e in piccola parte anche con l'agogica. Vale anche per l'Hanon, perchè no! Sul levare ci metterei anche un pelino di pedale. Applichiamo questo discorso alle singole cellule: Do mi fa sol la sol fa mi re. Il do è in calma, si aumenta la tensione fino al sol, il la è già in fase di ritorno alla calma che si realizza nel re e si ripete lo stesso gioco nella cellula successiva. Poi ampliamo il discorso. Le prima note di ogni cellula insieme formano una scala: do re mi fa sol la si do. Stessa cosa: do in calma, la massima tensione, il si porta alla calma che si realizza col do. Possiamo aumentare la tensione aumentando di volta in volta la dose di pedale ad ogni levare di ogni cellula. Direte: ma è un esercizio. E io rispondo: e quale esercizio migliore se non muovere le dita e i piedi in sincronia col respiro? Se lo impari con l'Hanon, lo puoi applicare a qualunque pezzo! Complimenti, mi piace la tua idea della velocità "umanizzata" col respiro Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.