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Piano Concerto - Forum pianoforte

La vita sconosciuta di Otto Klemperer


Frank
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La vita sconosciuta di Otto Klemperer

 

Otto Klemperer fu uno dei più grandi direttori classici del ventesimo secolo. Meno noto è che era ossessionato da un misterioso “Cane Nero” che gli ha portò sfortuna per tutta la vita.

 

Il primo incontro di Otto giovane con la sua nemesi occorse nel 1889, quando aveva appena quattro anni. Stava camminando con i suoi genitori nella sua città natale di Wrocław (ora in Polonia, ma che allora faceva parte della Germania), quando un grosso cane nero apparve dal nulla e saltò sulle spalle. Ricordando l'incidente, Klemperer  disse: "Da allora, ho sempre avuto paura dei cani. Ancora e ancora, in varie forme, ho visto questo “Cane Nero”, o uno molto simile, poco prima della catastrofe che ha colpito me e la mia vita privata e professionale."

 

 

I successivi “disastri” accaddero più di quaranta anni dopo quell'incontro nella prima infanzia, proprio nel momento in cui Klemperer aveva ottenuto una reputazione come uno dei direttori più importanti della Germania. Era il 1930, quando la Germania stava diventando un luogo pericoloso per gli ebrei, come lo era Klemperer. Tuttavia, questo disastro particolare non era il risultato di una persecuzione umana, ma un altro incontro con un misterioso “Cane Nero”!

Durante una prova in una sala da concerto di Lipsia, un enorme “Cane Nero” vagava in sala. Pochi istanti dopo Klemperer cadde dal podio che era posto a un notevole dislivello. Il direttore rimase incosciente per alcuni minuti e accusò una commozione cerebrale. Il danno cerebrale conseguente causò mal di testa strazianti e ciò che Klemperer ha descritto come "spaventosi disturbi di equilibrio". L'operazione fu necessaria, ma non  eseguita fino al 1939, dopo che Klemperer e la sua famiglia dovettero abbandonare la Germania per trasferirsi in America. L'operazione lo lasciò parzialmente paralizzato, con un lato del suo viso contorto in un permanente "brutto cipiglio".

 

Il terzo incontro si verificò a Montreal nel 1951, mentre stava per imbarcarsi su un aereo per l'Europa. Un “Cane Nero” corse sulla pista dritto verso di lui. Preoccupato, Klemperer scivolò e cadde, rompendosi un’anca. Fu costretto a trascorrere i successivi otto mesi in ospedale in Canada, attendendo altri quattro anni prima di essere in grado di dirigere in piedi.

 

L’ennesimo disastro avvenne nel 1959, quando Klemperer si trovava in un albergo a Zurigo. Era a letto e stava fumando, quando si assopì e fu assalito da un sogno incredibilmente vivido su ... un grosso cane nero! Si svegliò di soprassalto, per scoprire che la sigaretta accesa aveva incendiato le lenzuola. Afferrò immediatamente ciò che pensava fosse una bottiglia d'acqua e la gettò sul fuoco. Nel panico, non si accorse che la bottiglia raccolta non era acqua, bensì un liquido altamente infiammabile, lo spirito di canfora. Klempere subì gravi ustioni, restando tra la vita e la morte per mesi.

 

Poco dopo avere recuperato, mentre stava camminando in pubblico, vide il quinto “Cane Nero” ... e subito cadde rompendosi l'anca di nuovo! Dopo essersi ripreso da quell’incidente, Klemperer si trasferì a Londra per assumere una nuova posizione di "direttore a vita" con la Philharmonia Orchestra.

Visse fino al 1973, ma per fortuna non ebbe più altri incontri con la sua nemesi, il grosso cane nero!

 

 

Punto di vista raccontato da Gilberto Serembe

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Direi che il primo incontro è la forza scatemnte delle sfortune dei seguenti.

Il terrore che il primo cane nero indusse nel bambino ha fatto sì che poi, ogni volta lui lo rincontrò, abbia agito in modo di cadere e farsi male.

Il quarto poi è conseguente al fuoco che si stava sprigionando attorno a lui: nel sonno, non potendo prendere atto concretamente di quel pericolo ma, incosciamente, nel sonno l'ha associato al "cane nero".

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