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Piano Concerto - Forum pianoforte

Chiarimento sugli intervalli


Buffalo
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Ciao a tutti,

ho seguito con molto interesse le video lezioni sulla teoria musicale e vi ringrazio davvero di cuore perchè mi sono servite tantissimo a capire alcuni concetti.

 

Purtroppo io sono novello in questo settore, quindi mi scuso da subito se la domanda può sembrare banale.

Mi sono bloccato alla lezione 12, sull'accordo perfetto.

 

Non capisco perchè l'accordo maggiore di DO (do - mi - sol) è composto da una terza maggiore + una terza minore. Do-MI è una terza maggiore e anche MI-SOL dovrebbe esserlo.

Ecco, perchè MI-SOL è una terza minore?

 

Grazie

Ciao

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Ci sono diversi modi per calcolare l'ampiezza di un intervallo, i modi più accreditati sono 2.

 

Quello che mi piace meno è quello di contare il numero dei semitoni, se sono 3, allora è una terza minore. Per uno che inizia è immediato ma ha i suoi limiti, soprattutto per gl iintervalli più ampi.

 

Quello che mi piace di più è quello di riferirsi alla scala maggiore, solo che questo prevede la conoscenza di altre nozioni. Ma vediamo.

In un bicordo (2 suoni) il suono più grave può essere visto come prima nota della scala (maggiore nel caso specifico), per cui nel caso di "do mi" la scala di riferimento sarebbe do maggiore, non essendoci alterazioni sicuramente l'intervallo sarà maggiore.

 

Nel caso di "mi sol" però la scala di riferimento sarebbe mi maggiore (4 #, fa# do# sol# re#), ecco che se fosse strata una terza maggiore la stessa doveva essere "mi sol#", dato che il sol è abassato di un semitono, si tratta di terza minore e in effetti in mi minore il sol è bequadro.

 

Con il tempo è padroneggiando le tonalità, sarà un attimo ricondurre terze, seste, settime maggiori e minori. Chiaramente ci sono anche altre casistiche: intervallo giusto, eccedente, diminuito, più che eccedente, più che diminuito.

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riposto con una formattazione diversa, perchè ho provato a fare Modifica, ma mi dice che non ho i permessi.

 

grazie Rotore, sei stato chiarissimo.

 

Almeno per il momento ho pensato di usare questo metodo:

Ad esempio, misurare l'intervallo SOL# - FA.

 

1) Considero la scala maggiore della nota di partenza, cioè, di SOL# che è questa:

SOL# - LA# - SI# - DO# - RE# - MI# - FA## - SOL#

1°          2°      3°     4°        5°       6°      7°        8°

 

2) Ricerco la nota di arrivo all'interno della scala:

La nota di arrivo FA è presente al Settimo grado con 2 diesis

 

3) Sottraendo i due diesis passo da MAGGIORE -> Minore -> Diminuita.

 

Quindi l'intervallo SOL# - FA è di Settima Diminuita.

 

Così facendo, risulta chiaro che l'intervallo MI - SOL (che non sapevo misurare) sarà di Terza Minore perchè:

 

1) Considero la scala maggiore della nota di partenza, cioè, di MI che è questa:

MI - FA# - SOL# - LA - SI - DO# - RE# - MI

1°   2°      3°          4°    5°   6°        7°       8°

 

2) Ricerco la nota di arrivo all'interno della scala:

La nota di arrivo SOL è presente al Terzo grado con 1 diesis

 

3) Sottraendo il diesis passo da MAGGIORE a Minore.

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Vorrei dire semplicemente la mia. L'accordo perfetto maggiore, si dice tale perché non è una "costruzione", ma esiste in natura. Infatti ricordiamo che i primi armonici di una qualsiasi nota, ad esempio Do, sono proprio il mi e il sol. Non basta: nel fenomeno fisico- armonico la fondamentale si triplica. La quinta(Sol) si presenta due volte, in modo debole, e il mi una sola, ma in modo significativo. Riportando simultaneamente questi primi armonici otteniamo proprio l'accordo "perfetto" maggiore. Intorno a queste importanti note si sviluppa il modello della scala. Uso raccontare una favoletta ai ragazzi, nella quale paragono la tonica (Fondamentale) ad un Re. La terza Mi ( modale) alla Regina e la Dominante (sol)al primo ministro. Anche la Sensibile ( si, settimo grado della scala) è importante e nel corso della storia diviene una amante del Re.A parte questa sorpresa poco "morale", le altre note della scala sono "sottosegretari" …o semplici sudditi( sopra-tonica; sottodominante; sopradominante).Quindi non possono essere messi in discussione gli intervalli dell'accordo perfetto maggiore. Esistono così. Non a caso le regole dell'armonia tonale che ci insegnano e ci impongono di poter raddoppiare la fondamentale , ci vietano di raddoppiare la terza( la modale) e ci lasciano liberi di omettere la quinta (dominante). Infatti questo rispetta la natura dei primi sei armonici: La fondamentale rafforzata, la terza si presenta una sola volta e la quinta non compare tra i primissimi armonici. Insomma tutto secondo natura.

 

Non è cosi per l'accordo minore che si ottiene abbassando "l'umore" della Regina, che diventando più triste,genera, inventa, un diverso modello emozionale.Nello scenario "armonico" anche l'"amante" sensibile gioca un ruolo importante….ma no mi vorrei dilungare.

Dopo questi rozzi esempi, che faranno scandalizzare i colleghi Compositori, spero di non aver creato confusione. Viva l'accordo perfetto maggiore che preferisco e che per ora corrisponde ancora al mio "umore". Spero almeno di avervi divertito

Buona Musica

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pianoexpert, ti ringrazio perchè sicuramente mi hai divertito, ma non solo.

 

E' proprio quello che sto cercando in giro...ossìa, qualcosa che spieghi bene il ruolo di ogni grado. A parte il significato tecnico, mi riferisco proprio al sapore di ogni grado.

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Non solo i gradi della scala hanno diverso sapore, ma anche le tonalità stesse. Comporre in sol minore non equivale a scegliere do minore. Purtroppo noi pianisti, con il temperamento equabile siamo abituati a sentire gli stessi rapporti. Ma pensiamo che la scala naturale è più ricca e tutta da esplorare. Più di me, un compositore può esemplificare tutto questo. Mi limiterò a dire che sappiamo bene quanto ricorre in Mozart la tonalità di sol minore e in Beethoven quella di do minore. E allora? Quanti sapori nella dispensa della Musica!!!!

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