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Piano Concerto - Forum pianoforte

Quella che viene considerata l'ultima intervista a Stockhausen (2007)


Frank
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Trovo che Stockhausen sia una persona decisamente geniale ! Ho seguito con grande interesse questa intervista e mi trovo perfettamente d'accordo con tutto ciò che sostiene. In particolare si riallaccia ad un discorso che io ho fatto diverse volte sulla musica contemporanea, discorso sul quale sono stato ripetutamente attaccato, ora che lo dice il Maestro spero si possa fare chiarezza. Alla fine del suo video dice: "Questa è una descrizione degli apparati che ho utilizza e grazie a questo spartito una persona può capire come è stato composto il tutto. Questo non significa ancora che riesca ad ascoltarlo tutto (hear it all in questo caso significa apprezzarlo nella sua interezza, complessità). Anche per me è una grande sfida sentire questa musica così complessa che ascoltiamo adesso per esempio. Per ascoltare tutti i movimenti, le direzioni, il tempo, ci vuole un'enorme lucidità, devi essere molto preciso. Puoi seguire tutto quello che sta accadendo nell'aria e lo trovo Interessante, mi piace". In queste ultime parole Stockhausen rafforza la sua figura non solo di musicista, quanto più di sperimentatore nel campo della musica elettronica alla continua ricerca di nuove soluzioni tecnologiche. Conferma questa mia idea poco dopo quando dice: "Ho anche dovuto inventare una macchina speciale che io chiamo Okteg [...] Non c'è fine alle nuove scoperte, alla ricerca e alle invenzioni di nuovi macchinari. La musica adesso è strettamente correlata alle attrezzature con cui è realizzata e questo è qualcosa di totalmente nuovo nella storia".

Pertanto io continuo a sostenere che la musica contemporanea sia qualcosa di molto ma molto interessante ma che è difficilmente fruibile senza conoscere gli scopi e le intenzioni dell'autore. Ascoltare un concerto di musica contemporanea totalmente impreparati sulle scelte dell'autore può certamente provocare delle sensazioni ma per capirla profondamente non si può prescindere dalla sua conoscenza e da cosa l'autore ci ha lasciato. Non a caso in tutti gli scritti di Stockhausen che ha commentato nel video sono rappresentati punti chiavi che negli spartiti di classica non vengono presentati (per es. sensi di rotazione del suono, macchinari utilizzati con specifiche tecniche; uno spartito tradizionale dovrebbe limitarsi a descrivere l'andamento dei suoni nel tempo, ma è evidente che Stockhausen vuole darci di più, vuole darci la spiegazione del perché dietro ad una musica apparentemente incomprensibile ci sia in realtà un mondo di quadratura, combinazioni e matematica perfetti.

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  • 4 weeks later...

Segnalo anche l'intervista di Massimiliano Viel a Stockhasen, uscita sulla rivista "Sonus" nel 1990 e inclusa nella "primary literature" della bibliografia ufficiale della Fondazione Stockhausen. Da Postmedia Books è in uscita un ibro di Stockhausen tradotto da Viel.

 

https://www.academia.edu/5589938/Formeltechnick_ponte_tra_razionalita_intuito_e_memoria._Incontro_con_Karlheinz_Stockhausen

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