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Piano Concerto - Forum pianoforte

Posizione dei martelletti rispetto alle corde


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Buongiorno,

avrei un paio di domande riguardo ai martelletti in generale, che non mi ero mai posto finora.

Ho uno Yamaha LU-101 degli anni '90, su cui mi sono diplomato, oltre a uno U1 nuovissimo appena comprato, e mi sto "divertendo" a osservare somiglianze e differenze tra i due.

Ho notato in entrambi che i martelletti (solcati nel primo, appena accennati nel secondo, dopo 4 mesi di utilizzo) non sempre colpiscono le proprie corde proprio simmetricamente rispetto al centro del loro feltro, ma - e ciò è evidente soprattutto per quelli che colpiscono tre corde ciascuno - uno magari lo fa, un altro le batte più "shiftato" verso destra, qualcuno con la terza corda che impatta quasi sul margine del feltro, eccetera...

Mi chiedevo come mai questa variabilità, e se potesse in linea di principio influire sull'intensità del suono prodotto... ma poi ho pensato che, mentre le corde sono rigidamente ancorate nelle loro posizioni, i martelletti nonostante appaiano tutti perfettamente allineati tra loro sono comunque un sistema "fisiologicamente" meno rigido e, per usare un gioco di parole, "ragionano ognuno con la sua testa"... quindi di fatto queste piccole differenze individuali non alterano minimamente l'omogeneità del suono, basta che "becchino" comunque tutte e tre (o due, o una) le loro corde. È corretto?

Inoltre: mi sembra che (o forse è una mia impressione...) rispetto al vecchio LU-101, in U1 il pedale 1 corda avvicini i martelletti alle corde un po' di meno (e analogamente mi sembra che il pedale di risonanza scosti gli smorzatori un po' meno), anche se l'effetto uditivo è pressochè identico, anzi lievemente maggiore nel nuovo U1, ma comunque abbastanza minimo... e nonostante le somiglianze sono modelli diversi. Mi chiedevo al proposito: sarebbe possibile tecnicamente tarare il pedale 1 corda in modo da avvicinare maggiormente i martelletti alle corde per aiutare di più nel pianissimo?

Avrei poi una terza curiosità: ho notato che - in entrambi i miei piani, ma anche in altri che ho visto recentemente, non solo Yamaha - sia il coperchio verticale delle corde sia quello della tastiera sono leggermente (un paio di millimetri) spostati verso l'asse di sinistra. Questa quindi penso sia in generale una costante caratteristica costruttiva legata alla fase di assemblamento, è esatto?

Per finire, volevo sapere se in questo forum (che è la risorsa in italiano più professionale e dettagliata che ho trovato finora in rete sull'argomento) è presente una sezione dedicata alla pulizia dello strumento.

Mentre sul mio vecchio LU-101 non mi facevo problemi al riguardo, anche perchè essendo color noce e con una glossatura piuttosto spessa non mi sono quasi mai accorto di segnetti in controluce, sul nuovo U1 "polished ebony" (cioè nero lucidato) ho notato che è molto molto facile crearne sullo strato di poliestere superficiale, anche semplicemente passando un panno microfibra o un dito in orizzontale a causa dei granelli di polvere trascinati...

Quindi mi sono per prima cosa posto di usare tendenzialmente solo un piumino swiffer per togliere il più delicatamente possibile la polvere, e - soltanto ad esempio per le "ditate" più antiestetiche - di passare un microfibra, ma solo dopo aver preventivamente spolverato.

Nel caso volessi provare a togliere qualche segnetto già formato di cui sopra (visibile comunque appunto solo in controluce da vicino e non normalmente), sapreste consigliarmi? Ad esempio un prodotto a base di silicone per "sigillare"? Ho visto al riguardo che esiste un prodotto della Yamaha chiamato Unicon, ma il mio rivenditore non mi ha fornito indicazioni in merito.

Grazie mille per la pazienza e per le risposte... tra l'altro mi è già stato risposto precedentemente ad altre due richieste e colgo l'occasione per ringraziare qui! È da poco che ho cominciato a ragionare di più sui dettagli costruttivi dello strumento... essendo un pianista e insegnante mi sono sempre occupato quasi "solo" di suonare e di trasmettere correttamente i principi di tecnica pianistica!

Mi scuso per la prolissità...

Ancora grazie, e buon fine settimana!

Andrea Leoni

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Sei una persona molto attenta e hai notato il decentramento di alcuni martelli. Questo influisce certamente sulla qualità del suono, come influisce sul suono la non contemporaneità con cui il martello colpisce le due o tre corde. Però se ormai i martelli stessi sono segnati dalle corde, anche minimamente, non si possono ricentrare, pena l'ottenimento della diversità timbrica! Non si deve pensare neanche, come certi tecnici consigliano di "rasare "la martelliera. Io sono personalmente assolutamente contrario! Togliere una parte della struttura del martello significa avvicinarsi troppo all'anima di legno, accelerando la durezza eccessiva e il fine vita di tutta la martelliera. Se poi, come impropriamente spesso viene fatto, si snatura la forma dei martelli stessi, tondeggiandoli, ad esempio, sugli acuti, si rende incerto il punto di battuta, si altera la distanza del punto di battuta rispetto al capotasto e si altera tutta la geometria della meccanica ( con conseguente perdita di energia)

Per il pedale del piano è possibilissimo regolare l'alzata della balla che avvicina i martelli alle corde. Basta agire sul dado del relativo pedale.

Per il poliestere usare panno di tela vecchia, mai di lana! Qualche piccolo graffio può essere rimosso con Polish per Auto o al massimo con pasta abrasiva finissima per lucidare.

Le ditate si tolgono il giorno dopo( quando la parte grassa si è asciugata) usando solo tela di cotone. Evitare nel tempo prolungato microfibre e piumini.( Il piumino swiffer è antistatico perché è grasso!)

Per i segni più profondi esistono dei Kit con pigmento nero a due componenti, ma molto difficili da usare e quindi li sconsiglio. Si può colmare qualche piccolo punto profondo, usando vernice nera lucida a mo di ritocco, con un piccolo pennello.

 

Capisco la totale dedizione all'insegnamento. Io in passato ho insegnato tanto. Nel tempo ho sviluppato interesse per la correlazione tra il buon funzionamento del pianoforte e lo sviluppo della tecnica pianistica. Mi chiedo ancora oggi come alcuni Conservatori ( e non solo) non curino periodicamente i pianoforti in dotazione. Martelli appiattiti e rullini pure essi appiattiti, fuori regolazione, fuori intonazione, fuori accordatura...nessun pianoforte in questo stato può far capire all'allievo cosa deve fare per superare questo o quel passaggio! Capire da subito se le nostre insoddisfazioni dipendano da noi o dallo strumento che stiamo suonando, credo sia fondamentale. Ne parlo nei miei Video Tutorial e questi concetti hanno mosso il desiderio di creare questo sito e questo FORUM.

Buon lavoro

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