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Piano Concerto - Forum pianoforte

Ferruccio Busoni


Terenzio
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Sto completando il catalogo di Ferruccio Busoni da inserire nel mio sito e mi trovo in difficoltà con i numeri di opus.

Busoni che aveva iniziato fin da giovane a numerare le sue composizioni, si è poi accorto che i numeri assegnati non andavano bene ed ha cominciato a variarli più volte combinando, secondo me, un gran pasticcio.

Ci sono numeri ripetuti, numeri seguiti dalla lettera a e buchi di numerazione.

Qualcuno sa dirmi dove trovare una chiave di lettura di questo pasticcio?

L'unica indicazione che ho trovato è una nota di spiegazione scritta dallo stesso Busoni e riportata da Sergio Sablich a pag. 142 del suo volume "Busoni" ma non è sufficientemete esaustiva.

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Se può servire: http://www.rodoni.ch/busoni/vlad/vlad1.html

A un certo punto Vlad scrive:

 

Egli pensò, allora, di sistematizzare la numerazione delle sue opere e con i Zwei altdeutsche Lieder op. 18 (Due Lieder su antichi testi tedeschi) per canto e pianoforte pubblicati dall'editore Kistner a Lipsia, intraprese di colmare i numeri mancanti nel suo catalogo, arrivando a realizzare questo intento nel 1890 con la I Sonata op. 29 per violino e pianoforte. Riconsiderando i lavori del suo periodo "infantile", e particolarmente quelli contraddistinti con i numeri da 30 a 40, Busoni si avvide dello scarto qualitativo che l'evolversi della sua arte aveva ingenerato tra questi ultimi lavori e le musiche composte e pubblicate più tardi, ma che, per le ragioni su esposte, portavano i numeri d'opera da venti a trenta. Non volendo che le musiche "infantili" potessero apparire come poste al seguito di quelle più mature, Busoni pensò di ovviare a questo possibile inconveniente scrivendo una nuova serie di opere distinte dal numero trenta e da quelli successivi, ma con l'aggiunta di una "a". Solo le composizioni giovanili intitolate rispettivamente 24 Préludes op. 37 per pianoforte (1879-1881) e Le Quattro Stagioni op. 40, quattro poesie liriche di Dall'Ongaro per voci maschili e orchestra (1882) furono considerate da Busoni «di sufficiente valore » per non aver bisogno d'una sostituzione. Per l'opera 39 (il Concerto per pianoforte, orchestra e coro) Busoni usò l'indicazione in cifre romane invece che arabe. Dall'opera 41 (la «Turandot»-Suite) la numerazione avrebbe potuto poi procedere regolarmente. La confusione di questa numerazione plurima, fu aumentata però notevolmente dal fatto che, non sappiamo per qual genere di errori, il numero 25 figura accanto a due lavori, e precisamente accanto alla Gavotta per pianoforte del 1878 e accanto alla Suite Sinfonica del 1888 (dedicata a Hans Richter) [18]. Così anche il numero 38 ricorre due volte nel catalogo: una prima volta esso contraddistingue il Lied der Klage (Canto del lamento) su parole di O. von Kapff (scritto nel 1878 e pubblicato l'anno dopo a Vienna) e una seconda volta designa la Lustspielouverture (Ouverture per una commedia) per orchestra, composta nel 1897 e rivista nel 1904. In questo secondo caso, il fatto che invece del numero d'opera 38a sia stato usato il solo 38 deve ascriversi ad una dimenticanza o ad un mero errore materiale. Comunque sia, il pasticcio di queste numerazioni era tale the Busoni preferì pubblicare le Elegie per pianoforte e buona parte delle sue composizioni successive senza numeri d'opera. Dalla Berceuse élégiaque (1910) in poi, alla quale diede il numero d'opera 42, egli tornò però a numerare sporadicamente talune musiche lasciando altre senza numeri d'opera, secondo un criterio che ci sfugge, ma che non è da mettersi certamente in relazione con l'importanza che Busoni doveva attribuire alle opere in questione, giacché furono pubblicate senza numero d'opera non solo quel singolarissimo capolavoro che è la Fantasia contrappunfistica, e le preziosissime Sonatine per pianoforte, ma anche le quattro opere teatrali alle quali Busoni attribuiva indubbiamente un'importanza capitale nel quadro d'insieme della sua creatività.

 

Nello stesso sito (Rodoni) c'è anche http://www.rodoni.ch/busoni/kindermann.html

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Il testo di Roman Vlad riporta in terza persona lo scritto di Busoni che ho trovato nel libro di Sergio Sablich.

Hai notato che anche Vlad usa il termine pasticcio?

Nel mettere sul sito i cataloghi dei compositori, normalmente faccio anche una pagina con le sole composizioni che hanno un numero di opus per facilitare la ricerca da parte del visitatore.

In questo caso credo sia meglio tralasciare questa pagina perchè creerebbe solo confusione in chi la legge.

Grazie dell'interessamento.

Darò notizia del catalogo quando lo metterò sul sito.

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