Tiger Postato Novembre 22, 2012 Report Share Postato Novembre 22, 2012 Sapete qualcosa della "notazione proporzionale"? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Novembre 22, 2012 Report Share Postato Novembre 22, 2012 Per quanto ne so, "notazione proporzionale" può indicare due cose abbastanza differenti. 1) Nell'accezione più diffusa, indica una notazione ritmica in cui i valori non sono definiti da una proporzione prestabilita (ad esempio: 1 semiminima = 2 crome) ma dalla spaziatura adottata in partitura. Vedi ad esempio la Sequenza I per flauto di Berio: nella legenda scrive «Il tempo di esecuzione e i rapporti di durata vengono suggeriti: dal riferimento ad una costante quantità di spazio che corrisponde ad una costante pulsazione di metronomo; dalla distribuzione delle note in rapporto a quella quantità costante di spazio». In questo caso ci sono delle pseudo-battute di durata definita (70 M.M.), all'interno delle quali gli impulsi musicali si distribuiscono in modo non rigorosamente metronomico, ma in base alla concreta spaziatura delle note. La Sequenza III per voce femminile è ancora più "libera", in quanto le battute vengono ridotte a grandi "contenitori di eventi": ad esempio, il primo rigo è formato da quattro "pseudo-battute" della durata di dieci secondi ciascuna. Altro esempio: Kurtág impiega volentieri la notazione proporzionale, e in modo molto espressivo. Vedi Játékok. Spesso le battute non hanno significato metrico: sono "contenitori di eventi" di durata indefinita (la durata viene suggerita dal "respiro" del fraseggio). Una nota bianca indica un suono più lungo, una nota nera un suono più breve... 2) Accezione meno diffusa. Le partiture di Donatoni (almeno a partire da metà degli anni Settanta) sono in notazione proporzionale, in quanto la spaziatura dei suoni rispecchia proporzionalmente la durata. Ad esempio, una seminimima puntata dista dal suono successivo 3 centimetri, di conseguenza la croma dista dal suono seguente 1 cm, la semicroma 0,5 cm, ecc. Le partiture di Donatoni hanno una impostazione grafica molto ordinata (algida, se vuoi), in cui tutti gli eventi sono perfettamente allineati (complice il fatto che non cambia mai il metro all'interno del brano!). Stranamente, è uno dei pochi punti di contatto fra Sciarrino e Donatoni: la grafia ritmica di Sciarrino è tendenzialmente proporzionale (sto guardando i Sei quartetti brevi e il Quaderno di strada). Ricordo di aver letto un saggio di Dahlhaus (in In altri termini) in cui la notazione proporzionale veniva stigmatizzata in quanto antieconomica (più faticosa per l'occhio dell'esecutore) rispetto alla notazione ritmica tradizionale. Forse aveva ragione! 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Oracolo Postato Novembre 23, 2012 Report Share Postato Novembre 23, 2012 Interessante, ma se fosse previsto un direttore (immaginiamo un brano che preveda l'orchestra, anche piccola), quale sistema utilizzerebbe per dirigere? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Novembre 23, 2012 Report Share Postato Novembre 23, 2012 La notazione ritmica proporzionale, intesa nella prima accezione del mio post precedente, è stata sperimentata nella musica per ensemble e per orchestra a partire da fine anni Cinquanta, per un decennio circa, dai compositori che sviluppavano il pensiero "indeterminista" (la matrice è l'alea di Cage). Tralasciando i casi più "spinti", la notazione proporzionale è stata impiegata nella musica per orchestra nella seguente maniera: le "pseudo-battute" di cui parlavo delimitano l'inizio e la fine di un evento musicale; il direttore indica l'attacco di un evento (della durata di 10 secondi, poniamo), gli strumentisti suonano; dopo 10 secondi, il direttore indica un altro attacco, e gli strumentisti passano alla sezione seguente, e così via. Lo stesso Donatoni ha impiegato la notazione proporzionale (sempre nella prima accezione!) nella musica orchestrale, ad esempio in Per orchestra (1962). Più tardi, quando si era ormai orientato verso altre tecniche, Donatoni torna saltuariamente alla notazione proporzionale in una sezione di Duo pour Bruno (1975), quando gli archi (sempre divisi per leggio!) si muovono con ritmi indeterminati all'interno di brevi "pseudo-battute": il coefficiente aleatorio è praticamente nullo! http://www.youtube.com/watch?v=bvxVL8lOQmo verso 13:31, se non vado errato! 2 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Kappa Postato Novembre 24, 2012 Report Share Postato Novembre 24, 2012 RedScharlach, per caso hai la partitura in formato PDF o sai dove recuperarla? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Novembre 24, 2012 Report Share Postato Novembre 24, 2012 RedScharlach, per caso hai la partitura in formato PDF o sai dove recuperarla? Il pdf di Duo pour Bruno è piuttosto improponibile, in quanto la partitura è alta circa un metro e mezzo (usando sempre gli archi divisi per leggio!). La puoi recuperare scrivendo alla Suvini-Zerboni, poiché ormai è fuori catalogo, oppure in qualche biblioteca musicale... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Novembre 24, 2012 Report Share Postato Novembre 24, 2012 Ecco un pdf esemplificativo, così il discorso di prima dovrebbe essere più chiaro! notazione-ritmica-proporzionale.pdf 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Oracolo Postato Novembre 24, 2012 Report Share Postato Novembre 24, 2012 Grazie RedScharlach Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Valchiria Postato Novembre 26, 2012 Report Share Postato Novembre 26, 2012 La notazione proporzionale può risolvere anche problemi tipo quelli polimetrici; allego esempio di Nicola Bernardini: "D'Altro Canto" Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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