Stellina Postato Ottobre 25, 2012 Report Share Postato Ottobre 25, 2012 L'ultima discussione che ho proposto mi ha acceso diverse lampadine, mi piacerebbe sapere in base a cosa un interprete sceglie il proprio repertorio. Ovviamente non mi riferisco all'età scolare ma quando i temuti studi sono finiti ed uno deve andare in giro a suonare e fare concerti. Come vi siete mossi? Quali sono le discriminanti? Etc. Grazie in anticipo Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Chopin Postato Ottobre 25, 2012 Report Share Postato Ottobre 25, 2012 Penso che procederei nel seguente ordine gerarchico: - limiti tecnici - gusto - soldi Cioè, brani che devo riuscire a suonarlo come voglio e che mi devono piacere, poi se ci fossero richieste "strane" che prevedono un ricco incasso..e beh, si lavora per mangiare...no? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thallo Postato Ottobre 25, 2012 Report Share Postato Ottobre 25, 2012 Preferenze, capacità e mercato. Detto questo, ogni repertorio ha un "percorso", almeno secondo me... se vuoi suonare Xenakis, penso tu debba avere soprattutto una tecnica "trascendente", e quindi probabilmente Liszt non ti deve essere precisamente sconosciuto... ma io non sono un pianista, quindi questi esempi mi vengono male I grandi pianisti di oggi, comunque, hanno repertori molto vasti, e li hanno scelti per mettere in luce le proprie caratteristiche. E se cerchi bene, trovi cose per tutti i gusti sia nel repertorio classico, che in quello romantico, che in quello post-romantico, che in quello contemporaneo (e oltre...) Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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