Guest Gennarino Postato Maggio 26, 2011 Report Share Postato Maggio 26, 2011 Stasera sono indeciso. Non faccio nulla per il sito e mi riposo ? (Noooooo!!!!!!!!, protesta PianoExpert). Vi parlo di un altro autore ? (Nooooo!!!!!, esigono i membri) E va bene, vi parlo ancora di cose che piacciono a me (come sempre), ma stavolta parlo di un genere che ha segnato una intera generazione e forse più. Sissignori, stasera Vi parlo di RAGTIME. Il nome è già un programma: infatti, esso significa "tempo stracciato" e, se lo analizziamo, vediamo che è proprio azzeccato. Sì, perché una caratteristica della ritmica del Ragtime è che la sinistra esegue un accompagnamento uniforme e regolare (quasi sempre), mentre la destra esegue una scansione sincopata, ciò che ne giustifica il nome. Mi ricorda quand'ero piccolo e mi divertivo a camminare con un piede sul marciapiede e l'altro in strada e - con regolarità - saltare un passo della destra. Per quello che riguarda la struttura, generalmente si susseguono quattro Strains (i nostri temi), accompagnati da cambi di tonalità e con diversi tipi di occorrenza: la più usuale è AABBACCDD, ma ve ne sono anche altre. Un brano che bene illustra quanto Vi ho appena detto è proprio Maple Leaf Rag, del quale Vi pubblico uno spartito prodotto nell'ambito del progetto Mutopia, del quale Vi parlerò un'altra volta. Joplin_MapleLeaf.pdf Tornando al nostro, il Ragtime trasse origine da un coacervo di componenti folkloristiche negre - quasi tutte vitalizzate dalle Brass Band cittadine - sviluppandosi all'inizio del secolo XX nel Missouri, soprattutto a Sedalia e Saint Louis. Soprattutto questa città, porto cosmopolita sul Mississippi e fucina di nuove esperienze, fu feconda di contributi e da essa il Ragtime si diffuse poi velocemente nel paese, ottenendo rapidamente un enorme successo, Fra i grandi del genere, oltre al celebrato Scott Joplin, ricordiamo Thomas Turpin, autore del primo Ragtime pubblicato, James Scott e Joseph Lamb. Determinanti furono altresì i grandi pianisti, quali Jelly Roll Morton e Thomas Fats Waller. Il genere fu predominio del pianoforte, ma non mancarono esempi di altri strumenti o di complessi strumentali. Da lì a poco, grazie anche al suo seme, sarebbe nato il Jazz, che avrebbe sovrastato il Ragtime e lo avrebbe relegato in un cantuccio glorioso. Per adesso Vi saluto, lasciandoVi in ascolto ancora un Piano Roll - inciso dallo stesso autore - ma tornerò presto a parlare di Joplin e del suo gruppo di Ragtimers. Joplin_MapleLeaf.mp3 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Maggio 27, 2011 Report Share Postato Maggio 27, 2011 Gennarino ! Sei scatenato!!! Ormai aspettiamo le tue novità!!!!!!! Ci siamo assuefatti!!!!!!! Quale sarà il prossimo regalo????? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Guest Gennarino Postato Maggio 27, 2011 Report Share Postato Maggio 27, 2011 Mah, caro Paolo! Non saprei da dove cominciare/continuare. Una linea è quella di commentare/pubblicare spartiti/esecuzioni; questa è una vena inesauribile, come sai, perché ci sono tantissime composizioni degne di nota, anche, come Tu dici, fra quelle semplici di struttura. Una seconda linea sarebbe quella di parlare di Compositori, soprattutto di quelli meno noti e, però meritevoli di attenzione, ad esempio per il solo fatto che ci piacciano. Una terza direttrice è quella di parlare di generi musicali o tipi di composizioni; ad esempio, mi viene in mente la Rapsodia, anche per i suoi rapporti con la nobile arte della rappresentazione teatrale e chi meglio di Te può intuire quanta strada ci si apre davanti! Per adesso, continuo a muovermi sull'onda del piacere di contribuire, quando stanco ma felice a sera ritrovo i miei amati affetti e, nel silenzio del sonno che tutti ci prende, invento un post che richiede un'ora di lavoro benedetto, perché fa crescere anche me. Un caro saluto. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Maggio 27, 2011 Report Share Postato Maggio 27, 2011 Caro Gennaro, Grazie del tuo interesse e della tua dedizione. La grande ricerca che hai fatto in questi anni è preziosa e credo interessi molti musicisti già frequentatori del Forum e del sito nonchè i futuri simpatizzanti. Garzie a nome di tutto lo staff di www.pianoconcerto.it Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Francesco Postato Giugno 2, 2011 Report Share Postato Giugno 2, 2011 Sai, Gennarino, a un mio saggio di Pianoforte (avevo forse nove o dieci anni) ho suonato "The Entertainer" di Joplin, ovviamente non la versione originale, una un po' semplificata (se trovo almeno la registrazione audio la posto?) Eh, sì: confermo anch'io quello che hai detto a proposito del "tempo stracciato e spezzato" ... mi spezzavo le dita quando suonavo quel brano (e mi sono stracciato la mente a studiarlo) ... vedete, quando si dice che un compositore trasmette sempre qualcosa nel suo stile all'esecutore ... Eccone l'esempio!!! Ciao!! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Guest Gennarino Postato Giugno 2, 2011 Report Share Postato Giugno 2, 2011 @Francesco1797 Credo che ti stracciassi, come molti altri, perché il prof. ti ha fatto eseguire la versione semplice invece di farti prima eseguire gli esercizi che Joplin suggerisce nelle sue lezioni (School of Ragtime). Joplin - School of Ragtime.pdf Ricordiamo che Scott Joplin raccomandava di eseguire il ragtime con esattezza di tempo e di accenti (musicali) e quindi di realizzare prima le strutture (conoscere le idee) e poi suonare. Ma, non c'è niente da fare: alcuni autori sono come i frutti di balsa per gli animali; attirano da morire e ci si butta senza troppo pensarci, tranne poi pentirsi! Ciao Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Francesco Postato Giugno 2, 2011 Report Share Postato Giugno 2, 2011 Gennarino... sei incredibile!!!! Grazie! Ciao!! Francesco 1797 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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