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Piano Concerto - Forum pianoforte

gpr

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  1. Grazie per il tuo commento (e scusa se rispondo soltanto ora). Dunque... sì, l'emozione è sempre una brutta bestia! In effetti, io penso che per i ragazzi sia utile partecipare a questi concorsi, non tanto per la possibilità di un riconoscimento (che poi conta poco, a meno che non sia un concorso veramente importante... ma allora non è per principianti!), quanto piuttosto per abituarsi a suonare in pubblico e per il fatto di dover essere giudicati da persone comunque competenti. Per quanto riguarda la mia composizione... be', per la verità mi sento un po' in imbarazzo a "dare consigli", perché di certo non sono la persona più adatta. Per molto tempo sono andato avanti da autodidatta, e quasi tutto ciò che ho imparato delle varie forme musicali l'ho ricavato dall'osservazione (e diciamo da un po' di "analisi" fatta in modo alquanto istintivo) dei pezzi dei grandi compositori del passato, a cominciare dalle sonatine di Clementi che studiavo da ragazzo, per poi continuare con pezzi più complessi. In questa sonatina mi sono attenuto ad un modello abbastanza semplice: il primo tempo è quasi "mozartiano", con la classica fermata a fine esposizione e uno sviluppo breve. Il secondo è la solita forma A-B-A, con la parte centrale in maggiore; nella coda si sentono armonie che possono richiamare le canzoni napoletane. Il finale poi è un semplice rondò, con solo due episodi secondari (couplets) + coda, per non dilungarsi troppo. Che dire? Io penso che se uno vuole entrare nei meccanismi compositivi, la cosa migliore è (a parte uno studio teorico che non fa mai male) provare a buttarsi e scrivere qualcosa: magari i primi pezzi saranno delle mezze schifezze (tipo le sonatine che scrivevo a 15 anni), poi l'uso delle forme sicuramente migliora. Ah, se vuoi (e se ti va di perderci un po' di tempo), guarda qui: http://www.armoniamusicale.com/forma-sonata.html Ciao a te e a tutti i frequentatori del forum. Gino
  2. Salve a tutti. Pensavo di accodare questo messaggio al thread già esistente "Nuovo PC e problemi vari", ma poi ho visto che quella discussione è andata su problemi molto più complicati dei miei... allora, molto in breve vi pongo una questione: di recente ho fatto risistemare (anche da un punto di vista hardware) il mio PC, e siccome ho sempre usato una copia di Finale 2006 (ehm, per la verità non proprio... originale, ma con il generatore di chiavi ha sempre funzionato benissimo), volevo evitare di impazzire e l'ho nuovamente installata. Più o meno funziona tutto, ma ho riscontrato un paio di problemi. Il primo è che, nonostante la registrazione sia (pare) correttamente effettuata, ogni volta che lo apro mi dà l'avviso che ho 30 giorni di tempo per registrare il software. Notare bene: il numero dei giorni non va diminuendo, come accadeva prima se non facevo la registrazione subito, ma rimane sempre fisso a 30. Un altro problema, che in realtà ho riscontrato solo i primi giorni, poi sembra misteriosamente sparito, è che lavorando su un normalissimo spartito (stavo trascrivendo degli esercizi di contrappunto) mi apparivano dei fastidiosissimi triangoli blu, in alcuni casi talmente grossi da impedirmi di vedere i pentagrammi e quindi di lavorare. E' possibile (chiedo anch'io, come Geppino) che vi siano problemi di compatibilità, per cui il vecchio Finale 2006 può dare problemi con Windows 7? E in tal caso, cosa posso fare? Ah, una piccola precisazione: non mi sono mai preoccupato troppo di "librerie" di suoni molto avanzate... il mio scopo è sempre stato quello di scrivere delle partiture di aspetto "professionale" piuttosto che ottenere dei file audio realistici. Magari poi potrei anche colmare questa mia lacuna... Grazie per l'aiuto che potrete darmi. Ciao a tutti Gino
  3. gpr

    4 Contro 3

    Ti dico io dove trovarla; è la sonata n. 48. Guarda qui: http://javanese.imslp.info/files/imglnks/usimg/1/1f/IMSLP113690-PMLP01715-Haydn-Piano_Sonate_No48-XVI35-Kohler.pdf
  4. gpr

    4 Contro 3

    A proposito del "4 contro 3" (a parte i significati alternativi di tale frase...), ricordo che già nei miei studi pianistici da ragazzino incontrai simili combinazioni in una celebre sonata in do maggiore di Haydn (perciò esempi ce ne sono anche di antichi...). Anzi, siccome nella stessa sonata si trovano anche dei gruppetti che si possono risolvere in quintine, si trova anche la combinazione "5 contro 3". Come si risolve la difficoltà? Ad occhio direi che la velocità aiuta: mi semrerebbe molto più difficile suddividere una battuta in quattro con la destra e tre con la sinistra in un tempo moderato. In alcuni casi anche in un tempo moderato non è difficilissimo, infatti ad esempio succede di fare con la stessa mano contemporaneamente una voce in duine e una in terzine. Ma qui basta pensare il tempo diviso in sei, nel senso di 2+2+2, cioè una terzina in cui ciascuna croma è a sua volta suddivisa in due semicrome; la seconda nota della duina va a coincidere con la semicroma in cui si suddivide il secondo "2". Personalmente, penso che ci siano esempi molto più complicati: avete presente il "Carnaval", nel quale Schumann si diverte, in un tempo 2/4, a suddividere l'intera battuta in 7 crome? Un altro esempio che mi viene in mente è il valzer in do# minore di Chopin (op. 64 n. 2), dove mentre la sinistra batte il solito tempo in 3/4, la destra suddivide la battuta in 8 crome: questo sì che è complicato da fare con precisione! Infine, una piccola precisazione sulla notazione, in riferimento ad uno dei messaggi precedenti. Non so se sia una regola "fissa", ma diciamo che in linea di massima un criterio per scrivere i gruppi irregolari dovrebbe essere questo: se ad esempio il tempo è a suddivisione semplice (diciamo 2/4), le unità di tempo sono le semiminime, e se occorre suddividere l'unità di tempo in tre si usano tre crome con il "3"; se si scrive lo stesso pezzo nel corrispondente tempo composto, si aggiungono i punti alle semiminime (e alle minime), e si tolgono i "3", ma le figure rimangono le stesse. Analogamente, in un pezzo in 6/8 una semiminima puntata (unità di tempo) suddivisa irregolarmente in 4 anziché in 6, dovrebbe dar luogo a 4 semicrome (ovviamente con il "4" per indicare il gruppo irregolare), così se lo stesso pezzo si scrive in 2/4 si tolgono i punti alle semiminime, si tolgono i "4", ma le 4 semicrome non cambiano. Questo in linea generale, poi si sa che ci sono le eccezioni: il caso più comune è quello delle 4 crome (anziché 4 semicrome) che suddividono irregolarmente una semiminima puntata in un tempo composto. Ciao Gino
  5. Ti ringrazio molto per le parole di commento. Allora, con ordine: l'idea della sonatina è nata proprio per il fatto di avere un pezzo un po' più di ampio respiro rispetto ai brevi pezzi che si trovano sui metodi didattici di violoncello; doveva essere un pezzo possibile per un ragazzino (13 anni ad agosto prossimo) che ancora conosce soltanto la prima posizione, ma che avesse in qualche modo un interesse musicale. Perciò poche difficoltà ritmiche (almeno per lui), un minimo di dialogo tra i due strumenti... insomma, diciamo che è stato come fargli un abito "su misura", partendo dalle difficoltà tecniche che ho visto nei pezzi che sta studiando. La sicurezza e la maturità artistica... bè, ovviamente maturano un po' alla volta (come si dice a Roma, "nessuno nasce IMPARATO"!). Però sono contento di aver trovato (quasi per caso) un ottimo maestro per lui. E' vero quello che tu dici riguardo all'utilità di esibirsi in pubblico, anche se la votazione mi ha lasciato un po' perplesso, tanto che lì per lì ho pensato se per il futuro valesse la pena impegnarsi nella partecipazione a concorsi di livello non proprio eccelso (ma di questo parlerò con il suo maestro). Quanto ai MIEI problemi tecnici... che dire? Non mi resta che mangiarmi le mani fino al gomito per aver abbandonato tanti anni fa (ma il danno era cominciato già da prima, con diversi maestri nessuno dei quali mi ha impostato veramente bene). Grazie per l'attenzione. Un saluto a te e ai partecipanti al forum. Gino Palumbo P.S. Anche volendo, non avevo i video degli altri candidati: a ciascuno (se richiesto) hanno dato il DVD solo con la sua esibizione.
  6. Come detto in un altro topic (sotto "Segnalazioni"), si sono svolte sabato scorso (19-5-2012) le audizioni dei concorrenti di violoncello al concorso "Note sul Mare". Ieri abbiamo caricato il video, di cui vi do il link: http://www.youtube.com/watch?v=fbtppQ5lNcI La registrazione è quello che è, una videocamera fissa in una sala poco adatta alla musica (pensate che dal palco chi stava al piano a stento riusciva a sentire il violoncellista!); comunque mi pare che il mio piccoletto se la sia cavata abbastanza bene. Ogni commento è bene accetto, anche sulla composizione! Saluti a tutti. Ringrazio in particolare Simone che mi ha chiamato personalmente per sapere come era andata. Gino Palumbo (Roma)
  7. Qual è lo strumento protagonista del primo incontro? Ciao Gino
  8. Vi disturbo nuovamente... per dirvi che l'appuntamento di sabato 19 è stato spostato di un'ora: le audizioni inizieranno alle 15.30 e non alle 14.30. Ciao a tutti Gino
  9. Cari frequentatori di pianoconcerto residenti a Roma e dintorni, scusate l'ardire... sono solo un povero dilettante che nella musica fa quel che può, ma ha una grande passione per la composizione. Allora, vengo al dunque: ho iscritto mio figlio (12 anni e 1/2, quasi 3 anni di studio del violoncello alle spalle) ad un concorso che si svolgerà nei prossimi weekend a Roma, precisamente in Via Calamide 57 (zona Casalpalocco - Canale della Lingua). Le audizioni per i violoncelli si terranno SABATO 19 MAGGIO a partire dalle 14.30. Per lui non è la prima esperienza, perché già lo scorso anno ha partecipato ad un concorso in Puglia (ed abbiamo avuto occasione di ascoltare dei ragazzi molto bravi!). Bene, il motivo per cui vi segnalo l'evento è il seguente: eseguiremo insieme una sonatina per violoncello e pianoforte che ho scritto per lui lo scorso anno. E' un pezzo semplice, di stile classico, nel quale ho tentato di ottenere un qualcosa di musicalmente gradevole pur non potendo contare (ovviamente) su capacità tecniche avanzate. Se vi va di fare un giretto in periferia (il posto non dista molto da Ostia), potete liberamente partecipare, così magari conosco di persona altri membri del forum (ieri alla conferenza ad Albano ne ho conosciuti due... molto importanti!). Mio figlio è il primo della lista, perciò in 10-12 minuti abbiamo finito. Un saluto a voi tutti Gino (Roma)
  10. Salve a tutti i compositori, sicuramente più giovani e validi di me! Allora, dopo una "stasi" durata parecchi anni, ho ripreso da alcuni anni a scrivere musica, e mi sono rimesso pure a studiare con un maestro. Non mi interessa dare esami (ormai alla mia età avere o non avere un diploma di composizione non mi cambia la vita...), ma soltanto studiare per me stesso, e chissà magari ricavarne qualche piccola soddisfazione. Il mio stile è ancora in gran parte "classico", aggiungerei pure "imitativo", perché per molto tempo la mia unica palestra è stato lo studio autodidattico delle opere dei grandi del passato (Beethoven prima di tutto, ma aggiungerei anche altri grandissimi dell'ottocento). E veniamo alle mie (poche) esperienze di partecipazione ai concorsi. A parte il fatto che ormai posso partecipare solo ai concorsi per i quali non sia previsto un limite di età, di solito il problema più grosso è stare nei tempio e completare tutto in tempo per la spedizione (!); fino ad oggi, l'unico piccolo riconoscimento è stato un quarto posto al concorso "Valeria Martina" del 2010, dove ho presentato una sonata per violoncello e pianoforte classica. In altre occasioni ho presentato opere che credevo anche migliori, ma non sono state prese in considerazione. Ad esempio, tra novembre '11 e gennaio '12, nonostante il periodo intenso di lavoro, ho dedicato un bel po' di tempo alla composizione di un pezzo per pianoforte e fiati che poi ho inviato per la partecipazione al concorso "Biennale Koper"; in questa occasione mi sono "imposto" di non fare una cosa troppo classica, di avere insomma un po' più di coraggio se non altro dal punto di vista armonico (anche se rimango lontanissimo da certi linguaggi moderni estremamente dissonanti ed anche a mio avviso privi di senso ritmico, almeno se lo intendiamo nel significato "comune"). Siccome dovevano essere selezionate per il concerto finale sei opere (che poi in realtà sono state sette), un po' ci speravo... sarei stato contento pure di risultare poi in finale l'ultimo dei "nominati". Risultato? Nulla... Questo naturalmente non mi frena dalla partecipazione ad altri concorsi (infatti ho già inviato un pezzo per pianoforte ad un concorso a Reggio Calabria); però mi rendo conto che è impossibile sapere ciò che la giuria si aspetta... a volte un pezzo carino ma senza alcuna innovazione stilistica viene almeno apprezzato, altre volte un compositore magari è convinto di aver fatto un buon lavoretto, ma se becca una commissione che storce il naso ad ogni accordo consonante o a ritmi troppo "regolari", la frittata è già fatta. Oppure secondo la vostra esperienza ci sono comunque dei parametri "oggettivi" da rispettare? La giuria di solito fissa delle regole, oppure ciascuno giudica come crede opportuno? C'è qualche aspetto che viene comunque "apprezzato", oppure tutto è lasciato al gusto e alle esperienze dei giurati? Ciao a tutti Gino (Roma)
  11. Molto semplice. Supponi di considerare la "solita" armonizzazione di un basso con quattro parti. Sei in do maggiore, perciò partiamo dal basso che sta sul fa, e supponiamo ad esempio di disporre le altre tre voci così: do-fa-la. Ora il basso va a fa#, il contralto scende a re, le altre due voci rimangono dove sono. Si viene a creare così un accordo estraneo alla tonalità di impianto, precisamente un accordo di settima di dominante (al primo rivolto), che ovviamente andrà su sol-si-re-sol; apparentemente c'è stata una modulazione, ma in realtà la cosa si può ritenere transitoria se subito dopo si ritorna a do maggiore. In tal caso l'accordo IV+ con 5 e 6 va inteso come una "dominante secondaria", cioè come la dominante della dominante. Ciao Gino
  12. Direi anche 4° alterato con 5-6 (dominante secondaria), seguito dal 5°. Ciao Gino
  13. Questa discussione mi pare molto interessante, anche perché mi sento chiamato in causa personalmente... non sto ad annoiarvi con la mia biografia (!), vi dico solo che fin da ragazzino ho cominciato a scrivere musica, e che per molto tempo l'ho fatto in modo del tutto "istintivo", cioè in qualche modo imitando lo stile dei pezzi pianistici che studiavo. Frequentai anche molti anni fa un anno di armonia (solo consonante), ma non ne conservo un buon ricordo, anche perché il rapporto con il maestro non fu proprio idilliaco (si tratta di un musicista senz'altro molto bravo e preparato, ma a mio avviso troppo fissato con le regole). Poi ho deciso di lasciare lo studio della musica a livello professionistico per dedicarmi ad altro (chissà, forse è stato un grave errore!), ma negli anni successivi ho continuato a comporre, sempre basandomi sulla musica conosciuta (non solo pianistica), e contemporaneamente perdentdo (purtroppo) la tecnica pianistica, che già non era impeccabile. Solo in anni recenti (ormai... ad una certa età!), mi sono stufato di fare l'ignorante ed ho deciso di cercare un maestro di composizione per rimettermi a studiare in modo più serio. In questi anni ho avuto modo non solo di fare alcune cose di armonia prima mai conosciute, ma anche di sperimentare corali, orchestrazioni, romanze per pianoforte tipo il vecchio esame di 4° anno, corali, ecc., e recentemente mi sono messo a lavorare anche sul contrappunto. Con questo maestro le cose vanno molto diversamente, non solo per la sua impressionante capacità di calarsi con estrema disinvoltura in qualunque stile, ma anche per una sua visione più relativa delle regole. Per meglio dire: è chiaro che le regole ci sono, ma sempre "relativamente ad uno stile". Non esiste l'errore in assoluto, esiste la cosa "fuori stile". Perciò, ad esempio armonizzando un corale alla maniera di Bach è opportuno rispettare certe regole semplicemente perché così' si ottiene un risultato paragonabile a quello che faceva Bach, quindi è giusto non fare una cosa "perché lui non lo avrebbe fatto". Ma le regole non sono immutabili, ciò che sembrava "proibito" in una certa epoca prima o dopo era del tutto lecito, come accade in ogni linguaggio che si evolve. Ora, per tornare alla domanda iniziale (si può fare tutto da soli?), io risponderei "sì e no". Se tornassi indietro non aspetterei così tanti anni per mettermi a studiare sul serio, perché effettivamente certe cose si capiscono solo con una guida. Ad esempio, io in molti pezzi scritti "in gioventù" mi ponevo il problema di trovare una melodia carina e poi la giusta "successione di accordi" per armonizzarla, un po' come si fa per le canzoni; l'armonizzazione poi era quasi sempre per stati fondamentali, e solo occasionalmente usavo dei rivolti, spesso in modo un po' "strano", almeno relativamente alle regole che POI avrei scoperto. Ora posso dire di utilizzare certe risorse dell'armonia in modo più consapevole. Perciò da questo punto di vista un percorso di studi ha una sua utilità. Però vorrei pure spezzare una lancia in favore dell'"autodidattismo": io sono convinto che un diploma di composizione non faccia un compositore, come la conoscenza delle tecniche pittoriche non fa un pittore. Ci vuole un "istinto naturale" nella ricerca della melodia e nell'elaborazione delle forme, istinto naturale che ovviamente è meglio se si appoggia su una buona tecnica piuttosto che su fragili gambe, ma non può non esserci. Ma c'è un punto dal quale secondo me non si può prescindere: come non si può essere pittori o scultori senza conoscere ciò che gli altri hanno fatto, dall'antichità in poi, come non si può essere scrittori ignorando Manzoni o Balzac, così non mi pare possibile comporre senza conoscere molta musica, di varie epoche e per diversi gruppi strumentali. Non dico solo a livello "tecnico", ma proprio per il piacere dell'ascolto, come uno che si immerga nell'ascolto di una lingua per assimilarla e farla veramente "propria". In conclusione, un maestro serve, una tecnica chiaramente compresa ed assimilata serve, ma se la musica non la si conosce e non sgorga "dal cuore", tutti i bassi o i corali, gli esercizi di contrappunto o di orchestrazione che si possono fare in anni di studio non insegnano "veramente" l'arte. Scusate per il lungo sproloquio. Un saluto a voi tutti. Gino (Roma)
  14. Ciao a tutti. Sono Gino, abito a Roma, e sono iscritto con lo stesso nickname anche in altri firum riguardanti la musica. Non sono un musicista professionista, ma mi appassiona moltissimo la composizione. Buona musica a tutti! gpr
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