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Piano Concerto - Forum pianoforte

Piccinesco

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Tutto postato da Piccinesco

  1. Mi piace la ritmica e le entrate degli strumenti a fiato all'inizio de"Il principe Ranocchio".Il tempo è un alternarsi di 7/8 6/8?Hai orchestrato bene, questo ad un ascolto da non"dotto".Fino a 30" le sovrapposizioni degli strumenti fanno pensare anche ad uno sviluppo più lungo.
  2. Thallo dice bene, hai fatto tutti gli esempi del caso, provo a dire la "mia", forse Azzurro si riferisce alle cadenze tronche e piane riguardo alla forma e non all' armonia, come ha domandato Ludovica, probabilmente avrà letto queste nozioni scritte con termini differenti da cadenza tronca e cadenza piana. Nel ritmo la cadenza tronca ( o maschile ) è determinata "dall' arrivo" su una sola nota o accordo, ad esempio prendi una linea melodica, sei in 4/4, in una battuta hai una configurazione ritmica costituita da 2 semiminime e 4 crome, nella battuta successiva, sul tempo forte hai una sola nota di un valore compreso tra semiminima ( seguita da 3 pause dello stesso valore ), minima ( seguita da una pausa dello stesso valore ) o semibreve, così costituita questa battuta ritmicamente viene definita cadenza tronca, perchè possiede un carattere deciso ( io mi dissocio comunque da questa definizione, intendo a livello antropologico, perchè l' umanità è andata avanti secoli a dire che l' uomo deve essere forte, deciso, deve proteggere, e alla fine non piò dimostrare un minimo di "debolezza" e "sentimentalismo" che subito partono le critiche ); la cadenza piana ( o femminile ) invece è costituita da una ritmica "continuativa", cioè sul tempo forte potresti avere 2 crome di seguito, oppure un altro tipo di suddivisione o suddivisione di 2° grado ad esempio che non diano appunto un senso di fermezza alla frase melodica.
  3. Letteralmente in senso reale, vediamo se le basse temperature stimolano l'attenzione(di solito l'inverno è di aiuto per la concentrazione).
  4. A chi lo dici, sono abituato a fare grandi sforzi( prendendo in prestito seriamente l'ultima metafora che hai usato)fisici, e la testa esige riposo, pensa che spesso come mi metto davanti ad un esercizio dopo un pò mi prende sonno(quei rari momenti in cui mi rilasso).Stasera ho iniziato una cosa di cui non parlo, spero di farla decentemente, poi ne riparliamo.
  5. Si di esercizi ne ho fatti, ma quando inizio a scrivere tendo ad abbandonare poco dopo(se non già all'inizio)le successioni armoniche che conosco(comunque normalmente faccio il contrario, scrivo e poi controllo).Certe volte cerco di stabilire come mi sto muovendo, però dura poco questo atteggiamento.Le correzioni tipo "editing distruttivo"è da tempo che non lo metto in pratica, ora sto più attento alla"corretta"scrittura(senza dubbio con errori).Il tuo pezzo lo ricordo, avevi preparato un video con le foto di un monastero a Subiaco e ho la partitura stampata, era un "esercizio" su ritardi e appoggiature( ricordavo che parlasti di ritardi ma non di appoggiature, ho controllato adesso)
  6. Devo fare una precisazione, doverosa precisazione ( quando uno si accorge di certe cose per me sarebbe giusto dirle ): tempo fa ascoltai praticamente per la prima volta gli intermezzi op. 117 di Brahms ( una amica pianista ne ha registrati due, il 1° ed il 3° ); ieri sera stavo ascoltado appunto questi due pezzi e mentre ero sul "3°", ho sentito una sequenza discendente di accordi, esattamente sono a battuta 15 ( la partitura l' ho vista per la prima volta ieri ), e ho collegato subito questa parte al minuto 1:32" di questa invenzione a 3 voci, quindi anche se si tratta di un breve passaggio l' ha scritto comunque prima Brahms, penso comunque di lasciarlo perchè nel pezzo segue bene ciò che viene prima e anticipa quello che viene dopo, ma se dovessi trovare una soluzione alternativa lo modifico. Già in pssato è "successa" una cosa simile, e quando ne sono consapevole ( perchè so a cosa ri riferisce una specifica parte che sto scrivendo ) modifico quello che sto scrivendo, la correttezza è una delle cose più importanti, tra compositori ( chi più bravo, chi bravo, chi meno, io sto nella 3a categoria ) ancora di più, invece di rallegrarsi di ciò che si è scritto sapendo che non è totalmente qualcosa di tuo. Ho anche pensato che non se ne esce, perchè magari tra 10 anni scopro che la parte modificata, così come ogni pezzo che scrivo, o chiunque scriva ( forse ancora di più per chi lo fa proprio in modo corretto, in stile ) è già stata scritta, e allora saremmo al punto di partenza. Questo è un esempio delle tante sfumature che ci sono in musica e in cui è possiile andare a "sbattere". Ovviamente avendo sentito prima di scrivere questi pezzi "avrò fatto miei" alcuni passaggi senza rendermene conto, poi con il tempo la mente elabora e acquisisce certe cose come se fossero "nuove", solo che in quel momento torna in vigore la memoria prima, e la coscienza dopo, per fortuna, perchè per come sono fatto non è certo una cosa positiva usare parti altrui. E' un discorso fatto così, non è che adesso mi impicco ( se il mio fosse stato un capolavoro e quel passaggio determinante sarei stato di un umore diverso ), però è per dire le cose come stanno.
  7. Comincerei io da esempi che mi riguardano, perchè di questo sono più cosciente rispetto al repertorio storico, faccio due distinzioni, musica scritta per Jingles e musica scritta per se stessi: Musica scritta per i Jingles: il criterio che è stato usato da chi ha poi pubblicato i pezzi ( non solo miei ) è stato la quantità, non penso assolutamente che abbiano ricercato chissà cosa, dico questo perchè una casa di distribuzione con cui ho "collaborato" ha più di 90 "compositori", tra virgolette perchè non fanno distinzione tra chi scrive con un minimo di cognizione e chi fa il copia e incolla, ma appunto per certi motivi, chi deve lavorare con tempi ristretti ed è legato ad un mercato che richiede molteplici pezzi di breve durata per spot ecc.. deve poter contare sulla quantità e non si chiede come si sia arrivati a quel "prodotto" ( non mi piace come termine comunque ), se ad esempio fossi stato io a capo di una casa del genere, prima di tutto avrei chiuso dopo 2 ore perchè sono più "indagatore" dal punto di vista compositivo, poi da questo invece di avere 2000 pezzi disponibili ne avrei avuti 100, che magari sarebbero stati ascoltati con diffidenza dai pubblicitari. Però io la penso in questo modo, e riguardo me stesso non è che per il fatto che hanno pubblicato qualcosa ( che non verrà mai utilizzato, lo so per certo, non è un piagnisteo a priori, è fede nell' impossibilità visto quello che circola e le metodiche di giudizio di chi decide e chi ascolta ) sono soddisfatto e mi ritengo "compositore", anzi, ritengo che quelle composizioni se circoscritte in un determinato ambito possano avere un "senso", ma se rapportate ad altri generi e musica più "colta" non avrebbero scampo. Musica scritta per me stesso: in questi casi ( anche se quella poi "devoluta" per gli spot l' ho scritta comunque perchè mi andava di farlo non per secondi fini ) il tutto si trova a bagno maria come ho detto altre volte, quindi non avendo ancora uno stile riconoscibile risento della musica che ascolto e a livello tecnico soprattutto non ho ancora i mezzi per poter definire questa stessa musica "scritta bene", ritengo che sia scritta male, non come si dovrebbe, ma questo non toglie ( con il calcolo delle probabilità ) che a qualcuno possa piacere, ma anche questo fattore non determina il valore in sé della composizione, al contrario determina ( come in altri casi di musica scritta senza seguire criteri ben precisi ) una percezione più o meno piacevole o più o meno "ignorabile", cosa che è possibile constatare nel tempo, ma questo è quello che penso io, la stessa persona che giudica quello che scrive. Quello che avverto in quello che ascolto scritto da altri, è molto spesso coerenza, compattezza, anche se si tratta di pezzi contemporanei, e qui subentra qualcosa che non si può facilmente definire, perchè non mi sembra che ho i mezzi per analizzare tali pezzi se già con quelli "datati" ci sono delle difficoltà, però a me danno questo senso di precisione, di coerenza appunto. Faccio degli esempi anche molto conosciuti: Lontano di Ligeti, Ramification - Le composizioni più conosciute di Penderecki - Bartok - Sciarrino - Donatoni ecc.. Anche se stiamo a livelli assurdi le sensazioni che ho ( che logicamente non possono essere paragonate al raziocinio ) sono di assoluta coerenza. Sarà che percepisco anche che chi ha scritto tali lavori era ed è una persona "completa"?
  8. Ciao, ne avevo analizzate 8, poi le ultime due te le ho esposte privatamente dopo che tu stesso le avevi analizzate 10
  9. Questa volta ho usato il clavicembalo, è un campionamento che posso usare con Reason, ieri soundforge ha deciso di non voler registrare una traccia audio così ho dovuto propendere per altro. Anche questa invenzione si poteva suonare più velocemente, ma come per quella a 3 voci, ci sono delle parti che se suonate ad una certa velocità risulterebbero non dico ridicole ma sarei costretto a rallentare un pò drasticamente. Lo so che a qualcuno darà un senso di "immobilità", ma per me certi pezzi non si possono suonare troppo allegramente, già ho usato delle progressioni scontatissime.
  10. Ti rispondo con una battuta ( ovviamente è un discorso serio, però faccio così giusto per non dovermi "impiccare" visto che la cosa sicura è che c'è sempre da pagare, e solo quello eh ). Il giro d' affari ce l' ho, ma al contrario Parlando ( scrivendo ) seriamente già me lo avevi accennato, e in effetti non rientro asolutamente in cifre di questo genere, neanche se mettessi insieme gli ultimi 5 anni, sembra paradossale ma è cosi, alla fine pignoreranno direttamente me se ancora non sarò andato a male Infatti sono spese su spese, almeno tornassero in servizi, niente. Grazie comunque, sia a te che agli altri per i consigli e le delucidazioni.
  11. Da un pò di tempo oltre a vedere ( ad esempio su un' etichetta ) una parola che non centra nulla ma in realtà si costruisce con le stesse lettere, mi incarto a scrivere e a parlare, esempio lampante di come lo stress ti condiziona, certo se stessi ( poi può essere che sotto sotto stanno messi male ) nei panni di Zeman o Zoff avrei la pace in corpo, e soprattutto nella mente. :ph34r:
  12. Se condivisibile lo affianchiamo a disagio, paura, ansia, angoscia, sbalzi di umore per me diventa non condivisibile a prescindere, ma una domanda che potrebbe sorgere è, come facciamo a comprendere quello che c'è sotto una specifica musica, chi può dire con certezza se un pezzo che esprime ironia non nasconda in realtà una forte ansia?, è una cosa che io provo su me stesso, anche scrivere un testo è simile, unire ironia, sarcasmo al disagio. Tu cosa intendi per condivisibile e non condivisibile? A me viene in mente la frase, appunto"non condivido" quello che dici o fai, però lo accetto, o ti stimo, ma appunto la condivisione o non può non essere legata per forza di cose ad una personale propensione, al proprio giudizio, al proprio metro di giudizio, che seppur costruito su basi solide come nel caso della musica per alcuni, non prescinde mai per me dal gusto personale, e soprattutto dal proprio vissuto, con questo discorso quì andiamo molto in profondità e non ne usciamo eh, perchè nessuno può sapere cosa avrebbe potuto pensare di una specifica musica se solo il suo percorso di vita avesse avuto un diverso corso, basta anche un solo particolare per percepire quello che adesso percepisci in un modo, un pò diversamente, contrariamente ecc.., per cui è parecchio impicciato il discorso da questo punto di vista ( per me ), poi bisogna vedere cosa intendi con questi termini, se sotto non ci siano delle sfumature che vanno oltre. Aggiuno in anticipo che è interessante in certi casi "quello che poteva essere", perchè mi aspetto ( dico in generale ) in un certo senso che si dirà"non mi interessa quello che sarebbe potuto essere, ma quello che è ora", cosa che confermerebbe appunto una visione deterministica dei fatti, quasi senza alcun dubbio sul fatto che essendo la materia storicamente costituita su fondamenti consolidati, il fattore stesso che la personalità non possa in alcun modo contribuire con interpretazioni che esulino dai mezzi di comprensione che lo studio fornisce, verrebbe avallata da chi pensa questo.
  13. Hai ragione, sono io che uso termini sbagliati o poco consoni a volte, sto importando la mia modalità di parlato anche nella scrittura, stile Zeman_Zoff, il primo impiega 12 anni per dire qualcosa, il secondo se avesse fatto il cantante avremmo sentito solo sibili dal registro medio_alto, una cosa assurda.
  14. Ti stai "avvicinando" a quella frase che spesso si pronuncia e si legge"accettare se stessi per quello che si è e non voler essere altro", lo esprimi penso con l' inizio del tuo commento qui sopra. A volte mi sento soddisfatto anche di una sola sequenza di note o una specifica armonizzazione, perchè in effetti come dici, esprime esattamente quello che sono in quel momento, che non è altro che una fotografia di ciò che sono sempre. Percepisco anche in musica la stessa difficoltà nel rapportarmi con gli altri, è praticamente identica, c'è sempre un momento in cui sto bene con gli altri, dipende dalla persona o dalle persone con cui parlo o comunque mi confronto, la difficoltà sta nel fatto che come percepisco una persona che esprime un senso di sicurezza nella vita quotidiana, che comunque penso sia in parte, non sempre, ma a volte certamente sarà così, dovuto a elementi puramente materiali, oppure che gli stessi siano uno specchietto per le allodole e che la stessa persona dentro di sé sia cosciente del fatto che la sicurezza che esprime, elargisce, emana, è un riflesso della sua stessa percezione e del suo interagire con gli altri, prima ancora di quello che possiedeche è una aggiunta all' insieme; in musica avverto la stessa cosa ascoltando anche pezzi semplicissimi, che danno comunque quella sensazione di compattezza, precisione, concretezza a me ancora sconosciute, e allora in questo, le definisco cossì, le due dimensioni, quella della vita "reale" e quella della creatività non si discostano, anche se quest' ultima per me è più importante perchè riflettendosi nella prima la smuove, altrimenti sarebbe un raziocinio costante. Ricordo 3 pezzi in particolare, Toccata andalusa ( per pianoforte, molto vivace come pezzo, questo è quello che ricordo ), sbaglio? Eccola, la sto ascoltando ora ( ma verso i 58 secondi parte un altro pezzo con myspace ). Concertino da camera da letto ( non ricordavo "rococò" nel finale ), l' inizio della fuga che non hai continuato ( e prometteva molto bene ), sarà anche schematico il tuo approccio però in ogni cosa che hai scritto e ho sentito hai posto lo zampino di un punto di vista alternativo, comunque personale, metti in conto che non ti sto dicendo questo perchè mi hai fatto i complimenti per il pezzo, l' ho sempre pensato, il Concertino mi è sempre piaciuto, e rileggendo quello che hai scritto all' epoca su edumus lo hai scritto con cognizione di causa, intendo che hai descritto praticamente ogni dettaglio dello sviluppo del pezzo, per cui in questo si nota lo schematismo, ma se il risultato fosse un qualcosa che non "fa effetto", che non piacesse, rimarrebbe sterile, cosa che invece non avviene.
  15. Vero, la musica o è scritta bene o è scritta male, ma le sfumature sono molteplici: un pezzo può essere scritto tecnicamente bene ( quindi a livello teorico ) ma suonare male, al contrario uno scritto non proprio con una struttura efficace, ma suonare bene o poco meno. Se dovessi classificare quello che scrivo lo includere nella categoria del poco definito, Carlos se ti ricordi qualche anno fa facesti una sorta di "classifica" della musica, bella, brutta, mediocre e senza senso, la mia la classificasti al 4° posto, appunto senza senso, vero che io un senso ce lo vedo, almeno etimologico , ma ammetto che musicalmente parlando, strettamente a livello musicale, riconosco che quello che scrivo risente di una difficoltà nello sviluppo, per cui la conseguenza è che il rischio è di scrivere musica che possa essere definita difficilmente tale, ma più tentativi di mettere in musica quello che si prova, si pensa, come tutti, ma con risultati in stile bagno maria.
  16. A trovarlo un commercialista non truffatore, ce ne saranno sicuramente, ma dove ti giri senti impicci. Oggi ho avuto il preventivo per un Kurzweil K 2500 R ( qualcuno di voi lo conoscerà sicuramente ) a cose fatte, e sarebbe uno degli strumenti che potrei "noleggiare", però come mi diceva Simone è un macello, per l' età se così fosse ormai sto sopra i 35 anni, da 2 mesi e sappiamo che in Italì c'è questa propensione per stupida a mettere i limiti di età, veramente assurda sta cosa, per chiunque. Poi il giro di "affari" che farei me lo immagino, un noleggio ogni 14 anni, però ho pensato a questo perchè non sarebbe male se non ci fossero tanti impicci a livello statale, e di impicci per pagare e rimetterci e basta parliamo. Ho avuto disgraziatamente una partita iva per anni ( mai utilizzata, e non potevo chiuderla perchè non avevamo i soldi per chiudere la sas collegata alla stessa ), a meno che non mi mettessi a studiare ( con questa testa ) e diventare( cosa impossibile perchè se non sei figlio di quello che conosce l' arcivescovo con moto retrogrado, che è parente del monsignore, a sua volta cugino dell' assessore del responsabile dell' ufficio del demanio ( demonio ) sposato con la nuora del polysignore investito dell' incarico di consigliare provinciale alla 4a, nonno di uno di questi facenti parte la "ragnatela" non ne esci, e se avessi fatto parte di una famiglia di questo tipo forse avrei rinnegato tutti finendo in una bara molto presto ), e mai fu fatto un controllo per verificare se realmente percepissi entrate o avessi un conto corrente, nulla, ecco perchè i controlli o si fanno bene o non si fanno a chi "ve pare", nullatenente ero e nullatenente sono.
  17. Per competenze intendo quello che avendo studiato per un pò riesci ad applicare in modo efficace, riuscendo ad applicarlo in percentuale maggiore rispetto a me e ad altri, perseguendo e ottenendo comunque un risultato personale.
  18. Per competenze intendo quello che hai studiato, riuscendo ad applicarlo in percentuale maggiore rispetto a me e ad altri, perseguendo e ottenendo comunque un risultato personale.
  19. Non posso che confermare quello che dici, è vero.Quando inizio una composizione quasi sempre scrivo la linea melodica che mi viene in mente, poi mentre ascolto se"funziona"per quello che ho necessità di esprimere, controllo la successione armonica, ma negli ultimi tempi nel 99% dei casi punto di più sull'uso di frammenti o dell'intero inciso, non controllando più l'armonia che va costituendosi, ed è questo il particolare che, oltre alla forma(che manca)mi fa percepire la mancanza di qualcosa,quel senso di poco compatto, legato indissolubilmente all'insicurezza, all' incertezza, per questo parlo sempre di mancanza di basi, nella vita così in musica.Dici che nello stesso tempo non sapresti scrivere in modo spontaneo ma meditato, in pezzi che hai scritto ho avvertito un approccio spontaneo e personale, e se hai (come penso)usato le competenze che hai ben venga.
  20. Grazie Marco. Sarò io che ho 300 sbalzi di umore al giorno, però ci sono dei momenti in cui la riscriverei, sento sempre che manca qualcosa. Grazie comunque.
  21. Scusate, prima volevo scrivere soggetto tonale, di conseguenza una risposta tonale, come spesso mi succede penso una cosa e ne scrivo un' altra . Per Abate, ho visto adesso la tua proposta, non ho provato a suonarla per cui non so come sarebbe, quella 5a tra la_mi bequadro a metà 3° tempo della seconda battuta è un arelazione con una delle due note che non si muove per grado ma con un salto mimino di 3a minore, come per il mi bequadro. Ciao
  22. Correggo, il re a battuta 3 suggerisce un V di sol minore, il fa# è sottinteso nell' armonia, e quel mib a inizio battuta 2 nella risposta potrebbe essere il punto dove avviene una mutazione. Penso che la risposta, al contrario di come ho detto prima sia tonale e in re minore ( fermo restando che senza armonizzazione non posso esserne certo, ci mancherebbe ). Altri sapranno darti una migliore lettura.
  23. Reale, così al volo, anche se bisognerebbe armonizzarlo per esserne sicuri.
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